Prodighiamoci con reale premura
1 L’apostolo Paolo disse: “Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri”. (1 Cor. 9:23) Al versetto 19 Paolo indica fino a che punto era premuroso nel fare la sua parte per portare la buona notizia ad altri. Egli dice: “Sebbene io sia libero da tutti, mi son reso schiavo di tutti, affinché guadagni la maggioranza delle persone”. Al versetto 22 prosegue: “Ai deboli divenni debole, per guadagnare i deboli. Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni”.
COSA POSSIAMO FARE?
2 Per fare discepoli di Gesù Cristo ci vuole più che uno studio biblico settimanale. Pensate! Man mano che conoscono la volontà di Dio, si rendono conto della necessità di lasciare vecchie abitudini, vecchie amicizie, vecchi svaghi, in altre parole il vecchio sistema. Alcuni vengono persino allontanati dalla propria famiglia quando prendono posizione per la vera adorazione! È logico aspettarsi che facciano tutto questo senza che noi provvediamo loro un ragionevole compenso in questi campi? Gesù disse al riguardo: “Veramente vi dico: Non c’è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, non riceva ora, in questo tempo, cento volte tanto, di case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzione, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna”. — Mar. 10:29, 30.
3 L’assicurazione di Gesù che coloro che prendono posizione per la buona notizia troveranno nuovi amici e una nuova famiglia in questo sistema non significa che questo accada automaticamente. Ciò non si adempie forse grazie ai vostri sforzi? In tal modo Gesù espresse la sua fiducia che i discepoli si sarebbero prodigati, offrendo la loro amicizia, il loro sostegno, il loro tempo e le loro risorse per aiutare altri, imitando il suo esempio. E lo fanno con vera premura. A un gruppo di cristiani Paolo scrisse: “Avendo dunque per voi tenero affetto, provammo molto piacere d’impartirvi non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime, perché ci eravate divenuti diletti”. — 1 Tess. 2:8.
CI VUOLE ALTRUISMO
4 Ci vuole una buona dose di altruismo. Bisogna fare per questi potenziali discepoli molte delle cose che apprezziamo da amici e familiari. Può trattarsi solo di telefonare durante la settimana per sentire come stanno, ma potrebbe trattarsi anche di aiutarli a trovare lavoro. Sei falegname? Ti sei offerto di riparare quel mobiletto che hai visto in casa loro bisognoso di riparazioni? Sei una mamma? Puoi dare qualche volta una mano per i bambini? Potete invitarli a casa vostra per un pasto? O andare da loro a mangiare? Data la necessità, alcuni fratelli e sorelle hanno aiutato gli studenti facendo loro scuola guida. Altri hanno indicato a chi lo meritava dove comprare a poco prezzo, li hanno aiutati a fare trasloco o a riparare l’automobile. I vostri studenti cominciano a parlare ad altri della speranza appena trovata? Potete incoraggiarli e aiutarli a farlo?
5 A volte si tratta di accettare anziché offrire qualche cosa. Per esempio, accettare l’invito a mangiare con loro fatto da una donna che studia e ha il marito contrario. O accettare l’offerta di uno studente di darvi qualche piccolo aiuto pratico.
6 Dobbiamo essere premurosi verso le persone perché Dio le ama. E non dovrebbe essere difficile mostrarci premurosi verso questi futuri discepoli, poiché l’altruismo dovrebbe caratterizzare la nostra vita cristiana. In effetti prodigarsi per questi interessati dovrebbe essere un’estensione della nostra relazione con i nostri fratelli e sorelle. Paolo disse: “Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. (Gal. 6:10) Se veramente abbiamo a cuore quelli con cui studiamo la Bibbia, essi probabilmente apprezzeranno la verità non solo come dottrina corretta, ma per quello che è realmente: un modo di vivere.