Che cos’è più importante per voi?
UNA manciata di grano ha più valore per voi di una manciata di diamanti? Un armadio pieno di vestiti è più desiderabile di un armadio pieno d’oro? Le circostanze in cui vi trovate determinano ciò che è più importante.
Se foste isolati in qualche remota parte della terra e senza cibo, il grano avrebbe per voi più importanza dei diamanti. O, se foste abbandonati sulla vetta di un monte dove si gela, disdegnereste l’oro per degli abiti caldi.
Il Creatore ha riccamente dotato questa terra per il godimento dell’uomo. È sicuramente piacevole avere certe cose materiali in abbondanza. Ma c’è ora qualche cos’altro di anche più importante, di più prezioso?
SAGGIO FARE UN ONESTO ESAME
Molti hanno esaminato seriamente questa domanda. Come cristiani, risponderanno: “L’acquisto di possedimenti materiali non è la cosa importante della mia vita”. Ma vivono realmente secondo quello che dicono?
Questa è la domanda che si pose due anni fa una coppia benestante di Kirchberg, in Germania. Seduti nella loro confortevole casa consideravano la loro prosperità materiale e cominciarono a parlare degli attuali tempi difficili, e del servizio che rendevano a Dio. Rifletterono sul ministero di Gesù Cristo considerato ampiamente nel recente articolo de La Torre di Guardia intitolato “Afferrate fermamente la vera vita”. Il risultato?
L’uomo narra: “Facemmo due colonne su un pezzo di carta. In una indicammo quali sarebbero state le nostre spese vivendo più modestamente. Nell’altra, ciò che avrei dovuto guadagnare per soddisfare queste spese ridotte. Vedemmo che in effetti potevamo farcela solo con la metà di quello che guadagnavo!”
Rinunciarono dunque alla loro confortevole casa, e trovarono un piccolo appartamento. L’uomo fece dei cambiamenti nella sua occupazione, lavorando solo cinque ore al giorno invece di otto o nove. Ora sia lui che sua moglie dedicano molto più tempo a condividere con altri la buona notizia del Regno di Dio, che credono sostituirà presto questo intero sistema di cose con un giusto dominio. — Matt. 6:9, 10; Dan. 2:44.
Non è facile fare cambiamenti nel proprio modo di vivere per servire più pienamente Dio. Ma quelli che li fanno spesso provano gioiosa contentezza e hanno la coscienza pura, ciò che non si può ottenere con nessuna quantità di beni materiali. Questa è stata l’esperienza di un Testimone trentaquattrenne di Dortmund, in Germania. Quando faceva il pompiere, il suo orario di lavoro era tale che per sei settimane consecutive non poteva assistere a nessuna adunanza di congregazione dei testimoni di Geova; quindi per sei settimane era libero per assistervi.
Questa situazione lo angustiava. Poi, verso la fine del 1973, uscì ne La Torre di Guardia un articolo intitolato “Come reagirete alle pressioni?” Esso diceva:
“Ricordate che il Diavolo asserisce che vi interessate di più della vostra sicurezza economica che non dell’adorazione di Dio, e che se le cose si mettono male abbandonerete Geova. Egli fece tale asserzione in relazione a Giobbe, servitore di Dio. Ma, nonostante fosse privato della famiglia, degli amici e dei beni, Giobbe rifiutò di piegarsi a tali pressioni. . . . Reagirete alle pressioni economiche come fece Giobbe? In tal caso potete essere certi che riceverete una simile ricompensa”.
Il pompiere vi rifletté. Aveva moglie e un figlio da mantenere, ma sapeva che la famiglia poteva vivere con meno cose materiali. Lasciò dunque il suo posto sicuro e trovò un impiego meno redditizio. Egli spiega:
“Mi rallegro d’aver preso questa decisione e di poter assistere a tutte le adunanze con la mia famiglia. Quale anziano, posso ora fare molto di più nella congregazione per servire i miei fratelli. Sono convinto che Geova benedice tutti i suoi servitori quando mettono la vera adorazione prima degli interessi personali”.
I NUOVI FANNO CAMBIAMENTI
Non è solo chi ha anni di esperienza cristiana a fare tali cambiamenti per servire Geova Dio. Nel 1971 una giovane coppia di Hemmoor, in Germania, venne alla conoscenza dei propositi di Dio. Ma dovevano lavorare un podere, e questo li intralciava nell’assistere alle adunanze di congregazione. L’uomo spiega ciò che infine fecero:
“Menzionavamo sempre la cosa in preghiera a Geova, e decidemmo di vendere il podere. Però non c’era nessuno che lo comprasse. Ma, poiché volevamo attenerci alla nostra decisione, demmo il podere a mio fratello senza riceverne denaro in cambio.
“Non ce ne siamo rammaricati. È vero che non abbiamo uova fresche, latte e pollame, ma, al congresso dei testimoni di Geova tenuto a Düsseldorf nel 1973 ci battezzammo. Abbiamo avuto incoraggianti esperienze che mostrano come Geova viene in aiuto. Guardiamo perciò al futuro con fiducia”.
In un altro caso, un Coreano esperto di karatè sposò una ragazza tedesca che, nel 1971, divenne testimone di Geova. Il marito, però, era così preso dalla sua carriera di atleta che non s’interessava dello studio biblico. Ma nel 1973 si rese conto che qualcosa non andava nella sua vita. Comprese che a causa delle sue attività si era completamente isolato, per cui gli era impossibile provare gioia nella vita familiare. Considerò seriamente la sua situazione.
