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  • Adempiuta la promessa per quelli che fanno la volontà di Dio

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  • Adempiuta la promessa per quelli che fanno la volontà di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • “POCHISSIMO TEMPO”
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/3 pp. 174-178

Adempiuta la promessa per quelli che fanno la volontà di Dio

1, 2. (a) Sebbene il mondo ostacoli chi compie la volontà di Dio, cosa siamo decisi a fare? (b) Dove abbiamo la parola di Dio che ci sarà fornita la forza necessaria per perseverare?

QUESTO mondo cerca di ostacolare chi compie la volontà di Dio. Tuttavia, finché dura questo mondo — e non durerà ancora molto — siamo decisi a persistere nel fare la Sua volontà. Per riuscirci dovremo sopportare ulteriormente l’opposizione e la persecuzione del mondo. Ma Dio ci fa la meravigliosa promessa di rafforzarci affinché continuiamo a perseverare fino alla realizzazione della sua promessa. Quindi quello che ci resta da fare è d’aver fede nella Sua promessa, come vi confidò Abraamo nell’antichità. L’Iddio Onnipotente può fornirci la fede e la forza necessarie per perseverare. Abbiamo la Sua parola in Romani 15:4, 5:

2 “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza. Ora l’Iddio che fornisce perseveranza e conforto vi conceda d’avere fra voi stessi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù [non di piacere a se stesso, ma di piacere a Dio]”.

3. (a) Come operò l’attitudine mentale di Cristo, che gli fece avere quale ricompensa? (b) Cosa dobbiamo fare per essere ricompensati con l’adempimento della promessa di Dio?

3 L’attitudine mentale di Cristo Gesù fu sempre di fare la volontà di Dio, suo celeste Padre. La sua attitudine mentale lo rese incline a sopportare qualsiasi cosa gli accadesse perché faceva la volontà di Dio. Quindi non vacillò mai. Né si tirò indietro. La prospettiva di subire una morte di sacrificio come predicevano le Scritture “scritte anteriormente” non lo distolse dal compiere la volontà del Padre suo. Per avere sopportato una morte da martire fu ricompensato con la risurrezione alla vita celeste. Quindi egli perseverò sino all’adempimento della promessa fattagli da Dio, anche se sapeva che per far questo Dio doveva compiere per lui il Suo più potente atto. (Efes. 1:19-21) In armonia con il caso di Cristo, l’apostolo Paolo pregò l’Iddio Onnipotente di fornirci perseveranza. (Rom. 15:5) Questa preghiera non verrà mai meno finché persevereremo nel fare la volontà di Dio. Se persevereremo sino alla fine saremo ricompensati con il rallegrante adempimento della promessa che Dio ci ha fatta.

4. Cosa si richiede ora dagli operatori della volontà di Dio che hanno l’attitudine mentale di Cristo, e per quanto tempo ancora?

4 L’attitudine mentale di Cristo ci sostenga affinché sopportiamo qualsiasi cosa Dio permetta che si abbatta ancora su di noi per mano di un mondo ostile, in cui siamo “alieni e residenti temporanei”. Ricordiamo continuamente ciò che si richiede da coloro che fanno ora la volontà di Dio nella parte restante di questo “tempo della fine”. (Dan. 12:4) “Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa. Poiché ancora ‘pochissimo tempo’, e ‘colui che viene arriverà e non tarderà’”. (Ebr. 10:36, 37) Possiamo sopportare “ancora ‘pochissimo tempo’”? Se sopporteremo, Dio, “colui che viene”, arriverà in tempo e adempirà la promessa che ci ha fatta.

“COLUI CHE VIENE ARRIVERÀ”

5. Secondo la versione ebraica di Abacuc 2:2, 3, cosa doveva continuare ad attendere colui che vide la visione?

5 In Ebrei 10:37 l’apostolo Paolo cita le ispirate Scritture precristiane. Ma le cita non dall’originale versione ebraica, bensì dalla traduzione greca che ne fu fatta, chiamata Versione dei Settanta (LXX) greca, fatta durante i tre secoli immediatamente precedenti la nostra Èra Volgare. Secondo l’ebraico, Abacuc 2:2, 3 dice: “E Geova mi rispondeva e diceva: ‘Scrivi la visione, e disponila in modo chiaro su tavolette, onde chi vi legge ad alta voce vi legga correntemente. Poiché la visione è ancora per il tempo fissato, ed essa continua ad ansimare sino alla fine, e non mentirà. Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo. Non tarderà’”.

