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  • Perché è tempo di decidere?

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  • Perché è tempo di decidere?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
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  • Perché Israele fu rigettato
  • La grande apostasia della cristianità
  • Riforma impossibile?
  • Ora è il tempo di ‘uscire da essa’
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
w95 1/2 pp. 4-7

Perché è tempo di decidere?

NEL XVI secolo a.E.V. Dio scelse gli israeliti perché fossero ‘di fra tutti gli altri popoli la sua speciale proprietà, . . . una nazione santa’. (Esodo 19:5, 6) Ma in breve tempo persero la loro santità, la loro purezza religiosa, e si lasciarono contaminare dall’idolatria e dalle pratiche corrotte delle nazioni vicine. Mostrarono così di essere “un popolo di collo duro”. (Deuteronomio 9:6, 13; 10:16; 1 Corinti 10:7-11) Allora Geova, in un periodo di oltre 300 anni dalla morte del condottiero Giosuè, suscitò giudici, guide fedeli che avrebbero dovuto riportare gli israeliti alla vera adorazione. Costoro, però, “non si trattennero dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata”. — Giudici 2:17-19.

Dopo ciò, Dio suscitò re e profeti fedeli per indurre il popolo a ritornare alla vera adorazione. Il profeta Azaria incoraggiò il re Asa e i suoi connazionali a ricercare Geova: “Se lo ricercate, si lascerà trovare da voi, ma se lo lasciate, egli vi lascerà”. Asa attuò riforme religiose nel regno di Giuda. (2 Cronache 15:1-16) Successivamente Dio dovette rinnovare l’invito tramite il profeta Gioele. (Gioele 2:12, 13) In seguito Sofonia esortò gli abitanti di Giuda a ‘cercare Geova’, cosa che il giovane re Giosia fece con una campagna di riforme per eliminare l’idolatria e la corruzione. — Sofonia 2:3; 2 Cronache 34:3-7.

Nonostante tali momentanei pentimenti, la condizione religiosa del popolo si aggravò sempre più. (Geremia 2:13; 44:4, 5) Il profeta Geremia denunciò il loro sistema religioso, contaminato da pratiche idolatriche, definendolo irriformabile: “Può un cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allora voi stessi potreste anche fare il bene, voi che siete ammaestrati a fare il male”. (Geremia 13:23) Dio inflisse pertanto agli abitanti del regno di Giuda una grave punizione. Gerusalemme e il suo tempio furono distrutti nel 607 a.E.V. e i superstiti vennero deportati come schiavi a Babilonia, dove rimasero per 70 anni.

Trascorso quel tempo, Dio mostrò misericordia. Indusse il re Ciro a lasciare liberi gli israeliti, un rimanente dei quali ritornò a Gerusalemme per ricostruire il tempio. Ma, anziché imparare la lezione, deviarono ancora una volta dalla vera adorazione, ragion per cui Geova Dio rinnovò loro l’invito: “Tornate a me, e certamente io tornerò a voi”. — Malachia 3:7.

Perché Israele fu rigettato

Qual era la condizione religiosa degli israeliti al tempo di Gesù? Gli ipocriti capi religiosi erano “guide cieche” e insegnavano “come dottrine comandi di uomini”. Perciò ‘trasgredivano il comandamento di Dio a causa della loro tradizione’. Il popolo onorava Dio “con le labbra” mentre col cuore era lontano da lui. (Matteo 15:3, 4, 8, 9, 14) Sarebbero state date loro come nazione ulteriori possibilità di pentimento? No. Gesù disse: “Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. In seguito aggiunse: “La vostra casa”, il tempio di Gerusalemme, “vi è abbandonata”. (Matteo 21:43; 23:38) Il loro errore fu troppo grande. Rigettarono Gesù come Messia e lo fecero mettere a morte, scegliendo come re l’oppressivo Cesare romano. — Matteo 27:25; Giovanni 19:15.

Gli israeliti non vollero capire che il periodo in cui Gesù svolse il ministero di predicazione era un tempo di giudizio. All’infedele Gerusalemme Gesù disse: “Non hai compreso il tempo in cui sei stata ispezionata”. — Luca 19:44.

Alla Pentecoste del 33 E.V. Dio formò una nuova nazione, o popolo, i discepoli di suo Figlio, Gesù Cristo, unti col suo spirito e scelti fra persone di ogni nazionalità e razza. (Atti 10:34, 35; 15:14) C’era qualche speranza che il sistema religioso giudaico si sarebbe finalmente riformato? Le legioni romane che rasero al suolo Gerusalemme nel 70 E.V. diedero la risposta: Dio aveva rigettato completamente quel sistema religioso. — Luca 21:5, 6.

