BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g72 8/2 pp. 3-6
  • Il dollaro in difficoltà oltremare

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il dollaro in difficoltà oltremare
  • Svegliatevi! 1972
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Spesa maggiore dell’entrata
  • Il sistema finanziario occidentale
  • Il dollaro ‘buono come l’oro’
  • Problemi crescenti
  • Occorre un sistema economico che dia risultati
    Svegliatevi! 1972
  • Qual è la causa dell’inflazione mondiale?
    Svegliatevi! 1974
  • Che cosa si nasconde dietro i problemi del dollaro?
    Svegliatevi! 1972
  • Febbre dell’oro, stile anni ’80
    Svegliatevi! 1982
Altro
Svegliatevi! 1972
g72 8/2 pp. 3-6

Il dollaro in difficoltà oltremare

“È AUMENTATA apparentemente la comprensione di quanto le nazioni capitaliste si siano avvicinate al disastro economico”.

Questa conclusione venne da una riunione tenuta in Italia dai più distinti economisti del mondo occidentale. La notizia, pubblicata dal Times di New York, aggiungeva che “c’è qualche cosa di gravemente errato nel sistema monetario internazionale”.

Perché tale tetra prospettiva per le finanze del mondo occidentale? La causa principale è il dollaro statunitense. È in grave difficoltà oltremare. “Il dollaro degli U.S.A., contrariamente alla credenza popolare, è all’incirca così malato come lo è sempre stato”, disse lo U.S. News & World Report.

Ci fu un tempo in cui il dollaro americano era grandemente apprezzato. Individui e governi in altri paesi eran felici di averne grandi quantità. Questo non avviene più.

Spesa maggiore dell’entrata

Perché si è creata questa situazione? Per illustrare: supponete di avere un lavoro che vi è rimunerato con L. 500.000 la settimana. Direste di star bene finanziariamente? La maggioranza delle persone direbbero di sì.

Comunque, che accadrebbe se spendeste L. 510.000 la settimana durante l’anno? Che accadrebbe se spendeste L. 520.000 la settimana l’anno successivo? Che accadrebbe se continuaste a spendere più delle vostre entrate un anno dopo l’altro? La semplice matematica vi direbbe che, dopo aver usato ogni vostro risparmio, contrarreste un grande debito.

Dopo un po’, banche e istituti di credito si renderebbero conto che vivreste al di sopra dei vostri mezzi e che costituireste un brutto rischio. Vedrebbero che andreste incontro al fallimento e smetterebbero di prestarvi denaro.

Così, senza tener conto delle entrate che una persona ha, per certo non si trova bene se continua a spendere più di quanto guadagna. Questo non è il modo di pervenire alla prosperità. È il modo di fare fallimento. Per evitare la bancarotta, a meno che non sia troppo tardi, deve cambiare il suo modo di vivere. Deve fare le sue spese secondo le sue entrate.

Né ha importanza se guadagna L. 50.000 la settimana, L. 500.000 la settimana o L. 5.000.000 la settimana. Ciò che conta è quanto spende. Se continua a spendere più di quanto guadagna, alla fine si troverà in difficoltà.

Sebbene la questione delle finanze internazionali sia molto più complessa, basilarmente questo è ciò che è accaduto agli Stati Uniti. Essi hanno speso in paesi esteri più denaro di quanto non ve ne abbiano guadagnato. Quindi, nelle loro transazioni internazionali gli Stati Uniti sono attualmente in fallimento.

Per capire meglio perché avviene questo, sarebbe utile vedere quale sistema hanno stabilito molte nazioni fuori del blocco comunista per risolvere i loro conti internazionali.

Il sistema finanziario occidentale

Entro qualsiasi singolo paese, per comprare o vendere si usa la locale moneta corrente. Per esempio, un cittadino in Francia va al negozio ad acquistare merce. Egli la paga con franchi francesi. Sa cosa può comprare con la sua moneta in qualsiasi dato tempo.

Ma che accade se quel cittadino francese vuole acquistare un’automobile costruita in America? Quanti franchi deve pagare per i dollari che l’automobile costa? Ci dev’essere qualche sistema internazionale per far conoscere a governi, ditte e individui il valore del loro denaro rispetto alla moneta di altri paesi.

I governi potrebbero semplicemente lasciar aumentare e diminuire il valore della loro moneta nelle operazioni internazionali secondo la legge della domanda e dell’offerta, cioè secondo quanto la loro moneta è valutata da altri paesi. Ma questo darebbe luogo a una continua fluttuazione dei relativi valori della moneta. A volte la fluttuazione sarebbe grandissima.

Tale sistema renderebbe difficili le trattative nel commercio mondiale. I commercianti vogliono sapere quanto costerà loro l’acquisto o la vendita di merci all’estero per un periodo di tempo. Devono sapere quanto della moneta di un altro paese possono ottenere con il loro proprio denaro. In questo modo possono determinare quanto chiedere per i loro prodotti.

