Pace nell’Estremo Oriente: Quando?
LE ASSEMBLEE “PACE IN TERRA” DANNO LA RISPOSTA
IN MOLTI paesi dell’Estremo Oriente c’è considerevole fermento sociale. Le idee moderne e le tradizioni antiche si scontrano. La mano del materialismo e il suo modo di vivere fanno cenno a milioni di individui perché dalla semplice vita agricola si rechino nelle grandi città. La secolare tranquillità dell’Oriente sembra svanire.
Alle insurrezioni sociali si aggiungono le tensioni politiche che producono timore e ansietà. La maggioranza dei paesi hanno le loro difficoltà interne. Alcuni hanno feudi tribali che di tanto in tanto scoppiano in scontri sanguinosi. Sopra tutti, c’è la crescente minaccia della potenza nucleare della Cina.
Potranno mai la pace e l’amorevole attitudine di quelli che amano la pace prevalere in questa parte del mondo? È possibile che i gruppi nazionali e tribali trovino qualche comune speranza sufficientemente forte da superare tutte le contese che ora li dividono? Potranno unirsi e trovare le ragioni per confidare gli uni negli altri, aiutandosi a seguire un sentiero che conduca alla pace?
Nella parte finale dell’anno 1969 molti nell’Estremo Oriente cominciarono ad aver ragione di sperare che la risposta a queste domande era Sì. Come avvenne questo? Fu l’effetto delle Assemblee Internazionali “Pace in terra” dei Testimoni di Geova in grandi centri urbani dell’Oriente. Di città in città giungevano notizie dell’interesse, sì, della sorpresa mostrata da moltitudini che finora avevano preso i Testimoni abbastanza alla leggera. Per capire questi sviluppi è utile considerare ciò che avvenne nelle città delle assemblee.
La Corea del Sud apprende che ci sarà pace durevole
L’assemblea tenuta o Seoul, capitale della Corea del Sud, è un caso di questo genere. Dal principio, alle sessioni pomeridiane più di 14.500 ascoltarono il discorso “Leali sostenitori della Parola di Dio”. Con gioia accettarono il nuovo libro È la Bibbia realmente la Parola di Dio? in coreano, presentato dall’oratore alla fine del suo discorso. Come fu messo in risalto sia dal discorso che dal libro, “non il cristianesimo basato sulla Bibbia, ma la cristianità con le sue chiese divise deve avere la colpa d’aver suscitato pregiudizio in milioni di persone contro la Bibbia”, impedendo così a quelle moltitudini di ottenere la pace con Dio. Senza tale pace non ci può essere nessuna vera pace fra gli uomini e le nazioni.
Qui, come in tutte queste assemblee nella zona del Pacifico, la comparsa di uno o più funzionari della sede di Brooklyn della Società Torre di Guardia nel programma stimolò l’interesse dei radunati.
Fra i delegati si udirono molte esperienze interessanti. Per esempio, un Testimone narrò come aveva fatto il soldato nell’esercito della Corea del Sud e aveva avuto addestramento missilistico negli Stati Uniti dove aveva per prima udito il messaggio biblico della pace. Ora, invece di puntare contro grandi popolazioni urbane i mortali missili, egli è un sostenitore della pace fra i popoli di ogni nazione e razza.
Il lunedì pomeriggio, un notevole discorso fu quello intitolato “Pace con Dio in mezzo alla ‘grande tribolazione’”. Ah, sì, la pace con Dio è il bisogno essenziale in un mondo senza pace! L’uditorio attento apprese che ora più che in qualsiasi tempo è il periodo opportuno per conoscere l’Iddio eterno il cui nome è Geova. Questa conoscenza è la chiave non per una superficiale pace mondiale, ma per una stabile pace durevole fra gli uomini.
Il numero di quelli che a questa assemblea si battezzarono come discepoli del “Principe della pace” fu di 1.511, il 15 per cento del numero totale dei Testimoni in Corea! Le persone che dal colle sopra la piscina battesimale osservavano la scena sottostante potevano vedere, oltre questo luogo pacifico, un campo in cui i soldati si esercitavano. Che contrasto!
In Corea, dove nel 1949 c’erano solo otto Testimoni, ora ce ne sono più di 10.000. Questi han trovato la pace con Dio. Nonostante le aggressioni, le infiltrazioni, gli spari e le uccisioni lungo il confine settentrionale del paese, condizioni che tengono la maggioranza dei Coreani del Sud in uno stato di timore, qui c’era un’assemblea che dava risalto alla fede nella Parola di Dio e additava la fonte della pace ch’essa sostiene.
