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  • È la venuta di Cristo una questione accademica?

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  • È la venuta di Cristo una questione accademica?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 1/3 pp. 131-132

È la venuta di Cristo una questione accademica?

SECONDO il gesuita Joseph Christie, uno dei più noti predicatori della Chiesa Cattolica Romana, “la questione circa il ritorno del nostro Signore è interessante ma accademica. Egli non è mai stato via. Noi possiamo trovarlo in ogni chiesa cattolica, e la sua autentica voce si è fatta sentire nei secoli per mezzo della Sua chiesa istruttrice”. Ma è questa l’opinione degli apostoli e dei primi discepoli di Gesù, i quali lo conobbero personalmente? Credevano essi che la questione del suo ritorno fosse puramente accademica, cioè senza alcun reale valore pratico o applicazione? Certamente la chiesa della quale essi facevano parte credette nella presenza di Cristo ed egli insegnò servendosi di loro, ma significava questo che la questione del ritorno di Cristo fosse per loro soltanto accademica?

Se la questione della venuta di Cristo fosse stata soltanto accademica, perché gli apostoli manifestarono tanto interesse nel suo ritorno? Perché essi lo associarono con la consumazione di questo sistema di cose? E perché Gesù avrebbe dovuto disturbarsi a dar loro la lunga risposta che diede, registrata nei capitoli 24 e 25 di Matteo, 13 di Marco 13 e 21 di Luca 21, quando avrebbe potuto concludere l’argomento evasivamente come ha fatto il gesuita Joseph Christie?

Colui che considera il ritorno di Cristo semplicemente come una questione accademica trascura completamente il fatto che Cristo Gesù ritorna per il proposito di eseguire un’opera di giudizio, per ricompensare i suoi seguaci, punire i malvagi e, soprattutto, istituire il suo regno. Questi avvenimenti non sono semplicemente d’interesse accademico. E che siano associati col ritorno o seconda presenza di Cristo è mostrato chiaramente dalle scritture. In tal modo Paolo associò la manifestazione di Cristo col suo regno al tempo della sua seconda presenza, e così fece il profeta Daniele. — 2 Tim. 4:1; Dan. 7:13, 14.

Gesù collegò il suo ritorno al tempo della ricompensa dei suoi seguaci. Egli disse: “Se io vado e vi preparo un posto, vengo di nuovo e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate pure voi”. E ancora: “Ecco! Io vengo presto, e la ricompensa che do è con me per rendere a ciascuno secondo la sua opera”. Paolo comprese in questo modo, poiché scrisse: “Io ho combattuto il giusto combattimento, ho corsa la corsa sino alla fine, ho osservata la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona di giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. — Giov. 14:3; Apoc. 22:12; 2 Tim. 4:7, 8, NM.

E alla seconda presenza di Cristo avviene pure la separazione delle pecore dai capri: “Quando il Figlio dell’uomo arriva nella sua gloria e tutti gli angeli con lui, sederà nel suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ed egli separerà le persone le une dalle altre, come un pastore separa le pecore dai capri”. Le illustrazioni di Gesù sulle mine e sui talenti mettono in risalto lo stesso punto: al ritorno di Cristo vi sarà un’opera di giudizio. — Matt. 25:31, 32, 14-30; Luca 19:11-27, NM.

Inoltre, le Scritture mostrano che Cristo dopo il suo ritorno distruggerà i malvagi. Dunque Paolo, confortando i Cristiani di Tessalonica che soffrivano molta persecuzione, disse: “Questo tiene conto che è giusto da parte di Dio di rendere tribolazione a quelli che vi fanno tribolare, ma, a voi che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, mentre porta la dovuta punizione a coloro che non conoscono Iddio e a coloro che non ubbidiscono alla buona notizia relativa al nostro Signore Gesù”. “Quindi, sarà veramente manifestato l’illegale, che il Signore Gesù annienterà con lo spirito della sua bocca, e ridurrà a nulla con la manifestazione della sua presenza”. — 2 Tess. 1:6-8; 2:8, NM.

Considerando tutto ciò che le Scritture mostrano che Cristo compirà al suo ritorno: l’istituzione del suo regno, la ricompensa dei suoi seguaci, la separazione delle pecore dai capri e la distruzione dei malvagi, la questione del suo ritorno non è certamente soltanto accademica. Coloro che così pensano dimostrano di non credere alle Scritture oppure di essere ciechi alla loro importanza, nel cui caso sono guide cieche che possono soltanto condurre i loro ciechi seguaci nel baratro della distruzione. — Matt. 15:14.

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