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  • La determinazione mi ha aiutato ad avere successo

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  • La determinazione mi ha aiutato ad avere successo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
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  • Esperienze che formarono la mia vita
  • Determinato a tener fede alla mia decisione
  • Determinato di fronte all’opposizione
  • Determinazione durante il bando
  • Servizio in Tasmania
  • Matrimonio e famiglia
  • Una vita soddisfacente
  • Ho trovato conforto in tutte le mie difficoltà
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
w87 1/2 pp. 22-26

La determinazione mi ha aiutato ad avere successo

Narrato da Joseph A. Oakley

CHE gioia, nel 1950, essere fra i 123.707 presenti al congresso internazionale dei testimoni di Geova allo Yankee Stadium di New York! E che privilegio frequentare poi la 16ª classe della Scuola missionaria di Galaad nello stato di New York!

Dopo aver ricevuto il diploma, fui mandato con altri conservi australiani a compiere l’opera missionaria nel lontano Pakistan. Vi giungemmo nell’estate del 1951. Ci aspettavano prove molto dure, specie nel primo anno.

Una di queste era il caldo secco e l’aria polverosa, così diversi dal clima fresco degli stati di Victoria, nell’Australia meridionale, e di Tasmania, nei quali ero vissuto. Poi c’erano la febbre tifoide, l’itterizia e altre lunghe malattie che colpirono quasi tutti noi nuovi arrivati. Uno dei nostri giovani compagni di classe morì durante quel primo anno.

Un’altra prova era la povertà e le diverse condizioni di vita. Non molto tempo dopo il mio arrivo fui incaricato di svolgere l’opera di ministro viaggiante, cosa che richiedeva che compissi lunghi viaggi solitari in treno e dormissi a volte sui marciapiedi delle stazioni ferroviarie.

Un’altra prova ancora era la mancanza di reazioni favorevoli al messaggio del Regno fra la popolazione prevalentemente musulmana. Ed era poi una vera e propria impresa cercare di esprimere questo messaggio in una nuova e difficile lingua: l’urdu.

Sarebbe stato semplice darsi per vinti e tornare a casa. Per restare occorreva forte determinazione. Sono lieto che le mie esperienze precedenti mi abbiano aiutato a superare con successo quelle prove.

Esperienze che formarono la mia vita

Sono cresciuto in una fattoria a circa 18 chilometri da Geelong, una città costiera dello stato australiano di Victoria. Un giorno di aprile del 1935, mentre mi trovavo in città, una certa signorina Hudson cominciò a conversare con me e mi esortò ad assistere a un discorso biblico. Per tutta la settimana non feci che pensarci, perché avevo promesso a questa cara, sincera e chiaramente devota anziana signora che vi avrei assistito. In effetti non volevo andare, ma non avevo il coraggio di deluderla.

Così, quando arrivò il momento, con qualche apprensione mantenni la promessa e andai all’adunanza. Con mia sorpresa, mi piacque tanto che cominciai ad assistere regolarmente a quelle adunanze. Ciò che appresi, mi convinse che avevo trovato la verità; fui battezzato a un’assemblea tenuta a Geelong quello stesso anno.

Alcuni mesi dopo due giovani e zelanti pioniere camminarono per più di un chilometro e mezzo attraverso un campo arato per raggiungere la nostra fattoria. Ciò che mi colpì di loro fu la fede e lo zelo. Ricordo che chiesi loro dove avrebbero passato la notte, dato che avevano detto che si stavano recando in un nuovo territorio nella cittadina di Bacchus Marsh, a circa 56 chilometri.

“Non lo sappiamo ancora, ma troveremo un posto prima che faccia buio”, replicarono. “Altrimenti pianteremo la tenda”.

Erano già passate le quattro del pomeriggio e le giornate erano brevi e fredde. Pensai: ‘Questo sì che vuol dire essere pionieri!’ La cosa mi fece anche pensare: ‘Che ci faccio io qui alla fattoria, a chilometri di distanza dalla gente? Cosa mi impedisce di essere un ministro pioniere, come queste due ragazze? Anch’io sono giovane e in buona salute. Se lo possono fare loro, perché non posso farlo anch’io?’ Decisi lì per lì che entro breve tempo anch’io sarei diventato un pioniere.

Determinato a tener fede alla mia decisione

Mio padre era molto contrario alla mia decisione di andarmene di casa e di intraprendere l’opera di predicazione a tempo pieno assieme ai testimoni di Geova. Per una trentina d’anni era stato soprintendente della scuola domenicale e aveva dei pregiudizi nei confronti dei Testimoni. Tuttavia, avevo compiuto i 21 anni e mia madre non fece nessuna vera obiezione quando le spiegai i miei progetti. Infine, stabilii che il 30 giugno 1936 me ne sarei andato.

Mio padre chiese ad alcuni noti uomini d’affari di parlarmi per convincermi a star fuori da questo “brutto giro”, come lo chiamava lui. Costoro fecero di tutto per persuadermi a restare a casa, usando argomenti di ogni tipo, come ad esempio: ‘Getterai la vergogna sulla religione della tua famiglia’. ‘Ti stai mettendo con un gruppo sconosciuto e molto impopolare’. ‘Che garanzie di sostegno economico avrai?’

