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  • Le minacce non riescono a intimidire le “pecore”

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  • Le minacce non riescono a intimidire le “pecore”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/10 pp. 611-612

Le minacce non riescono a intimidire le “pecore”

TENTANDO di combattere la verità, le forze dell’errore ricorrono sempre alla minaccia di danneggiare in qualche modo. Ma quando gli uomini di buona volontà acquistano conoscenza e intendimento dei propositi di Geova, tali minacce sono fatte invano. Il fatto è illustrato dalla seguente esperienza scritta da un rappresentante viaggiante della Watch Tower Society, che serve nel Quebec.

“A St. Louis de Gonzague viveva un cattolico assai devoto che la domenica non perdeva mai la messa e la comunione benché vivesse a cinque chilometri dalla chiesa. Circa un anno fa, ossia alla fine del 1952, egli assistette al mio discorso pubblico a Ste. Germain a venti chilometri circa da St. Louis. Precedentemente aveva ottenuto una Bibbia, e quella sera, benché ancora tutto timoroso, si abbonò a La Torre di Guardia e all’Awake! e ottenne altre pubblicazioni per lo studio biblico. Aveva cominciato a leggere la sua Bibbia ed ora stava studiando le pubblicazioni della Società che spiegano la Bibbia. Infatti, egli aveva detto al testimone missionario, dal quale aveva ottenuto la Bibbia, di non ritornare perché era cattolico. Tuttavia, un mese dopo aver partecipato alla conferenza a Ste. Germain fu invitato a partecipare ad un’assemblea dei testimoni di Geova a Trois Riviéres. Vi andò e ritornò con tale gioia e convinzione che era la verità da accettarla con ferma determinazione cominciando a dire a tutti quello che aveva imparato.

“Non occorre dire che subito in tutto il villaggio di 150 famiglie si sparse la notizia che aveva cambiato la sua religione. Per molti fu un vero colpo, specialmente per il sacerdote e per quei suoi amici che erano ancora devoti cattolici come lo era stato lui. Ma non tutti furono sorpresi. Molti si incuriosirono e vollero sentire qualche cosa della nuova religione, ed alcuni vennero perfino da trentadue chilometri di distanza per udirlo. Egli acquistò un certo numero di dischi che contenevano discorsi biblici in francese, suonandoli ai suoi visitatori, e alle volte ce n’erano fino a dieci ad ascoltare. Il risultato fu che distribuì molte Bibbie e manuali biblici alle persone.

“Questo giovane ha una segheria e un negozio da fabbro nel suo podere e alle volte assume degli uomini a lavorare sotto di lui. Essendo celibe prepara lui il pranzo per i suoi uomini, e mentre mangiano nell’ora del pasto fa leggere da uno dei suoi uomini la Bibbia agli altri. Quello che aveva questo incarico, il miglior lettore del gruppo, era anche cantore di chiesa, e s’interessò tanto da chiedere al giovane celibe di tenere uno studio biblico nella sua casa, studio che ben presto si fece più numeroso quando il vicino della casa di fronte cominciò a parteciparvi.

“Quando visitai il gruppo la scorsa settimana, questo giovane celibe era diventato il fratello R—, un testimone di Geova. Con un sorriso e un entusiasmo propri del Regno disse: ‘Sarei molto felice se potessi venire a tenere un discorso biblico a St. Louis perché ho molti amici che vorrebbero ascoltarti.’ Fu subito convenuto di tenere una conferenza il giovedì sera in casa del cantore col quale il fratello R— teneva lo studio biblico. Passammo l’intera giornata facendo visite e invitando tutti quelli ch’egli pensava sarebbero venuti, e la sera ne vennero undici.

“Durante il mio discorso essi espressero più volte apprezzamento per ciò che udivano. Mentre questi erano molto felici altri non erano così felici, poiché alle ore dieci di sera qualcuno bussò alla porta. Era il sindaco di St. Louis, che chiedeva che il padrone di casa uscisse perché voleva parlargli. Il sindaco era accompagnato da altri cinque uomini, uno dei quali era l’ispettore di colonizzazione, venuto da Ste. Justine, lontana circa trentadue chilometri, dietro richiesta del sindaco. Questo ispettore disse al padrone di casa di cacciar via il testimone di Geova, avvisandolo che in caso contrario gli avrebbe fatto rapporto e poteva perdere la sua casa dato che era colono di una proprietà governativa.

“Il padrone di casa rispose: ‘Vorrei che entraste ed ascoltaste il discorso; è la migliore cosa che abbia udito in vita mia.’ Essi rifiutarono e quindi egli disse loro: ‘Mi dispiace; io non ho mai cacciato via nessuno dalla mia casa e non intendo cominciare questa notte. Queste persone sono miei ospiti.’ Infine gli uomini, non riuscendo a intimidirlo, se ne andarono senza dar fastidio. Si capisce che dopo questo incidente le persone che erano in casa si fecero un po’ nervose, ma io continuai a parlar loro della persecuzione e dell’aiuto di Geova se continuavano a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova, e presto divennero così entusiasti come durante il mio primo discorso. Inutile dirlo, il fratello R— continuerà a studiare con queste persone.

“Tutto questo interesse è il risultato del fondamento posto da un fratello missionario che per i passati otto o nove anni ha continuato pazientemente e gentilmente a bussare alle porte, anche quando gli dicevano di non ritornare. A causa della sua perseveranza nel lavoro di porta in porta molte persone ora ascoltano e dicono la verità”.

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