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  • I nostri muscoli: mistero della creazione

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  • I nostri muscoli: mistero della creazione
  • Svegliatevi! 1971
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  • Tre specie di muscoli
  • Azione muscolare
  • Tono muscolare
  • Abbiate buona cura dei vostri muscoli
  • I muscoli: Un capolavoro di progettazione
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Svegliatevi! 1971
g71 22/3 pp. 8-12

I nostri muscoli: mistero della creazione

I NOSTRI muscoli, che usiamo in tanti modi e per tanti scopi, li consideriamo di solito come una cosa gratuita, cioè fin quando non facciamo qualche cosa che li indolenzisce. Ma che cosa sapete del modo in cui funzionano?

Per anni ci sono stati ricercatori che si sono meravigliati del mistero dell’azione muscolare. Essi hanno studiato i muscoli con la speranza di capire esattamente ciò che avviene quando i muscoli si mettono all’opera. L’azione muscolare ha presentato a questi uomini una vera sfida.

Un eminente scienziato in questo campo, il chimico ungherese Szent-Györgyi, dichiarò circa venticinque anni fa: “Il problema della contrazione muscolare è ancora insoluto”. Quattordici anni dopo un altro investigatore dichiarò: “Non possiamo ancora rispondere alla fondamentale domanda: ‘Come il meccanismo molecolare del muscolo converte l’energia chimica accumulata dal metabolismo in lavoro meccanico?’” E di recente il prof. Ville dell’Università Harvard, nel suo libro Biology, dichiarò: “I fisiologi e i biochimici han tentato per molti anni di risolvere il problema di come un muscolo possa esercitare una trazione, ma gli effettivi avvenimenti chimici e fisici che si verificano nella contrazione muscolare sono ancora motivo di congettura anziché un fatto stabilito”. Ma nel frattempo si sono apprese molte cose interessanti.

Caratteristiche dei muscoli

I muscoli sono fra le cose che separano l’uomo e gli animali dalla maggioranza delle piante in quanto conferiscono la capacità del movimento. E non solo i muscoli ci permettono di muoverci sui nostri piedi e di fare molte cose con le nostre mani, ma molte funzioni vitali del nostro corpo dipendono in gran parte dai nostri muscoli. La respirazione, la circolazione sanguigna, la digestione, l’escrezione e la riproduzione dipendono tutti dai nostri muscoli, dei quali ce ne sono da cinque a seicento o più.

I muscoli costituiscono dal 40 al 50 per cento del peso del corpo. Consistono per circa il 75 per cento di acqua, per il 20 per cento di proteine, per il 2 per cento di grassi, nonché di varie specie di minerali e sali. La lunghezza dei singoli muscoli varia da circa quattro millimetri nell’orecchio interno a quarantasei centimetri o più nelle gambe. Forse i muscoli più piccoli sono quelli che fanno drizzare i nostri capelli quando ci spaventiamo o che ci fanno venire la pelle d’oca quando rabbrividiamo per il freddo.

Una popolare pubblicazione scientifica una volta dichiarò che “uno dei più grandi segreti della natura è il mistero dei muscoli”. Alcuni muscoli possono sollevare mille volte il loro proprio peso; alcuni possono esercitare una tensione di diciotto chili su sei centimetri quadrati della loro sezione trasversale. Il muscolo di una vongola può mantenere una presa come una morsa per ore senza consumare apparentemente nessuna energia. I muscoli del nostro cuore e dei nostri polmoni lavorano dalla nascita alla morte senza sosta. Nel caso di Metusela durò 969 anni! (Gen. 5:27) Alcuni dei nostri muscoli possono contrarsi e rilassarsi in una frazione di secondo. I muscoli di certi insetti possono muoversi o vibrare a ritmi fantastici, da 55 volte al secondo nel caso di alcuni scarabei, fino a 1.046 volte al secondo nel caso del moscerino, una minuscola mosca.

Tre specie di muscoli

Nel nostro corpo ci sono tre specie di muscoli: (1) I muscoli volontari, che comprendono i muscoli scheletrici e facciali; (2) i muscoli involontari, che si trovano fra i muscoli dei vasi sanguigni, degli intestini, dello stomaco, della vescica e dell’utero e (3) il muscolo cardiaco.

