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  • La cronologia babilonese è fidata?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 15/8 pp. 504-508

La cronologia babilonese è fidata?

ALCUNI scritti di storici e archeologi di questo ventesimo secolo danno l’impressione che vi sia una cronologia babilonese la quale metta seriamente in dubbio il calcolo del tempo riportato nella Bibbia. È seria questa sfida? Esiste una cronologia babilonese realmente sicura? Si basa su solide fondamenta? Include dati che ispirino maggiore rispetto che i fatti narrati nella Bibbia?

Babilonia compare sulla scena, per quanto riguarda il popolo giudaico, principalmente dal tempo di Nabucodonosor. Il regno del padre di quel monarca, Nabopolassar, è definito “il principio dell’Impero Neo-babilonese”. Quell’èra ebbe fine coi regni di Nabonedo e suo figlio, Baldassarre, quando Babilonia fu rovesciata da Ciro il Persiano. Questo è un periodo di speciale interesse per gli studiosi della Bibbia, giacché include il tempo della distruzione di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi e la maggior parte dei settant’anni di desolazione del paese degli sconfitti Giudei.

Il racconto biblico è molto particolareggiato nel narrare la prima spedizione punitiva di Nabucodonosor (o Nebucadnetsar) contro il regno di Giuda nel suo settimo anno di regno (od ottavo anno dalla sua ascesa al trono). (Ger. 52:28; 2 Re 24:12) In armonia con ciò un’iscrizione cuneiforme della Cronaca babilonese dichiara: “Nel settimo anno, nel mese di Kislev, il re di Akkad [Nabucodonosor] radunò le truppe, marciò verso il paese di Hatti [Siria-Palestina], e si accampò contro la città di Giuda e il secondo giorno del mese di Adar prese la città e catturò il re [Ioiachin]. Vi costituì un re di sua scelta [Sedechia], ne ricevette il forte tributo e (li) mandò a Babilonia”. — Chronicles of Chaldean Kings (626-556 a.C.), D. J. Wiseman, pagine 67, 73.

STORIA FONDATA O SINTESI DISCUTIBILE?

Malgrado tale luminoso inizio per mettere in armonia il racconto biblico con i documenti babilonesi, in seguito si incontra il vuoto per quanto riguarda ulteriori informazioni da effettive fonti babilonesi. Per gli ultimi trentatré anni di Nabucodonosor, per esempio, non sono ancora stati portati alla luce documenti storici a parte l’iscrizione frammentaria relativa a una campagna contro l’Egitto nel trentasettesimo anno del re. Non abbiamo dunque nessun racconto babilonese circa la distruzione di Gerusalemme nel diciottesimo anno di regno di Nabucodonosor (diciannovesimo dalla sua assunzione). (Ger. 52:29; 2 Re 25:8-10) La Bibbia è l’unica fonte di autentiche informazioni su questo avvenimento.

In quanto al figlio di Nabucodonosor, Amel-Marduk (Evil-Merodac, 2 Re 25:27, 28), sono state trovate tavolette che risalgono al suo secondo anno di dominio. Comunque, contengono poche informazioni circa il suo regno e non danno nessuna indicazione in quanto alla sua durata. Anche riguardo a Neriglissar, che si dice fosse il successore di Evil-Merodac, è venuta alla luce solo una tavoletta puramente storica, e porta la data del suo terzo anno di regno.

Ciò che si pensa fosse una tavoletta commemorativa, scritta per la madre o la nonna di Nabonedo, fornisce alcuni dati cronologici di questo periodo, ma molte parti del testo sono state danneggiate, per cui molto dipende dall’ingegnosità e dalle congetture degli storici. Il lettore può capire quanto sia frammentario il testo non tenendo conto del materiale fra parentesi nella seguente traduzione di una sezione di questo monumento commemorativo, materiale che rappresenta i moderni tentativi di reintegrare le parti mancanti, danneggiate o illeggibili:

“[Nel tempo da Assurbanipal], il re d’Assiria, [nel] cui [dominio] nacqui, (cioè): [21 anni] sotto Assurbanipal, [4 anni sotto Assur]etillu-ilani, suo figlio, [21 anni sotto Nabopola]ssar, 43 anni sotto Nabucodonosor, [2 anni sotto Evil-Merodac], 4 anni sotto Neriglissar, [in tutto 95 an]ni, [il dio fu lontano] finché Sin, il re degli dèi, [si ricordò del tempio] . . . della sua [grande] divinità, la sua faccia rannuvolata [s’illuminò], [ed egli ascoltò] le mie preghiere, [dimenticò] l’adirato comando [che aveva dato, e decise di ritornare a]l tempio è-hul-hul, il tempio, [la dimora], la delizia del suo cuore. [Riguardo al suo imminente ritorno a]l [temp]io, Sin, il re de[gli dèi, (mi) disse]: ‘Nabonedo, il re di Babilonia, il figlio [del mio seno] [mi] farà en[trare/sedere (di nuovo)] ne(l) tempio è-hul-hul!’ Ubbidii attenta[mente] agli ordini che [Sin], il re degli dèi, aveva pronunciati (e perciò) vidi io stesso (come) Nabonedo, il re di Babilonia, la progenie del mio seno, ristabilì completamente i riti dimenticati di Sin, . . .”

Più avanti nel testo la madre (o nonna) di Nabonedo è rappresentata mentre attribuisce a Sin il merito di averle concesso lunga vita “dal tempo di Assurbanipal, re d’Assiria, al 6º anno di Nabonedo, re di Babilonia, il figlio del mio seno, (cioè) per 104 felici anni, . . .” — Ancient Near Eastern Texts di Pritchard, pagine 311, 312.

Da questa medesima incompleta descrizione si può vedere che le sole cifre effettivamente indicate sono i 43 anni di regno di Nabucodonosor e i 4 anni di regno di Neriglissar. In quanto a quest’ultimo monarca, il testo non limita necessariamente il suo regno a 4 anni; piuttosto menziona qualcosa che accadde nel suo quarto anno. A che punto del regno di Assurbanipal cominciasse la vita della madre (o nonna) di Nabonedo non è dichiarato, per cui siamo lasciati all’oscuro per quanto riguarda l’inizio e la fine dei “104 felici anni”. Né c’è alcuna informazione circa la durata del regno di Assur-etillu-ilani, Nabopolassar ed Evil-Merodac. E non c’è menzione di Labashi-Marduk, il quale, come ammettono ora in genere gli storici, regnò fra Neriglissar e Nabonedo.

Si noterà pure che il supposto numero di anni, inserito dagli storici moderni in base al canone tolemaico, aggiunto al “6º anno di Nabonedo”, dà un totale di 100 o 101 anni, e non i 104 anni menzionati nel testo stesso. Questo documento frammentario provvede dunque scarse informazioni per la cronologia del periodo neo-babilonese.

IL CANONE DI TOLOMEO

E che cos’è questo canone di Tolomeo? Ci interessa in particolar modo, dato che gli storici ritengono necessario fare grande assegnamento su di esso per la loro cronologia del periodo neo-babilonese. Claudio Tolomeo visse in Egitto nel secondo secolo E.V., od oltre 600 anni dopo la fine del periodo neo-babilonese. Non fu uno storico, ed è noto primariamente per le sue opere di astronomia e geografia. Come dichiara E. R. Thiele: “Il canone tolemaico fu preparato principalmente per scopi astronomici, non storici. Non pretese di dare un elenco completo di tutti i governanti di Babilonia o della Persia, né il mese o il giorno esatto dell’inizio dei loro regni, ma rese possibile di situare correttamente in un ampio sistema cronologico certi dati astronomici allora disponibili”. — The Mysterious Numbers of the Hebrew Kings, pagina 293, nota in calce.

Tolomeo assegnò 21 anni al regno di Nabopolassar, 43 a Nabucodonosor, 2 a Evil-Merodac, 4 a Neriglissar, e 17 a Nabonedo, per un totale di 87 anni. Facendo il calcolo a ritroso dal primo anno di Ciro, dopo la caduta di Babilonia, perciò, gli storici stabiliscono che il primo anno di Nabopolassar cominciasse nel 625 a.E.V., che il primo anno di Nabucodonosor cominciasse nel 604, e che la distruzione di Gerusalemme avvenisse nel 586 o 587. Queste date sono di circa 20 anni posteriori a quelle indicate dalla cronologia biblica, tuttavia gli storici moderni sono favorevoli al sistema di calcolo delle date basato su Tolomeo.

Anche se la durata dei regni dei re di Babilonia e Persia, indicata dal canone tolemaico, può essere basilarmente corretta, pare non vi sia ragione di sostenere che il canone sia necessariamente accurato sotto ogni aspetto per tutti i periodi. Come abbiamo già notato, ci mancano documenti storici babilonesi che possano convalidare o mettere in dubbio le cifre indicate da Tolomeo per i regni di certi re.

I critici della Bibbia asseriscono che la data della distruzione di Gerusalemme (607 a.E.V.), basata sulla cronologia biblica, lasci un vuoto nella cronologia babilonese. D’altra parte, coloro che si attengono al calcolo strettamente tolemaico sono costretti anch’essi a spiegare una considerevole lacuna. Questa lacuna sorge quando tentano di mettere in armonia la storia babilonese e assira per arrivare al 625 a.E.V. quale inizio del periodo neo-babilonese.

La Cronaca babilonese dichiara che Ninive, capitale assira, cadde nelle mani dei soldati babilonesi nel quattordicesimo anno di Nabopolassar. Seguendo Tolomeo, gli storici secolari stabiliscono la data di quell’avvenimento nel 612 a.E.V. Nello stesso tempo, in base a calcoli astronomici, asseriscono pure che l’anno 763 a.E.V. sia una data assoluta che rappresenti il nono anno del re assiro Assur-dan III. Dovrebbero dunque essere in grado di contare da quell’anno in avanti, mostrando che il dominio assiro a Ninive durò fino al 612 a.E.V. Ma è così? Ebbene, con l’aiuto delle liste degli eponimi e dei re e di altro materiale, riescono a stabilire una cronologia che arriva fino al 668 a.E.V., anno in cui secondo loro ebbe inizio il regno di Assurbanipal. Ma da quel punto in avanti c’è considerevole confusione.

Specialmente riguardo al regno di Assurbanipal c’è molta confusione. Per esempio, l’Encyclopædia Britannica (edizione del 1959, Vol. 2, pagina 569) indica il 668-625 a.E.V. come periodo del regno di Assurbanipal. Poi, a pagina 851 dello stesso volume, al regno è attribuito il periodo 669-630 a.E.V. Nel volume 5 della stessa edizione, a pagina 655, a questo medesimo regno è attribuita la data “668-638 (?)”. L’edizione della medesima opera del 1965 dice ‘669-630 o 626’. (Vol. 2, pagina 573) Altre date suggerite per la fine del regno di Assurbanipal sono:

633 A History of Israel, John Bright, 1964.

631 Ancient Iraq, George Roux, 1964.

629 The Interpreter’s Dictionary of the Bible, 1962.

c.631-627 The New Bible Dictionary, 1962.

626 Ancient Records of Assyria and Babylonia, D. D. Luckenbill, 1926.

Com’era da aspettarsi, le suddette fonti forniscono pure date diverse per il regno del probabile successore di Assurbanipal, Assur-etillu-ilani. E questo vale anche per il regno di Sin-shar-ishkun, evidentemente colui che era re al tempo della caduta di Ninive. Alcuni storici fanno durare il regno di quest’ultimo re diciotto anni, sebbene siano state trovate tavolette con la data solo fino al suo settimo anno.

Gli storici sono pertanto disposti ad essere molto flessibili per attenersi sia alla cronologia tolemaica che alla loro data fondamentale del 763 a.E.V., fino al punto di supporre che questi ultimi governanti dell’impero assiro avessero regni più lunghi di quanto dimostra l’evidenza disponibile. Hanno una lacuna imbarazzante, che non è facile colmare. La Bibbia, comunque, offre una più solida evidenza che addita il 607 a.E.V. come data della distruzione di Gerusalemme. — Si veda La Torre di Guardia del 1º febbraio 1969, pagg. 74-78.

BEROSO È DEGNO DI FIDUCIA?

Alcuni credono che Tolomeo, nel preparare il suo canone, seguisse Beroso, sacerdote babilonese del terzo secolo a.E.V. Il prof. Olmstead osserva riguardo ai suoi scritti: “. . . solo i più semplici frammenti, estratti o tracce ci sono pervenuti. E i più importanti di questi frammenti ci sono pervenuti per mezzo di una tradizione quasi senza paralleli. Oggi dobbiamo consultare la moderna traduzione latina di una traduzione armena dell’originale greco smarrito della Cronaca di Eusebio, che prese a prestito in parte da Alessandro Poliistore che prese a prestito direttamente da Beroso, e in parte da Abydenus che apparentemente prese a prestito da Juba che prese a prestito da Alessandro Poliistore e quindi da Beroso. Ad accrescere la confusione, Eusebio in alcuni casi non si rende conto che Abydenus è solo una debole eco di Poliistore, e cita a fianco a fianco i racconti di ciascuno!”

Egli continua: “E questo non è il peggio. Sebbene il suo racconto di Poliistore sia in genere da preferirsi, Eusebio pare che usasse un cattivo manoscritto di quell’autore”. (Assyrian Historiography, pagine 62, 63) Giuseppe Flavio, storico giudeo del primo secolo E.V., asserisce pure di citare Beroso, ma le cifre che impiega non sono coerenti, per cui non si possono ritenere decisive. E, ricordando che ci fu un intervallo di almeno trecento anni fra Beroso e Tolomeo, possiamo vedere che non si può essere certi che le supposte citazioni di Tolomeo da Beroso fossero accurate.

E che dire delle medesime tavolette cuneiformi? Sono accurate? Ci si può sempre fidare di esse? Lo studente superficiale può essere incline a pensare che quelle tavolette fossero sempre scritte vicino al tempo degli avvenimenti narrati. Comunque, i testi storici babilonesi, e anche molti testi astronomici, forniscono l’evidenza che sono di un periodo molto posteriore. In maniera specifica, una parte della cosiddetta Cronaca Babilonese, che abbraccia il periodo a cui gli storici moderni attribuirebbero le date del 747-648 a.E.V., è “una copia fatta nel ventiduesimo anno di Dario da un testo più antico e danneggiato”. — Chronicles of Chaldean Kings, pagina 1.

Questo scritto non solo era dunque lontano dagli avvenimenti narrati di 150-250 anni, ma era anche la copia di un precedente scritto difettoso. E da questa medesima pubblicazione apprendiamo quanto segue, in relazione coi testi della Cronaca babilonese concernenti il periodo da Nabopolassar a Nabonedo: “I testi della Cronaca neo-babilonese sono scritti su un piccolo documento di un tipo che non ammette di per sé alcuna precisa datazione ma che può significare che furono scritti da un tempo quasi contemporaneo agli avvenimenti stessi alla fine del dominio achemenide”, o nel 331 a.E.V. Anche se Tolomeo avesse avuto ciò che probabilmente non ebbe, cioè copie autentiche degli scritti di Beroso, ci sarebbe dunque ancora qualche serio dubbio sull’età e sull’autenticità delle fonti cuneiformi di Beroso.

NESSUN SERIO DUBBIO

Il lettore può giudicare personalmente se i calcoli e le congetture degli storici moderni abbiano fornito una fidata cronologia babilonese. Probabilmente si può dire che hanno un sistema il quale dà una parvenza d’ordine al relativo caos degli antichi documenti secolari. Comunque, si può ben dubitare che siano saggi a riporre tanta fiducia nelle date di Tolomeo. Abbiamo notato che né lo scopo per cui Tolomeo scrisse la sua storia né la natura del materiale su cui si basò era tale da ispirare fiducia nella sua accuratezza storica. Inoltre, se alcune sue informazioni provennero da Beroso, senza dubbio passarono per molte mani, e, tutt’al più, offrono una testimonianza molto debole. Le fonti cuneiformi, inoltre, furono soggette a danno e ripristino che possono benissimo aver comportato molte congetture.

Sia la mancanza di documenti storici contemporanei da Babilonia che la facilità con cui i dati secolari si poterono alterare ammettono precisamente la possibilità che uno o più governanti neo-babilonesi avessero un regno più lungo di quello indicato dal canone tolemaico. In base a tutti questi fattori, è saggio accettare senza riserve la ricostruzione della storia babilonese fatta dagli storici moderni? Certo si è giustificati a pensare che l’attendibilità del racconto biblico non è realmente messa in dubbio!

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