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  • Coprifuoco alle 14!
  • Svegliatevi! 1972
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  • “Sta a casa!”
  • Tornare a casa è un problema
  • Imposto il coprifuoco
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Svegliatevi! 1972
g72 22/1 pp. 10-13

Coprifuoco alle 14!

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Colombia

IL VENERDÌ comincia come qualsiasi altro giorno normale a Cali, in Colombia.

Scendete dall’autobus al centro di Cali. Camminate verso il vostro ufficio, prestando poca attenzione alla doppia fila di venditori di biglietti della lotteria. C’è la solita fiumana di persone che attraversa la Plaza de Cayzedo nel centro commerciale della città.

Ma notate che i manifesti posti ieri nella piazza sono scomparsi tutti. Quali manifesti? Quelli attaccativi dagli studenti universitari che facevano la dimostrazione richiedendo le dimissioni del rettore e la fine dell’interferenza esterna nell’università.

“Sta a casa!”

La mattina passa normalmente. A mezzogiorno vi dirigete a casa, pensando alle vostre due ore per il pranzo e un pisolino. Perché preoccuparvi di accendere la radio? Finito il riposo, alle 13,30 siete pronto per tornare al lavoro. Suona il telefono. Un amico, con la voce dal tono acuto per la tensione nervosa, dice: “Sta a casa questo pomeriggio! È stato ucciso uno studente! Ci sarà il coprifuoco alle due!” “Alle due di domattina?” chiedo innocentemente. “No, no! alle 14. Fra mezz’ora. È meglio che tu stia a casa!”

Ancora non vi fa troppa impressione, perché voi non avete visto accadere nulla. Ma guardate fuori della finestra che dà sulla principale arteria che conduce al centro della città. È proprio vero, tutto il traffico va in una sola direzione, fuori della città!

Ora accendete la radio. È così. Alle 14 c’è il coprifuoco in tutta la città. La vostra compiacenza è infine scossa, siete pienamente desto e cominciate a predisporre il vostro immediato futuro.

Sapete che durante il coprifuoco non potete uscire di casa. Controllate la provvista di cibo, correte al negozio vicino a comprare alcune batterie per la radio e per la pila elettrica, alcune candele e dei generi alimentari. Ora cominciate a pensare a quello che sta accadendo alle più di 800.000 persone della città.

Secondo come opera ora il sistema del mondo, relativamente poche persone possono far sentire una profonda influenza su un gran numero di cittadini. Le autorità se ne rendono ben conto.

Con molti studenti e professori di università che si agitano per i cambiamenti, e con l’interruzione delle lezioni, la polizia pattuglia di continuo le zone che circondano la maggiore università. Gli studenti sfidano e incitano la polizia. Avviene uno scontro. Sono usati i gas lagrimogeni. Uno studente muore!

Lo spargimento di sangue accende le fiamme della passione e della violenza. I temperamenti si infiammano. L’ira si diffonde come le onde da una pietra lanciata in uno stagno. Le voci si divulgano in un baleno. Moriranno molte persone prima che torni la calma, per quanto alcune di queste non siano la causa diretta dei disordini.

Tornare a casa è un problema

Far tornare la popolazione alle proprie case in tutta la città è un compito prodigioso. Molti avevano già cominciato a tornare al lavoro o non erano andati a casa durante l’ora meridiana.

Per complicare la situazione, le autovetture e gli autobus si sono diretti naturalmente alle loro autorimesse e alle aree di parcheggio. Solo quelli che vanno nella stessa direzione delle persone che escono dalla città portano passeggeri. Questi sono così gremiti come le proverbiali sardine in scatola.

Quelli che non possono entrare nei veicoli si appendono di fuori dove possono far presa con una mano o con un piede. Molti autisti di autocarri permettono misericordiosamente alle persone di riempire i loro veicoli.

Molte migliaia d’altri devono percorrere chilometri a piedi per giungere a casa. I lavoratori edili dai cantieri fuori della città percorrono da quindici a venti chilometri. Alcuni devono evitare la principale zona turbolenta, prolungando la distanza. Infine arrivano a casa, con grande sollievo delle loro famiglie in ansia.

Di ora in ora continua la processione. In teoria chiunque è per via dopo il coprifuoco senza un salvacondotto dev’essere arrestato. Ma le persone non hanno avuto l’avvertimento abbastanza in anticipo. Hanno bisogno di tempo per andare a casa, quindi la polizia e i soldati mostrano loro considerazione.

Dopo le 18, la fiumana di umanità diminuisce. Infine le strade sono deserte eccetto un occasionale agente o un essenziale veicolo di servizio. Tutto sembra calmo e pacifico e deserto, finché un’ambulanza e un autocarro carico di polizia militare attraversano velocemente la città. Questo rammenta che in qualche luogo della città non tutto è pacifico e calmo.

Inoltre, a molte famiglie sarà rammentato in un altro modo. Si troveranno senza viveri mentre si avvicina la fine della giornata senza cibo né provviste nella casa.