Ambasciatori di pace in Giappone
Prima che terminasse l’assemblea di Seoul un’altra felice riunione era cominciata nello Stadio Ciclistico Korakuen di Tokyo. Lo stesso programma fu svolto in tutte queste Assemblee “Pace in terra”. Quando si considera che il Giappone ha un totale di 7.843 Testimoni, è rimarchevole che alla maggioranza delle sessioni in Tokyo fossero presenti da 10.000 a 12.000 persone. Ancor più rimarchevole è il fatto che 1.200 di questi Testimoni giapponesi, avendo messo le occupazioni secolari al secondo posto, impiegano un minimo di cento ore al mese nell’opera di divulgare in tutto il Giappone il messaggio biblico della pace.
Fu un avvenimento gioioso quando 798 persone si presentarono come candidati al battesimo. Fra loro era un ragazzo di dieci anni e un professore assistente di una delle università giapponesi. Il ragazzo, unico membro della sua famiglia interessato allo studio biblico, spiegò che aveva il permesso dei suoi genitori e dell’insegnante di venire all’assemblea di Tokyo.
Una giovane Testimone, perseguitata dai genitori increduli così che aveva lasciato la casa e se n’era andata in un’altra città per trovare lavoro, era qui a questa assemblea. La madre, avendo udito dell’assemblea di Tokyo, decise di assistere con l’obiettivo di rintracciare sua figlia. Ebbene, ella ricevette da ciò che udì e vide un’impressione così favorevole che il giorno dopo condusse con sé allo stadio suo marito. Ora hanno trovato la loro figlia, ed essi pure vogliono studiare la Bibbia e trovare la pace con Dio.
Alla sessione di chiusura l’uditorio si dilettò udendo che presto sarebbe cominciato il lavoro per pubblicare la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in giapponese. Perché tale diletto? Perché ora in Giappone avrebbero potuto leggere da sé la Parola di Dio in un linguaggio chiaro e comprensibile, apprendendo così la via della pace presso il suo grande Autore. Entusiastici applausi pure accolsero l’annuncio che la filiale della Società in Tokyo era già divenuta troppo piccola e che si facevano i piani per un luogo più grande fuori della città.
Fu un’assemblea rimarchevolmente pacifica, tanto più se si metteva in contrasto con le condizioni turbolente che due giorni dopo paralizzarono Tokyo, quando i trasporti pubblici furono immobilizzati, sessanta persone furono ferite e 1.500 rivoltosi furono arrestati. Molti trovarono confortante apprendere che un regno di pace di mille anni è la promessa offerta dall’Iddio della Bibbia, le promesse del quale non vengono mai meno.
Taiwan ode la buona notizia della pace
Ora la scena cambia nella sala dell’assemblea del Centro Artistico Nazionale di Taiwan in Taipei. Questa fortezza isolana dei Cinesi nazionalisti fu la successiva a udire che ci sarà “pace in terra”, per mezzo dell’assemblea internazionale indetta nella sua città capitale per il 18-21 ottobre.
Poiché i Testimoni non erano qui ben conosciuti come in altre parti dell’Oriente, l’aspetto internazionale dell’assemblea contribuì molto a dare agli abitanti locali una più ampia veduta dell’organizzazione dei Testimoni. I delegati vennero da otto altre nazioni, oltre a rappresentanti dei tre maggiori gruppi etnici di Taiwan: Cinesi, Taiwanesi e Amis. L’Asia Sudorientale era pure ben rappresentata: Singapore, Indonesia, Malaysia e Filippine.
A questo congresso fu presentato un nuovo libro in cinese, un’edizione in “brochure” di “La tua Parola è una lampada al mio piede”. Il suo tema: L’ispirata Parola di Dio stabilisce il modello secondo cui deve organizzarsi e operare l’organizzazione che pratica la vera adorazione. Questa è la via che conduce a imprese di pace e unità. Questa pubblicazione venne stampata in Taiwan e consegnata nel luogo dell’assemblea esattamente quarantott’ore prima che fosse presentata alle folle riconoscenti.
