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  • Sorprendenti medici animali
  • Svegliatevi! 1971
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  • Medicina preventiva
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Svegliatevi! 1971
g71 8/6 pp. 21-23

Sorprendenti medici animali

MEDICI animali? Ebbene, può sembrare una cosa tratta da un libro di favole per bambini. Tuttavia è un fatto che molti animali hanno grande successo nella cura dei loro disturbi. E fanno questo in modi che spesso sono più efficaci di quelli impiegati dall’uomo. Sì, gli animali sono stati dotati dal Creatore dell’istintiva capacità di curarsi quando hanno certi acciacchi.

Archibald Rutledge, scrittore e naturalista, rammenta che quando da ragazzo lavorava in una piantagione teneva molti animali selvatici come animali domestici, fra cui un piccolo cervo dalla coda bianca.

Un giorno scopri che il suo animale preferito si era procurato una brutta ferita nel fianco in un recinto di filo spinato. Per guarire la ferita, egli la pulì e la fasciò con cura.

Comunque, sembrava che il cervo sapesse meglio il da farsi a questo riguardo che il suo amico umano. Il cerbiatto si strappò la fascia, leccò attentamente la parte ferita per allontanare i peli e poi la espose completamente all’aria fresca e al sole. Che cosa accadde? In breve tempo la ferita guarì.

Come poté questo cerbiatto ottenere risultati così buoni? Si è riscontrato che gli animali hanno sulla lingua una sostanza medicamentosa antisettica di prima qualità. Gli enzimi della loro saliva agiscono da naturale, blando germicida. Gli esperimenti hanno mostrato che quando essa fu aggiunta a culture di batteri, i batteri non prosperarono. Ma i germi fiorino in culture non trattate con la saliva. Quindi, proprio nella bocca di molti animali pare ci sia una naturale cassetta farmaceutica.

I loro metodi di cura e le loro medicine

Quando una ferita o malattia minaccia la salute di un animale, l’istinto di cui Dio l’ha dotato gli permette di diagnosticare la malattia e stabilire il da farsi. Ciò gli permette d’avere la giusta ricetta e applicare la migliore cura per guarire ciò che gli fa male. Come osserva Frank W. Lane nel suo libro Nature Parade: “Gli animali si comportano come se sapessero che diversi mali richiedono trattamenti diversi”.

Per esempio, se un animale si ferisce cercherà la solitudine dove può avere completo riposo. Se ha la febbre, cerca un luogo ventilato e ombreggiato vicino all’acqua. Li se ne sta tranquillo, mangiando pochissimo e bevendo spesso. Se l’animale soffre di reumatismi, si stende alla luce del sole per assorbire il calore e alleviare il suo dolore. Talvolta mangia erba che causa il vomito. Quando hanno bisogno di un astringente, certi animali mangiano corteccia e ramoscelli di quercia, contenenti acido tannico, medicina astringente.

L’efficacia della medicina animale fu dimostrata a Joseph Delmont, collezionista di animali selvatici, in modo piuttosto divertente. Un giorno scoprì che il suo orangutan preferito prendeva il sole e teneva ambo le mani sulla guancia sinistra. Notò che l’orangutan si era cosparso dell’argilla bagnata sul lato sinistro del muso e che teneva un altro grosso pezzo d’argilla premuto contro la mascella sinistra inferiore. Vide pure che l’orangutan si era riempito la bocca di argilla. Era questa una stranezza dell’orangutan? No, poiché Delmont notò subito che la mascella dell’animale era gonfia e che aveva un grave ascesso alla gengiva.

Era piuttosto ovvio ciò che l’orangutan voleva fare. Curava il suo male applicandovi un impacco freddo di argilla. Guarì in questo modo? Tre giorni dopo l’orangutan si tolse il dente che gli faceva male, e per annunciare il successo della sua impresa medica, portò il dente al suo padrone con evidente orgoglio. Sì, il dott. Orangutan non si era trovato nell’imbarazzo dovendo curare il suo doloroso mal di denti!

Il sig. Bufalo africano non rimane certo indietro quando si tratta di risolvere i suoi problemi sanitari. Delmont narra che una volta si imbatté in un branco di questi bufali gravemente tormentati dalla scabbia. Lì seguì per vedere ciò che avrebbero fatto, e dopo dieci giorni di viaggio, arrivarono sulle rive di un lago fangoso. Lì i bufali iniziarono un digiuno parziale e passavano la maggior parte del giorno a sguazzare nel fango, stando immersi nell’acqua fino al collo.

Dopo un mese, Delmont poté esaminarne uno, e vide che sulle parti malate cominciavano a ricrescere i peli e che i tormentosi parassiti erano quasi spariti. Giacché il branco non dava nessun segno di volersi spostare, egli continuò a osservarli. Dopo alcuni giorni cominciarono a occuparsi del loro collo, voltolandolo spesso nel fango e formando dure, spesse croste di fango sopra gli ultimi punti infetti. I bufali non tornarono alla loro normale alimentazione né smisero di curarsi col fango finché non furono completamente guariti.

Medicina preventiva

Naturalmente, curare una malattia è una cosa mentre prendere precauzioni per evitarla è una cosa completamente diversa. E a quest’ultimo riguardo, riscontriamo che Dio ha dotato gli animali dell’istintiva capacità di praticare la medicina preventiva. Sì, molte creature, grandi e piccole, prendono misure per mantenersi in buona salute.

“Sia uccelli che animali”, dice Rutledge, “fanno bagni regolari per liberare i loro corpi non solo dai parassiti, ma da possibili cause d’infezione. Questi bagni sono di molte specie: acqua, sole, fango, polvere. . . . È quasi un’abitudine quotidiana per uccelli come la quaglia, il tetraone dal collare e il tacchino selvatico fare bagni di polvere per scoraggiare gli insetti”.

Considerate quello che fa un tacchino selvatico per mantenere i piccoli in buona salute. Quando piove, la resistenza dei piccoli tacchini alle malattie diminuisce. Quindi mamma tacchino li costringe a mangiare le foglie amare della pianta di benzoino. Benché queste foglie non siano il normale cibo dei tacchini, forniscono il necessario tonico di cui i piccoli hanno bisogno in questo tempo critico.

Anche gli avvoltoi che mangiano le carogne di altre creature seguono un programma sanitario di igiene pratica che in realtà è medicina preventiva. Essi mantengono scrupolosamente puliti i loro utensili di cucina, i loro grandi becchi. Inoltre scelgono un luogo elevato esposto al sole dove si posano con le ali distese per pulirsi le penne. Rutledge osserva che il modo di vivere dell’avvoltoio “richiede speciali precauzioni sanitarie, ed esso le prende”. Questo spiega perché questi uccelli rapaci non siano infettati da ciò che mangiano.

Gli orsi neri che escono dall’ibernazione in primavera sono soggetti a malattie perché non sono in forma. In che cosa consiste la loro medicina preventiva? Mangiano bacche e dissotterrano certi bulbi da fiore in quantità la cui azione lassativa li aiuta a rimettersi in forma.

Sapevate che quando certi animali con la pelliccia come cani e gatti si leccano, questa e in realtà medicina preventiva? La maggioranza di queste creature non hanno vitamina D nella loro alimentazione. Comunque, l’azione del sole sul loro pelo la produce. Per cui si leccano per introdurre nel loro stomaco questa essenziale vitamina. Così facendo evitano di divenire rachitici.

Siamo inclini a pensare che le creature che abitano nel mare facciano un bagno continuo, eppure questi abitanti delle profondità eliminano di continuo il sudiciume che si accumula sul loro corpo. Molti crostacei usano le estremità per far questo. Alcuni pesci hanno minuscoli crostacei che si attaccano a loro e che divorano il sudiciume. Sì, le creature acquatiche ricorrono anch’esse alla medicina preventiva.

Sir Ray Lankester, un tempo capo del Museo Britannico di Storia Naturale, disse: “È rimarchevole che l’adattamento degli organismi al loro ambiente sia così nettamente completo nella Natura, a parte l’uomo, che le malattie sono sconosciute come fenomeni continui e normali in quelle condizioni. Ogni malattia a cui gli animali sono soggetti, salvo come avvenimento passeggero e molto eccezionale, è dovuta all’ingerenza dell’uomo”.

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