Imposto il coprifuoco

Ora l’osservanza del coprifuoco diviene scrupolosa. Chiunque è nelle vie viene fermato. La prima notte centinaia violano il coprifuoco e sono trattenuti.

Che le carceri non contengano tutti i violatori è stato previsto. I trattenuti sono portati in uno stadio per il gioco del calcio o in un’arena per le corride, dove rimangono finché il coprifuoco non è tolto. Una notte all’aria aperta con i soli indumenti che avevano addosso contro il freddo e le zanzare è considerata un’adeguata persuasione contro future violazioni.

Sabato mattina. Il coprifuoco rimane in vigore e si consiglia a tutti di rimanere in casa. Il centro della città rimane desolato eccetto le pattuglie dei militari.

Sabato, ore 13. La radio annuncia che il coprifuoco sarà tolto fra le ore 13,30 e le 19,00. Alle 13,30 c’è un’attività febbrile mentre molti approfittano della breve libertà per ottenere cibo e altre provviste da usare finché non siano riprese le attività normali.

Mentre si comincia ad assicurare il ristabilimento dell’ordine, viene annunciato che il coprifuoco sarà tolto alle 7 della domenica e sarà di nuovo imposto alle 19.

Nel frattempo, in altre parti del paese dei gruppi cercano di causare un’insurrezione generale. Le autorità nazionali prendono rapide misure per mantenere la stabilità della nazione. Si dichiara che l’ordine pubblico è turbato e viene proclamato lo stato d’assedio o legge marziale.

Fra gli aspetti della legge marziale sono la censura della radio e dei giornali, la proibizione della vendita e del consumo di bevande alcoliche, la proibizione del radunamento di più di cinque persone per via e la richiesta di un permesso dalle autorità militari locali prima di tenere qualsiasi adunanza pubblica. Le adunanze religiose dentro gli edifici sono tollerate dalle autorità e, naturalmente, queste si tengono in ore che non contrastano con il coprifuoco.

Ritorno alla normalità

Dal lunedì al mercoledì il coprifuoco rimane in vigore dalle ore 19 alle 5. Gradualmente, la vita comincia a tornare alla normalità.

La maggioranza dei negozi stabiliscono un orario unico, eliminando l’interruzione delle due ore per il pranzo. In questo modo i dipendenti possono lavorare otto ore e tornare a casa ancora in tempo prima del coprifuoco. Ciò nondimeno, dalle 6 alle 19 c’è un pigia pigia, mentre molti che smettono di lavorare alle 18 lottano per prendere i mezzi di trasporto disponibili i cui autisti devono pure tornare a casa prima del coprifuoco.

Durante il giorno, in città c’è un’attività più intensa che mai. La sola differenza è che un gran numero di soldati e di poliziotti fanno servizio di pattuglia. Per lo più si presta loro poca attenzione. Le persone sono assai grate che sia assicurata qualche tranquillità.

Sporadici tentativi degli studenti universitari per riaccendere le fiamme del conflitto sono presto repressi. Subito le squadre dei soldati nella Plaza de Cayzedo, con i fucili spianati, sono costantemente ridotti di numero e diminuisce la durata della loro permanenza.

Infine, si ristabiliscono l’ordine e la calma. Il coprifuoco è abolito e la città torna allo stato normale. Il fatto che la legge marziale è ancora in vigore è scarsamente notato, giacché le sue restrizioni non sono applicate contro le normali attività quotidiane del popolo.

Reazioni contrastanti

Le reazioni al coprifuoco sono contrastanti. Dapprima, alcuni erano grati d’avere una scusa per stare a casa a riposarsi la sera. Altri si sentivano confinati e frustrati.

All’inizio, le famiglie separate che non potevano comunicare con i componenti in difficoltà provavano grande ansia. Quando si erano riuniti, le mogli si deliziavano della devozione dei loro mariti alla casa e alla famiglia durante le ore serali.

I commercianti si rammaricavano della perdita di entrate. I contabili si affliggevano per l’avvicinarsi della scadenza per il pagamento delle tasse sull’entrata. Ma il sollievo fu universale all’abolizione del coprifuoco, perché significò il ritorno a una normale e ragionevole sicurezza delle persone e della proprietà.

Tuttavia, questi avvenimenti a Cali rammentano quanto questa ‘normalità’ e ‘sicurezza’ sia oggi fragile nel mondo. Questo è specialmente evidente quando si vede che le questioni che implicano alcune persone possono sconvolgere un’intera città, sì, un’intera nazione.

In vista di tutto questo, si può solo riflettere sulla grande necessità di un governo permanente per tutta la terra intorno al quale Gesù Cristo ammaestrò i suoi seguaci. Questo è il regno di Dio. Esso è il solo che può portare e porterà vera giustizia, prosperità e tranquillità permanenti a quelli che Lo amano. — Sal. 37:10, 11.

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