Ripetizione della Scuola di Ministero Teocratico
Le seguenti domande saranno considerate oralmente alla Scuola di Ministero Teocratico la settimana che inizia il 27 febbraio 2006. Il sorvegliante della scuola condurrà una ripetizione di 30 minuti basata sulle informazioni trattate dalla settimana del 2 gennaio a quella del 27 febbraio 2006. [Nota: Laddove le domande non sono seguite da riferimenti, occorrerà fare ricerche per trovare le risposte. — Vedi Scuola di Ministero, pp. 36-7].
QUALITÀ ORATORIE
1. In quali modi la Scuola di Ministero Teocratico ci aiuta a ‘offrire a Dio un sacrificio di lode e a fare pubblica dichiarazione del suo nome’? (Ebr. 13:15) [be p. 5 § 3–p. 6 § 1] La scuola ci insegna a usare meglio il dono divino della parola. L’addestramento che riceviamo ci aiuta a coltivare preziose capacità come ascoltare e ricordare, studiare, fare ricerche, analizzare e organizzare informazioni, conversare, rispondere a domande e mettere per iscritto i pensieri. Dato che il materiale della scuola è basato sulla Bibbia, impariamo anche a pensare in sintonia con Dio.
2. Perché dovremmo fare diligenti sforzi per leggere accuratamente? [be p. 83 §§ 1-5] Leggere correttamente è fondamentale per trasmettere l’accurata conoscenza della Bibbia e, quali testimoni di Geova, prendiamo seriamente questa responsabilità. (1 Tim. 2:4) Poiché la Parola di Dio “è vivente ed esercita potenza” e contiene la preziosa conoscenza che conduce alla vita eterna, dovremmo prefiggerci di leggere nel miglior modo possibile. (Ebr. 4:12; Sal. 119:140; Ger. 26:2)
3. Quando parliamo e insegniamo, perché è così importante avere una dizione chiara? [be p. 86 §§ 1-6] Se non parliamo in modo chiaro, molto di quello che diciamo andrà perduto. Inoltre, se parliamo in modo indistinto o articoliamo male le parole, gli ascoltatori non saranno spronati ad agire. (1 Cor. 14:8, 9) Se parliamo troppo in fretta, appiccichiamo le parole, saltiamo le sillabe o ci mangiamo le finali, l’efficacia del nostro insegnamento ne risentirà.
4. Perché la pronuncia corretta è importante, e quali sono alcuni fattori da considerare? [be p. 89 § 1–p. 90 § 2, riquadri] La pronuncia corretta è consona alla dignità del messaggio che predichiamo. Aiuta l’ascoltatore a concentrarsi sul messaggio che predichiamo anziché su errori di pronuncia. Per migliorare la pronuncia occorre (1) usare i suoni giusti per esprimere le parole, (2) accentare le sillabe giuste e (3) prestare attenzione ai segni diacritici.
5. Quali sono alcuni suggerimenti per migliorare la scorrevolezza nella conversazione? [be p. 94 §§ 4-5, riquadro] Acquisteremo scorrevolezza se faremo lo sforzo di ampliare il nostro vocabolario cercando nel dizionario le parole che non conosciamo. Anche pensare prima di parlare migliora la scorrevolezza. Dovremmo imparare a pensare prima cosa dire e poi a pronunciare frasi complete senza fermarci.
PARTE N. 1
6. In che modo 2 Cronache 36:17-23 conferma l’attendibilità delle profezie bibliche? [si p. 84 § 35] Le parole di Esdra in 2 Cronache 36:21 confermano che ciò che Geremia aveva predetto in Geremia 25:12 e 29:10 si avverò. Inoltre le parole di Esdra mostrano che i 70 anni di desolazione vanno da quando ‘quelli che rimanevano dalla spada furono portati prigionieri a Babilonia’ nel “settimo mese” del 607 a.E.V. a quando gli ebrei fecero ritorno in patria nel “settimo mese” del 537 a.E.V. (2 Re 25:25, 26; Esdra 3:1)
7. Quali avvenimenti resero possibile il ritorno degli ebrei in patria nel 537 a.E.V. per riedificare la casa di Geova? [si p. 85 §§ 1-3] Nel 539 a.E.V. Babilonia fu conquistata da Ciro re di Persia, “pastore” e “unto” di Geova. (Isa. 44:28; 45:1) A differenza dei babilonesi, che adottavano la politica di non rilasciare mai i propri prigionieri, Ciro emanò un decreto che consentiva agli ebrei di tornare a Gerusalemme.
