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  • Si sono offerti volenterosamente: in Ecuador

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  • Si sono offerti volenterosamente: in Ecuador
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2012
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  • GIOVANI CHE HANNO ‘MESSO GEOVA ALLA PROVA’
  • LE SFIDE
  • “UNA BENEDIZIONE FINCHÉ NON CI SIA PIÙ BISOGNO”
  • E VOI?
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2012
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2012
w12 15/7 pp. 3-6

Si sono offerti volenterosamente: in Ecuador

IN ITALIA un giovane fratello era sotto pressione. Si era appena diplomato con i voti più alti della sua classe, e ora parenti e insegnanti insistevano perché andasse all’università. Alcuni anni prima, però, Bruno si era dedicato a Geova promettendogli che avrebbe messo al primo posto la sua volontà. Cosa decise di fare? Bruno spiega: “Dissi in preghiera a Geova che avrei tenuto fede alla mia dedicazione e che lo avrei messo al primo posto. In modo onesto, però, aggiunsi che non volevo una vita monotona, ma una vita piena e varia al suo servizio”.

Qualche anno dopo Bruno si trasferì in Ecuador. Racconta: “La risposta di Geova alla mia preghiera è andata oltre ogni mia più rosea aspettativa”. Con sua sorpresa in Ecuador incontrò molti suoi coetanei che come lui si erano trasferiti lì per servire Geova in misura maggiore.

GIOVANI CHE HANNO ‘MESSO GEOVA ALLA PROVA’

Bruno e migliaia di altri giovani in tutto il mondo hanno accolto il seguente invito di Geova: “Mettetemi alla prova, suvvia, . . . se non vi aprirò le cateratte dei cieli e realmente non vuoterò su di voi una benedizione finché non ci sia più bisogno”. (Mal. 3:10) Spinti dall’amore per lui hanno deciso di ‘metterlo alla prova’ offrendo spontaneamente il loro tempo, le loro energie e le loro risorse per sostenere i suoi interessi in un paese in cui c’è più bisogno di proclamatori del Regno.

Non appena arrivano a destinazione, questi zelanti predicatori vedono con i loro occhi che “la messe è grande, ma gli operai sono pochi”. (Matt. 9:37) Per esempio Jaqueline, che viene dalla Germania, ha scritto piena di entusiasmo alla filiale dell’Ecuador: “Presto servizio qui in Ecuador da poco più di due anni e ho già tredici studi biblici; quattro di queste persone frequentano regolarmente le adunanze. Non è fantastico?” Chantal, che viene dal Canada, dice: “Nel 2008 mi sono trasferita in una zona costiera dell’Ecuador dove c’era solo una congregazione. Ora ce ne sono tre con più di trenta pionieri in totale. Non c’è niente di più bello che vedere così tanti nuovi che crescono in senso spirituale!” E aggiunge: “Di recente mi sono trasferita in una città sulle Ande, a più di 2.700 metri d’altezza, che conta oltre 75.000 abitanti ma ha una sola congregazione. È un territorio incredibilmente produttivo ed è un’esperienza di servizio meravigliosa!”

LE SFIDE

Naturalmente prestare servizio in un paese straniero comporta sfide non indifferenti. Alcuni hanno incontrato ostacoli persino prima di trasferirsi. Kayla, che viene dagli Stati Uniti, racconta: “La reazione negativa di alcuni fratelli, anche se benintenzionati, è stata scoraggiante. Non riuscivano a capire perché volessi andare a fare la pioniera in un paese straniero. Questo a volte mi induceva a chiedermi se stessi facendo la cosa giusta”. Ciò nonostante Kayla decise di trasferirsi. Spiega: “Le molte preghiere e le lunghe conversazioni con fratelli e sorelle maturi mi hanno aiutato a capire che Geova benedice lo spirito volenteroso”.

Per molti la sfida sta nell’imparare una nuova lingua. Siobhan, che viene dall’Irlanda, ricorda: “Era dura non potermi esprimere. Ho dovuto imparare a essere paziente, a studiare la lingua con impegno e a ridere di me quando facevo errori”. Anna, dall’Estonia, aggiunge: “Abituarsi al caldo tropicale, alla polvere dappertutto e all’impossibilità di fare una doccia calda non è stato nulla in confronto al dover imparare lo spagnolo. A volte mi veniva voglia di lasciar perdere tutto. Ho dovuto imparare a concentrarmi sui miei progressi anziché sugli errori”.

Nemmeno la nostalgia va sottovalutata. Jonathan, dagli Stati Uniti, ammette: “Poco dopo il mio arrivo mi sono scoraggiato perché ero lontano da familiari e amici. Ma ho superato questi sentimenti concentrandomi sullo studio personale della Bibbia e sul ministero. Nel giro di poco tempo le esperienze entusiasmanti che avevo nel servizio e le nuove amicizie che stringevo nella congregazione mi hanno aiutato a ritrovare la gioia”.

