BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w62 15/2 pp. 101-104
  • Amate il prossimo, non il mondo

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Amate il prossimo, non il mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • GESÙ DIEDE L’ESEMPIO
  • AMARE IL MONDO? NO!
  • AMARE IL PROSSIMO? SÌ!
  • Cosa significa amare il prossimo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2006
  • “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
  • Amiamo il prossimo come noi stessi?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (di facile lettura) 2015
  • Amiamo il prossimo come noi stessi?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2015
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 15/2 pp. 101-104

Amate il prossimo, non il mondo

SI ERA nel cuore dell’inverno e l’automobilista in difficoltà andava scoraggiandosi. Da qualche tempo chiedeva inutilmente aiuto agli automobilisti di passaggio. Infine un camion gli si fermò accanto e l’autista, vedendo in quale situazione si trovava, lo assistette come un buon Samaritano. Ma il gesto soccorrevole fece una profonda impressione all’automobilista in difficoltà. Perché? Per questo, come egli stesso disse: “Mio Dio! Di tutti quelli che sono passati, l’unico che si è fermato ad aiutarmi doveva essere un appartenente alla Torre di Guardia!” cioè un testimone di Geova. Sul camion v’era il nome della Torre di Guardia ed era guidato da un membro del personale della sede di Brooklyn di questa Società.

Queste persone si sono fatte un’invidiabile reputazione per le loro belle maniere cristiane. Il prof. Bruno Bettleheim, nel suo libro stampato di recente, The Informed Heart (1960), narrando le sue esperienze in un campo di concentramento tedesco, descrive i Testimoni quali “camerati esemplari, . . . l’unico gruppo di prigionieri che non maltrattò né abusò mai degli altri prigionieri”.

Perché alcuni provano antipatia per i Testimoni, mentre altri ne parlano così bene? Perché v’è questa diversità d’opinioni? Alcuni non fanno distinzione, a differenza dei Testimoni, fra l’amore del mondo e l’amore del prossimo. La Parola di Dio dichiara apertamente che i cristiani non devono amare il mondo, e altrettanto apertamente dichiara che i cristiani devono amare il loro prossimo.

Quindi da una parte ci è comandato: “Non amate il mondo”. E siamo avvertiti: “Non sapete che l’amore del mondo è odio contro Dio? Chi dunque vuol esser amatore del mondo, si fa odiatore di Dio”. Inoltre, Gesù disse che egli, i suoi seguaci e il suo regno non facevano parte del mondo e che egli non supplicava Dio a favore del mondo. — 1 Giov. 2:15; Giac. 4:4, Na; Giov. 17:9, 16; 18:36.

E, d’altra parte, ai cristiani è richiesto di ‘amare il loro prossimo come se stessi’, e di ‘fare del bene a tutti’. Come possono i cristiani amare i loro vicini e non amare il mondo che si può dire formato dai loro vicini? Per il fatto che essi fanno una distinzione fra un “mondo”, “sistema di cose”, organizzazione o disposizione e gli individui che formano quel sistema. — Luca 10:27; Gal. 6:10, Na.

Facciamo un esempio: Negli Stati Uniti vi sono due maggiori partiti politici, quello repubblicano e quello democratico. Un bravo e leale repubblicano non offrirebbe certamente delle contribuzioni per le campagne del partito democratico, né voterebbe per la lista democratica né aiuterebbe i democratici nella loro campagna contro i repubblicani. E se i democratici fossero al potere egli non fraternizzerebbe con i democratici solo per ottenere favori politici. No, non farebbe nulla di tutto questo, per lealtà verso il suo partito. Ma questo non significa che egli non pagherebbe le tasse solo perché l’ufficio delle imposte sarebbe diretto dai democratici. Non significa che, se un suo vicino è democratico, non lo aiuterebbe se la sua casa dovesse incendiarsi, solo perché è democratico, o che necessariamente non farebbe con lui affari di compravendita. Naturalmente no! Quindi egli distingue fra il politico sistema di cose democratico e gli individui che appartengono al partito e che sono suoi vicini.

GESÙ DIEDE L’ESEMPIO

Durante il suo ministero Gesù fece una chiara distinzione fra i due. Quando Satana gli offrì il suo mondo, cioè tutti i suoi regni, se si fosse inchinato e avesse fatto un atto di adorazione a Satana, “Gesù gli rispose: ‘Vattene, Satana! poiché sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a Lui solo’”. Egli riconobbe, come in seguito disse l’apostolo Paolo, che Satana è “il dio di questo secolo”, e fece attenzione affinché Satana ‘non potesse nulla su di lui’. — Matt. 4:10; 2 Cor. 4:4; Giov. 14:30, Na.