8. In che modo il libro di Esdra esalta Geova quale vero Dio e accresce la fiducia in lui? [si p. 87 §§ 14, 18] Il libro di Esdra dà risalto all’infallibile accuratezza della parola profetica pronunciata da Geova tramite Geremia riguardo alla desolazione e alla restaurazione di Gerusalemme. (Ger. 29:10) Mostra che Geova adempì la sua parola proprio al momento giusto. Il ritorno degli ebrei nel proprio paese ravvivò la speranza che Geova avrebbe generato il promesso Re della discendenza di Davide. (2 Sam. 7:12, 13)
9. Perché il “ventesimo anno di Artaserse il re” è importante ai fini della cronologia biblica? (Nee. 2:1, 5, 6, 11, 17, 18) [si p. 88 §§ 2, 5] Questa data (455 a.E.V.), connessa con la riedificazione di Gerusalemme e delle sue mura, è un’indicazione cronologica riguardante la venuta del Messia. Le sessantanove settimane di anni, o 483 anni, iniziate nel 455 a.E.V., avrebbero portato al 29 E.V., anno in cui fu unto Gesù. (Dan. 9:24-27; Luca 3:1-3, 23)
10. Sotto quali aspetti Neemia è un valido esempio per gli odierni servitori di Dio? [si p. 90 §§ 16-17] La santa devozione era al primo posto nella vita di Neemia. Per promuovere gli interessi teocratici fu disposto a rinunciare a una posizione secolare prestigiosa. (Nee. 2:17, 18) Sostenne intrepidamente la giustizia anche di fronte al pericolo. (Nee. 4:14) Non usò la sua posizione per arricchirsi. Condannò il materialismo. (Nee. 5:14) Si interessò di edificare la fede degli adoratori di Geova e insieme a Esdra si adoperò diligentemente per spiegare la Parola di Dio al popolo. (Nee. 8:8, 9)
LETTURA BIBLICA SETTIMANALE
11. Gli ebrei reduci dall’esilio avevano la possibilità di usare gli Urim e i Tummim, che si adoperavano quando era necessario che Geova rispondesse a una domanda? (Esd. 2:61-63) Le Scritture non menzionano casi in cui allora o in seguito siano stati utilizzati gli Urim e i Tummim. Secondo la tradizione ebraica gli Urim e i Tummim scomparvero con la distruzione del tempio nel 607 a.E.V. [w06 15/1 “La Parola di Geova è vivente: Punti notevoli del libro di Esdra”; w86 15/1 p. 8]
12. Perché molti ebrei che vivevano in Babilonia erano riluttanti a tornare a Gerusalemme insieme a Esdra? (Esd. 7:28–8:20) Tornare a Gerusalemme significava iniziare una nuova vita in condizioni disagiate e pericolose. La Gerusalemme dell’epoca non offriva prospettive materiali allettanti per gli ebrei che forse avevano una vita prospera in Babilonia. Da non trascurare è che il viaggio per tornare in patria era pieno di pericoli. Per trasferirsi, i reduci dovevano avere forte fede in Geova, zelo per la pura adorazione e coraggio. [w06 15/1 “La Parola di Geova è vivente: Punti notevoli del libro di Esdra”; it-1 p. 848 par. 4]
13. Come si potevano ricostruire le mura lavorando con una mano sola? (Nee. 4:17, 18) I portatori di pesi potevano facilmente tenere carichi sulle spalle o in testa con una mano “mentre l’altra mano teneva il dardo”. Gli edificatori che avevano bisogno di entrambe le mani per lavorare “erano cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre edificavano”. Erano pronti a entrare in azione in caso di attacco nemico. [w06 1/2 “La Parola di Geova è vivente: Punti notevoli del libro di Neemia”; w86 15/2 p. 25]
14. Dato che di solito le lettere confidenziali erano messe in un involucro sigillato, perché Sanballat mandò a Neemia “una lettera aperta”? (Nee. 6:5) Sanballat voleva forse rendere di dominio pubblico le false accuse contenute nella lettera aperta. Forse sperava che questo avrebbe fatto infuriare Neemia al punto di indurlo a lasciare il lavoro di costruzione per difendersi. O forse Sanballat pensava che il contenuto della lettera avrebbe messo talmente in allarme gli ebrei da indurli a sospendere del tutto i lavori. Neemia non si lasciò intimidire e continuò con calma a compiere l’opera affidatagli da Dio. [w06 1/2 “La Parola di Geova è vivente: Punti notevoli del libro di Neemia”; it-2 p. 126 par. 2]
15. In aggiunta al ‘trovare da ridire’ sugli ebrei recidivi, come aveva fatto in precedenza con i principi e i nobili, quali altre misure correttive prese Neemia? (Nee. 13:25, 28) Neemia ‘invocò il male su di loro’, nel senso che ricordò loro i giudizi contenuti nella Legge di Dio. ‘Colpì alcuni di loro’, forse ordinando che venissero fustigati nel corso di un’azione giudiziaria ufficiale. In segno di indignazione morale, ‘strappò loro i capelli’. Inoltre cacciò via il nipote del sommo sacerdote Eliasib che aveva sposato una figlia di Sanballat l’oronita. [w06 1/2 “La Parola di Geova è vivente: Punti notevoli del libro di Neemia”; it-2 p. 376 par. 9–p. 377 par. 1]