Nuovo progetto idroelettrico in Irlanda
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Irlanda
UN GIORNO del 1968, attraversavamo in automobile la bella valle di Glendassan nella contea di Wicklow. Giunti alla sommità del Wicklow Gap, all’altezza di 477 metri, ci si presentò una vista sorprendente! Osservando la sterile area cosparsa di macigni verso il lago Nahanagan (lago irlandese), invece di vedere la solita scena, notammo che il paese brulicava di uomini e macchine! Sì, una vasta zona veniva spianata, e si stava costruendo una strada. Che cosa poteva significare?
Nelle successive visite apprendemmo che questo era l’inizio di un nuovo progetto idroelettrico. Ma com’era possibile? Il fiume Glendassan era solo un torrente. La nostra curiosità non fu soddisfatta che nel 1970, quando un ingegnere di questo rimarchevole luogo ci fece fare un giro e ci spiegò la base del progetto.
Base del progetto
Il lago Nahanagan dovrà essere usato come serbatoio naturale. Le carte geografiche indicano che è a 420 metri sopra il livello del mare. Ma dietro, s’innalza molto ripidamente per oltre 680 metri il Turlough Hill, e alla sommità è in via di costruzione un serbatoio artificiale. Questi due serbatoi saranno collegati per mezzo di una galleria scavata nella solida roccia nel cuore del Turlough Hill.
Il progetto fondamentale è quello moderno in cui l’acqua viene conservata e utilizzata per mezzo di pompe. L’acqua è pompata dal serbatoio inferiore al serbatoio superiore, dov’è conservata. Quando si vuole generare energia elettrica, attraverso la galleria l’acqua accumulata è fatta scendere nelle turbine per farle girare, e poi va a gettarsi nel serbatoio inferiore.
Visita al luogo
Ma venite con noi mentre ripercorriamo il cammino che facemmo visitando il luogo e vedrete di che si tratta.
Il livello del lago Nahanagan è stato abbassato di parecchi metri. In automobile visitiamo tutti i lavori esterni compiuti sulle rive del lago, finché giungiamo all’oscura bocca di una galleria, scavata nella solida roccia del Turlough Hill, che domina sopra di noi. L’auto entra nella galleria, e i nostri lampeggianti fari squarciano le tenebre. C’è quasi spazio per due automobili l’una di fianco all’altra. Questa è la galleria di accesso, che sarà rivestita di cemento. Scendiamo dolcemente a balzelloni. Alla fine la galleria si allarga alquanto. Qui è illuminata; è quasi fin dove è stata scavata. Guardiamo le superfici di roccia vergine e chiediamo quanta galleria si scava con ogni esplosione. Di solito da due a tre metri. Mentre ci muoviamo in giro con gli stivali di gomma, notiamo che all’estremità più lontana la galleria si restringe, gira, poi sale ripidamente. Che cos’è questo?
È il pozzo o galleria di pressione che congiungerà i due serbatoi. L’angolo di pendenza è di 28 gradi rispetto al senso orizzontale, il che significa una pendenza leggermente superiore a uno su due, pendenza che gli automobilisti possono capire! Questa pendenza sarà lunga quasi 490 metri. Il diametro è di quasi cinque metri. Questa galleria di pressione sarà rivestita di acciaio, e nello spazio fra l’acciaio e la parete di roccia sarà gettato cemento.
Risaliamo sull’auto, che gira facilmente nella parte più larga della galleria. Ancora una volta fuori, raggiungiamo con l’auto l’ingresso della galleria di ventilazione. Questa ha un diametro molto più piccolo e dobbiamo andare a piedi. Scende molto ripidamente fino a quella che è chiamata la Caverna. Essa ospiterà l’impianto di generazione sotterraneo e si raggiungerà, quando tutto sarà finito, per mezzo della galleria di accesso. Ne sono stati scavati oltre ottanta metri in lunghezza, circa ventitré metri in larghezza e trenta metri in altezza. Che caverna! L’impianto principale sarà costituito da quattro turbine–pompe reversibili che generano energia quando la forza dell’acqua le fa girare in una direzione, e che, al contrario, agiscono da pompe per l’acqua. Saranno pure incluse due gru da settanta tonnellate e la sala dei comandi.
Ritorniamo sui nostri passi fino alla galleria di ventilazione e quindi in auto percorriamo la strada che quel giorno del 1968 fu la prima cosa che notammo in costruzione. Serpeggiando sale per oltre tre chilometri e mezzo fino alla vetta del Turlough Hill. Che vista si gode di lassù! La vetta del colle è stata mozzata. Ci sono molte macchine, principalmente macchine per rimuovere la terra, ma ce n’è una enorme. Essa riduce in frammenti i sassi e i massi man mano che vengono introdotti in essa. Il risultato: un’area immensa è stata spianata e al centro viene scavato un grande “bacino”, circondato da un argine.
