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  • Una storica dedicazione
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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  • Necessità creata dall’espansione
  • La sfida della distanza
  • Preparàti per la futura opera del Regno
  • Il giorno della dedicazione
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/1 pp. 28-31

Una storica dedicazione

“SENZA la minima pubblicità sabato verrà inaugurata la nuova sede australiana dei testimoni di Geova, probabilmente la struttura più funzionale che sia mai stata creata per un’organizzazione religiosa in Australia . . . Tutto il lavoro è stato svolto da testimoni di Geova volontari: architetti, ingegneri, idraulici, muratori”. Così scriveva il Sydney Morning Herald del 16 marzo 1983.

Costruito su un terreno declinante, il complesso principale consiste di tre edifici, dotati in parte di aria condizionata, collegati con gli uffici adiacenti da passaggi coperti. Ci sono anche officine e costruzioni agricole. L’edificio d’accesso, di un solo piano, ospita gli uffici amministrativi e una Sala del Regno con 200 posti.

Lo stabilimento a due piani ha una superficie complessiva di 5.400 metri quadrati, abbastanza ampia anche in vista di una futura espansione. L’edificio residenziale, di 2-4 piani, può ospitare 135 persone. Vi si trovano anche la sala da pranzo e la cucina, un’infermeria, la lavanderia, un gabinetto dentistico, un salone da parrucchiere e locali per la conservazione del cibo. Tutto questo è stato costruito con una spesa pari a metà dei normali costi commerciali, grazie agli instancabili sforzi di migliaia di volontari dedicati!

Necessità creata dall’espansione

Quando nel 1929 la filiale australiana si trasferì da Melbourne a Sydney, la famiglia Betel contava solo undici membri e in tutta l’Australia c’erano solo circa 340 Testimoni attivi. Nel 1971 il numero dei Testimoni era salito a più di 23.000, e si decise di cominciare a stampare le riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! localmente. A questo scopo si costruirono una stamperia di tre piani e un ufficio nella stessa proprietà a Sydney.

Nemmeno cinque anni dopo, l’ulteriore incremento dei proclamatori del Regno indicò la necessità di costruire ancora. Il progetto di un edificio di quattro piani nella proprietà di Sydney fu però bocciato dal comune. Sembrò quindi che il posto più adatto per l’espansione fosse una proprietà che la filiale possedeva già da quarant’anni, un podere di quaranta ettari a soli 48 chilometri dal centro cittadino. Il comune avrebbe permesso la costruzione di uno stabilimento in quella zona semirurale? Fu presentata una domanda, che venne accettata.

Nel dicembre del 1978 la cosa fu approvata dal Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e i lavori di progettazione e preparazione cominciarono subito in gran fretta. Nel frattempo fu rivolto l’invito ai volontari disposti a dare una mano per un anno o più di venire ad abitare nel luogo della costruzione. Per capire quale decisione si presentasse a questi volontari bisogna conoscere un po’ l’Australia.

La sfida della distanza

L’Australia è il sesto paese del mondo in ordine di grandezza. La sua superficie equivale all’incirca a quella degli Stati Uniti (tolte l’Alaska e le Hawaii). Ma ha solo 15 milioni di abitanti, il 90 per cento dei quali abita in regioni costiere in una fascia di soli 120 chilometri dal mare. Il vasto entroterra è semiarido e scarsamente popolato. La maggioranza degli australiani vive nelle sei principali città del paese, separate l’una dall’altra da enormi distanze. Per esempio, da Perth, nell’Australia Occidentale, a Sydney, ci sono 4.000 chilometri.

Eppure centinaia di Testimoni hanno fatto viaggi del genere per venire ad aiutare. Complessivamente, nel periodo della costruzione, circa 3.000 volontari hanno risposto all’invito, e la maggioranza d’essi ha percorso una distanza minima di 1.600 chilometri. Si sono pagati il viaggio da soli, venendo a lavorare per settimane, mesi e anche anni. Alcuni hanno venduto la casa, liquidato attività commerciali, preso le vacanze e fatto altri sacrifici. È stato un vero esempio di come il popolo di Geova ‘si offre volenterosamente’. — Salmo 110:3.

Alcuni lavoratori erano operai specializzati, mentre altri sono venuti a fare qualsiasi lavoro fosse necessario. Un cameriere esperto è venuto due volte per dare una mano nella sala da pranzo, consentendo così a un fratello più giovane di lavorare in cantiere. A un certo punto fu acquistata una grande livellatrice, ma non c’era nessuno che sapesse guidarla. Era appena arrivata in cantiere quando dall’isola della Tasmania telefonò un autista di queste macchine dicendo che era disponibile per tre settimane e chiedendo se c’era del lavoro per lui!

Sono venute a dare il loro aiuto anche squadre di lavoratori esperti che hanno percorso lunghe distanze, spesso più di una volta, quando serviva la loro specializzazione. Alcuni sono venuti da 1.000 chilometri di distanza per una serie di grosse gettate di cemento, altri sono venuti da 1.100 chilometri di distanza per sistemare i soffitti; altri ancora hanno percorso 1.500 chilometri per erigere le recinzioni. Inoltre il sabato venivano Testimoni locali da un raggio di 200 chilometri, portando così a oltre 300 il numero dei lavoratori, che normalmente erano circa 200.