Ma ciò che faceva di quel mondo il sistema di cose di Satana non era solo il fatto che Satana ne era il dio, ma anche il fatto che gli elementi in esso dominanti erano sotto il dominio di Satana e seguivano i suoi comandi. E quali erano questi elementi dominanti? La politica, il commercio e la falsa religione. Gesù stette separato e lontano da tutt’e tre. Non si immischiò nella politica dei suoi giorni. Rifiutò di mettere la sua sorte nelle mani del governo romano, chiamando il suo rappresentante, Erode Antipa, “quella volpe”. Non collaborò con Cesare, ma rese solo “a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”. Non permise nemmeno che il suo popolo lo facesse re, poiché leggiamo che “Gesù, accortosi che venivano per rapirlo e farlo re, si ritirò di nuovo solo sulla montagna”. — Luca 13:32; 20:25; Giov. 6:15, Na.

Né Gesù si immischiò nel commercio, per accumulare ricchezze. Consigliò ai suoi seguaci di accumulare tesori in cielo, non sulla terra, e di offrire gratuitamente il loro servizio, poiché gratuitamente egli aveva portato loro la verità. Infatti, diede così poca importanza ai possedimenti materiali che non ebbe “dove posare il capo”. — Luca 9:58, Na.

Lungi dall’unirsi all’elemento religioso del sistema di cose di Satana, egli ne censurò apertamente i rappresentanti. “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!” “Voi avete per padre il diavolo”. Non fu favorevole all’unione delle fedi, poiché, come spiegò, “nessuno mette una toppa di panno grezzo sopra un abito vecchio . . . Neppure si mette il vino nuovo in otri vecchi”. Ovviamente Gesù non amò il mondo dei suoi giorni, il sistema di cose di Satana, formato da politica, commercio e falsa religione. — Matt. 23:29; Giov. 8:44; Matt. 9:16, 17, Na.

Ma come amò il suo prossimo umano! “Quando vide quelle moltitudini ne ebbe compassione, perché erano stanche e abbattute [dal mondo di Satana] come pecore senza pastore”. Disse loro: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi, ed Io vi darò completo riposo. Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da Me, perché sono docile ed umile di cuore; e troverete pace per le anime vostre; perché il mio giogo è soave e il mio peso leggero”. — Matt. 9:36; 11:28-30, Na.

Mostrò innanzi tutto il suo amore del prossimo predicando loro la verità riguardo al Padre suo e la buona notizia del regno del Padre suo. Per oltre tre anni percorse a piedi la Palestina, cioè la Galilea, la Giudea e la Perea, predicando e insegnando nelle sinagoghe, nel tempio di Gerusalemme, nelle case delle persone, sui fianchi delle montagne e sulle spiagge. E per accrescere l’importanza del suo messaggio compì ogni specie di miracoli, guarì i malati, cibò le moltitudini e risuscitò perfino i morti. Senz’altro nessun uomo vissuto prima o dopo di lui sulla terra ha mostrato tale amore del prossimo durante la sua vita. E la più grande espressione d’amore fu quella di dare la sua vita per la vita del mondo. Amò Gesù il mondo o empio sistema dei suoi giorni? No! Amò il suo prossimo? Lo amò veramente!

AMARE IL MONDO? NO!

Il mondo non è mutato dai giorni di Gesù, anche se per la maggioranza dei lettori di questa rivista la cristianità ha sostituito il giudaismo dei giorni di Gesù. Satana è ancora il dio di questo mondo; gli elementi dominanti sono ancora la politica, il commercio e la falsa religione. Il semplice fatto che gran parte di questo mondo sia chiamato cristianità non lo rende cristiano. Come può esser cristiano quando non riconosce le leggi e i princìpi di Dio, né la sua volontà e il suo regno? Gesù disse: “Chi non è con Me è contro di Me, e chi non raccoglie con Me, disperde”. — Matt. 12:30, Na.

Come può un cristiano far parte di una città, di uno stato o di governi nazionali quando nella loro politica regna la corruzione? Quasi non passa giorno senza che ne sia rivelata una parte; un esempio particolarmente ben documentato fu l’articolo “Denaro sporco a Boston” stampato nella rivista Atlantic del marzo 1961. In una città che va superba della sua religiosità, l’indifferenza verso la corruzione ha raggiunto nuovi massimi. Certamente nessun sincero cristiano può aver niente a che fare con tale pervertita politica. “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi”. — 1 Cor. 15:33, VR.