La grande apostasia della cristianità

Anche i cristiani unti con lo spirito santo formarono “una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. (1 Pietro 2:9; Galati 6:16) Ma anche la congregazione cristiana primitiva conservò la sua purezza religiosa per poco tempo.

Le Scritture predicevano una grande apostasia, o allontanamento dalla vera fede. Le simboliche zizzanie della parabola di Gesù, cioè i finti cristiani, avrebbero cercato di soffocare il grano simbolico, cioè i veri cristiani unti con lo spirito di Dio. La parabola rivela che la diffusione del falso cristianesimo ad opera dell’acerrimo nemico di Dio, il Diavolo, sarebbe iniziata presto, “mentre gli uomini dormivano”, vale a dire dopo la morte dei fedeli apostoli di Cristo, durante un periodo di conseguente sonnolenza spirituale. (Matteo 13:24-30, 36-43; 2 Tessalonicesi 2:6-8) Come avevano preannunciato gli stessi apostoli, molti finti cristiani si infiltrarono nel gregge. (Atti 20:29, 30; 1 Timoteo 4:1-3; 2 Timoteo 2:16-18; 2 Pietro 2:1-3) Giovanni fu l’ultimo apostolo a morire. Verso il 98 E.V. egli scrisse che era già iniziata “l’ultima ora”, cioè la parte finale del periodo apostolico. — 1 Giovanni 2:18, 19.

La condizione spirituale, dottrinale e morale del cristianesimo si deteriorò e addirittura precipitò con l’alleanza fra religione e potere politico suggellata dall’imperatore romano Costantino. Molti storici concordano nel sostenere che “il trionfo della Chiesa nel corso del IV secolo” fu, dal punto di vista cristiano, “un disastro”. ‘Il Cristianesimo perse il suo alto livello morale’ e accolse molte pratiche e filosofie del paganesimo, come “il culto di Maria” e dei “Santi” e il concetto di Trinità.

Dopo il suo falso trionfo la condizione della cristianità si aggravò. Decreti e definizioni di papi e concili, per non parlare dell’Inquisizione, delle crociate e delle guerre “sante” tra cattolici e protestanti, hanno prodotto un sistema religioso irriformabile.

In un suo libro William Manchester scrive: “Nel XV e XVI secolo i papi vivevano come gli imperatori romani. Erano gli uomini più ricchi del mondo e, con i loro cardinali, si arricchivano ulteriormente vendendo le cariche ecclesiastiche”. (A World Lit Only by Fire) Durante la grande apostasia piccoli gruppi di persone o singoli individui cercarono di riscoprire il vero cristianesimo mostrando di avere le caratteristiche del simbolico grano. Spesso pagarono a caro prezzo la loro scelta. Lo stesso libro dice: “A volte sembrò che i veri santi della cristianità, sia protestante che cattolica, fossero i martiri anneriti dalle fiamme che li avviluppavano”. Altri, i cosiddetti riformatori come Martin Lutero e Giovanni Calvino, riuscirono a creare sistemi religiosi durevoli indipendenti dalla Chiesa Cattolica, ma che ne mantenevano le dottrine fondamentali e che erano anch’essi gravemente compromessi con la politica.

In campo protestante si tentò la via del cosiddetto “risveglio” religioso che, ad esempio nei secoli XVIII e XIX, fu all’origine di un grande impegno nell’attività missionaria. Ma oggigiorno la condizione spirituale del gregge protestante è sconfortante per ammissione degli stessi pastori. Il teologo protestante Oscar Cullmann ha ammesso di recente che “c’è una crisi della fede, interna alle Chiese”.

Anche nella Chiesa Cattolica sono state promosse riforme e controriforme. Fra l’XI e il XIII secolo, di fronte al dilagare della corruzione e alle immense ricchezze del clero, si formarono ordini monastici che seguivano strettamente il voto di povertà. Ma ben presto furono controllati e soffocati, come dicono gli studiosi, dalle gerarchie ecclesiastiche. Poi ci fu la Controriforma del XVI secolo, promossa dal Concilio di Trento soprattutto per combattere la Riforma protestante.

Nella prima metà del XIX secolo fu la volta della Restaurazione, durante la quale la Chiesa Cattolica assunse una posizione autoritaria e conservatrice. Non si trattò di vere riforme per riportare in luce il vero cristianesimo, ma di tentativi per rafforzare il potere del clero di fronte ai cambiamenti religiosi, politici e sociali del mondo.

Di recente, esattamente negli anni ’60, la Chiesa Cattolica pareva voler avviare un processo di profondi cambiamenti col Concilio Vaticano II. Ma ben presto c’è stato un arresto del cosiddetto rinnovamento conciliare, imposto dal papa attuale per frenare lo spirito dei progressisti all’interno della Chiesa. Questa fase, che alcuni chiamano “restaurazione di papa Wojtyla”, è stata definita da un gruppo di cattolici “una nuova forma di costantinianesimo”. Analogamente ad altre religioni, la Chiesa Cattolica sta affrontando “una crisi radicale e globale: radicale, perché investe le radici stesse della fede e della vita cristiana; globale, perché investe il cristianesimo in tutti i suoi aspetti”. — La Civiltà Cattolica, 5 ottobre 1985, pagina 5.

Le religioni della cristianità non si sono realmente riformate, né potevano farlo perché il vero cristianesimo doveva essere ripristinato soltanto al tempo della “mietitura” con la raccolta del simbolico grano in un’unica e pura congregazione. (Matteo 13:30, 39) Il lungo elenco di crimini e misfatti perpetrati in nome della religione — che si dice cristiana o no — induce a chiedersi: È realistico aspettarsi una vera riforma dalla cristianità?

Riforma impossibile?

Il libro di Rivelazione, o Apocalisse, parla di una simbolica grande meretrice, dal nome misterioso “Babilonia la Grande”. (Rivelazione 17:1, 5) Per molti secoli i lettori della Bibbia hanno cercato di spiegare il mistero di questo simbolo. Erano spesso uomini disgustati dalle ricchezze e dalla corruzione del clero. Per alcuni di loro Babilonia la Grande rappresentava la gerarchia ecclesiastica. Tra questi vi furono Jan Hus, un sacerdote cattolico della Boemia arso vivo nel 1415, e Aonio Paleario, un umanista italiano impiccato e bruciato nel 1570. Entrambi si impegnarono senza successo a riformare la Chiesa Cattolica nella speranza che potesse ritornare “alla sua primitiva dignità”.

Tuttavia i capitoli 17 e 18 di Rivelazione mostrano che Babilonia la Grande rappresenta l’impero mondiale di tutta la falsa religione.a Questa poliedrica “grande meretrice” è irriformabile, perché “i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo”. Infatti, nel XX secolo, praticamente tutte le religioni — non solo quelle della cristianità — sono state corresponsabili delle guerre, che continuano a versare tanto sangue, e del grave degrado morale che affligge l’umanità. Perciò Dio ha decretato la distruzione di “Babilonia”. — Rivelazione 18:5, 8.

Ora è il tempo di ‘uscire da essa’

L’adempimento delle profezie bibliche rivela che i nostri giorni corrispondono al “termine del sistema di cose” malvagio. (Matteo 24:3) Chi sinceramente vuole adorare Dio non può seguire le proprie idee e preferenze. Deve ‘ricercare Geova mentre si può trovare’, sì, proprio ora, perché è imminente la “grande tribolazione” predetta da Gesù. (Isaia 55:6; Matteo 24:21) Come avvenne nel caso del popolo d’Israele, Dio non tollera indefinitamente la corruzione di una religione solo perché vanta una grande antichità. Anziché impegnarsi a riparare una nave destinata ad affondare, chi vuole ottenere l’approvazione di Dio e la salvezza deve ubbidire senza indugio al comando ispirato di Rivelazione 18:4: “Uscite da [Babilonia la Grande], o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe”.

Ma ‘uscire’ per andare dove? In quale altro luogo si può trovare la salvezza? Non può esserci il rischio di cercare di mettersi in salvo nel luogo sbagliato? Come identificare allora l’unica religione che ha l’approvazione di Dio? Le sole risposte degne di fiducia le dà la Parola stessa di Dio. (2 Timoteo 3:16, 17) I testimoni di Geova vi invitano a conoscere meglio la Bibbia. Potrete capire chi sono coloro che Dio ha scelto come “popolo per il suo nome” e che proteggerà nell’imminente giorno della sua ira. — Atti 15:14; Sofonia 2:3; Rivelazione 16:14-16.

[Nota in calce]

a Per identificare in modo biblicamente corretto la simbolica “Babilonia la Grande”, vedi i capitoli da 33 a 37 del libro Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!, edito in Italia nel 1988 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

[Immagine a pagina 7]

Se la vostra nave religiosa affonda, mettetevi in salvo sulla nave del vero cristianesimo

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