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  • w58 1/7 pp. 387-388
  • Dio non è scoraggiato

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  • Dio non è scoraggiato
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
w58 1/7 pp. 387-388

Dio non è scoraggiato

“A NOI che abbiamo il privilegio di tirare la cortina dei segreti del tuo universo, insegna che il nostro completo dovere è di amare Te nostro Dio e di osservare i tuoi comandamenti”. In tal modo pregò un cappellano statunitense di una nave da guerra proprio prima che il suo governo cominciasse uno dei suoi recenti esperimenti sulla bomba atomica. Tale preghiera fece dire a un articolista del giornale Independent di Long Beach, California, un certo Sydney J. Harris, le seguenti parole:

“Presumibilmente vi è almeno un comandamento che un cappellano di una nave da guerra non è in grado di far osservare. Sembrerebbe un poco imbarazzante comandare “Non uccidere” proprio prima dello scoppio di una bomba che ha la potenza di diversi milioni di tonnellate di tritolo, e può uccidere alcune centinaia di migliaia dei Suoi figli”. Harris suggerisce poi ironicamente una preghiera più realistica che cominci con queste parole:

“Verso di noi che abbiamo l’orgoglio e la presunzione di scatenare le più devastanti forze della natura, o Signore, sii misericordioso”. Quindi chiede a Dio protezione da tutte le varie specie di danni che una bomba atomica può recare o infliggere al cervello, al sistema nervoso, ai polmoni, al cuore, alle viscere, ecc.

Harris conclude poi la sua ironica preghiera dicendo: “Visita i nostri nemici con queste catastrofi, non noi, e promettiamo di amarti e di osservare i comandamenti, tutti eccetto uno, o Signore”.

“Questa almeno”, egli prosegue a dire, “sarebbe una preghiera onesta e significativa. Nessuna assurdità, nessuna ipocrisia, nessun solenne linguaggio teologico per celare e santificare lo scopo e la potenza della bomba. Il Signore, sono sicuro, non esaudirebbe questa preghiera, ma comunque non sarebbe un insulto alla Sua intelligenza e un affronto alla Sua benevolenza. Talvolta penso che egli debba essere più scoraggiato per la cecità dei suoi pastori che per la stoltezza delle sue pecore”.

Da ciò che precede è chiaro che l’articolista di un giornale ha più intendimento di un ecclesiastico riguardo alle esigenze di Dio per la preghiera, poiché veramente il primo requisito è l’onestà, la sincerità. Quello che Iddio pensa delle preghiere simili a quella detta dal cappellano, ci è dimostrato dalla sua Parola: “Quando stendete le mani [in atto di supplica], io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani son piene di sangue”. E ancora: “Continueranno a chiamarmi ma io non risponderò, continueranno a cercarmi ma non mi troveranno, poiché hanno odiato la conoscenza e non hanno scelto il timor di Geova”. — Isa. 1:15, VR; Prov. 1:28, 29.

Ma sotto un certo aspetto Harris ha sbagliato, se pensa che Dio sia scoraggiato o demoralizzato o abbattuto per quello che alcune sue creature possono fare. Sarebbe come ammettere che Dio non è onnisapiente, né onnipotente. Non predisse egli proprio questa situazione? Certamente: “Negli ultimi giorni verranno tempi molto difficili. Poiché gli uomini [avranno] . . . una forma di devota dedizione ma dimostrandosi falsi alla sua potenza”. Poiché le condizioni attuali sono proprio come egli predisse, non vi è motivo per cui Egli debba essere scoraggiato, non è vero? — 2 Tim. 3:1-5.

Quindi, nonostante ciò che gli uomini possano o non possano fare, il suo proposito riguardo alla terra e all’uomo sarà realizzato, come ci assicura: “Io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò”. E qual è il suo proposito riguardo alla terra? “Non si farà né male né guasto su tutto il mio monte santo, poiché la terra sarà ripiena della conoscenza dell’Eterno [Geova], come il fondo del mare dall’acque che lo coprono”. — Isa. 46:11; 11:9, VR.

Certamente, in considerazione di queste verità e di questi fatti, possiamo fiduciosamente asserire che Dio non è scoraggiato, nonostante ciò che gli uomini possono fare. Uno degli scopi di questa rivista è quello di aiutare gli uomini di buona volontà a trarre beneficio dalla realizzazione del proposito di Dio riguardo alla terra e all’uomo.

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