Significato delle notizie
“Si preparano per Armaghedon”
● La rivista “National Geographic” del luglio 1976 cita le parole di Buckminster Fuller, inventore della volta geodetica: “Negli ultimi 20 anni abbiamo visto le nazioni della terra che si preparano per Armaghedon, assorbendo le migliori risorse umane e concentrandole nello spreco”. Inoltre egli dichiarò: “Il nostro maggior problema non è affatto come procedere indipendentemente ma come metterci d’accordo”.
Fuller considerava essenziale la cooperazione internazionale in campo tecnologico, come nella produzione e nell’impiego dell’energia elettrica. Senza dubbio molti temono che se tutte le nazioni non riescono a “mettersi d’accordo” in tali cose, Armaghedon sarà inevitabile.
Molti pensano che Armaghedon sia un grande conflitto finale, a livello puramente umano, ma la Bibbia dichiara: “Espressioni ispirate da demoni . . . vanno dai re dell’intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente. E li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon [o “Armaghedon”]. — Riv. 16:14, 16.
Le nazioni davvero “si preparano per Armaghedon”, anche se non se ne rendono conto. Nelle Scritture è identificato come la guerra di Dio. Presto l’Armaghedon biblico libererà questo globo dai malvagi che “rovinano la terra” e permetterà a coloro che amano la giustizia di vivere qui in pace, andando veramente “d’accordo”. — Riv. 11:18.
Pacifici e ossequenti alle leggi
● Lo “Zambia Daily Mail” del 20 luglio 1976 cita le parole di Alexander Chikwanda, ministro dell’amministrazione locale e dell’edilizia, che consiglia dai funzionari del Partito nel Copperbelt di non preoccuparsi se [i testimoni di Geova] non partecipano alle riunioni dell’UNIP [Partito unito dell’indipendenza nazionale] poiché non sono iscritti al Partito”. Il giornale diceva inoltre: “Egli ammonì che chiunque violasse i loro diritti umani contravverrebbe alla legge inclusa nella costituzione del paese perché secondo la costituzione dello Zambia essi hanno ogni diritto di praticare la loro religione nel modo che ritengono necessario”.
Il sig. Chikwanda disse inoltre che sapeva che i Testimoni “sono cittadini pacifici e ossequenti alle leggi ed era sbagliato molestarli qualora non avessero contravvenuto a nessuna legge”.
Questo illustra come la buona condotta basata sui princìpi divini non sfugge a uomini di governo attenti e informati. Inoltre tale condotta può mettere a tacere le false accuse. L’apostolo cristiano Pietro disse ai compagni di fede: “Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re come superiore sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori ma per lodare gli operatori di bene. Poiché questa è la volontà di Dio, che facendo il bene mettiate a tacere il parlar da ignoranti degli uomini irragionevoli”. — 1 Piet. 2:13-15.
Ci si può ben chiedere perché la condotta pacifica dei Testimoni di Geova e la loro osservanza delle leggi non abbia indotto gli uomini responsabili nel Malawi a protestare contro la brutale persecuzione compiuta nel loro paese contro questi cristiani neutrali.
Ingratitudine
● “Nel mondo, con nostro grande rammarico, vi è sempre meno armonia mentre quasi ogni giorno si verificano sempre più conflitti”, commentò l’editoriale del “Daily Yomiuri” giapponese del 5 maggio 1976. E aggiungeva: “La mancanza di armonia e l’antagonismo che incontriamo nella vita quotidiana possono sicuramente attribuirsi alla nostra cattiva condotta sociale. Come individui non sappiamo più essere concilianti e riconoscenti gli uni verso gli altri”.
Incoraggiando i lettori a esprimere gratitudine l’editoriale osservava inoltre: “Molta della sfiducia internazionale odierna deriva da questa mancanza di spirito conciliante. La gratitudine, dopo tutto, non è una vergogna. Contribuisce ad assicurare armonia sociale”.
Non è fuori luogo incoraggiare a essere riconoscenti e concilianti. Ma vi è una ragione fondamentale per cui tali qualità sono quasi del tutto assenti nel nostro tempo. Ciò avviene perché viviamo negli “ultimi giorni”, quando, come è predetto nelle Scritture, gli uomini sarebbero stati “ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo”. — 2 Tim. 3:1-5.