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  • Il bufalo indiano: fedele e utile

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  • Il bufalo indiano: fedele e utile
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Svegliatevi! 1995
g95 22/7 pp. 25-27

Il bufalo indiano: fedele e utile

DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN BRASILE

‘Scappa, scappa! C’è una tigre!’, gridano i ragazzi. Corrono ai loro bufali, saltano loro in groppa e si allontanano di gran carriera. All’improvviso Saïdjah, uno di loro, perde l’equilibrio e cade nella risaia, facile preda per la tigre che si sta avvicinando. Ma il bufalo di Saïdjah si accorge dell’accaduto. Torna indietro, si piazza sopra il suo piccolo amico facendogli scudo con il corpo possente e affronta la tigre. Il grosso felino attacca, ma il bufalo resiste e salva la vita a Saïdjah.

QUESTO episodio, narrato da Eduard Douwes Dekker, scrittore del XIX secolo che viveva in Asia, illustra una bella qualità del bufalo indiano: la fedeltà. Oggi questa qualità è ancora la caratteristica principale di questo animale. “Il bufalo indiano”, dice un esperto, “è come un cagnolino. Basta trattarlo bene e vi si affeziona per tutta la vita”.

In Asia i bambini, anche quelli che hanno solo quattro anni, sanno come trattare bene i bufali. Ogni giorno portano i loro colossali amici al fiume, dove li lavano per bene e, con le loro manine, lavano loro le orecchie, gli occhi e le narici. I bufali, da parte loro, sbuffano di contentezza. La loro pelle scura assorbe molto calore e ha molte meno ghiandole sudoripare di quella dei buoi, per cui i bufali hanno qualche problema di raffreddamento. Non è strano che a loro piacciano questi bagni quotidiani! “Immersi nell’acqua o nel fango, intenti a masticare con gli occhi socchiusi”, osserva un libro, i bufali “sono l’immagine della beatitudine”.

Ma l’amore per l’acqua è solo una delle caratteristiche che li contraddistingue. Quali sono le altre? Di che utilità sono i bufali? Per cominciare, come sono fatti?

Un muscoloso giramondo

Il bufalo indiano (Bubalus bubalus) assomiglia a un bue più grande del normale e pesa nove quintali o più. Il pelo è molto rado, e la pelle è grigio ardesia. Essendo alto al garrese 1 metro e 80 centimetri, con le corna gigantesche, la schiena diritta, il corpo allungato, il collo solcato da pieghe e la muscolatura possente, è l’immagine della potenza. Le zampe robuste hanno la conformazione ideale per camminare nel fango: gli zoccoli sono larghi e convessi, e sono attaccati a giunture estremamente flessibili. Questo permette al bufalo di piegare gli zoccoli all’indietro, di superare ostacoli e di avanzare in terreni acquitrinosi dove i buoi si impantanerebbero.

Nel mondo ci sono 150 milioni di bufali indiani addomesticati, suddivisi in due varietà: quella di palude e quella di fiume. Dalle Filippine all’India il bufalo di palude, con le sue corna piegate all’indietro lunghe da 1 metro e 20 a 1 metro e 80 centimetri, è uno dei soggetti preferiti per le cartoline illustrate. Quando non posa per le foto, avanza nelle risaie dove la melma gli arriva fino al ginocchio oppure traina carri lungo piste che farebbero rabbrividire qualsiasi camionista.

Il bufalo di fiume è simile a quello di palude. Il corpo è leggermente più piccolo e le corna sono più modeste, attorcigliate a spirale oppure dritte e pendenti. Tuttavia, con i suoi nove quintali, anch’esso ha un aspetto imponente. In passato mercanti arabi importarono questa varietà dall’Asia al Medio Oriente e da lì, in seguito, i crociati che tornavano in patria la introdussero in Europa, dove prospera tuttora.

Anche se non vedrete mai un bufalo indiano nella corsia di sorpasso — arrancano alla velocità costante di tre chilometri all’ora — sia il bufalo di palude che quello di fiume hanno fatto il giro del mondo. Si sono insediati lungo la costa settentrionale dell’Australia, sono approdati nelle isole del Pacifico e si stanno facendo strada anche nella foresta amazzonica. Nella foresta amazzonica?