Quindi uno stabile corso dei cambi è desiderabilissimo per il commercio mondiale. E tale sistema fu convenuto dai membri del Fondo Monetario Internazionale. Questo Fondo è costituito da più di 100 nazioni fuori del blocco comunista e fu istituito a una conferenza a Bretton Woods, nel New Hampshire, nel 1944. Essa dispose la cooperazione fra le nazioni sui problemi monetari internazionali. I membri convennero anche di non far fluttuare le loro monete più dell’1 per cento al di sopra o al di sotto dei valori stabiliti.

Il dollaro ‘buono come l’oro’

I membri del Fondo convennero sul principio che il valore della moneta di ciascuna nazione si sarebbe basato sulla relazione che questa avrebbe avuto con il dollaro statunitense. Il dollaro, a causa della solidità finanziaria e industriale dell’America, era in quel tempo la moneta più forte.

Si convenne inoltre che il dollaro sarebbe stato accettato come una forma di riserva in questi paesi. E che cosa avrebbe sostenuto i dollari cartacei? L’oro. Qualsiasi nazione che aveva dollari poteva versarli agli Stati Uniti e ottenerne oro allo stabilito prezzo di $35 l’oncia.

L’oro ha sempre avuto valore intrinseco. A differenza della moneta cartacea, l’oro è sempre richiesto per l’uso in industria, gioielleria, arte, ecc. Se una nazione del Fondo cominciava dunque ad accumulare troppi dollari, poteva versarli agli Stati Uniti e ottenerne in cambio oro. Sì, il dollaro era ‘buono come l’oro’.

A causa di questo sistema, quando un commerciante americano comprava una macchina dalla Germania, sapeva in anticipo quanto il dollaro valeva in marchi tedeschi. E il Tedesco sapeva di poter tenere i dollari, spenderli per comprare prodotti americani, cambiarli per qualche altra moneta o versarli e ottenere oro. Tutto questo facilitava il commercio mondiale.

Ma perché le nazioni devono fare scambi commerciali e seguire tutto questo? Perché diverse nazioni producono alcuni beni più economicamente che non altri beni. Esse possono usare queste cose per ottenere merci che non producono affatto o che non possono produrre con efficacia.

Per esempio il Giappone vende molti prodotti, come automobili, televisori e radio, ad altre nazioni. Esso usa parte del denaro che ricava da queste vendite per acquistare petrolio dal Medio Oriente. Perché petrolio? Perché il Giappone non produce alcun petrolio. Senza petrolio, le sue industrie si arresterebbero. Vende dunque ciò che produce bene e usa il denaro per acquistare ciò che non produce bene.

Problemi crescenti

Il sistema convenuto nel 1944 è valido finché le nazioni spendono all’incirca la stessa quantità che producono. È come la persona che guadagna L. 500.000 la settimana. Può spendere alquanto di più questa settimana, ma alquanto di meno la settimana prossima. In un periodo di tempo, non ha nessun problema se equilibra i suoi conti, spendendo press’a poco quanto guadagna.

Comunque, quando per abitudine spende più di quanto guadagna, allora va incontro a difficoltà. Se una nazione fa la stessa cosa nel commercio mondiale, pure va incontro a difficoltà.

Nel 1950, a causa delle spese fatte dagli Stati Uniti in altri paesi, all’estero vi erano circa 8,6 mila milioni di dollari americani. Ma questo non era un problema. Gli Stati Uniti avevano circa 22,8 mila milioni di dollari in oro per sostenerli, un ampio disavanzo. In qualsiasi tempo gli altri paesi l’avessero desiderato, avrebbero potuto versare i loro dollari e ottenere oro. Sì, nel 1950 il dollaro era ancora ‘buono come l’oro’.

Comunque, dieci anni dopo, nel 1960 quel disavanzo aureo era scomparso! I dollari tenuti all’estero ammontavano a più dell’oro posseduto dagli Stati Uniti. E nel 1970, la situazione era divenuta molto peggiore. Secondo una stima, all’estero vi erano oltre 43 mila milioni di dollari, ma gli Stati Uniti avevano solo un po’ più di 11 mila milioni in oro. Essi dovevano ai paesi esteri circa quattro volte quanto erano in grado di pagare!

Né la situazione migliorava. Infatti, nel 1970 si vide il massimo squilibrio che vi fosse mai stato. Solo quell’anno, gli Stati Uniti ebbero un sorprendente deficit di 10 mila milioni di dollari in tutte le loro operazioni oltremare. E nei soli primi tre mesi del 1971 il deficit ammontò ai vertiginosi 5,5 mila milioni di dollari!

Che cosa sarebbe ora accaduto se le altre nazioni avessero chiesto oro per tutti i loro dollari? Newsweek risponde: “Gli Stati Uniti avrebbero quasi sicuramente chiuso gli sportelli, gettando il sistema monetario internazionale . . . in un periodo di confusione. Ed è a questo punto che il paese delle meraviglie della finanza internazionale incide sulla vita quotidiana: il risultato di tale caos potrebbe essere una depressione mondiale simile al crollo degli anni trenta”.

[Grafico a pagina 5]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

50 50

40 40

30 30

20 20

10 10

(Le cifre rappresentano miliardi di dollari).

DOLLARI ALL’ESTERO

RISERVE AUREE DEGLI U.S.A.

1950 1955 1960 1965 1970

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi