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  • ‘Il piccolo è divenuto mille’ in Italia
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  • I nuovi edifici
  • Uno sforzo congiunto
  • Inaugurazione e dedicazione
  • Ulteriore espansione
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/3 pp. 28-31

‘Il piccolo è divenuto mille’ in Italia

“IL PICCOLO stesso diverrà mille, e l’esiguo una nazione potente. Io stesso, Geova, l’affretterò al suo proprio tempo”. — Isaia 60:22.

I testimoni di Geova in Italia sono davvero ‘divenuti mille’ dalla seconda guerra mondiale a oggi. In questo periodo il numero dei Testimoni locali si è moltiplicato più di mille volte, da una media di 95 nel 1946 agli oltre 100.000 di oggi, fino a divenire, per numero, la seconda confessione religiosa nell’Italia cattolica.

Il merito di questa fenomenale crescita va chiaramente a Geova. Ma vi hanno contribuito anche gli sforzi degli zelanti Testimoni italiani, la loro fedele perseveranza in tempi difficili e la loro disponibilità a usare tempo, energie e risorse materiali al servizio di Geova. Per far fronte a questa crescita e per provvedere la guida e il sostegno necessari, anche la filiale della Watch Tower Society in Italia ha dovuto essere ampliata nel corso degli anni.

Espansione nella filiale

La prima filiale in Italia fu aperta a Milano nel 1946. Dopo due anni fu trasferita a Roma in una piccola costruzione acquistata dalla Società. Nel 1972 il numero dei Testimoni in Italia era salito a 25.000. Perciò quell’anno, in un appezzamento acquistato alla periferia settentrionale di Roma, la Società costruì un edificio che ospitò la nuova filiale e la nuova casa Betel.

Solo quattro anni dopo il trasferimento, il numero dei proclamatori del Regno in Italia era salito a 60.000. Ancora una volta divenne necessario ampliare i locali della filiale. Non fu facile ottenere il permesso di costruire. Finalmente, nel 1978, cominciarono i lavori di costruzione di una casa colonica, completati nel 1980. Nell’autunno del 1979 si cominciarono a costruire una nuova stamperia e un nuovo edificio per la casa Betel.

I nuovi edifici

La nuova casa Betel è un edificio di quattro piani più il seminterrato. Al piano terra si trovano un’accogliente sala d’aspetto con pavimento in marmo e rivestimenti in legno d’olivo. Ci sono anche una sala da pranzo e una cucina ben attrezzata. La sala da pranzo, che può ospitare 200 persone, ha alcune pareti dipinte con piacevoli paesaggi. Al primo piano c’è la Sala del Regno, con una capienza di 350 posti. Al secondo piano è situata la biblioteca. Nel seminterrato trovano posto il reparto elettricisti, l’officina meccanica e locali adibiti a deposito.

Il resto dell’edificio consiste di 70 comode camere, dotate di bagno e balcone. Includendo le camere del precedente edificio, sono disponibili 170 posti letto, sufficienti per ospitare comodamente i 158 membri della famiglia Betel.

La tipografia, grazie alle sue ampie vetrate, è molto luminosa e ariosa. Si compone di un piano terra e di un seminterrato, ciascuno dei quali ha una superficie di 1.164 metri quadrati. Vi sono state installate tre rotative M.A.N. e una catena automatica per la legatura dei libri.

Ogni mese la tipografia stampa circa 2.300.000 riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Questo è senz’altro un progresso, se si considera che nel 1946 i 95 proclamatori del Regno distribuirono in Italia solo 268 copie di questi periodici. La produzione di libri può raggiungere le 60.000 copie alla settimana.

La casa colonica è situata a poche centinaia di metri dai nuovi edifici, ed è collegata ad essi da un viale alberato. Nell’insieme sono disponibili 50 ettari di terreno agricolo, dove si producono carne, uova, latte, verdure e frutta per la famiglia Betel. In tal modo si può provvedere cibo sano a un costo relativamente basso. Tutti gli edifici sono dotati di pannelli solari installati sul tetto, i quali provvedono al riscaldamento dell’acqua.

Uno sforzo congiunto

Edificare uno stabile oggi è un’impresa assai comune. Ma cosa c’è stato di diverso nella costruzione di questa nuova casa Betel e della stamperia? Tutto il lavoro è stato compiuto da un migliaio di Testimoni che hanno offerto volontariamente la loro opera. Carpentieri, disegnatori, manovali, muratori, falegnami, elettricisti, verniciatori, idraulici e altri sono venuti da tutta l’Italia, incluse la Sicilia e la Sardegna. Professionisti e dirigenti sono venuti a fare duro lavoro manuale. Tre falegnami — un padre e i suoi due figli — sono venuti a lavorare per più periodi, malgrado avessero da poco subìto una notevole perdita finanziaria a causa di un incendio nella loro falegnameria. Un altro fratello che lavorava alla costruzione ha percorso per diversi mesi un centinaio di chilometri ogni fine settimana per poter trascorrere del tempo con la famiglia.

Molti fratelli hanno lasciato casa e lavoro, o hanno preso le vacanze, per venire a lavorare per lunghi periodi di tempo. Un notevole contributo è stato dato dalle rispettive famiglie, che con i loro sacrifici hanno permesso ad alcuni componenti di venire a lavorare a questo particolare progetto.

