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  • È amore o infatuazione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 15/1 pp. 35-36

È amore o infatuazione?

AMORE o infatuazione? Questa è una domanda importante. Perché? Perché le probabilità che ci sia felicità nel matrimonio dipendono in molti casi dal fatto che i due sono attirati dall’amore o dall’infatuazione. Questa domanda è specialmente importante per i giovani, poiché negli Stati Uniti un matrimonio di adolescenti su due finisce con la separazione o il divorzio.

Né questo triste quadro presenta tutta la tragedia. Secondo Clark W. Blackburn, direttore generale dell’Associazione per il Servizio della Famiglia: “Non c’è dubbio che una percentuale tragicamente alta delle giovani coppie che restano sposate sono deluse e insoddisfatte del loro matrimonio fino al punto che esso è divenuto una noia, una beffa, un peso, un fallimento”.

Senza dubbio questi giovani pensavano d’essere “innamorati”; essere “innamorato” significa essere sotto il fascino dell’attrazione fisica di uno del sesso opposto. Questo non basta da sé a garantire la felicità anche se sul momento appare come uno stato assai piacevole e offre grandi speranze. Ma con un certo altruismo, cioè interesse per la felicità dell’altra persona, e molto buon senso, tale amore può recare e spesso reca felicità, come leggiamo anche dell’antico ebreo Isacco, che “s’innamorò di [Rebecca], e . . . trovò conforto dopo la perdita di sua madre”. — Gen. 24:67.

L’infatuazione, comunque, è qualche cosa di diverso. Essa è definita come un “forte e irragionevole attaccamento”. La parola deriva dal latino fatuus, che significa “sciocco”, da cui deriva anche la parola italiana “fatuo”, definita come “contrassegnato da mancanza d’intelligenza e razionale considerazione, specialmente contrassegnato da futile, infondata speranza o desiderio”.

Che persone di sesso opposto provino forte attaccamento le une per le altre è naturale. Affinché il genere umano realmente ‘si moltiplicasse ed empisse la terra’ il Creatore mise in ciascuno potenti forze d’attrazione per il sesso opposto. La scienza medica mostra che l’impulso sessuale ha origine principalmente, non nelle gonadi inferiori o ghiandole sessuali, ma nel mesencefalo, nell’ipotalamo. Il fatto che il centro dell’impulso sessuale si trovi nel cervello aiuta pure a spiegare il fatto che questo impulso influisce sulle parti superiori del cervello, come il ragionamento, l’immaginazione e la venerazione dell’uomo. La domanda perciò è: Quale cosa lasceremo che controlli l’altra? Lasceremo che l’impulso sessuale controlli le facoltà superiori o che le facoltà superiori controllino l’impulso sessuale? — Gen. 1:28.

L’infatuazione ovviamente è il prodotto dell’immaturità. Fa di un’altra persona l’oggetto del desiderio o del possesso con poco o nessun riguardo per le responsabilità che ciò comporta e spesso indipendentemente dai sentimenti o dal benessere dell’altro, come quando le ragazze si fanno un idolo di qualche popolare personalità dello spettacolo.

Ciò non vuol dire comunque che solo i giovani sbaglino scambiando l’infatuazione per amore. L’età non è una protezione contro questo sbaglio, neanche l’esperienza, come si può vedere dalla frequenza di casi in cui persone divorziate divorziano o si separano una seconda volta. L’infatuazione non prende in considerazione i fatti. Non si basa né sulla ragione né sul principio. Una persona molto giovane può infatuarsi di una molto anziana, una persona non sposata di una già sposata, oppure una persona può infatuarsi di un’altra i cui gusti, modo di vivere, princìpi o religione differiscono radicalmente. In tali casi ciascuno può contribuire poco alla felicità dell’altra eccetto il piacere che ciascuno può dare a motivo dell’attrazione sessuale.

Pare che ci sia anche qualche cosa di contrario circa l’infatuazione, in quanto più è irragionevole, più è probabile che divenga forte. Essa ignora il consiglio di genitori o amici ed è contrassegnata dalla fretta per la relazione fisica e perciò ha come risultato sentimenti di frustrazione o una coscienza colpevole. È un sentimento forte e incontrollato, ma, a somiglianza di altre cose incontrollate come terremoti e cicloni, di solito è di breve durata e distruttiva.

Alcuni dicono che l’amore è cieco, ma il vero amore non è cieco. Senza dubbio l’antico innamorato Giacobbe, di cui parla la Bibbia, e il cui amore per la bella Rachele fu tale che ai suoi occhi sette anni “furono come alcuni giorni a causa del suo amore per lei”, vide molte cose in lei, e la tenerezza che le mostrò durante tutta la vita di lei rivelò che era amore e non infatuazione. Inoltre, se fosse stata infatuazione egli non avrebbe potuto aspettare sette anni, poiché, come si è detto giustamente, “l’infatuazione è la fretta d’accoppiarsi”. — Gen. 29:20.

Ma l’infatuazione è cieca, almeno da un occhio. Essa vede solo ciò che vuole vedere o immagina di vedere e, poiché è egocentrica, è quasi invariabilmente condannata all’infelicità. La persona infatuata non fa un’onesta valutazione di sé, delle sue possibilità di rendere felice l’altra persona e delle prospettive che ci sono per una lunga e felice vita coniugale. Non si chiede: Che cosa abbiamo realmente in comune a parte che a entrambi piacciono il buon cibo, i begli abiti e il “divertimento”? Essa ignora il principio che “vi è più felicità nel dare che nel ricevere”, come disse anche Gesù Cristo. — Atti 20:35.

Comunque, si noti che non tutti i matrimoni poco saggi devono finire con la separazione o il divorzio. Due giovani egocentrici e immaturi che si trovano vincolati dal matrimonio possono crescere insieme, possono imparare ad adattarsi l’uno all’altro e imparare ad amarsi. Possono salvare il loro matrimonio se lo vogliono realmente. Ma ci vorranno umiltà, pazienza, perseveranza, padronanza di sé, empatia e altruistica considerazione dell’uno per l’altro. — Gal. 5:22, 23.

Guardatevi dunque dall’infatuazione. Che il potere dell’attrazione sessuale possa e debba controllarsi è chiaramente indicato dalla Bibbia che avverte i servitori di Dio non solo contro la fornicazione e l’adulterio, ma anche di non sposare degli increduli. (Deut. 7:3, 4; 1 Cor. 6:9, 10; 7:39) Questo basta per mostrare che il potere dell’attrazione sessuale può e dovrebbe essere controllato, guidato in sagge direzioni. Solo allora può promettere felicità; solo allora ne può risultare onore a Dio ed esserGli gradito. — 1 Cor. 10:31.

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