Immigrati che si trovano bene

Gli amanti della natura spesso solcano le acque del Rio delle Amazzoni scrutando le rive nel vano tentativo di scorgere un giaguaro o anaconde gigantesche. Tuttavia non hanno bisogno di binocoli, e nemmeno di occhiali, per vedere gli ultimi arrivati nella foresta: i bufali indiani, presenti a migliaia.

Se pensate che questi immigrati asiatici che guazzano nel Rio delle Amazzoni costituiscano una minaccia per l’ecosistema, forse vorrete fare un esposto alla polizia di Marajó, un’isola nel delta del fiume. Ma attenzione! Quando arriverete al comando di polizia non sarete ascoltati in maniera imparziale: il poliziotto di turno potrebbe essere pronto ad andare di pattuglia in groppa a un imponente lavoratore federale. Sì, avete indovinato: su un bufalo indiano, e per di più della razza di palude! E chi ha voglia di lamentarsi?

In effetti il bufalo indiano è una preziosa risorsa per la regione amazzonica, dice il dott. Pietro Baruselli, veterinario presso uno dei due centri di ricerca sul bufalo indiano esistenti in Brasile. Il dott. Baruselli ha detto a Svegliatevi! che i bufali hanno un apparato digerente eccezionale che permette loro di essere ben nutriti mangiando foraggi che farebbero patire la fame a buoi e mucche. Gli allevatori di bestiame hanno continuamente bisogno di abbattere tratti di foresta per creare nuovi pascoli, ma i bufali prosperano sui pascoli già esistenti. Secondo il dott. Baruselli il bufalo indiano “può contribuire alla conservazione della foresta pluviale”.

Per sopravvivere nella foresta, tuttavia, il bufalo deve saper improvvisare, e lui lo sa fare bene. Un libro spiega che nella stagione delle piogge, quando i pascoli vengono inondati dall’acqua, il bufalo si adatta alla situazione. Mentre buoi e mucche, confinati su appezzamenti di terreno elevato, guardano con occhi invidiosi e con lo stomaco vuoto, i bufali camminano nell’acqua intorno a loro e banchettano con le piante che galleggiano, o addirittura brucano sott’acqua. Quando i pascoli riemergono, il bufalo è ben pasciuto come prima. — The Water Buffalo: New Prospects for an Underutilized Animal (Il bufalo indiano: Nuove prospettive per un animale sfruttato poco).

Una madre prolifica

Anche in altre parti del Brasile i bufali indiani stanno prosperando. Dai primi anni ’80 a oggi il numero dei bufali presenti sul territorio nazionale è balzato da quattrocentomila a diversi milioni di capi. Infatti i bufali si riproducono molto più velocemente delle mucche. Come mai?

Wanderley Bernardes, allevatore di bufali brasiliano, spiega che il bufalo raggiunge la maturità sessuale a due anni. Dopo una gestazione di una decina di mesi la femmina partorisce il primo piccolo. Circa 14 mesi dopo nasce il secondo. Data la bassa mortalità dei piccoli e la grande resistenza alle malattie, i bufali hanno una vita lunga e feconda. Quanto lunga? In media, più di 20 anni. E quanto feconda?

“Glielo faccio vedere”, dice il sig. Bernardes camminando a grandi passi nei pascoli ondulati del suo allevamento di 300 ettari, situato circa 160 chilometri a ovest di San Paolo. “Questa è Rainha (Regina)”, dice affettuosamente indicando un animale la cui pelle consumata e le cui corna scheggiate indicano che ha un lungo passato. “Ha 25 anni, è diventata nonna molte volte, eppure”, aggiunge compiaciuto, “ha appena partorito il suo 20º piccolo”. Con nonne come Rainha non è strano che, secondo certi esperti, nel prossimo secolo il Brasile potrà vantarsi di essere il paese con il maggior numero di bufali!

