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  • “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”

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  • “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
w67 1/12 pp. 707-710

“La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”

“LA PENNA è più potente della spada”. In una forma o nell’altra questo sentimento è stato espresso da più di un famoso personaggio storico, fra cui Napoleone e Benjamin Franklin. Nella forma esatta qui espressa queste parole compaiono nel dramma di Bulwer-Lytton intorno al cardinale Richelieu, che fu un astuto e abile statista e principe della chiesa di Roma nella prima metà del diciassettesimo secolo.

Comunque, i moderni governi totalitari hanno cercato strenuamente di provare che la spada della persecuzione impiegata da loro è più potente della penna. Soffocando la libertà di parola, di stampa e di religione sono quasi riusciti a dimostrare il loro argomento. Quasi, ma non completamente, poiché c’è sempre stata come minimo una notevole eccezione. E qual è? La Penna ispirata, la Bibbia, la Parola di Dio.

Sì, i governi totalitari sono stati capaci di legare gli uomini, ma l’ispirata Parola di Dio non hanno potuto reprimerla o legarla. (2 Tim. 2:9) Come ben dichiara l’ispirato scrittore del libro biblico di Ebrei: “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, . . . e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. — Ebr. 4:12.

Perché questa Parola di Dio è così vivente, così potente? Perché è l’essenza stessa della verità e perché i suoi scrittori furono ripieni dello spirito o forza attiva del Creatore, Geova Dio, l’Onnipotente. Le sue parole sono veramente spirito e vita, come disse anche il Figlio di Dio, Gesù Cristo. (Giov. 6:63) Quelli che bevono le parole di verità contenute nella Bibbia con mente aperta e cuore onesto riceveranno sicuramente un po’ della potente forza attiva o spirito di Dio. Inoltre, questa Parola di Dio impartisce fede a quelli che la ricevono in cuori buoni e onesti; una fede che permette loro di fare molte opere valorose e potenti. (Ebrei, capitolo 11º) Oltre a ciò, la Parola di Dio dà forza ai lettori assetati di verità e di mente aperta con la sua stessa onestà e il suo candore come pure con l’importanza che dà ai giusti princìpi. Dà forza anche per la giustizia con la sua rivelazione dell’onnisapiente, onnipotente e perfettamente giusto Creatore, colui che, sopra tutti gli altri, è il giusto oggetto di timore.

Tra i molti modi in cui la Parola di Dio ha mostrato d’essere vivente e di esercitare potenza vi è stato quello di dare alle creature umane forza e zelo per compiere il servizio, il ministero di Geova Dio, cioè ‘predicare la parola’. E ha permesso loro di far questo nonostante aspra opposizione, dando loro la forza di rimanere fedeli sino alla morte. — 2 Tim. 4:2, 7, 8.

Un rimarchevole esempio della sua potenza fu dato circa 2.500 anni fa dal fedele profeta ebreo Geremia. Egli aveva un messaggio molto impopolare da pronunciare, ed essendo avversato, schernito e perseguitato, in un’occasione si stancò e decise di non rendere più testimonianza al suo Dio. Ma fu capace di desistere? Che cosa dichiara il racconto? “Nel mio cuore ci fu come un fuoco ardente chiuso nelle mie ossa; e mi stancai di contenerlo, e non lo potevo sopportare”. Dovette semplicemente continuare a predicare. La parola che Geova Dio gli aveva data era così potente. — Ger. 20:9.

ESEMPIO DEI PRIMI CRISTIANI

Lo stesso avvenne ai servitori di Geova Dio che divennero cristiani, i seguaci di Cristo. La Parola di Dio li fece divenire lavoratori, zelanti predicatori del vangelo o buona notizia, ed essi mostrarono che quella Parola era più potente della spada della persecuzione. Così quando gli apostoli furono afferrati e portati in tribunale e ricevettero il comando di non predicare più intorno a Gesù Cristo, essi risposero intrepidamente: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. — Atti 4:19, 20.

Poco dopo ciò gli apostoli furono di nuovo presi e questa volta battuti e ricevettero anche l’ordine di smettere di predicare. Li fece desistere questo? Che cosa mostra il racconto? “Questi se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:40-42) Sì, benché fossero fustigati e ricevessero l’ordine di smettere di predicare, continuarono “senza posa” la predicazione.

Né la spada della persecuzione fu più potente dell’ispirata Penna, la Parola di Dio, quando, qualche tempo dopo, i cristiani di Gerusalemme furono crudelmente perseguitati, ciò che li fece disperdere. No, poiché “quelli che erano stati dispersi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. — Atti 8:4.