I tentativi di persuadermi — forse fatti con le migliori intenzioni — continuarono per settimane. Per quanto possa sembrare strano, però, più cercavano di dissuadermi, più ero deciso a entrare nelle file dei pionieri.

Giunse il 30 giugno, un giorno freddo e burrascoso! Misi tutto ciò che avevo sulla mia motocicletta e partii per Melbourne, a quasi 65 chilometri di distanza. Ero stato invitato a recarmi là per collaborare con un gruppo di pionieri. Mi si apriva davanti una vita del tutto nuova e piena di significato, ma mi attendevano molte prove.

Determinato di fronte all’opposizione

A quei tempi, tra i mezzi principali per divulgare il messaggio del Regno c’erano i veicoli muniti di altoparlante che diffondevano discorsi biblici del presidente della Società (Watch Tower), J. F. Rutherford, incisi su disco. Per circa cinque anni utilizzai uno di questi “veicoli”, un furgone ben equipaggiato noto ovunque come il “Terrore rosso”.

La piena e profonda voce del fratello Rutherford che veniva diffusa dall’altoparlante era “soave” per quei pochi che cercavano la verità, ma per gli oppositori della verità era come veleno. (Confronta 2 Corinti 2:14-16). Di tanto in tanto mi puntavano addosso un tubo per innaffiare, oppure prendevano a sassate il furgone.

I discorsi del fratello Rutherford che smascheravano la falsità religiosa, d’altra parte, effettivamente attiravano alcuni. Un signore benestante, per esempio, richiese una copia di ogni incisione dei discorsi del fratello Rutherford e di ogni libro che lui aveva scritto. Quando lo andammo a visitare nella sua grande abitazione, facevo fatica a portare tutti i dischi e i libri. L’uomo fu felicissimo di riceverli, e subito staccò un assegno di 15 sterline (pari all’epoca a oltre 100.000 lire attuali). Quella fu la volta in cui diedi il maggior numero di pubblicazioni!

Nel 1938 il fratello Rutherford doveva venire in Australia e pronunciare un discorso biblico nel municipio di Sydney (Nuovo Galles del Sud). Ero fra coloro che dovevano percorrere le strade di Sydney con un veicolo munito di altoparlante, diffondendo brevi annunci dell’imminente visita. Il “Terrore rosso” fu appositamente attrezzato per il programma di sei settimane con una grande scritta su ciascun lato. Questo “blitz” suscitò notevole opposizione.

A causa delle forti pressioni religiose, la prenotazione del municipio di Sydney fu annullata. Il mio compito fu allora quello di usare il veicolo munito di altoparlante per invitare a firmare petizioni di protesta. Visitavamo grandi gruppi di operai durante la pausa per il pranzo e, nonostante l’opposizione incontrata in vari posti, riuscimmo a ottenere centinaia di firme a favore della libertà di espressione. Complessivamente, in tutto il paese, ottenemmo decine di migliaia di firme di adesione. Ma, pur presentando agli assessori di Sydney questa petizione piena di firme, l’uso del municipio continuò ad esserci negato.

Ma, come tanto spesso accade, questo fu un bene per il popolo di Geova. A quel punto fu affittato un impianto sportivo, lo Sports Grounds di Sydney, e, a motivo della grande pubblicità dovuta all’opposizione, i presenti al discorso del fratello Rutherford furono circa 12.000, secondo le stime della polizia. Dato che il municipio poteva contenere solo 5.000 persone, grazie all’opposizione furono più del doppio quelli che ascoltarono il discorso.

Determinazione durante il bando

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939 l’opposizione si fece più intensa. Poi, nel gennaio del 1941, l’opera dei testimoni di Geova fu messa al bando in tutta l’Australia. A quel tempo stavo facendo il pioniere a Melbourne e abitavo presso il deposito di letteratura della Società.

Un giorno sei aitanti poliziotti si presentarono di fronte a Jack Jones, il servitore del deposito, e a me. Mi diedero solo cinque minuti per andarmene dalla mia stanza, che si trovava al primo piano. Avete mai provato a raccogliere tutti i vostri effetti personali in cinque minuti? Ero ben lontano dall’aver finito quando i poliziotti entrarono nella stanza e gettarono rudemente dalla finestra tutti i vestiti e gli oggetti che restavano.

Il bando, comunque, non fece cessare la nostra attività. Usando solo la Bibbia, continuavamo a predicare di casa in casa e a tenere regolarmente le adunanze a Melbourne. Nel 1942, il secondo anno del bando, fui richiamato a Sydney, questa volta per dare una mano a organizzare l’opera nelle sette congregazioni dei testimoni di Geova della città.

La Betel di Sydney a quel tempo era occupata da funzionari governativi del Commonwealth. Da un grande edificio di due piani a pochi isolati di distanza, programmavamo tutta l’attività organizzativa. Avevo il compito di visitare ciascuna congregazione di Sydney e, usando una motocicletta col sidecar, distribuire gli schemi per le adunanze e le altre cose necessarie per far sì che le congregazioni fossero organizzate e continuassero a fare progresso.