Un trattore vivente, e molto di più

Per ora, però, questo titolo spetta all’India, in cui vive quasi la metà di tutti i bufali del mondo. Lì e in altri paesi asiatici, grazie al bufalo, milioni di famiglie contadine povere sopravvivono in terreni non favorevoli all’agricoltura. Senza bisogno di gasolio o di pezzi di ricambio, il loro “trattore vivente” traina, ara, erpica e sostiene la famiglia per più di 20 anni. “Per la mia famiglia”, ha detto un’anziana donna indiana, “il bufalo è più importante di me. Quando io morirò i miei mi piangeranno; ma se muore il nostro bufalo, rischiano di morire di fame”.

Oltre ad essere utile nei lavori di campagna, il bufalo è anche fonte di cibo. Circa il 70 per cento di tutto il latte prodotto in India proviene da bufale di fiume, e il latte di bufala è talmente richiesto che può essere difficile vendere quello di mucca. Perché molti lo preferiscono? Il libro citato prima spiega che “il latte di bufala contiene meno acqua, più sostanze solide, più grasso, leggermente più lattosio e più proteine rispetto al latte di mucca”. È molto energetico, ha un buon sapore e viene usato per fare mozzarelle, ricotta e altre specialità casearie.

Che dire della carne di bufalo? “Non riusciamo a soddisfare la domanda”, dice Bernardes. In sondaggi condotti in Australia, Venezuela, Stati Uniti e altri paesi la gente ha detto di preferire le bistecche di bufalo a quelle di manzo. Anzi, milioni di persone in tutto il mondo spesso assaporano la carne di bufalo credendo di gustare una succulenta bistecca di manzo. “Spesso la gente ha pregiudizi”, osserva il dott. Baruselli, “ma la carne di bufalo è buona quanto quella di manzo, e spesso è migliore”.

Stanno rimpicciolendo i bufali

Anche se stanno crescendo di numero, i bufali sono in pericolo. “I maschi grossi che sarebbero i migliori esemplari per la riproduzione”, osserva Earthscan Bulletin, “vengono spesso scelti come animali da traino e castrati, oppure mandati al macello”. In questo modo i caratteri ereditari per la grossa taglia vanno perduti, e i bufali si rimpiccioliscono. “Dieci anni fa”, dicono gli esperti, “in Thailandia era comune trovare bufali che pesavano una tonnellata; oggi è difficile trovare esemplari da 750 chili”. Si può risolvere questo problema?

Un rapporto compilato da 28 zoologi sostiene di sì, ma “bisogna intervenire con urgenza . . . per preservare e proteggere esemplari di bufalo speciali”. Fino ad ora, ammettono, il bufalo è stato trascurato, ma “una migliore conoscenza del bufalo indiano potrebbe essere di valore inestimabile per molte nazioni in via di sviluppo”. Secondo loro compiendo maggiori ricerche si potranno “far emergere le vere qualità” di questo animale.

Gli scienziati di tutto il mondo stanno finalmente scoprendo ciò che gli agricoltori asiatici sanno da secoli: il fedele e utile bufalo indiano è uno dei migliori amici dell’uomo.

[Riquadro a pagina 27]

Un equivoco comune

“È OPINIONE comune”, spiega un libro sull’argomento, “che il bufalo indiano sia un animale irascibile e violento. Le enciclopedie contribuiscono a dare questa idea”. Il bufalo indiano addomesticato, invece, è “uno degli animali da fattoria più docili. Nonostante l’aspetto imponente, assomiglia di più a un animale da compagnia: è socievole, bonario e tranquillo”. (The Water Buffalo: New Prospects for an Underutilized Animal) Come ha fatto, allora, il bufalo indiano a procurarsi questa fama immeritata? Forse perché lo si può confondere con un suo lontano parente, il bufalo cafro (Syncerus caffer), che vive in Africa ed è davvero irascibile. Tuttavia i bufali indiani non si incrociano con quelli cafri. Preferiscono non avere molto da spartire con questi parenti scorbutici.

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