Similmente nel caso dell’apostolo Paolo e della congregazione cristiana che fondò a Tessalonica. Come attesta Paolo stesso: “La buona notizia che predichiamo non vi fu annunciata solo a parole ma anche con potenza e con spirito santo e forte convinzione . . . Il fatto è che . . . la vostra fede verso Dio si è sparsa in ogni luogo, così che non abbiamo bisogno di dire nulla”. Non c’è dubbio che la Parola di Dio predicata da Paolo fu vivente ed esercitò potenza. — 1 Tess. 1:5-9.

LE TRADIZIONI UMANE NON DANNO POTENZA

In netto contrasto con l’ispirata e potente Parola di Dio sono le tradizioni degli uomini che contraddicono la Bibbia. Esse non danno tale potenza, non sono basate sulla verità, non sono piene dello spirito santo di Dio. Riguardo ad esse Gesù Cristo una volta dichiarò: “Rendete la Parola di Dio senza valore con la vostra tradizione che voi avete tramandata”. (Mar. 7:13) Ne consegue che quelli che si nutrono della tradizione anziché della Parola di Dio sarebbero stati privi della potenza e dello zelo che la Parola di Dio dà.

Nei tempi moderni ne è data la prova dagli stessi che si attengono alle tradizioni degli uomini, essendo un esempio fornito dal fecondo e popolare scrittore cattolico romano William J. Whalen. In una delle sue più recenti pubblicazioni, Jehovah’s Witnesses (1965), che ha l’imprimatur del dott. C. F. O’Donnell, amministratore dell’Arcidiocesi di Chicago, fra l’altro egli dichiara: “Il padre Omer Degrijse, C.I.C.M., superiore generale delle missionarie del Cuore immacolato di Maria, dichiarò recentemente che il maggior problema della Chiesa in ogni luogo è la veduta passiva dei laici. ‘Solo il 5 per cento dei membri della Chiesa Cattolica sono attivamente impegnati in un’opera apostolica’, disse. ‘Questi sono i sacerdoti, i religiosi [frati e suore], e i pochi apostoli laici dell’Azione Cattolica’. Il capo dei Padri Sheut disse che il reale problema della Chiesa in ogni paese e in ogni parrocchia è come destare il 95 per cento alla loro responsabilità di diffondere la parola di Dio nella loro propria sfera d’influenza. Essi non riconoscono questa responsabilità ora. Come risultato . . . la Chiesa è divenuta un esercito composto esclusivamente di ufficiali senza soldati”. Dopo aver commentato lo zelo dei testimoni di Geova, il sig. Whalen prosegue dicendo: “Se altri cattolici la pensano come me, sono terrorizzati al pensiero di dedicare anche poche ore ogni pochi anni a visitare i conservi cattolici per qualche campagna di raccolta di fondi”.

Ma questo non è sorprendente se notiamo che questa stessa mancanza di potenza, di zelo, di coraggio e convinzione si estende alla cima di questa organizzazione religiosa. Così c’è anche lo scrittore cattolico romano Nerin E. Gun, che parla di sé come di “un buon cattolico, allevato dai Fratelli ed educato in parte dall’Università Cattolica di Parigi”. Nel suo libro The Day of the Americans (1966), che tratta le sue esperienze nel campo di concentramento tedesco di Dachau, dice quanto segue della reputazione di papa Pio XII in relazione a Hitler e ai nazisti: “Che cosa poteva fare il papa? Poteva almeno astenersi. Poteva rifiutarsi di firmare concordati con l’Italia fascista e la Germania hitleriana. Avrebbe potuto scomunicare entrambi i loro dittatori come nei tempi antichi aveva scomunicato imperatori (ricordate Canossa).a

“È stato detto che il clero cattolico soffrì terribilmente. Questo è vero: Ma in quali proporzioni esattamente? Per ogni sacerdote antinazista, quanti ce ne furono che collaborarono con il regime e lo tollerarono? . . . Si dice che il Sommo Pontefice, opponendosi inequivocabilmente a Hitler, avrebbe provocato solo più crudeli oppressioni. Questo non è affatto provato. Sarebbe stato difficile a Hitler essere più spietato di quello che fu. Che cosa avrebbe fatto? Avrebbe bruciato i cadaveri degli Ebrei una seconda volta? Inoltre, il timore di rappresaglie non è mai stata una scusa valida per non fare il proprio dovere. Dopo tutto, se tutti noi avessimo incrociato le braccia [Gun fu un neutrale che finì nel campo di concentramento di Dachau per le sue oneste e intrepide corrispondenze] per non esporre le nostre famiglie, i nostri amici e i nostri possedimenti, non ci sarebbe stata la Resistenza, né partigiani, né opposizione d’alcuna sorta”. E questo lo dice uno scrittore cattolico intensamente leale alla sua Chiesa, come risulta in altre parti del suo libro.