Ci fu poi il dramma biblico intitolato “Fortificatevi per mantenere l’integrità”. Questo fu vivamente rappresentato sul palco. Mostrò come ciascuna parte dell’armatura spirituale descritta nel libro biblico di Efesini, capitolo sei, è essenziale per quelli che vogliono rimanere leali all’Iddio della pace e ricevere così la sua buona volontà. Come furono tutti grati che, in un paese angustiato da gravi contrasti politici, Geova aveva provveduto una pacifica ed edificante assemblea come caparra di ciò che sta per venire, un tempo in cui tutta la terra, compresa Taiwan, sarà in pace!
Annunciata la buona notizia in Hong Kong
Il 17 ottobre i congressisti cominciarono ad arrivare nella colonia della corona britannica di Hong Kong, con i suoi alti edifici e numerosa popolazione, appollaiata precariamente sul paese costiero della Cina comunista. I Testimoni locali cominciarono a sentire il tono internazionale dell’assemblea quando trentacinque delegati da Singapore e la Malaysia arrivarono all’Aeroporto di Kai Tak. Essi furono accolti e portati direttamente agli alloggi prenotati nelle case dei loro fratelli e sorelle spirituali di Hong Kong.
La conferenza pubblica si tenne il secondo giorno. Il più grande numero di presenti avuto finora fu di 303 uditori. Con gioia di tutti gli intervenuti, la cifra salì a 678 quando si pronunciò il discorso pubblico “Si avvicina la pace di mille anni”. Questo significò che una volta e mezza più del numero totale dei Testimoni locali s’interessavano di conoscere il provvedimento di Dio per la “pace in terra”!
Il lunedì, i congressisti provarono molta gioia quando fu presentata l’edizione inglese di È la Bibbia realmente la Parola di Dio? Non era meraviglioso avere qualche cosa che affrontava le obiezioni mosse da scienziati, storici e critici religiosi? La convincente evidenza che la Bibbia è d’origine divina rende ancor più imperativo che se ne mettano in pratica i sani princìpi allo scopo di conseguire la pace e l’unità.
Una gita compiuta per il beneficio dei delegati occidentali li portò in vista del territorio comunista, la Cortina di Bambù. Essi videro, come una barriera, uno sbarramento di filo spinato e uno stretto fiume. Vi sarebbe mai penetrato il pacifico messaggio della Bibbia? Certo, se questa è la volontà di Geova, poiché in tutta la sua buona terra, presto, a suo modo, egli recherà pace e giustizia eterne.
Hong Kong davvero partecipò alla informativa pubblicità che accompagnò le Assemblee “Pace in terra”. Senza dubbio a molte persone umili fecero impressione l’unità e la pace così evidenti fra gli adoratori di Geova, e così manchevoli fra la popolazione in genere.
Speranza offerta ai Filippini
La Repubblica delle Filippine ha le sue proprie difficoltà interne, come le hanno quasi tutti i paesi. Le elezioni sono quasi sempre accompagnate da violenza e omicidi. In realtà, la sede della polizia di Manila riferì che nel periodo di otto settimane che portarono alle elezioni di novembre ci furono cinquantanove uccisi e sessanta feriti.
Non era quindi appropriato che si tenesse a Manila l’Assemblea “Pace in terra” dei Testimoni di Geova, dal 22 al 26 ottobre? Ma nessun singolo stadio sarebbe stato adeguato per la grande folla che si attendeva. Infatti, il numero dei Testimoni era aumentato nel paese da 30.077 a 49.257 negli ultimi dieci anni! Fu dunque stipulato il contratto per usare il Complesso Atletico Commemorativo Rizal, che comprende uno stadio per il gioco del calcio con una capienza di 30.000 posti e uno stadio per le competizioni di baseball che ne ha 20.000. Questo riuscì bene, poiché lo stadio più piccolo si poté usare per le sessioni nella lingua tagalog, mentre un doppio podio nello stadio per il gioco del calcio servì agli altri due gruppi linguistici, iloko e cebuano. Si tennero adunanze per quelli che parlavano hiligaynon, pangasinan, bicol e samar-leyte.
Il sabato mattina, dopo un discorso che mise in risalto il bisogno di dedicare la propria vita a Geova Dio senza riserve quale primo passo per essere in pace con lui, 1.835 persone si sottoposero al battesimo dinanzi a una folla di testimoni. Questo in aggiunta ai 6.381 che avevano fatto questo passo nelle Filippine durante l’anno terminato il 31 agosto 1969.
Oltre 40.000 assisterono alle sessioni della domenica mattina. Quindi, mentre s’avvicinava il pomeriggio, lo stadio cominciò a riempirsi. Quando tutti i posti furono occupati, quelli che erano nella strada continuarono ad affluire dentro mettendosi a sedere sull’erba davanti al podio. Allorché fu presentato l’oratore, era meraviglioso vedere questa grande folla in attenta attesa. Erano evidentemente ansiosi di apprendere intorno al regno di pace di mille anni che il regno di Dio retto da Cristo porterà ai meritevoli del genere umano. Risultò che i presenti erano 64.715, superando ogni aspettativa!
Favorevoli commenti su questa assemblea si poterono udire da ogni parte. Nell’Evening News (Manila) del 24 ottobre, uno scrittore commentò: “Dobbiamo ancora vedere in questo paese un congresso così ordinato come quello in corso che viene tenuto dai componenti dei testimoni di Geova. . . . In contrasto con i congressi politici noti, i delegati si comportano bene, sono ordinati e prestano attenzione ai loro oratori che [li] esortano a rimanere nella fede in mezzo agli sconvolgimenti del mondo”.
Veramente quest’assemblea recò molta lode al nome di Geova. Fu come amministrare una grande città per cinque giorni, una città libera da rivalità, disordini e contese. Al popolo di Manila si offrì una previsione della vera “pace in terra” che viene promesso diverrà presto una realtà durante il regno millenario di Cristo.
Penetrazione pacifica in Papuasia
Proprio in una zona boschiva, a circa ventitré chilometri da Port Moresby, si dovette costruire un’intera città per provvedere adeguate comodità per un’altra assemblea. I nativi papuasi, usando il materiale a portata di mano nel bosco, subito convertirono i piani in realtà.
Con fuochi all’aperto, furono preparati i pasti per i delegati: 6.500 pasti nell’insieme durante la riunione di quattro giorni in quest’isola. Per gli estranei fu una sorpresa osservare come persone di sessantaquattro diversi gruppi linguistici mangiavano, abitavano e adoravano insieme in pace. Quei congressisti godevano realmente una pace e una felicità impareggiate da qualsiasi altro gruppo. Non molto tempo fa, difatti, la Papuasia stabilì una Settimana di Giochi per la zona del Pacifico Meridionale, costruendo speciali edifici per accogliere i visitatori della Nuova Guinea e di altri luoghi. Comunque, a causa del timore e della mancanza di fiducia fra i vari gruppi tribali, questi edifici non furono usati quasi per niente.
Le sessioni del programma furono tenute in inglese, melanesiano approssimativo e motu. I locali mezzi per la divulgazione delle notizie fecero buona pubblicità. I presenti furono circa 1.000 ogni giorno. Papuasi e isolani venuti da luoghi lontani e vicini mostrarono profondo interesse nella speranza biblica della “pace in terra” e nel modo in cui essa verrà per il sollievo dai loro timori e afflizioni.
È difficile comprendere che fino al 1952 non c’era che un Testimone in tutto il territorio servito dalla filiale della Società Torre di Guardia in Papuasia. L’anno scorso si raggiunse un numero massimo di 1.481 Testimoni attivi. Questa assemblea provvide un eccellente trampolino di lancio da cui diffondere più estesamente in tutto il Pacifico Meridionale la grande speranza della pace eterna per mezzo del regno di Dio.
Messaggio di speranza in Australia
Il 26 ottobre fu un giorno incomparabile in relazione con le Assemblee “Pace in terra” nella zona del Pacifico. Era il giorno finale dell’assemblea di Manila, penultimo giorno dell’assemblea di Port Moresby e giorno di apertura di un’assemblea di sei giorni nell’Esposizione della città di Melbourne, in Australia. Da tutto il paese i congressisti giunsero, alcuni dopo aver fatto un viaggio di 4.000-4.800 chilometri per la sola andata. Inoltre, c’erano parecchie centinaia di delegati da oltremare.
L’assemblea fu così internazionale che le adunanze si dovettero tenere per intervenuti di lingua finlandese, greca, tedesca, italiana, polacca e croata. Le barriere linguistiche non li dividevano né impedivano in alcun modo che persone di tutte quelle nazioni godessero ora unità e pace. Si tennero due sessioni speciali, con discorsi, esperienze e proiezione di diapositive, per il beneficio dei visitatori occidentali, raffigurando il progresso dell’opera del Regno in Australia dal suo inizio.
Fu mostrato vivo interesse per le enormi distanze che si devono percorrere in territori scarsamente abitati al fine di portare a quelli che vi risiedono la buona notizia della pace. Un Testimone in servizio continuo aveva percorso circa 160.000 chilometri con la sua autovettura utilitaria nei passati tre anni e mezzo. Il suo territorio comprende circa 77.700.000 ettari. In questo campo egli visita molti aborigeni. Per superare in qualche modo il problema dell’analfabetismo, porta con sé diapositive e fotografie a colori spiegando a questi nativi di cuore onesto come essi pure possono avere pace con l’Onnipotente Creatore.
Un uditorio di oltre 25.000 persone fu al discorso finale dell’assemblea di Melbourne. In questa occasione l’oratore notò che la pace era prevalsa in questa e in tutte le altre assemblee internazionali tenute quest’anno dai Testimoni. Questo era da attribuire senza dubbio all’unificatrice forza della Parola di Dio accettata da cuori onesti. Era anche da attribuire alla convinzione che la promessa di Dio d’una pace in tutta la terra sarà presto realizzata. Il pensiero preminente nella mente di tutti i congressisti, mentre si avviavano in quello che sarebbe stato per molti un lungo viaggio di ritorno a casa, era di cercare e mantenere la pace gli uni con gli altri e con tutti gli uomini, e, innanzi tutto, con Geova loro Dio.
Notizie di pace per la Nuova Zelanda
L’ippodromo del Parco di Alexandra in Auckland è normalmente pieno di folle impazienti, di gente occupata a scommettere, che non pensa ad altro che a gettar rifiuti tutto in giro. Ma il 4 novembre questo stadio di trotto vide una folla di diversa specie. Non c’erano spinte, né grida, né fumo. Era l’Assemblea Internazionale “Pace in terra” dei Testimoni di Geova.
La parte maggiore della popolazione della Nuova Zelanda è di discendenza europea, mentre molto meno del 10 per cento sono Maori, che appartengono alla razza polinesiana. Ma indipendentemente dall’origine razziale, molti Neozelandesi accettano lietamente la Parola di Dio come base della loro fede, e si rallegrano alla speranza del Regno di pace eterna. Il giorno di apertura nell’Ippodromo i delegati furono portati in automobili e autobus carichi, così che nel pomeriggio il numero era salito a 7.115, già 1.000 oltre il massimo dell’ultima assemblea internazionale che si tenne qui nel 1963.
Il disegno del bel podio includeva le parole di benvenuto in maori, HAERE MAI, composto con aiuole di fiori. Molti anni fa la maggioranza dei Maori divennero nominalmente cristiani, benché in molti casi si attenessero ancora alle loro idee pagane come taboo. Ma ora molti d’essi son divenuti premurosi studenti della Bibbia e partecipano regolarmente alla divulgazione del messaggio di pace dei testimoni di Geova. Uno di loro, intervistato sul podio, disse che dei 200 dei suoi parenti carnali che sono Testimoni, 193 erano presenti proprio qui.
“Cercate la buona volontà di Dio!” fu il soggetto di un discorso il venerdì mattina. Indicò la via a quelli che desideravano essere in pace con Dio, la via della dedicazione. In realtà, molti altri Neozelandesi e altri avevano dedicato la loro vita a Dio, poiché subito dopo questo discorso 421 candidati al battesimo salirono su autobus che li portarono alla grande, riscaldata Piscina del Monte Eden dove furono immersi in acqua.
La bellezza paradisiaca di queste isole fece rammentare quel tempo della storia in cui la prima coppia umana godeva la pace con Dio nel paradiso di Eden. Com’era appropriato, quindi, il titolo della conferenza pubblica estesamente annunciata di questa assemblea, “La via che riconduce alla Pace in Paradiso”! Come si rallegrò l’uditorio degli 8.400 presenti allorché di versetto in versetto fu spiegato con la Bibbia come e quando quella condizione paradisiaca sarà restaurata!
Il pacifico ambiente, il programma edificante, l’organizzazione pratica di tutte le disposizioni dell’assemblea contribuirono molto a portare i congressisti in più stretta unità gli uni con gli altri e con l’organizzazione mondiale di Dio, specialmente per mezzo della conoscenza personale e udendo le esperienze di altri Testimoni provenienti da tanti altri paesi. Tutti ebbero la profonda convinzione che Geova fa veramente prosperare il suo popolo con la pace e l’abbondanza spirituale. Essi furono incoraggiati e ristorati per continuare a portare la buona notizia della pace ad altri sinceri che bramano la restaurazione della pace globale da parte del regno di Dio.
Le isole possono rallegrarsi
“Si rallegrino le molte isole”, è un invito biblico che può essere ripetuto oggi con forza ancora maggiore. (Sal. 97:1) Le lontane isole del Pacifico poterono certamente rispondere a tale invito nel periodo dal 9 al 12 novembre 1969, quando si tennero simultaneamente assemblee a Suva, nelle Fiji, e a Papeete, in Tahiti. La lingua usata nella prima fu principalmente l’inglese, mentre nell’altra si usarono il francese e il tahitiano.
Sebbene tutte quelle isole dovessero essere luoghi di felice contentezza, questo non avviene affatto. Particolarmente nelle Fiji c’è un nascosto sentimento razziale. Gli immigranti indiani e la popolazione nativa non hanno fiducia gli uni degli altri. D’altra parte, quelli che hanno fatto pace con Dio e che sono uniti come suoi testimoni lavorano felicemente insieme predicando la buona notizia della pace ad altri. L’atmosfera di queste riunioni lo rifletteva.
Un attento uditorio di 1.621 intervenuti udì a Suva la conferenza biblica e si rallegrò apprendendo che il proposito di Dio di stabilire la pace in tutta la terra sarà fra breve adempiuto. Ci furono anche circa quaranta minuti di dilettevoli canti di tre separati gruppi corali, ciascuno nel suo stile tradizionale: uno di Fiji, uno delle Samoa e uno di Tonga. Come fu piacevole udire questo talento nativo che consentiva di unire le voci in un suono di lode a Colui che solo ne è degno, Geova, l’Iddio della pace!
Un nativo fijiano espresse ciò che era senza dubbio l’effetto di quest’assemblea per quelli che avevano partecipato alle sue molte benedizioni: “I miei taccuini di appunti sono pieni e la mia mente sta per scoppiare di tutto ciò che ho udito e visto a questa assemblea! Esploderò se non comincerò a dire subito ad altri queste cose!”
L’Assemblea “Pace in terra” di Papeete, in Tahiti, fu pure un grande avvenimento non solo per i Testimoni locali, ma per gli isolani in genere. Era la prima assemblea internazionale qui tenuta dai testimoni di Geova ed era la prima assemblea che richiedeva un luogo più grande di quello di una Sala del Regno. La sala nota come Salle de Basket nello Stadio Fautaua fu il luogo affittato. Ci furono in effetti assai più delegati di altri paesi di quanti ve ne sono in Tahiti. La stampa locale notò il fatto che i rappresentanti erano arrivati da dodici altri paesi del mondo e proseguì quindi spiegando: “Per i Testimoni di Geova, la cosa principale è mostrare che la Bibbia si applica alla vita quotidiana dell’individuo, sia giovane che genitore. . . . Secondo la cronologia biblica, questo millennio di pace [tema della conferenza pubblica] — fra gli stessi uomini e anche fra gli uomini e gli animali — non è lontano, ma verrà solo fra alcuni anni. Chi non vuole credere alla pace?”
I Tahitiani si rallegrarono realmente dei drammi biblici rappresentati sul palco, poiché a uno di questi, intitolato “Fortificatevi per mantenere l’integrità”, l’uditorio giunse a un massimo di 610 presenti. Gli effetti di luci colorate resero l’azione più realistica. Gli osservatori appresero com’è essenziale usare tutti i provvedimenti per l’associazione cristiana e lo studio biblico che sono disponibili al fine di avere la forza spirituale di stare in pace con Dio in mezzo a un mondo illegale.
Un impiegato dell’aeroporto, quantunque abituato a vedere ogni giorno l’ospitalità e l’accoglienza floreale che di solito si offrono ai visitatori, ricevette una profonda impressione da ciò che vide in questa occasione. Disse: “Sono realmente commosso vedendo come una fede può tenere persone che non si conoscono nemmeno così unite le une alle altre. Dovremmo tutti essere testimoni di Geova, perché col vostro amore siete diversi dal resto di noi”.
Le Hawaii accolgono i delegati della pace
La moderna città di Honolulu nel suo bell’ambiente isolano ricevette quindi i delegati all’Assemblea “Pace in terra”. Sin dal primo giorno, l’11 novembre, il Centro Internazionale di Honolulu fu gremito da una folla di 9.061 persone. Nell’adiacente Sala dell’Esposizione furono provveduti posti per le persone in più, e furono realmente necessari, poiché 15.443 furono gli intervenuti che udirono la conferenza pubblica.
L’oratore parlò dell’espresso proposito di Dio di trasformare l’intera terra in un Paradiso. Ma ci fu dell’altro. Sorse anche la domanda: Chi troverà la via per tornare in quella pacifica relazione con Dio che ebbero un tempo Adamo ed Eva? Ciascuno che aveva questa speranza avrebbe dovuto compiere i passi indicati nella Parola di Dio, la Sacra Bibbia. E all’assemblea c’erano alcuni che avevano determinato di far proprio questo, poiché 314 persone si offrirono per il battesimo in segno della dedicazione di se stesse a Dio. Fu davvero una vista memorabile mentre s’immergevano nelle azzurre acque del Pacifico.
Il sabato mattina una sessione speciale, con discorsi, esperienze e ricordi, fece un po’ la storia dell’opera del Regno nelle Hawaii. Ellis W. Fox, ora più che ottantenne, narrò come era venuto a Honolulu nel 1915 e aveva seminato alcuni dei primi semi. Mentre parlava all’uditorio di 9.671 presenti, come fu lieto di vedere la realizzazione delle parole dello scrittore biblico Giacomo: “Il frutto della giustizia si semina in condizioni pacifiche per quelli che fanno la pace”! — Giac. 3:18.
Appropriatamente, l’assemblea giunse al termine fra le sfumature dei colori di un tipico tramonto hawaiiano, mentre i leggeri venti alisei facevano dolcemente muovere i rami degli alberi di palma. Con la viva impressione che l’èra di pace da lungo tempo è ora vicina, i delegati partirono; il grande proposito di Geova rispetto ai meritevoli del genere umano sarà presto realizzato per la loro gioia eterna. Quindi tutti quelli che respirano faranno ciò cui furon destinati, loderanno l’Iddio che concede pace!
È certo un futuro di pace
Sì, quelle Assemblee “Pace in terra” risposero alla domanda di molti: Quando la pace, libera dal timore e dall’ansietà, verrà per le molte nazioni e tribù dell’Estremo Oriente?
L’unità e l’amorevole cooperazione dei testimoni di Geova dalle molte origini razziali, nazionali e tribali, mentre abitavano e adoravano in pace durante queste molte assemblee, offrirono una potente testimonianza alla capacità dello spirito di Dio d’unire gli uomini proprio ora come non li può unire nessun’altra forza. Gli osservatori poterono vedere che era possibile seguire i princìpi biblici e che seguendoli si hanno eccellenti risultati anche in mezzo a un mondo empio. Come sono veraci le parole del salmista: “Abbondante pace appartiene a quelli che amano la tua legge [di Geova], e per loro non vi è pietra d’inciampo”! — Sal. 119:165.
Ma poi, ci fu anche il messaggio del programma dell’intera assemblea. Senza fallo, Dio spazzerà via tutti i turbatori della pace e stabilirà sulla terra un regno di pace di mille anni, e questo nel prossimo futuro. (Riv. 20:6) Uomini e nazioni non lo potranno impedire. (Dan. 2:44) Sarà per la benedizione di quelli che sinceramente bramano la pace e la giustizia. Tali persone, senza eccezione, dovranno avere pacifiche relazioni con Dio, conoscendo la sua volontà e facendo il loro meglio per metterla in pratica nella loro vita. Ora, mentre siamo circondati da uomini egoisti e da condizioni empie, è il tempo in cui ciascuno può provare il suo amore verso Dio e la sua fede nella pace eterna che egli porterà a tutta la terra.
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A Seoul, nella Corea del Sud, i congressisti ascoltano con gioia i commenti finali del presidente della Società Torre di Guardia, N. H. Knorr
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Testimoni giapponesi suonano cantici del Regno alla lode di Geova sul koto, strumento a forma di arpa
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Il coro delle Fiji canta un cantico di addio ai delegati in visita a Suva
Predicatori in servizio continuo all’assemblea di Hong Kong sono lieti d’aver ricevuto il nuovo libro in cinese, “Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio”
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Alcuni dei 64.715 presenti al discorso pubblico in Manila, nelle Filippine
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Veduta del palco all’assemblea di Auckland che mostra parole di benvenuto in lingua maori
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Chiosco delle bibite a Honolulu, in stile hawaiiano