Risposta a domande
◆ Quando una persona riceve una riprensione privata o pubblica per condotta non cristiana, sono quindi imposte delle condizioni o delle esigenze che la persona deve osservare?
No, né chi è ripreso in privato dal comitato giudiziario né chi riceve una riprensione pubblica deve rispettare certe condizioni (come se fosse sotto una forma di “periodo di prova”). Si richiede semplicemente che si comporti in armonia con i princìpi biblici, come fanno gli altri della congregazione. Il comitato giudiziario può vigorosamente raccomandare alla persona di abbandonare certe abitudini o compagnie che potrebbero portarla a ripetere l’errore, e, secondo i bisogni individuali, impartiranno assistenza e incoraggiamento spirituale.
Se è stato commesso un grave errore, anche se la riprensione non è annunciata, qualsiasi responsabilità sotto forma di incarichi speciali nella congregazione sarebbe tolta alla persona. Quando uno è pubblicamente ripreso, la congregazione verrebbe informata di quali privilegi sono stati tolti. Quando la persona dà segno di riacquistare la sua forza e stabilità spirituale, le possono essere gradualmente ridati i privilegi. Vale la stessa cosa quando una persona disassociata viene riassociata.
Se uno che, per un errore grave, ha ricevuto una privata o una pubblica riprensione, si trasferisce in un’altra congregazione prima che i privilegi gli siano stati restituiti interamente, il comitato giudiziario della congregazione in cui si trasferisce determinerà quando sia appropriato che gli vengano gradualmente ridati i privilegi. Qualsiasi ulteriore grave violazione della Parola di Dio, naturalmente, sarebbe considerata dal comitato giudiziario della congregazione a cui ora la persona si associa.