“Suggerii a mia moglie”, egli riferisce, “che qualcuno studiasse la Bibbia con me. Oggi sono convinto che la Bibbia è ispirata da Dio e credo di avere trovato la verità”.
Rinunciò alla sua carriera di atleta e accettò un lavoro di meccanico per 1.000 DM (L. 260.000) di meno al mese di quello che guadagnava prima. Tuttavia dice: “Ora sono molto più felice di poter servire Geova insieme a mia moglie e mia figlia”.
DIMOSTRATE CHE COS’È PIÙ IMPORTANTE
È facile dire che si considera più importante il servizio di Dio, ma il modo in cui si vive indica ciò che ha realmente la precedenza nella propria vita. Pertanto un giovane di Ilvesheim, in Germania, desiderava fare il predicatore del Regno in servizio continuo, ma aveva anche un lavoro molto redditizio. Facendo progetti con la sua futura moglie, scoprì che anch’ella nutriva il desiderio di compiere il servizio continuo di predicazione. Entrambi fecero dunque domanda per compiere questo servizio, che volevano cominciare il 1º gennaio 1971, poco dopo il loro matrimonio.
Due settimane prima che cominciassero il loro speciale servizio, il giovane fu chiamato dal principale il quale, sorridendo, gli disse che certo non faceva sul serio affermando di volersene andare. Il giovane gli assicurò che faceva sul serio, al che il principale si disse fiducioso che avrebbe cambiato idea sentendo che avrebbe avuto un aumento di paga di 700 DM (L. 180.000) al mese e una gratifica di 6.000 DM (L. 1.500.000)! Il giovane disse che ne avrebbe parlato alla moglie.
“Considerammo la situazione in preghiera”, spiegò il giovane, “e decidemmo che il nostro desiderio di essere predicatori in servizio continuo non si sarebbe mai realizzato se rimandavamo. Decidemmo dunque di mettere tutto nelle mani di Geova. Il 1º gennaio 1971 lasciai l’impiego e da allora abbiamo avuto molte benedizioni spirituali”.
Ma che dire di chi ha dedicato tutta la vita per ottenere una posizione di prestigio in questo sistema? Ci sono anche persone di questo genere le quali dimostrano che l’opera di predicazione in servizio continuo è più importante per loro?
Nel 1945, dopo otto anni di servizio militare in Germania, un uomo tornò da un campo di prigionieri di guerra per ricominciare da capo. Aveva due bambini piccoli, e subito dopo ne nacquero altri due. Si immerse nello studio del diritto, e dopo vari anni raggiunse il suo obiettivo quando fu nominato giudice.
Anni dopo, nel 1958, la sua famiglia venne a contatto con i testimoni di Geova. Le figlie maggiori dedicarono la loro vita al servizio di Geova e lo simboleggiarono con il battesimo in acqua. Poi, nel 1961, il giudice acconsentì a ospitare in casa sua otto delegati dell’assemblea internazionale dei testimoni di Geova ad Amburgo.
“Assistemmo alle sessioni”, riferisce il giudice, “e da quel tempo in poi assistemmo a tutte le adunanze della congregazione locale. In ottobre mia moglie e io cominciammo l’attività di predicazione di casa in casa e nel gennaio successivo fummo battezzati”.
Col tempo i figli crebbero. “Ora non avevamo nessuna ragione biblica che ci impedisse di servire Geova nell’opera di predicazione a tempo pieno”, osservò il giudice. “Facemmo dunque la domanda per compiere questo servizio e fummo accettati. Rinunciai alla carica di giudice senza ricevere liquidazione o pensione, dopo molti anni di attività e avendo raggiunto da molto tempo il livello massimo nella scala dei salari.
“I nostri parenti e amici che non sono testimoni di Geova, nonché i colleghi di lavoro, pensarono che fossi diventato matto. Non riuscivano a capire come si potesse rinunciare a un tale posto a un’età così avanzata. Ma in realtà fu una decisione ragionevole e obiettiva. Poiché se la Bibbia è l’infallibile Parola di Dio — e non c’è nessuna ragione di dubitarne — allora viviamo nell’ultima parte del tempo della fine di questo malvagio sistema di cose. Nel tempo che rimane si dovrebbe dunque avere fede per preservare in vita l’anima, e servire Geova con tutto ciò che abbiamo e che siamo. — Ebr. 10:38, 39.
“Nella primavera del 1969, già diventati nonni, intraprendemmo l’opera di predicazione in servizio continuo. Dopo un anno fui invitato a prestare servizio come rappresentante viaggiante della Società Torre di Guardia, e presto ancora servizio con tale incarico. Sono convinto che oggi non c’è nessuna attività più importante che predicare il salvifico messaggio del regno di Dio”.
È così che la pensate? È questo il tempo di preoccuparsi eccessivamente del denaro o di altri beni materiali? La profezia biblica indica che tali cose non ci preserveranno durante il futuro giorno dell’ira divina. (Prov. 11:4; Sof. 1:18) Ma la cosa veramente importante è dar prova del nostro amore verso Geova partecipando ora con tutta l’anima all’opera che ci ha dato da fare. Ne dipende la nostra stessa vita.