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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2006
w06 1/3 pp. 28-29

Domande dai lettori

Cosa intendeva l’apostolo Paolo quando disse: “Le donne stiano in silenzio nelle congregazioni”?

Alla congregazione cristiana di Corinto Paolo scrisse: “Come in tutte le congregazioni dei santi, le donne stiano in silenzio nelle congregazioni, poiché non è loro permesso di parlare”. (1 Corinti 14:33, 34) Per capire correttamente questo punto ci sarà utile esaminare il contesto in cui troviamo il consiglio di Paolo.

In 1 Corinti capitolo 14, Paolo trattò alcuni aspetti relativi alle adunanze della congregazione cristiana. Spiegò cosa si doveva esaminare alle adunanze e diede indicazioni su come si dovevano tenere. (1 Corinti 14:1-6, 26-34) Inoltre sottolineò l’obiettivo delle adunanze cristiane: “Affinché la congregazione ne riceva edificazione”. — 1 Corinti 14:4, 5, 12, 26.

L’esortazione di Paolo a ‘tacere’ o a ‘stare in silenzio’ ricorre tre volte nel capitolo 14 di 1 Corinti. Ogni volta è diretta a un gruppo diverso all’interno della congregazione, ma viene rivolta sempre per lo stesso motivo, cioè affinché “ogni cosa abbia luogo decentemente e secondo disposizione”. — 1 Corinti 14:40.

Nel primo caso Paolo disse: “Se qualcuno parla in lingua, ce ne siano due o al massimo tre, e a turno; e qualcuno interpreti. Ma se non c’è nessun interprete, taccia nella congregazione e parli a se stesso e a Dio”. (1 Corinti 14:27, 28) Questo non significava che la persona non dovesse mai parlare alle adunanze, ma che alcune volte doveva tacere. Del resto, se avesse parlato una lingua incomprensibile, non si sarebbe raggiunto l’obiettivo delle adunanze, quello di edificarsi reciprocamente.

Nel secondo caso Paolo disse: “Parlino due o tre profeti, e gli altri discernano il significato. Ma se a un altro è fatta una rivelazione mentre è seduto, il primo taccia”. Questo non voleva dire che il primo profeta dovesse trattenersi dal parlare alle adunanze, ma che a volte doveva tacere. Quindi quello che aveva avuto una rivelazione miracolosa poteva parlare alla congregazione; in tal modo si poteva conseguire lo scopo dell’adunanza, ovvero che ‘tutti fossero incoraggiati’. — 1 Corinti 14:26, 29-31.

Nel terzo caso Paolo si rivolse solo alle donne: “Le donne stiano in silenzio nelle congregazioni, poiché non è loro permesso di parlare, ma siano sottomesse”. (1 Corinti 14:34) Perché Paolo diede questo comando alle sorelle? Per mantenere l’ordine nella congregazione. Infatti aggiunse: “Se, dunque, vogliono imparare qualcosa, interroghino a casa i propri mariti, poiché è vergognoso per una donna parlare nella congregazione”. — 1 Corinti 14:35.

Forse alcune sorelle contestavano ciò che veniva detto nella congregazione. Paolo consigliava alle sorelle di evitare questo comportamento disordinato e di accettare umilmente la propria posizione nell’ambito della disposizione divina dell’autorità, in particolare nei confronti del marito. (1 Corinti 11:3) Inoltre, stando in silenzio, le sorelle avrebbero dimostrato di non aspirare a divenire insegnanti nella congregazione. Nella sua lettera a Timoteo, Paolo mostrò che non era appropriato che una donna assumesse il ruolo di insegnante nella congregazione: “Non permetto alla donna di insegnare né di esercitare autorità sull’uomo, ma stia in silenzio”. — 1 Timoteo 2:12.

Questo significa forse che alle adunanze cristiane le donne debbano sempre stare in silenzio? No. Al tempo di Paolo ci furono occasioni in cui donne cristiane, forse sospinte dallo spirito santo, pregarono o profetizzarono nella congregazione. In tali occasioni mostrarono di riconoscere la propria posizione indossando un copricapo.a (1 Corinti 11:5) Inoltre, anche oggi, come al tempo di Paolo, sia sorelle che fratelli sono esortati a fare pubblica dichiarazione della propria speranza. (Ebrei 10:23-25) Oltre a far questo nel ministero di campo, le sorelle dichiarano la propria speranza e incoraggiano gli altri alle adunanze cristiane quando sono invitate a fare commenti ben ponderati e quando fanno dimostrazioni e discorsi di esercitazione.

In definitiva, le donne cristiane ‘stanno in silenzio’ nel senso che non cercano di ricoprire il ruolo dell’uomo e di insegnare nella congregazione. Non fanno domande polemiche, sfidando l’autorità di chi insegna. Assolvendo il proprio ruolo nell’ambito della congregazione le sorelle fanno molto per creare un’atmosfera pacifica alle adunanze cristiane, in cui ‘ogni cosa ha luogo per l’edificazione’. — 1 Corinti 14:26, 33.

[Nota in calce]

a Anche oggi le sorelle mature seguono tale esempio quando le circostanze richiedono che sostituiscano i fratelli battezzati nelle attività di congregazione. — Vedi La Torre di Guardia del 15 luglio 2002, p. 26.

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