I muscoli volontari sono anche chiamati “striati” o muscoli a strisce, perché al microscopio mostrano strisce o creste alternate chiare e scure in senso trasversale. La maggioranza di questi muscoli sono lunghi e stretti, come nelle braccia e nelle gambe; ma altri sono piatti, come quelli dell’addome e del dorso. I muscoli volontari sono dotati di una ricca provvista nervosa e sanguigna così che possono adempiere il loro compito. Alcuni, come i muscoli respiratori, si può dire che siano tanto volontari quanto involontari. Li usiamo volontariamente quando facciamo un respiro profondo, ma per la maggior parte del tempo, e specie quando siamo addormentati, essi lavorano senza alcuna volontà da parte nostra.

Per contrasto, i muscoli involontari sono definiti “lisci”, poiché sono senza queste creste a strisce. Con l’aiuto del microscopio elettronico è stata scoperta una sorprendente e determinata differenza fra la struttura dei muscoli volontari e quella dei muscoli involontari o lisci. Nei muscoli lisci i filamenti che compiono l’effettivo lavoro di contrazione son disposti in parallelo, sovrapposti l’uno all’altro, e a un angolo fino a 10 gradi rispetto al lungo asse della cellula muscolare. Questa disposizione obliqua dei filamenti nei muscoli lisci può dar loro fino a dieci volte la forza che avrebbero altrimenti e così permette loro di sostenere vigorose contrazioni per lunghi periodi di tempo. D’altra parte, il modo in cui i filamenti si trovano nei muscoli volontari o striati, in serie o con un’estremità attaccata all’altra estremità, permette loro di muoversi con maggior velocità. E la quantità di contrazione può essere assai più grande che non nei muscoli lisci. Questo è esattamente ciò che questi muscoli volontari devono fare per ben servire l’uomo. Di sicuro forniscono l’evidenza di un sapiente Progettista.

Il muscolo cardiaco è in una classe a sé. A causa del suo grande carico di lavoro è di una speciale costruzione, che ne fa il muscolo più forte nell’uomo. Nella donna, solo il muscolo uterino, necessario per espellere il bambino alla nascita, si dice sia più forte. Il muscolo cardiaco è costruito secondo il modello dei muscoli volontari, ma funziona come i muscoli involontari.

Azione muscolare

I muscoli volontari o scheletrici, che si inseriscono per mezzo dei tendini o dei nervi sulle ossa, servono in effetti da ponti attraverso le giunture. È il fascio dei muscoli fra il gomito e la spalla a muovere l’avambraccio, come anche il fascio dei muscoli fra il gomito e il polso muove la mano. Un fascio? Sì è necessario un fascio per rendere possibili le diverse specie di movimenti, e questo per mezzo dei tendini. I tendini, comunque, non sono da confondere con i legamenti che collegano osso a osso e che non si possono stendere. Quando si stendono i legamenti, si ha una dolorosa distorsione.

In quanto all’azione muscolare stessa, ce ne sono solo di due specie che i muscoli possono compiere: Esse sono (1) contrarsi o divenire tesi e (2) rilasciarsi. Non possono mai spingere.

Principalmente, i nostri muscoli volontari sono a paia o a paia di fasci. Fasci di due o tre sono appaiati per agire come antagonisti l’uno dell’altro. Per esempio, i due muscoli flessori del braccio possono flettere l’avambraccio, e i tre muscoli estensori nella parte posteriore del braccio possono raddrizzare l’avambraccio. Questi “antagonisti” cooperano sempre. Così quando l’uno si contrae, l’altro si rilascia, rendendo possibile la contrazione dell’altro. Questo, naturalmente, richiede la coordinazione dei nervi, l’invio di segnali all’insieme dei muscoli che si devono contrarre e nello stesso tempo al fascio opposto di muscoli perché si rilascino.

Un muscolo consiste di fibre rivestite il cui diametro può variare da 1/10 a 1/100 di millimetro, e questa può essere tutta la lunghezza del muscolo. Le fibre son fatte di elementi paralleli, del diametro di 1/1000 di millimetro e questi, a loro volta, consistono di filamenti paralleli di actina e miosina. Pare che la chiave dell’azione muscolare sia in questi filamenti di actina e miosina. Ora si comprende che quando un muscolo si contrae, uno di questi scivola sull’altro.

L’attività muscolare consuma ossigeno e azoto, causando nel sangue una richiesta di questi elementi, e nello stesso tempo dà luogo a un aumento dei prodotti di rifiuto, cioè di anidride carbonica e acido lattico, che il sangue porta via. È la presenza di acido lattico nel muscolo a causare la stanchezza. Il torrente sanguigno serve sia ad alimentare i muscoli che a portare via i prodotti di rifiuto e fa questo senza confondere i due processi. Mentre si conosce tutto questo, rimane solo da comprendere come la forza nervosa è in grado di cambiare i prodotti del metabolismo alimentare raccolto nel muscolo in energia meccanica. Questo è per l’uomo ancora un grande mistero.