Alcuni Testimoni che hanno una segheria nel Queensland settentrionale (a circa 3.200 chilometri di distanza) hanno fornito diversi carichi di splendido legname locale, che, dopo essere stato segato e accuratamente lavorato sul posto, è stato usato per le apprezzatissime rifiniture dei nuovi edifici. Il legno pregiato includeva palissandro, calophyllum, quercia e mogano.

Da tutta l’Australia, inoltre, si è avuto un meraviglioso sostegno sotto forma di contribuzioni per coprire le spese di costruzione. Una bambina di sei anni ha scritto di proprio pugno: “Desidero mandarvi i soldi che ho nel mio deposito a scuola. Li ho risparmiati in un anno”. (La letterina è riprodotta nella pagina accanto). E ha allegato 41 dollari! Un assegno proveniente dal Queensland era accompagnato da un biglietto che spiegava: “Viene da una vostra sorella in fede che desidera rimanere anonima. È una vedova e, come la vedova della Bibbia, questo è tutto ciò che ha. Ripone le sue speranze in Geova”. L’assegno era di 6.283,94 dollari! Veramente Geova ha spronato il suo popolo a fare ‘offerte volontarie con cuore completo’. — I Cronache 29:9.

Preparàti per la futura opera del Regno

Il nuovo complesso della filiale ha un ottimo potenziale per provvedere il necessario all’opera di predicazione dei 36.000 testimoni di Geova attivi in 571 congregazioni distribuite nel vasto continente australiano. Una grande percentuale della popolazione australiana è composta di persone giunte da altri paesi o dei loro figli. Per servire i vari gruppi etnici si tiene a disposizione letteratura in 52 lingue. Inoltre si stampano pubblicazioni in 14 lingue per molte isole del Pacifico, come Papua Nuova Guinea, le Salomone e le Figi.

La nuova rotativa offset, giunta nell’aprile del 1983 dalla sede centrale di Brooklyn, provvede alla stampa delle oltre 750.000 copie mensili delle riviste in lingua inglese. Per facilitare il passaggio alla stampa offset, sono state allestite camere oscure dotate di moderne attrezzature computerizzate per i lavori fotografici e di sviluppo, nonché un reparto grafica.

Negli ultimi 18 mesi il numero dei Testimoni attivi è aumentato di oltre 4.000 unità, cioè del 13 per cento. Gli oltre 16.200 studi biblici a domicilio che si tengono attualmente e i 72.457 presenti alla Commemorazione della morte di Cristo nel 1983 confermano il grande potenziale di rapida crescita futura in Australia.

Il giorno della dedicazione

Il sabato 19 marzo 1983, una settimana piovosa è stata interrotta da una giornata mite, e più di 2.000 invitati, la maggioranza dei quali erano Testimoni attivi già da prima del 1945, si sono riuniti nella nuova sede per il giorno della dedicazione. Come ha fatto notare il presidente, essi rappresentavano nell’insieme più di 65.000 anni di fedele servizio. Che splendida riunione! Visitatori provenienti dagli Stati Uniti, dalle Figi, dalla Nuova Zelanda e da Papua Nuova Guinea, hanno portato saluti e hanno narrato esperienze.

Quella australiana fu la terza filiale istituita dalla Watch Tower Bible and Tract Society fuori degli Stati Uniti. Vi fu un tempo in cui sorvegliava le attività in quasi un quarto della superficie terrestre, incluse quasi tutte le isole del Pacifico Meridionale, come anche gli attuali Vietnam, Thailandia, Laos, Cambogia, Malaysia, Indonesia, Hong Kong, Singapore e l’intera Cina. Oggi l’opera di predicazione del Regno in questi paesi è diretta da 13 diverse filiali. Ma, per la maggior parte, l’opera vi fu avviata negli anni trenta da pionieri provenienti dall’Australia. Molti di questi erano presenti alla dedicazione, e gli 88 componenti della famiglia Betel australiana sono stati felici di dare ospitalità a questi nonni spirituali!

Nel pomeriggio, Lloyd Barry, membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e che ha fatto parte della famiglia Betel australiana negli anni quaranta, ha dedicato ufficialmente il complesso, non a qualche uomo o organizzazione, ma a Geova Dio.

Il giorno seguente, la domenica 20 marzo, ha ripreso a piovere. Nondimeno, 10.468 persone si sono riunite nel vicino ippodromo di Warwick Farm per ascoltare un programma che ha incoraggiato ad espandere ulteriormente l’opera di Geova in questi “ultimi giorni”. Dieci altre località erano collegate direttamente via cavo, per cui il totale dei presenti la domenica è stato di 36.757!

Sono state narrate molte belle esperienze e il programma ha infuso a tutti una maggiore determinazione a ‘sforzarsi con vigore’ nel predicare la “buona notizia del regno” in ogni angolo del vasto continente australiano. È stata quest’opera che ha reso necessaria una nuova sede per la filiale australiana e continuerà a garantirne l’importanza. — Luca 13:24; Matteo 24:14.

[Immagine alle pagine 28 e 29]

La nuova filiale australiana, dedicata il 19 marzo 1983

[Immagine a pagina 31]

UNA BAMBINA SOSTIENE I LAVORI DI COSTRUZIONE

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