Dato che la maggioranza dei fratelli poteva trattenersi solo per un tempo limitato, le squadre di lavoratori cambiavano quasi ogni settimana. Questo costituiva un vero problema per i fratelli che dirigevano il lavoro. Ma tutti erano pronti ad adattarsi e a seguire le istruzioni. La loro prontezza nel cooperare è stata davvero una manifestazione del “frutto dello spirito”. — Galati 5:22, 23.

Molti fratelli hanno contribuito mettendo le loro ditte a disposizione della Società. Per esempio, una ditta di proprietà di fratelli ha fatto 300 porte per la nuova casa Betel. Coloro che non sono potuti venire a lavorare hanno offerto denaro, materiali e attrezzature. Persino i bambini hanno voluto rendersi utili. Un piccolo ha inviato il contenuto del suo salvadanaio con i risparmi di cinque anni.

Riflettendo sull’eccellente spirito dei volontari, un sorvegliante dei lavori ha detto: “Era edificante e commovente salutare questi fratelli i quali, prima di ritornare alle loro case, ringraziavano di avere avuto il privilegio di contribuire con la loro attività a sostenere gli interessi della pura adorazione”. A questo riguardo, il coordinatore del Comitato di Filiale ha osservato: “Questa casa non è il risultato dello sforzo di un singolo individuo o di un ristretto numero di persone. È stata realizzata grazie allo sforzo unanime di tutto il popolo di Dio in Italia. In questa realizzazione noi vediamo la benedizione da parte di Geova”.

Inaugurazione e dedicazione

Il completamento dei nuovi edifici della filiale ha recato grande gioia ai fratelli. Questo è stato particolarmente evidente in occasione dell’inaugurazione e dedicazione dei nuovi edifici a Geova. Questo avvenimento speciale ha avuto luogo il 24 aprile 1982. Ma come si poteva rendere partecipe un gran numero di testimoni di Geova della gioia di questa incoraggiante occasione? A tal fine lo speciale programma svolto nella Sala del Regno del nuovo edificio è stato trasmesso via cavo in locali situati in sei città: Roma, Novara, Ascoli Piceno, Napoli, Siracusa e Cagliari.

Il giorno dell’inaugurazione è stato caratterizzato da vento, freddo e pioggia. Nonostante questo, e malgrado i raduni in tutte le città fossero in stadi scoperti, una folla entusiasta di 27.372 persone ha seguito il programma. Parlando di quelle riunite a Novara, il Corriere della Sera ha scritto:

“Piove a dirotto, v’è un freddo polare e il vento spazza le strade. La gente se ne sta rintanata nelle case e nei bar, ma loro [i testimoni di Geova] no, sono calati da Trieste e da Gorizia, da Verona e Alessandria, da Asti e Torino, con tradotte, pullman e utilitarie. Bambini stretti nella tuta da sci, vecchiette imbottite come materassi, anziani che si riparano con una coperta sulla testa. Sono appollaiati nella tribunetta dello stadio. . . . Niente clamori, né lamenti, né gesti d’impazienza”.

Anche la televisione di stato, nel telegiornale della sera, ha commentato l’avvenimento, facendo vedere immagini del programma e dei nuovi edifici della filiale.

Presente all’adunanza nella filiale c’era M. G. Henschel, oratore principale e membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. C’erano anche missionari in servizio in Italia da oltre 30 anni. C’erano pure i membri della famiglia Betel, alcuni dei quali prestano servizio nella filiale da più di 35 anni.

All’inizio del suo discorso di dedicazione, il fratello Henschel ha citato la scrittura che dice: “Il piccolo stesso diverrà mille”. Queste parole hanno suscitato particolari ricordi nella mente dei più anziani. Ma hanno anche suscitato in tutti i presenti sincera gratitudine per Geova Dio, colui che in effetti ‘lo ha affrettato al suo proprio tempo’. — Isaia 60:22.

Ulteriore espansione

Anche se in Italia “il piccolo” è già ‘divenuto mille’, è evidente che qui c’è ancora molto lavoro da fare per i testimoni di Geova. Con questi nuovi e più ampi locali nella filiale, essi si sentono ben equipaggiati per l’opera che li attende. Sperano fiduciosamente in Geova perché continui a incrementarla.

E Geova lo sta veramente facendo. Nel marzo scorso, un totale di 233.042 persone — più del doppio rispetto al numero dei proclamatori del Regno in Italia — hanno assistito alla commemorazione della morte di Gesù Cristo. I fratelli sono lieti di avere il privilegio di aiutare questi interessati a progredire spiritualmente. Molti di questi reagiscono positivamente. In ottobre del 1983 è stato raggiunto in Italia un nuovo massimo di 108.256 proclamatori della buona notizia del Regno.

I testimoni di Geova in Italia ritengono che Dio abbia veramente fatto “abbondare tutta la sua immeritata benignità” verso di loro. Oltre al progresso numerico, hanno abbondanti ricchezze spirituali. Sono grati a Geova per la sua generosità, e sono decisi a continuare a seminare ancor più abbondantemente negli anni avvenire. — II Corinti 9:8-10.

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