Da quanto precede è chiaro che le tradizioni religiose non rendono gli uomini e le donne, clero e laici, forti, zelanti e intrepidi. Le tradizioni non sono più potenti della spada della persecuzione.

LA PAROLA DI DIO È ANCORA POTENTE

Che la Parola di Dio sia ancora così vivente e potente oggi come lo fu nei tempi apostolici è provato dai cristiani testimoni di Geova. Essi si basano decisamente sulla Bibbia, e come osserva il sig. Whalen, i Testimoni “trovano il tempo per la lettura della Bibbia”, e anche per la lettura delle “riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi!, trattati e libri”, che sono tutti basati sulla Bibbia. Egli attesta ulteriormente: “Anche quelli che più criticano i Testimoni difficilmente possono negare che di solito il Testimone manifesta completo impegno per la sua religione; questa è una delle cose che mi piacciono nei testimoni di Geova. Questi Testimoni sono medici e contadini, massaie e architetti, lavoratori a giornata e insegnanti; ma se sono Testimoni dedicati sanno che prima di tutto devono fedeltà a Geova”. “Posso assicurarvi che la maggioranza dei Testimoni devono lottare per vincere la stessa timidezza, sensibilità e apatia che dovrebbe affrontare ognuno di noi se ci fosse chiesto di andare da una porta all’altra nel tentativo di interessare vicini ed estranei alla nostra religione. Che la maggioranza dei Testimoni persistano un anno dopo l’altro in questa estenuante opera è qualche cosa che devo ammirare”. “Ogni Testimone — uomo o donna, adulto o bambino — sa che deve divenire un attivo missionario”. Sì, la Parola di Dio è vivente ed esercita potenza nel nostro giorno come nei tempi biblici.

E questi cristiani che sono guidati dalla Bibbia manifestano questo zelo nonostante l’aspra opposizione e la persecuzione, come fecero anche i primi cristiani. Così il sig. Gun dice riguardo alla sua esperienza nel campo di concentramento di Dachau: “Vorrei poter dire che non c’erano altro che eroi nel Lager [campo] ma questo, sfortunatamente, non sarebbe vero. Eravamo un gruppo eterogeneo. Fra noi c’era un po’ di tutto: comunisti, membri del movimento clandestino, criminali, anarchici . . . e gli ammirevoli Testimoni di Geova . . . I membri dei Testimoni di Geova, bisogna dirlo, mostrarono tale coraggio, audacia, virtù e stoicismo nell’avversità che meritano uno speciale saluto. Furono rocce in un mare di fango”.

“Rocce in un mare di fango”? “Meritano uno speciale saluto”? Perché? A motivo della potente Parola di Dio che era nei loro cuori.

E circa vent’anni dopo riscontriamo che i testimoni di Geova si fanno la stessa reputazione in altri paesi. Come mostra l’Annuario dei Testimoni di Geova del 1967 (inglese), l’anno passato essi hanno subìto persecuzione in circa venti paesi, e la più aspra l’hanno subìta quelli del Portogallo e di Cuba.

Come reagiscono i Testimoni a tale trattamento? Come fecero gli apostoli dell’antichità. L’Annuario riporta alcune dichiarazioni di quelli che erano nei campi di concentramento a Cuba: “Non siamo scoraggiati. Risponderemo con le parole di Paolo: ‘Nulla può separarci dall’amore di Gesù’. Pregate per noi come noi preghiamo per voi”. E uno scrisse a sua moglie: “Dicono che non saremo mandati in prigione, che faremo i soldati o andremo al cimitero. Perciò sii fedele e prega per noi”.

Sì, la parola di Dio è davvero vivente ed esercita potenza. Prova d’essere più potente della spada della persecuzione. È utile per molte cose, specialmente per illuminare circa la condotta della giustizia e dare la forza di seguire quella condotta. (2 Tim. 3:16, 17) Leggete dunque la Bibbia ogni giorno, leggetela con fede, chiedete a Dio di aiutarvi a capirla e ad applicare alla vostra vita quotidiana ciò che leggete. E se volete ulteriore assistenza mentre vi sforzate di capirla, i testimoni di Geova, che ne hanno tratto così grande beneficio, sono pronti ad aiutarvi.

[Nota in calce]

a Dove papa Gregorio VII fece stare per parecchi giorni nel freddo dell’inverno un imperatore tedesco scomunicato, in abito da penitente, a implorare perdono.

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