Che v’è di cristiano nel crudele e fondamentalmente disonesto commercio di oggi? Recentemente i responsabili di alcune fra le principali società degli Stati Uniti sono stati messi in prigione perché truffavano il Governo ed altre persone per milioni di dollari. Le grandi imprese commerciali abbandonano ogni scrupolo pur di guadagnare: corrompono i giovani con trattenimenti pornografici e con la violenza; corrompono i politicanti con doni, sia diretti che indiretti; corrompono gli uomini sposati servendosi di prostitute. Opportunamente l’apostolo avverte: “La cupidigia del denaro, infatti, è la radice di tutti i mali; e alcuni che ne sono stati presi, si sono allontanati dalla fede e si sono procurati tormenti che li rodono”. — 1 Tim. 6:10, Na.

E che dire delle popolari religioni della cristianità? Basta a condannarle il fatto che si uniscono ai corrotti politicanti e allo spietato e disonesto commercio; per questo, mentre le religioni aumentano notevolmente di numero, la moralità della società diminuisce costantemente, e vi è confusione fra i loro contrastanti credi. Secondo la Parola di Dio, Cristo non è diviso, ma la religione della cristianità lo è, e non solo in molte sette, ma alcune sette stesse sono a loro volta suddivise in decine di denominazioni, il che attesta chiaramente che non sono capaci di andare d’accordo le une con le altre. — 1 Cor. 1:13.

È ovvio dunque che un cristiano sincero, dedicato a fare la volontà di Dio, non può far parte di questo mondo di Satana. Approfitta del mondo in quanto trae vantaggio dalle comodità che esso offre, pagando per i benefici che riceve. Ma non ne diviene parte, non si lascia attrarre dalla sua avidità, dalle sue ambizioni, dai suoi allettamenti, dalle sue tentazioni, come fece invece un collaboratore dell’apostolo Paolo: “Dema mi ha lasciato per amore del secolo presente”. No, il cristiano dà ascolto all’ammonimento del diletto discepolo: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne e la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa e la sua concupiscenza pure; mentre chi fa la volontà d’Iddio dura in eterno”. — 2 Tim. 4:10; 1 Giov. 2:15-17, Na.

AMARE IL PROSSIMO? SÌ!

Ma non amare il mondo non significa che oggi il cristiano non può amare o non ama il suo prossimo. Egli fa distinzione fra il sistema di cose dominato da Satana e gli individui tenuti prigionieri da Satana, i suoi simili, le creature umane. Ama il suo prossimo come se stesso per il fatto che tratta il suo prossimo nello stesso modo in cui egli vorrebbe essere trattato dal suo prossimo. È sempre pronto a correre in aiuto del suo prossimo se le circostanze lo richiedono, come fece l’autista cristiano menzionato all’inizio della considerazione di questo soggetto. Come il Samaritano dell’illustrazione di Gesù coglie ogni opportunità per essere d’aiuto a chi si trova in difficoltà. Dà ascolto al comando di fare del bene a tutti gli uomini a seconda che ne abbia l’opportunità, ma specialmente ai suoi conservi cristiani. — Luca 10:30-37; Gal. 6:10.

Ma desiderando evitare l’amicizia del mondo, i dedicati cristiani possono esagerare su questo punto. Poiché si sono dedicati a fare la volontà di Dio quali ministri cristiani potrebbero essere inclini a pensare che l’unica assistenza che possono dare ad un’altra persona sia l’assistenza spirituale, ma non è così. Questa è la più importante, ma a volte il prossimo può aver bisogno di essere assistito materialmente o fisicamente, e se uno può dovrebbe dare tale assistenza, benché non si debba far trascinare dal sentimentalismo e andare agli estremi.

Sì, benché debba sempre esser pronto a dare assistenza materiale secondo i propri mezzi e le altrui necessità, il cristiano non deve mai dimenticare che tutti gli amanti della giustizia oggi nel mondo hanno molto bisogno di assistenza spirituale; sono privi di conoscenza e di intendimento intorno a Geova Dio, al suo nome, alla sua Parola e ai suoi propositi, ed anche intorno alla sua volontà per loro. Esser diligenti per soddisfare questa necessità spirituale è il miglior modo in cui i cristiani possono mostrare amore, poiché mentre “la sapienza è una protezione così come il denaro è una protezione; . . . il vantaggio della conoscenza è che la sapienza stessa preserva in vita chi la possiede”. — Eccl. 7:12.

Il cristiano deve realmente amare il prossimo per andare regolarmente di casa in casa, ignorare gli insulti, l’indifferenza e chissà quante altre cose, e andarvi con ogni tempo, per esortare altri a imparare i provvedimenti presi da Dio per dare la vita eterna. Nello stesso tempo essi non farebbero tutto questo se amassero il mondo. Quindi dobbiamo amare il mondo? No! Dobbiamo amare il nostro prossimo? Sì!

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi