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  • w70 15/8 pp. 485-488
  • Da uno stato simile alla morte a nuova vita

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  • Da uno stato simile alla morte a nuova vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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  • COMINCIA UNA NUOVA VITA
  • CARRIERA RALLEGRANTE
  • PREDICAZIONE DI CITTÀ IN CITTÀ
  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Annuario dei testimoni di Geova 1986
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1986
  • Avvicinandomi a Dio ho superato i miei problemi
    Svegliatevi! 1993
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 15/8 pp. 485-488

Da uno stato simile alla morte a nuova vita

Narrato da Inez Wiese

CHE anni difficili furono quelli dal 1939 al 1945! Per oltre vent’anni mio marito e io avevamo abitato ad Amburgo, in Germania, e in quegli anni di guerra il cibo scarseggiava. La situazione non poteva diventare, molto peggiore, così pensavamo. Ma poi una notte a tarda ora fummo tutti svegliati da uno strano penetrante odore. Uscimmo nel giardino a vedere, e che vista si presentò ai nostri occhi! Nel giardino tutto — vegetali, fiori, frutta e gli stessi alberi — era stato distrutto dai potenti gas di una bomba. I bombardieri arrivavano una notte dopo l’altra. Amburgo era nel caos.

Che contrasto con la mia gioventù in Colombia, nel Sudamerica! I miei genitori inglesi si trasferirono a Bogotá quando ero molto piccola. Una volta cresciuta sposai un cittadino tedesco, e andammo ad abitare ad Amburgo. Non avemmo figli nostri, ma c’erano tre bambini che avevano perduto la madre e ci impegnammo ad allevarli, ed essi divennero come i nostri propri figli.

Ma ora nostra figlia era sposata e lontana da casa. I nostri due ragazzi erano morti prestando servizio in guerra. Mio marito s’ammalò ben presto di nervi e morì di un attacco cardiaco. Ero completamente sola, senza mezzi, e nell’impossibilità di comunicare coi miei parenti in Colombia. Il governo tedesco prese possesso della casa, la riempì di profughi, lasciandomi solo una stanza.

L’inverno era il tempo peggiore di tutti. Non c’era nulla con cui riscaldare la casa, né elettricità, né gas, né carbone, né legna. Spesso scendevo al fiume Elba, non lontano da casa mia, a cercare lungo le rive tavole di navi e chiatte naufragate. Con questo materiale potevamo accendere il fuoco e far sgelare l’acqua, giacché tutte le tubazioni della casa erano ghiacciate.

Mi chiedevo continuamente: A che scopo tutto questo? Ora la guerra era finita, ma la Germania aveva perso, per cui fui internata per un anno in un campo di profughi. Il futuro sembrava molto oscuro. Comunque, decisi di evadere. Fuggii con altre cinque persone, senza una lira e affamata. Riuscimmo ad arrivare in Belgio, e lì il console colombiano mi aiutò a tornare nel paese della mia gioventù.

Ma pareva non ci fosse nulla per cui vivere. I miei parenti più stretti e più cari se ne erano andati per sempre, per quel che ne sapevo allora. Mi sentivo come morta pur essendo in vita. M’interessavo pochissimo di tutto ciò che avveniva intorno a me.

COMINCIA UNA NUOVA VITA

Poi ci fu la svolta decisiva. Avvenne nel 1947 a Barranquilla, dove abitavo presso alcuni parenti nel miglior quartiere della città. Un giorno venne un uomo a portare la rivista Torre di Guardia. Spiegò che era missionario, testimone di Geova. La rivista, disse, trattava la Bibbia. In quanto a me, non avevo mai sentito parlare dei testimoni di Geova e sapevo pochissimo della Bibbia. Comunque, decisi di abbonarmi a motivo del suo gentile, premuroso atteggiamento.

Il Testimone tornò la settimana dopo. Quando ammisi che avevo capito pochissimo del contenuto, cominciò a spiegarmi alcune cose. Infatti, il risultato fu che accettai d’avere un regolare studio biblico settimanale. Cominciai a destarmi dalla mia condizione simile alla morte. Cominciarono a sorgere domande. Oh, volevo sapere tutto della terra paradisiaca che doveva venire sotto il dominio del Regno, secondo le promesse della Bibbia! I miei precedenti viaggi mi avevano convinta che la terra era davvero un luogo di bellezza nonostante fosse contaminata da uomini egoisti.

Più progredivo nella conoscenza del messaggio biblico più cresceva in me la speranza e il desiderio di vivere. I miei occhi tornarono a splendere, questa volta per il genuino interesse nel regno di Dio. È vero, avevo perduto la famiglia, ma ora avevo trovato un’altra famiglia, più grande e in espansione, tutta di figli della fede. Com’era eccitante!

Subito dopo questo risveglio spirituale, decisi di dedicare interamente la mia vita a Geova Dio per mezzo di Cristo Gesù. Era il minimo che potessi fare per mostrare il mio apprezzamento per l’amore di Dio che mi aveva liberata da una disperata condizione simile alla morte, offrendomi l’opportunità di riempire la mia vita con attività a sostegno del suo regno. Il 4 luglio 1948 simboleggiai la mia dedicazione col battesimo in acqua.

Forza e salute mi tornarono, e con esse, molta gioia nell’aiutare altri ad acquistare conoscenza della Bibbia. Continuai a dedicare sempre più ore alla diffusione del messaggio di casa in casa. Tuttavia, non mi passò mai per la mente l’idea di poter svolgere il ministero in servizio continuo rappresentando la Società Torre di Guardia, finché un giorno la mia compagna di servizio, impegnata ella stessa nel ministero continuo, mi suggerì l’idea. Compilai immediatamente la domanda per svolgere il ministero in servizio continuo come “pioniera” e la presentai.

CARRIERA RALLEGRANTE

Il 10 marzo 1949 ricevetti l’assegnazione per il ministero di “pioniera”. Felicemente, quella mattina potei uscire presto con la borsa piena di letteratura. Ma quando giunsi nella parte della città dove dovevo lavorare accadde una cosa strana. Mi si annebbiò la vista, mi sentii improvvisamente debole e caddi a terra! Proprio allora passavano i miei parenti in automobile, mi riconobbero — immaginate la loro sorpresa! — e mi condussero a casa. Dovetti starmene a casa tranquilla per alcuni giorni.

Ripensandoci, mi parve quasi che dovessi essere completamente dissuasa dal continuare le attività di pioniera. Ma al contrario, mi ripresi presto e decisi di ricuperare il tempo perso. I miei parenti, che erano cattolici, non potevano capire il mio zelo per Geova. Tuttavia, non cercarono di ostacolarmi. E ho avuto la gioia di continuare l’opera in servizio continuo fino a questo giorno. A Geova va il credito, poiché da lui ho ricevuto la forza fisica e spirituale necessaria in questi meravigliosi vent’anni.

Trascorsi a Barranquilla i primi sette di quegli anni. Che gioia fu vedere l’espansione teocratica da soli dieci proclamatori del Regno a quattro congregazioni di testimoni di Geova! E oggi la città ha venti congregazioni. E nel 1953, da questa città, in quaranta delegati colombiani ci rallegrammo di assistere al grande congresso internazionale allo Yankee Stadium, nella città di New York. Non ci sono parole per esprimere i sentimenti che provammo alla vista di quelle migliaia e migliaia di Testimoni, e i grandi striscioni che davano i saluti dei nostri fratelli cristiani da Brasile, Ecuador, Cina, Colombia, ecc. Come erano appropriate le parole dell’apostolo Giovanni in Rivelazione 7:9: “Vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione”.

Terminata l’assemblea non vedevo l’ora di tornare in Colombia per poter raccontare tutto ciò a coloro coi quali tenevo studi biblici. Avevano bisogno di sapere che i testimoni di Geova non sono soltanto poche persone che andavano di casa in casa nella loro città o nel loro villaggio. In realtà, da allora i Colombiani lo hanno imparato per esperienza. Le assemblee di circoscrizione, di distretto e nazionali sono divenute sempre più grandi. E alla nostra assemblea internazionale (1966-1967) di Barranquilla c’erano quasi 6.000 presenti. Quella fu veramente una festa per noi, poiché avemmo il grande piacere di associarci a Testimoni di tanti paesi.

PREDICAZIONE DI CITTÀ IN CITTÀ

Cali fu la successiva città colombiana a cui venni assegnata. È meraviglioso pensare che ora lì ci sono cinque congregazioni. E lì ebbi il gioioso privilegio di abitare coi missionari nella casa missionaria. Come potevo sentirmi sicura e contenta, sotto la sorveglianza spirituale di fratelli maturi nella fede! Fu anche meraviglioso poter aiutare i nuovi missionari a imparare lo spagnolo. Ma potevo notare che il fattore principale che permetteva loro di fare buon progresso e cominciare presto a pronunciare sermoni in spagnolo era lo spirito di Geova.

Nel 1960 sorse il bisogno di più lavoratori in servizio continuo a Bogotá. Poiché ero in grado di andare, mi trovai presto a lavorare con altri cinque “pionieri”. Negli anni che seguirono, il nostro servizio fu veramente benedetto, poiché lì a Bogotá ci sono ora dieci congregazioni.

A Bogotá compresi il bisogno di perseverare nel porre un forte fondamento per la fede di quelli che ammaestriamo. Studiavo con una giovane donna, i suoi tre figli e i genitori di lei. Il marito era contrario, e minacciava di portarle via i bambini. Una sera, dopo aver gozzovigliato con gli amici, tornò a casa impugnando una pistola e, alla presenza dei figli, minacciò di spararle se rifiutava di smettere di studiare la Bibbia. I bambini, molto spaventati, supplicarono con le lagrime agli occhi a favore della madre. Ma ella lo affrontò con calma e coraggio, dicendo: “Mi puoi uccidere, ma non smetterò di studiare la Parola di Dio. Prima, devi sapere che i nostri figli saranno testimoni del tuo atto, e soprattutto dovrai rispondere all’Onnipotente Dio del sangue che stai per versare”. Dopo di ciò egli uscì di casa. A suo tempo ella fu battezzata, e ora predica attivamente e frequenta le adunanze nella Sala del Regno coi suoi bambini. Il marito non le ha mai più proibito di studiare.

Tre anni fa venni a Medellín. Questa città, la seconda del paese in ordine di grandezza, è situata sulle alte Ande. Anche qui ho il privilegio di vivere coi missionari diplomati della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad. Questo è di grande conforto, poiché ora ho più di settantanove anni e non ho più la forza fisica che ho avuta per tanto tempo. Non abbiamo l’automobile e dobbiamo camminare a lungo per compiere il nostro ministero. Comunque, parecchie persone con le quali studio la Bibbia hanno tanto apprezzamento che vengono a “casa mia” per ogni lezione settimanale. In questo modo posso risparmiare le energie e raggiungere ogni mese la mia quota di 100 ore. E la benedizione di Geova è sicuramente sulle nostre fatiche, poiché qui la congregazione è tanto cresciuta che è stato necessario dividerla in tre congregazioni separate. A ogni adunanza vediamo visi nuovi.

Ripensando a quei vent’anni di ministero di “pioniera” posso dire che sono stati felici, pieni di duro lavoro, ma anche con profonde soddisfazioni. Com’è stato meraviglioso per me che Geova mi traesse fuori da una condizione simile alla morte, concedendomi nuove prospettive di vita! Anche ora che la mia forza fisica è ridotta, egli continua ad aprirmi la via perché io serva in qualche piccolo modo i grandi interessi del suo regno. Egli ‘non mi rigetta nel tempo della vecchiaia’, né ‘mi lascia quando la mia potenza vien meno’. (Sal. 71:9) Al di sotto ci sono sempre le eterne braccia! Da parte mia, sono decisa a essere ‘salda, incrollabile, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore’. — 1 Cor. 15:58.

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