6. Secondo la Versione dei Settanta greca citata da Paolo, che si deve attendere: una cosa o una persona?

6 Tuttavia, secondo The Septuagint Bible di Charles Thomson e la Septuagint Version pubblicata dalla S. Bagster and Sons, Ltd., Abacuc 2:2, 3 dice: “E il Signore [mi] rispose e disse: Scrivi una visione; scrivila distintamente in un libro affinché il lettore tracci queste cose [scorra]; poiché la visione è per un tempo ancora futuro. Ma alla fine salterà fuori e non sarà vana. Sebbene egli possa indugiare, aspettalo; poiché sicuramente verrà e non fallirà [e non indugerà]”.

7. In che modo Paolo poté essere spinto dalla Settanta greca a parlare di “perseveranza” per ricevere l’adempimento della promessa?

7 Pertanto la Versione dei Settanta distoglie la nostra attenzione dalla visione per farla rivolgere a una persona che viene. E quando dice “aspettalo”, il testo greco usa il verbo che significa “perseverare”; l’idea sarebbe di perseverare pazientemente fino all’arrivo di colui che viene. Probabilmente fu a motivo di questo uso del verbo greco che significa “perseverare” che l’apostolo Paolo fu spinto a usare il sostantivo greco affine nel versetto precedente (Ebrei 10:36), dicendo: “Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”.

“POCHISSIMO TEMPO”

8. Secondo la citazione che Paolo fa di Aggeo 2:6, quando, o quanto presto, arriverà colui che viene come Giustiziere per recarci sollievo?

8 Colui che viene, che deve arrivare in tempo, è Geova Dio, per eseguire allora il giudizio, la vendetta, contro gli oppressori del Suo popolo. La sua venuta avrà luogo anche in adempimento della “visione” descritta. Quando, o quanto presto, deve Egli venire come Giustiziere? L’apostolo Paolo scrive: “Ancora ‘pochissimo tempo’”. Lì cita Aggeo 2:6, che dice: “Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Ancora una volta — fra poco — e scrollerò i cieli e la terra e il mare e l’asciutto’”. Pertanto Geova applica a sé un limite di tempo, “fra poco”. E poiché sotto ispirazione l’apostolo Paolo mette in relazione questo stesso periodo di tempo con la venuta di Geova senza alcun indugio, possiamo essere sicuri che la venuta di Geova per eseguire il giudizio sui nostri oppositori e persecutori avverrà fra non molto.

9, 10. (a) Perché possiamo essere sicuri che quanto Dio definisce “pochissimo tempo” non sarà un tempo lunghissimo per noi? (b) Cosa sanno Satana e il suo esercito demonico del tempo che hanno a disposizione per agire liberamente qui sulla terra?

9 Quello che è “pochissimo tempo” per l’Eterno Iddio potrebbe essere un tempo lunghissimo per noi. Nondimeno, ricordiamo sempre a che punto siamo nel corso del “tempo della fine”. (Sal. 90:4; 2 Piet. 3:8; Dan. 12:4) Il nostro più grande avversario, Satana il Diavolo, sa che siamo vicini alla fine del sistema di cose sotto il suo controllo da molto tempo, in quanto egli è “il governante di questo mondo”. (Giov. 12:31) Egli sa che ora sono passati praticamente seimila anni da che intraprese la sua condotta ribelle e indusse i nostri primogenitori umani a unirsi a lui nella ribellione contro la sovranità universale dell’Iddio Altissimo. Egli sarà libero d’agire per sviare l’intera terra abitata ancora per brevissimo tempo. Dopo la nascita nei cieli del messianico regno di Dio alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914, Satana il Diavolo e il suo esercito di angeli demonici furono sconfitti e gettati giù dal cielo nelle vicinanze di questa terra. Quindi udirono echeggiare il grido di vittoria:

10 “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! Ed essi lo vinsero a causa del sangue dell’Agnello e a causa della parola della loro testimonianza, e non amarono la loro anima neppure dinanzi alla morte. Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. — Riv. 12:10-12.

11. A chi si applica il termine “guai” menzionato in Rivelazione 12:12, e come?

11 Il Diavolo e il suo esercito demonico sanno di avere un breve periodo di tempo da che furono espulsi dai santi cieli. Durante questo breve periodo di tempo hanno potuto fare molto danno qui sulla terra. L’espressione “guai alla terra e al mare” non si applica ai fratelli cristiani che il Diavolo e i suoi demoni hanno accusato dinanzi a Dio. Il termine “guai” si applica alle persone del mondo che sono qui sulla terra e sul mare. Esse giacciono nella potenza del malvagio. (1 Giov. 5:19) Questa parola “guai” include tutte le difficoltà e le avversità di natura politica, sociale, economica e religiosa che Satana il Diavolo e i suoi demoni causano nella loro “grande ira”. Le vittime umane sono pertanto minacciate di completa distruzione per mano del futuro Giustiziere nella “grande tribolazione” del mondo ora così vicina. (Riv. 7:14) Satana e i suoi demoni sono decisi a fare il massimo danno possibile nella piccola frazione che ancora rimane del loro “breve periodo di tempo”. — Riv. 12:12.

GUERRA AL RIMANENTE DEL SEME DELLA DONNA

12. Come agisce Satana a guisa di un dragone verso l’umanità in generale, e cosa cerca di fare verso i predicatori del Regno?

12 Recando “guai” sulle persone del mondo che svolgono egoisticamente i loro affari sulla terra e sul mare, Satana il Diavolo come un dragone divora l’umanità in generale per renderla parte della sua visibile organizzazione terrena. Egli la tiene così occupata nelle sue attività egoistiche e materialistiche a causa dei “guai” che si abbattono su di loro, da non avere né tempo né attenzione né entusiasmo per il neonato regno messianico di Dio. Pochissimi prendono sul serio o mettono in pratica “questa buona notizia del regno” predicata in tutto il mondo dai cristiani testimoni di Geova. Tuttavia, Satana il Diavolo non è soddisfatto. Spinto dal malvagio desiderio di frustrare il proposito di Geova Dio, egli cerca disperatamente di trascinare i predicatori del Regno nel suo campo, dove le persone sono ancora favorevoli al dominio del mondo da parte di governi politici stabiliti dall’uomo. Durante il “breve periodo di tempo” concessogli, come ha agito il “dragone” per conseguire tale scopo?

13. Come ha dunque agito Satana, e com’è questo in armonia con ciò che Dio disse in Genesi 3:15?

13 Ha fatto guerra ai discepoli di Cristo che hanno la prospettiva d’avere un posto insieme a lui nel suo regno celeste per mille anni. Questa guerra non è immaginaria, ma reale, come fu reale ciò che Geova disse al serpente simbolico nel Giardino d’Eden dopo la ribellione di Adamo ed Eva. In quell’occasione Geova disse: “Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. (Gen. 3:14, 15) Tale “inimicizia” è durata fino a questo giorno. Quell’“originale serpente”, il simbolico “dragone”, Satana il Diavolo, sa che il messianico regno di Dio nacque nei cieli nel 1914, malgrado i suoi sforzi per impedirlo. (Riv. 12:1-5, 9) La nascita del Regno è un fatto compiuto che egli non può annullare.

14. Chi è ora il bersaglio dell’attacco di Satana?

14 Tuttavia, durante tutti gli scorsi diciannove secoli, Satana è stato a conoscenza del fatto che Geova ha chiamato e scelto i coeredi di Gesù Cristo che regneranno con lui per un millennio. Ora rimane sulla terra solo un piccolo rimanente di tali futuri coeredi di Gesù Cristo. Essi sono il bersaglio dell’attacco di Satana.

15. (a) Per quanto riguarda il rimanente del Regno, cosa contrappone Dio ai “guai” che affliggono l’umanità? (b) Cosa si sforza ancora di fare Satana, per frustrare il proposito del regno di Dio?

15 Il rimanente si ‘rallegra’ con la “donna” di Dio, la celeste organizzazione di Geova, per la nascita del regale “seme” di lei. Questo rimanente dei futuri coeredi di Cristo è formato dai rimanenti del “seme” della celeste “donna” di Dio. (Riv. 12:12, 17) Geova non ha causato un tempo di guai per il rimanente del Regno ancora sulla terra avendo fatto scagliare il “dragone” e i suoi angeli demonici dal cielo sulla terra. Invece ha fatto di questo “tempo della fine” un tempo di crescenti benedizioni per il rimanente del Regno. Questo tempo di felicità spirituale si contrappone ai “guai” che affliggono quelli che si trovano sotto il dominio del Diavolo. Ma Satana il Diavolo cerca di rovinare la condizione felice in cui si trova il rimanente del “seme” regale. Egli è sempre deciso a tentare di frustrare il proposito di Dio d’avere 144.000 coeredi di Cristo. Cerca disperatamente di impedire al rimanente d’esser degno d’avere una parte nel Regno. Come?

16. Secondo Rivelazione 12:17, in che modo Satana cerca di impedire al rimanente d’esser degno del Regno, e da quando?

16 Rivelazione 12:17 spiega come. Dice quello che il “dragone”, Satana il Diavolo, e i suoi angeli demonici fanno dopo essere stati espulsi dal cielo, cioè: “E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. Il simbolico “dragone” e i suoi angeli demonici avevano fatto guerra invano per mantenere la loro posizione nei santi cieli dopo la nascita del messianico regno di Dio nel 1914 E.V. Così ora, nel periodo in cui sono confinati qui nelle vicinanze della terra, combattono astiosamente quelli sulla terra che sono chiamati al regno messianico, al quale avevano fatto guerra in cielo. — Riv. 12:7-13.

17. In che senso questa è veramente una “guerra calda” contro quelli che fanno la volontà di Dio, e Gesù come vi porrà fine?

17 È proprio una “guerra calda”. È già costata la vita a molte centinaia di cristiani testimoni di Geova che sono morti di morte violenta, alcuni dei “rimanenti” dei futuri coeredi di Cristo e alcuni della “grande folla” di quelli che si preparano a essere sudditi terreni del regno millenario di Cristo. (Riv. 7:9-17; 20:4-6) Il rimanente del Regno e la “grande folla” si impegnano unitamente nel compiere la “volontà di Dio” osservando i Suoi comandamenti e compiendo l’opera di “rendere testimonianza a Gesù”. Essi rendono testimonianza a Gesù che ora è sul trono in cielo e si prepara a porre fine alla guerra del “dragone” contro i suoi fedeli discepoli, prima distruggendo tutti gli strumenti terreni del dragone e poi legando e imprigionando lui e i suoi angeli demonici per i mille anni del Suo regno di pace.

18. Quale adempimento della promessa di Dio otterrà il fedele rimanente, e con quale effetto circa i membri del Regno?

18 La sua promessa sarà adempiuta verso coloro che compiono la volontà di Dio sulla terra sino alla fine. Gli sforzi decisi del “dragone” per impedire al rimanente di ottenere accesso al regno celeste sono destinati a fallire. Rivelazione 20:4-6 ci assicura che questi operatori della volontà di Dio ancora necessari per completare il numero di 144.000 coeredi del Regno persevereranno essendo fedeli sino alla morte, per conoscere la felicità di partecipare alla “prima risurrezione”. Nel regno messianico di Dio non mancherà neppure uno del preordinato numero di coeredi di Cristo.

19. Quale adempimento della promessa di Dio otterrà la “grande folla”, e per aver fatto che cosa?

19 In quanto alla “grande folla” di futuri sudditi terreni del regno di Cristo, essi prestano leale cooperazione e appoggio al rimanente del Regno che si sforza di compiere la “volontà di Dio” sino alla fine. Si uniscono coraggiosamente al rimanente nel compiere la volontà divina, finché la sovranità universale di Geova Dio non sia rivendicata. La promessa di Dio di stabilire una terra paradisiaca si adempirà infallibilmente verso questa “grande folla” fedele e ubbidiente. Essi avranno indicibile gioia quando udranno il regnante Figlio di Dio estendere loro il suo amorevole invito: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il [reame terreno del] regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. — Matt. 25:34.

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