Un’altra sfida ha a che fare con le condizioni di vita: difficilmente sono simili a quelle cui si è abituati. Beau, dal Canada, dice: “Nel tuo paese di origine dai per scontate cose basilari come l’elettricità e l’acqua corrente. Qui, invece, questi servizi vanno e vengono in modo imprevedibile”. Anche povertà, mezzi di trasporto scomodi e analfabetismo sono problemi comuni in molti paesi in via di sviluppo. Ines, che viene dall’Austria, riesce a far fronte a queste difficoltà concentrandosi sulle qualità positive della gente del posto. “Sono così ospitali, gentili, servizievoli e umili”, dice. “Soprattutto, hanno un grande desiderio di conoscere Dio”.

“UNA BENEDIZIONE FINCHÉ NON CI SIA PIÙ BISOGNO”

Questi giovani che prestano servizio in Ecuador hanno fatto sacrifici, ma hanno riscontrato che Geova provvede “più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose” che potevano aspettarsi. (Efes. 3:20) Sono convinti di aver ricevuto “una benedizione finché non ci sia più bisogno”. (Mal. 3:10) Ecco come si sono espressi sul ministero che svolgono.

Bruno: “Ho iniziato il mio servizio in Ecuador nell’affascinante Amazzonia. In seguito ho dato una mano nei lavori di espansione della filiale. Ora presto servizio alla Betel. Quando ero in Italia decisi di mettere Geova al primo posto, e Geova sta veramente soddisfacendo il mio desiderio di avere una vita entusiasmante e varia al suo servizio”.

Beau: “Mi sento molto più vicino a Geova perché qui in Ecuador posso impiegare tutto il mio tempo nelle attività spirituali. E un’altra benedizione è stata quella di poter visitare posti bellissimi, cosa che ho sempre desiderato fare”.

Anna: “Non credevo fosse possibile per una sorella single come me vivere un’esperienza simile a quella dei missionari. Ma ora so che è possibile. Sono così felice di fare discepoli, collaborare alla costruzione di Sale del Regno e stringere nuove amicizie, tutto grazie alla benedizione di Geova”.

Elke: “In Austria, il mio paese di origine, spesso pregavo Geova di aiutarmi a trovare uno studio biblico. Qui ne ho quindici! Vedere la felicità sui volti di questi studenti man mano che apprendono le verità della Bibbia è una grande soddisfazione”.

Joel: “Trasferirsi in un paese sconosciuto per servire Geova è un’esperienza fantastica. Impari a fare pieno affidamento su di lui ed è bellissimo vedere come benedice i tuoi sforzi! Nel primo anno che ho trascorso qui dopo aver lasciato gli Stati Uniti, il gruppo nel quale presto servizio è cresciuto da sei a ventuno proclamatori. Alla Commemorazione i presenti sono stati 110”.

E VOI?

Ragazzi, le vostre circostanze vi permettono di andare a servire in un paese dove c’è maggior bisogno di proclamatori del Regno? Ovviamente, prima di prendere una decisione così importante bisogna pianificare le cose molto accuratamente. Soprattutto ci vuole profondo amore per Geova e per il prossimo. Se è questo tipo di amore a spingervi e avete i requisiti, pregate fervidamente Geova e parlategli del vostro desiderio di servire all’estero. Parlatene anche con i vostri genitori cristiani e con gli anziani della congregazione. Potreste giungere alla conclusione che questa entusiasmante e soddisfacente forma di sacro servizio è alla vostra portata.

[Testo in evidenza a pagina 3]

“Le molte preghiere e le lunghe conversazioni con fratelli e sorelle maturi mi hanno aiutato a capire che Geova benedice lo spirito volenteroso”. — Kayla (Stati Uniti)

[Riquadro/Immagine a pagina 6]

Come prepararsi per servire in un paese straniero

• Consolidate le vostre abitudini di studio personale

• Ripassate le informazioni esposte nel Ministero del Regno dell’agosto 2011, pagine 4-6

• Parlate con chi ha prestato servizio all’estero

• Cercate di conoscere la cultura e la storia del paese

• Acquistate una conoscenza di base della lingua

[Riquadro/Immagine a pagina 6]

Alcuni che servono all’estero si mantengono...

• lavorando qualche mese all’anno nel loro paese di origine

• affittando la loro casa o dando in gestione la loro attività commerciale

• lavorando via Internet

[Immagini alle pagine 4 e 5]

1 Jaqueline (Germania)

2 Bruno (Italia)

3 Beau (Canada)

4 Siobhan (Irlanda)

5 Joel (Stati Uniti)

6 Jonathan (Stati Uniti)

7 Anna (Estonia)

8 Elke (Austria)

9 Chantal (Canada)

10 Ines (Austria)

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