Servizio in Tasmania

Allorché il bando fu tolto, nel giugno del 1943, fui incaricato di aiutare a riaprire il deposito della letteratura a Melbourne. Poi nel 1946 fui incaricato di svolgere l’opera viaggiante come servitore dei fratelli (ora chiamato sorvegliante di circoscrizione) nello stato insulare di Tasmania, in Australia. Dal punto di vista geografico, la Tasmania è un’isola stupenda, montuosa, con molte cime coperte di neve per la maggior parte dell’anno.

Al tempo in cui prestai servizio come sorvegliante viaggiante, sull’intera isola c’erano soltanto sette congregazioni e alcuni gruppi isolati. Quando non visitavo le congregazioni, facevo il pioniere nella cittadina di Mole Creek. Durante la guerra qui si era scatenata una violenta opposizione nei confronti dei Testimoni. Ma ormai questa si era placata e molte persone alle quali lasciai delle pubblicazioni divennero infine Testimoni dedicati.

Fu mentre mi trovavo in Tasmania nel 1950 che ricevetti l’invito a frequentare la 16ª classe della Scuola di Galaad. Dopo aver ricevuto il diploma, come ho già detto, fui mandato nel Pakistan.

Matrimonio e famiglia

Ero in Pakistan da sei anni quando sposai Edna Marsh che svolgeva l’opera missionaria in Giappone. Edna mi raggiunse e aprimmo una nuova casa missionaria a Quetta, sull’altopiano del Pakistan. Trascorremmo due anni a Quetta ma poi, col nostro primo figlio in arrivo, decidemmo di tornare in Australia. Cosa ci attendeva adesso?

Non c’era alcun dubbio su dove andare ad abitare per allevare la famiglia. Mi ero ripromesso che se mai avessi dovuto far ritorno dal servizio all’estero sarei tornato in Tasmania. Ma eravamo praticamente senza un soldo e non era facile per un quarantacinquenne trovare lavoro. Avevamo comunque deciso di non lasciare che il lavoro secolare ci impedisse di partecipare alle adunanze di congregazione e al servizio di campo.

Col benigno aiuto dei fratelli spirituali, riuscii ad avviare per mio conto un’impresa di pulizia dei vetri. In oltre 20 anni non ho mai mancato di partecipare alle adunanze o al servizio di campo a motivo di impegni di natura secolare, anche se a volte c’è voluta determinazione per rifiutare offerte di lavoro e il relativo denaro in più. Siamo così riusciti ad allevare i nostri due figli nella via della verità e a prendere parte regolarmente a tutte le attività del Regno.

Ora i nostri figli sono cresciuti e non dipendono più da noi. Entrambi sono fermi nella verità. Nostra figlia ha compiuto per vari anni il servizio di pioniere, prima di sposarsi. Nostro figlio e la moglie sono in procinto di trasferirsi per compiere il servizio di pioniere dove c’è più bisogno.

Una vita soddisfacente

Di recente, abbiamo ricevuto la visita di una vecchia amica che era stata la prima persona a schierarsi dalla parte della verità a Quetta (Pakistan). Dopo un’adunanza che si è svolta nella nostra congregazione a Launceston, qui in Tasmania, ha raccontato alla congregazione che per due volte aveva ordinato al suo servitore di dirmi che lei non c’era quando io mi recavo a casa sua. In seguito, però, quando la incontrai in giardino e non ebbe nessuna via di scampo, cominciò a fare domande e infine accettò uno studio biblico. Ha spiegato quanto è riconoscente per il fatto che mostrai determinazione perseverando in quella difficile assegnazione estera in Pakistan.

Alcuni anni prima, durante un congresso a Sydney, una giovane donna mi corse incontro e mi abbracciò con grande entusiasmo. Sorpreso, dissi che forse si era sbagliata. “No”, rispose, “non sei Joe Oakley? Tu e Alex Miller avete studiato con la nostra famiglia a Lahore, in Pakistan, ed ora mia madre, mia sorella ed io siamo nella verità e abitiamo a Sydney”.

Esperienze del genere hanno contribuito molto alla soddisfazione che provo per aver partecipato pienamente alla proclamazione del Regno. Com’è bello vedere la benedizione di Dio sull’opera! Quando, nel 1946, venni per la prima volta a prestare servizio qui in Tasmania, nell’intera città di Launceston c’erano nove proclamatori del Regno. Ora ci sono tre congregazioni, ciascuna delle quali con oltre 90 proclamatori!

È proprio vero: in base alle soddisfacenti esperienze avute in più di 50 anni di servizio cristiano, posso dire senza esitare che la determinazione mi ha aiutato a farne un successo.

[Immagine a pagina 24]

Veicolo munito di altoparlante usato per annunciare il messaggio del Regno a Sydney

[Immagine a pagina 25]

Joe Oakley e la piccola congregazione di Quetta (Pakistan) il 15 dicembre 1955, giorno in cui fu aperta una nuova Sala del Regno

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