«Non dimenticare»
1 Non dimenticare che cosa? Non dimenticare i tuoi fratelli malati. Sì, le malattie aumentano in tutta la terra e non risparmiano i tuoi fratelli. Molti di quelli che ora sono malati hanno fedelmente compiuto l’opera di predicazione, ma ora che forse non possono più fare quanto una volta li vuoi dimenticare? Geova non li dimentica e non vorrai dimenticartene neppure tu. — Ebr. 6:10.
2 Quando ci ammaliamo andiamo più soggetti allo scoraggiamento. E quindi abbiamo più che mai bisogno d’essere incoraggiati, non è vero? Quanto bene e quanto incoraggiamento a perseverare nell’integrità e nella fede possono ricevere i nostri fratelli malati da una nostra visita con cui mostriamo di non esserci dimenticati di loro! E hai mai pensato che una nostra visita può essere per loro il segno che Geova se ne ricorda e li ama?
3 Forse dirai: Ma non è responsabilità del sorvegliante fare in modo che i malati non siano dimenticati? Infatti, il libro Lampada, a pag. 121, par. 1, dice “Se qualcuno è malato . . . lo visita e lo edifica”. Questo è vero, però egli ha bisogno della collaborazione di tutti, sia dei servitori che degli altri membri della congregazione. I servitori degli studi di libro possono contribuire notevolmente a non far dimenticare i malati e gli anziani. Il numero degli associati al luogo di raduno è piccolo e il servitore si accorge subito se manca qualcuno e può quindi interessarsi prontamente per saperne il perché. Se il fratello assente è malato, si vorrà subito disporre di visitarlo. Se è stato ricoverato in ospedale, il servitore cercherà di ottenere tutte le necessarie informazioni per comunicarle ai fratelli del luogo di raduno e al sorvegliante. Quest’ultimo potrà riportare tali informazioni sulla tabella delle informazioni, menzionando la cosa alla congregazione. Così tutti i fratelli potranno partecipare a questa opera d’amore e nessun fratello malato sarà dimenticato.
4 Se ogni membro della congregazione, appena viene a sapere che un fratello è malato o è ricoverato in ospedale, ne informa subito il servitore dello studio di libro o il sorvegliante, si potrà visitare prontamente tale fratello.
5 Oggi siamo tutti molto occupati nel ministero e nell’aver cura della nostra famiglia. Per tale motivo potremmo pensare di non aver tempo per fare tali visite ai fratelli malati. Ma, benché sia vero che la predicazione della buona notizia venga al primo posto nella nostra vita, è pure vero che abbiamo il privilegio di fare del bene ai fratelli, specialmente quando sono nell’avversità. Non pensi che sia valido anche qui il principio espresso dall’apostolo Paolo in I Timoteo 5:8, cioè: “Certo se alcuno non provvede per quelli che son suoi, e specialmente per quelli che sono membri della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede”? Se, dunque, troviamo il tempo di visitare gli estranei per portar loro la buona notizia, non dovremmo trovare il tempo anche per visitare i nostri fratelli di fede che sono, possiamo dire, «quelli di casa nostra», per dir loro una parola di conforto e incoraggiamento?
6 Quante benedizioni ci attendono se non dimentichiamo di far del bene ai nostri fratelli malati! Avremo il privilegio di aiutarli a rimanere fermi nella fede e nell’integrità, ciò che recherà piacere a Geova essendo una dimostrazione pratica del nostro reciproco amore. Quindi, non dimenticare i tuoi fratelli malati.