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  • w75 1/9 pp. 542-543
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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 1/9 pp. 542-543

Domande dai lettori

● Un notevole pericolo per la salute giustifica forse l’aborto?

Sebbene questo sia un problema che tocca sentimenti umani e interessi assai profondi, il perfetto consiglio di Dio mostra che il potenziale rischio per la madre o per il bambino non giustifica l’aborto procurato.

I pareri umani su questo problema sono vari e spesso contrastanti. Ma nella veduta biblica una cosa fondamentale è la vita e il rispetto per essa. La vita umana ha sia un’origine divina che un proposito divino. (Gen. 1:27; Giob. 33:4; Sal. 100:3-5) In tutta la Bibbia vediamo riflesso il profondo rispetto di Dio per la vita. Egli esortò amorevolmente gli uomini a far tesoro della propria vita e a rispettare come sacra la vita altrui. Chi, senza riguardo per la legge divina, toglieva la vita a un’altra creatura umana, anche quella di un bambino nel seno, era colpevole e doveva rendere conto. — Gen. 9:5, 6; Eso. 21:14, 22-25.

Non si può negare che talvolta una donna incinta corre un grosso pericolo. Un problema di salute, come diabete, ipertensione o altre malattie cardiovascolari, può indurre medici sinceramente preoccupati a pensare che la vita della donna sia in pericolo. Forse le dicono: ‘Se non abortisce, muore’. Oppure raccomanderanno l’aborto quando pare ci sia la possibilità che il bambino nasca cieco o deforme, come quando una madre contrae la rosolia durante la gravidanza. In tali casi alcuni potrebbero pensare che abortendo si mostri in effetti di rispettare la vita. Pur non sminuendo in alcun modo la gravità di tali problemi o la sincerità di chi raccomanda l’aborto, si deve tenere presente la vita sia della madre che del bambino.

Oggi non esiste una gravidanza perfetta, perché tutte le creature umane sono imperfette. (Rom. 5:12) Pertanto ogni donna incinta corre un certo rischio; il triste fatto è che alcune donne, anche donne sane, muoiono durante la gravidanza e il parto. (Gen. 35:16-19) Si devono dunque interrompere tutte le gravidanze solo perché c’è un rischio per la vita o la salute della madre? Ovviamente no. È vero che in alcuni casi il pericolo è superiore al normale a motivo dell’età o della salute della donna. Tuttavia, la maggioranza delle donne, incluse molte che corrono eccezionali rischi, non sopravvive forse al parto? E bisogna ammettere che la diagnosi di un medico, per quanto bene intenzionata, può essere sbagliata. Chi dunque accetta la veduta di Dio che la vita è sacra come può pensare che un possibile pericolo giustifichi l’aborto? Si deve troncare una vita in via di sviluppo solo per quello che potrebbe accadere?a

Similmente, in ogni gravidanza c’è la possibilità che il bambino nasca con un difetto o con una deformità. “Circa un bambino su 14 nasce con un disordine genetico; i colpiti vanno dal diabetico . . . allo storpio incurabile che può vivere solo pochi giorni”. (Times Magazine di New York, 8 sett. 1974, pag. 100) Questo possibile rischio dovrebbe forse far pensare che si debba interrompere ogni gravidanza con l’aborto? Niente affatto.

Ci sono poi alcuni casi in cui il rischio che il bambino nasca con qualche difetto è superiore al normale. Pare che questo avvenga, ad esempio, quando la donna ha superato i quarant’anni, o nei casi in cui ha preso alcune forti medicine o contratto una malattia potenzialmente dannosa nei primi stadi della gravidanza. Dal 10 al 15 per cento circa dei bambini nati a madri che avevano contratto la rosolia nelle prime dodici settimane di gravidanza manifesta nel primo anno di vita qualche nociva conseguenza della malattia. (Naturalmente, questo significa pure che dall’85 al 90 per cento di tali bambini non subisce tali conseguenze). Ma come può chi ha profondo rispetto per la vita dire che se c’è solo il possibile rischio che il bambino subisca un danno, esso giustifichi la soppressione della vita in via di sviluppo?

Che tali pericoli debbano ancora essere considerati come semplici possibilità è illustrato dal caso di una donna nel Sud-Africa. Prima di accorgersi che era incinta si fece fare un’iniezione per un disturbo renale. In seguito il medico le disse che, come risultato, il suo bambino sarebbe nato o idiota od orribilmente deforme; la esortò ad abortire. Quando apprese dai testimoni di Geova quello che dice la Bibbia sul rispetto verso la vita, si rifiutò di abortire. Comprese che anche se il bambino subiva un danno, Geova poteva annullare il danno nel futuro Nuovo Ordine. (Si paragonino Isaia 35:5, 6; Rivelazione 21:4). Quale fu il risultato? Diede alla luce una bambina sana. Ma anche se la figlia fosse stata malata e avesse avuto bisogno di cure e trattamento extra, avrebbe questo cambiato la giustezza della decisione di far vivere la bambina, con la prospettiva della vita eterna?

Perciò, la donna alla quale è stato raccomandato di sottoporsi a un aborto terapeutico perché la sua salute o la sua vita, o il suo bambino, è in pericolo, deve mettersi in mente la veduta biblica. Un pericolo possibile o probabile, anche grave, non giustifica che si decida da sé e si tronchi deliberatamente la vita del bambino nel seno. Per decidere secondo la veduta scritturale ci vorranno vera fede e coraggio, ma sarà sicuramente la decisione giusta, che Geova approverà per sempre.

[Nota in calce]

a Talvolta la cura di una malattia, come il cancro della cervice, causa la morte dell’embrione in via di sviluppo. Ma questo può essere un inevitabile effetto collaterale della cura; l’aborto non è né il trattamento stesso né l’obiettivo. Similmente, in alcuni casi l’ovulo fecondato si annida e comincia a crescere in una tuba di Falloppio invece che nell’utero. Tale gravidanza tubarica ectopica non può svilupparsi pienamente in questa piccola tuba; col tempo sarà interrotta con la rottura della tuba e la morte dell’embrione. Se si scopre in anticipo questa condizione, di solito i medici provvedono ad asportare la tuba di Falloppio interessata prima che si rompa. La donna cristiana con una gravidanza tubarica può decidere se accettare questa operazione. Normalmente ella sarebbe senz’altro disposta a correre qualsiasi rischio comporti la gravidanza affinché il suo bambino possa vivere. Ma con una gravidanza tubarica corre un grave rischio mentre non c’è nessuna possibilità che l’embrione continui a vivere e che nasca un bambino.

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