Scavalchiamo l’argine e attraversiamo il bacino. Sì, è il serbatoio superiore in costruzione! Una volta ultimato, l’argine sarà alto circa venti metri al di sopra del livello dell’acqua bassa. Il fondo, le pendenze interne e la cresta avranno un rivestimento di cemento asfaltico oltre a un ultimo strato di mastice come guarnizione di tenuta. Che spettacolo sarà! Tutto in giro la cima dell’argine sarà lunga oltre 1.400 metri. E quale meravigliosa vista si gode guardando tutt’intorno i sottostanti colli di Wicklow.
Ci rimettiamo in viaggio scendendo. Il nostro giro è finito. Avendo visto queste cose, cominciamo ora a chiederci quale sarà il costo. Complessivamente costerà 21 miliardi di lire. Quali vantaggi deriveranno dalla spesa di una così grande somma di denaro?
Utilità
Forse la massima utilità del sistema di conservazione dell’acqua è che provvede l’energia extra proprio quando occorre. Spingendo un bottone, l’acqua scende dal serbatoio superiore, e nel giro di alcuni minuti mette in funzione i generatori. Il Turlough Hill può fornire un massimo di 280 milioni di watts!
Considerate l’alternativa: altri tipi di centrali elettriche operano ininterrottamente, e le richieste massime devono essere previste molto in anticipo. Questo si vede facilmente nel caso delle centrali elettriche azionate a vapore, come quelle che utilizzano carbone o nafta. (Si chiamano centrali termoelettriche). Pensate a una locomotiva a vapore; ci vuole tempo per alimentare il fuoco, quindi per avere più vapore disponibile per la prevista maggiore velocità o le salite. Questa è un’operazione relativamente lenta in paragone con il premere un pulsante quando si vuole fornire energia extra; e com’è assai più positivo e sicuro quest’ultimo metodo! Vediamo dunque che la Centrale del Turlough Hill sarà una salvaguardia contro la sospensione o la scarsità di approvvigionamento nei periodi di punta.
Un altro vantaggio è che il costo dell’energia erogata è ridotto. Così come ci sono momenti di punta nella richiesta di energia, vi sono anche momenti in cui la richiesta è minima, soprattutto durante la notte. Ma supponete che la maggioranza delle centrali elettriche fossero chiuse ogni notte. Pensate al combustibile necessario per rimetterle in funzione ogni mattina, specialmente quando si dovrebbero costruire centrali sempre più grandi che richiederebbero sempre più combustibile per rimetterle in funzione, al fine di far fronte alle crescenti richieste dei momenti di punta.
Pensate anche all’usura. Potremmo paragonare questa situazione a ciò che accade quando il motore di un’automobile è in moto: fermandolo e avviandolo di frequente si usa più carburante e si accresce la percentuale di usura del motore, mentre tenendo continuamente in moto l’auto si fa più economia e si sforza meno il motore. Similmente è più economico far funzionare le centrali termoelettriche ininterrottamente a un ritmo abbastanza costante, e nei periodi di punta attingere all’energia della centrale idroelettrica. Ma si noti pure che facendo questo, l’energia derivante dall’ininterrotta operazione di notte si può utilizzare per fornire a una centrale idroelettrica l’energia necessaria per pompare l’acqua dal serbatoio inferiore a quello superiore. In altre parole, l’energia in più prodotta di notte grazie all’economico ininterrotto funzionamento è trasferita a una gigantesca riserva da dove può essere presa quasi istantaneamente quando occorra.
E per quanto riguarda la spesa questi non sono gli unici vantaggi. Il costo del carbone e della nafta necessari nelle centrali termoelettriche aumenta vertiginosamente; è cresciuto di circa il 50 per cento in un anno in alcuni casi. Non esiste tale problema in una centrale idroelettrica, poiché va ad acqua! È vero che il costo degli impianti è alto, ma è fisso. E quando paragoniamo i 21 miliardi di lire che è costato il progetto del Turlough Hill con i 450 miliardi di lire che l’Irlanda intende spendere nei prossimi dieci anni nelle centrali elettriche di altro tipo e nelle reti, questa spesa non sembra realmente elevata.
Al presente, in Irlanda, circa metà di tutta l’energia è provveduta da stazioni idroelettriche. Questa energia è indipendente dalle importazioni di carbone e nafta. In questi giorni, è sempre più rischioso fare assegnamento su tali importazioni. Quindi l’introduzione della Centrale del Turlough Hill renderà più sicura l’erogazione di energia nel paese.
Così molte persone avranno una provvista di elettricità anche più fidata, più economica possibile e più sicura. Senz’altro un gran numero di persone hanno già tratto profitto da un progetto simile in Scozia, da quello nel Galles, circa una dozzina in Europa e alcuni negli Stati Uniti. È pure stato proposto di costruirne uno a Newry nell’Irlanda Settentrionale.
Qui le persone attendono per il 1973 la prevista apertura del progetto del Turlough Hill, il primo di questo genere nel paese.