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  • Riferimenti per Guida per l’adunanza Vita e ministero, gennaio 2019

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  • Riferimenti per Guida per l’adunanza Vita e ministero, gennaio 2019
  • Riferimenti per Guida per l’adunanza Vita e ministero 2019
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  • 7-13 GENNAIO
  • 14-20 GENNAIO
  • 21-27 GENNAIO
  • 28 GENNAIO – 3 FEBBRAIO
Riferimenti per Guida per l’adunanza Vita e ministero 2019
mwbr19 gennaio pp. 1-2

Riferimenti per Guida per l’adunanza Vita e ministero

7-13 GENNAIO

TESORI DELLA PAROLA DI DIO | ATTI 21-22

Scaviamo per trovare gemme spirituali

(Atti 22:16) E ora che cosa aspetti? Alzati, battezzati e purificati dai tuoi peccati invocando il suo nome’.

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purificati dai tuoi peccati invocando il suo nome O “purificati dai tuoi peccati e invoca il suo nome”. Una persona può essere purificata dai suoi peccati non semplicemente con l’acqua del battesimo, ma grazie al fatto che invoca il nome di Gesù. Questo richiede che eserciti fede in Gesù e dimostri questa fede con le opere che caratterizzano i cristiani (At 10:43; Gc 2:14, 18).

14-20 GENNAIO

TESORI DELLA PAROLA DI DIO | ATTI 23-24

Scaviamo per trovare gemme spirituali

(Atti 23:6) Sapendo che i presenti erano in parte sadducei e in parte farisei, Paolo gridò nel Sinedrio: “Uomini, fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei. Vengo giudicato a motivo della speranza della risurrezione dei morti”.

nwtsty approfondimento a At 23:6

io sono fariseo Tra quelli che ascoltavano Paolo c’erano alcuni che lo conoscevano (At 22:5). Quando Paolo disse di essere figlio di farisei, i farisei del Sinedrio non pensarono che Paolo stesse cercando di ingannarli, dal momento che sapevano che era diventato un fervente cristiano. Avranno capito che stava riconoscendo che avevano un retaggio comune. In questo contesto le parole di Paolo a proposito del suo essere fariseo potevano alludere a qualcosa di specifico: Paolo si definì un fariseo, e non un sadduceo, perché come i farisei credeva nella risurrezione. In questo modo stabilì una base comune con i farisei lì presenti. Sollevando questa questione controversa, a quanto pare sperava che alcuni membri del Sinedrio sarebbero stati dalla sua parte; e la strategia risultò vincente (At 23:7-9). Le parole di Paolo qui in At 23:6 sono in armonia anche con quanto in seguito lui disse riguardo a sé quando si difese davanti al re Agrippa (At 26:5). E quando da Roma scrisse ai cristiani di Filippi, Paolo accennò di nuovo al suo passato da fariseo (Flp 3:5). È degno di nota inoltre il modo in cui in At 15:5 si fa riferimento ad altri cristiani che erano stati farisei.

(Atti 24:24) Dopo alcuni giorni Felice, venuto con sua moglie Drusilla, che era giudea, fece chiamare Paolo e lo ascoltò intorno alla fede in Cristo Gesù.

(Atti 24:27) Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; volendo guadagnarsi il favore dei giudei, Felice lasciò Paolo agli arresti.

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Drusilla Terza e ultima delle figlie dell’Erode menzionato in At 12:1, cioè Erode Agrippa I. Nacque intorno al 38 E.V. ed era sorella di Agrippa II e Berenice. (Vedi Glossario, “Erode”.) Il procuratore Felice fu il suo secondo marito. Drusilla aveva infatti divorziato dal primo marito, il re siro Aziz di Emesa, e verso il 54, o quando aveva all’incirca 16 anni, aveva sposato Felice. È possibile che fosse presente quando Paolo parlò davanti a Felice “di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro” (At 24:25). Quando Festo prese il suo posto, Felice lasciò Paolo agli arresti per “guadagnarsi il favore dei giudei”, o, come pensano alcuni, per far piacere alla giovane moglie, che era giudea (At 24:27).

21-27 GENNAIO

TESORI DELLA PAROLA DI DIO | ATTI 25-26

Scaviamo per trovare gemme spirituali

(Atti 26:14) Cademmo tutti a terra, e io sentii una voce che mi diceva in ebraico: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti fai del male continuando a ricalcitrare contro i pungoli’.

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ricalcitrare contro i pungoli Il pungolo è un bastone appuntito usato per incitare un animale a procedere (Gdc 3:31). “Ricalcitrare contro i pungoli” è un modo di dire ricorrente nella letteratura greca. L’immagine è quella di un toro ostinato che a furia di scalciare per resistere all’incitamento del pungolo si fa solo del male. Prima di diventare cristiano, Saulo si comportava in modo simile: attaccando i discepoli di Gesù, che avevano il sostegno di Geova Dio, Paolo rischiava solo di fare del male a sé stesso. (Confronta At 5:38, 39; 1Tm 1:13, 14.) In Ec 12:11 i “pungoli” vengono usati in senso metaforico in riferimento alle parole di una persona saggia che inducono chi ascolta a seguire i consigli.

28 GENNAIO – 3 FEBBRAIO

TESORI DELLA PAROLA DI DIO | ATTI 27-28

Scaviamo per trovare gemme spirituali

(Atti 27:9) Dato che era trascorso un bel po’ di tempo ed era ormai passato anche il digiuno del Giorno dell’Espiazione, la navigazione era diventata pericolosa; perciò Paolo li avvertì:

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il digiuno del Giorno dell’Espiazione O “il digiuno d’autunno”. Lett. “il digiuno”. “Il digiuno” menzionato nell’originale greco si riferisce all’unico digiuno prescritto dalla Legge mosaica, cioè quello legato all’annuale Giorno dell’Espiazione. Questo giorno è chiamato anche Yom Kippur, dall’ebraico yohm hakkippurìm, che significa “giorno delle coperture” (Le 16:29-31; 23:26-32; Nu 29:7; vedi Glossario, “Giorno dell’Espiazione”). Si ritiene che l’azione di ‘affliggersi’, menzionata in relazione al Giorno dell’Espiazione, si riferisca al sottoporsi a privazioni di vario tipo, come il digiuno (Le 16:29, nt.). La presenza dell’espressione “il digiuno” in At 27:9 conferma l’idea che una delle principali forme di privazione praticata nel Giorno dell’Espiazione includesse il digiuno. Il Giorno dell’Espiazione si osservava a fine settembre o agli inizi di ottobre.

(Atti 28:11) Salpammo tre mesi dopo su una nave di Alessandria, avente l’insegna dei Figli di Zeus, la quale aveva passato l’inverno nell’isola.

nwtsty approfondimento a At 28:11

Figli di Zeus Secondo la mitologia classica i “Figli di Zeus”, o “Dioscuri”, erano Castore e Polluce, figli gemelli del dio Zeus (Giove) e di Leda, regina di Sparta. Tra le altre cose, i due gemelli erano considerati protettori dei navigatori, in grado di salvare i marinai in pericolo. Questo dettaglio relativo all’insegna della nave è un’altra prova del fatto che il racconto è stato scritto da un testimone oculare.

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