Tono muscolare

I nostri muscoli volontari non si rilasciano mai pienamente. C’è sempre una leggera tensione o ‘tono’, e questa tensione permette ai muscoli d’entrare rapidamente in azione. Sia la rapidità di movimento che l’armonia di movimento dipendono da questo tono muscolare. La prova del tono si vede quando un tendine, che collega un muscolo a un osso, viene tagliato. Il muscolo si ritrae.

Comunque, il tono muscolare non è conseguito dal fatto che l’intero muscolo sia sempre alquanto teso. Nelle fibre muscolari si applica la norma del “tutto o niente”. Cioè, le singole fibre non rispondono affatto finché non si applichi un certo grado di stimolo nervoso, e poi si contraggono completamente. Quindi come si mantiene il tono muscolare? Mediante la contrazione di piccoli fasci di fibre a relais, così che la maggioranza delle fibre si riposano mentre comparativamente poche sono attive, provvedendo il necessario tono muscolare, essendo per così dire in guardia.

Questa attività a relais delle fibre muscolari spiega il fatto che noi possiamo tenere un buon portamento per lungo tempo senza stancarci troppo. Una certa quantità di questa attività o tono muscolare è richiesta quando sediamo in posizione tale da avere il busto eretto. Per stare in piedi ce ne vuole ancora di più. E quando si vuol camminare, ci vuole la coordinazione di molti altri muscoli. Non c’è da meravigliarsi se ci vogliono molto tempo e sforzo perché il bambino impari a camminare.

Abbiate buona cura dei vostri muscoli

Non solo il Creatore ha dato all’uomo centinaia di meravigliosi muscoli ma anche comandò al primo uomo ‘di coltivare il giardino di Eden e di averne cura’. Questo richiese che l’uomo usasse i suoi muscoli. L’uomo aveva essenziale lavoro da fare che l’aiutava a mantenersi in eccellente condizione fisica. Il Creatore non fece l’uomo per una vita di pigrizia. Infatti, uno dei più grandi nemici dei muscoli forti e sani è la pigrizia. — Gen. 2:15.

Dove la quotidiana occupazione di una persona non gli fa fare il necessario esercizio dovrebbe badare a mantenere i suoi muscoli in forma in qualche altro modo. Di grande aiuto può essere il salire le scale anziché prendere sempre l’“ascensore”; anche il camminare dovunque sia possibile invece di usare l’auto familiare o i pubblici mezzi di trasporto. Le flessioni sulle braccia e la marcia veloce pure possono fare molto bene.

Al sufficiente esercizio fisico si accompagnano il riposo e il sonno sufficienti. Specialmente utile è l’apprendere come lavorare in maniera rilassata anziché esser sempre eccitati e tesi. L’inutile tensione nervosa danneggia sia i nervi che i muscoli.

È pure importante fare in modo che i muscoli abbiano la giusta specie di alimentazione. Ciò significa, fra l’altro, fare in modo che si abbiano sufficienti vitamine e minerali con la scelta di cibi non raffinati e col mangiare abbondanti frutti e vegetali, crudi ogni qualvolta sia pratico.

Che cosa si può fare per la fatica muscolare, gli spasmi e infermità simili? Le applicazioni calde e umide e i massaggi sono fra i migliori rimedi, per quanto certi unguenti siano pure raccomandabili. E, certo, il trattamento migliore di tutti è il riposo. Se spasmi, crampi o dolori gravi continuano, sarebbe saggio consultare un medico, specialmente se questi non sono localizzati negli arti.

Né sono da trascurare i fattori psicosomatici. Se i muscoli sono sempre stanchi sebbene si abbia sufficiente riposo e si mangi la giusta specie di cibo, il problema può ben essere psicosomatico, l’effetto della mente e delle emozioni sul corpo. Non senza buona ragione la Bibbia dice: “Un cuore che è gioioso fa bene come un rimedio, ma lo spirito che è abbattuto rende secche le ossa”, e, si potrebbe aggiungere, fa stancare i muscoli. — Prov. 17:22.

I nostri muscoli sono davvero una meraviglia, ma i particolari di come funzionino sono ancora un mistero. Ciò nondimeno, l’apprezzamento di quel tanto che ne sappiamo dovrebbe aiutarci ad averne buona cura.

[Immagini a pagina 9]

Muscolo volontario

Muscolo cardiaco

Muscolo involontario

[Immagini a pagina 11]

Per mantenere i muscoli in buona condizione sono importanti gli esercizi fisici, i cibi non raffinati e sufficiente sonno

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