Onorare i genitori: Quando e come?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” a Hong Kong
GLI atteggiamenti delle persone verso i genitori variano moltissimo. Ma quasi in ogni luogo c’è la tendenza a mostrare meno rispetto e interesse per i genitori. Per esempio, si calcola che negli Stati Uniti mezzo milione di adolescenti all’anno fuggano di casa.
Fra molti Cinesi, comunque, i genitori hanno ancora una posizione incomparabile; sono onorati dai loro discendenti anche dopo che sono morti. Molte famiglie hanno un piccolo altare ancestrale dove rendono omaggio ai parenti defunti. È perciò comprensibile che Ching Ming sia una festa importante per i Cinesi. Riguardo a essa Hongkong Standard del 5 aprile 1970 riferì:
“La festa di Ching Ming cade oggi, ma ieri migliaia di persone iniziarono le tradizionali cerimonie per scopare le tombe. Nei cimiteri di tutta Hong Kong, le persone bruciarono offerte agli dèi, scoparono tombe, misero cibi prelibati sulle tombe dei loro antenati e resero omaggio inchinandosi. . . . Ci si aspetta che oggi la maggioranza dei cimiteri sia affollata allorché decine di migliaia di persone scoperanno le tombe dei loro parenti”.
Durante la festa di Ching Ming la gente forma lunghe file alle stazioni ferroviarie di Hong Kong per andare alle tombe degli antenati in campagna. Conducono con sé l’intera famiglia, carichi di incenso, cibo, ecc. La festa dà ai Cinesi un’altra occasione di onorare i loro genitori.
Quali usanze o riti sono inclusi in questa popolare festa? I genitori defunti traggono in qualche modo beneficio?
Come si celebra il Ching Ming
Benché le usanze variino alquanto in diverse località, la principale caratteristica della festa è quella di scopare le tombe. Sono state esposte agli elementi; può anche darsi che siano coperte di erbacce. È dunque comprensibile che i vivi vogliano pulire le tombe dei cari defunti. Ma tutto ciò ha un significato molto maggiore.
C’è anche l’usanza dei sacrifici. Alcuni sacrificano prima al dio della terra. Queste offerte sono fatte in segno di apprezzamento per i suoi supposti servizi nel badare alle tombe. Dopo avere così ringraziato questa divinità, cominciano i sacrifici ai propri antenati.
Non c’è una stretta regola sul tipo di sacrifici usati; ciò che viene offerto dipende molto dalla posizione economica della persona. I sacrifici possono includere polli, anatre, pesce, vegetali, frutta e torte. Successivamente, i sacrifici non sono lasciati a marcire per terra, ma sono portati in casa e consumati dalla famiglia.
I più conservatori seguono in genere la procedura di mettere prima il sacrificio dinanzi alla tomba. Poi il capo di casa legge un panegirico. Successivamente, gli altri componenti della famiglia, a uno a uno, si inginocchiano e si inchinano dinanzi alla tomba, i maschi prima e le femmine dopo. In seguito, si brucia carta dorata e argentata, ponendo così fine alla funzione.
Nei tempi antichi quelli che se lo potevano permettere si concedevano l’accompagnamento musicale durante le cerimonie. Oggigiorno, comunque, i riti sono in genere molto più semplici. Di solito le persone si inchinano solo alcune volte davanti alle tombe e tutto finisce lì.
In alcuni luoghi, come a Formosa, chi visita le tombe deve portare con sé dolci da dare a gruppi di bambini che vanno da una tomba all’altra chiedendo doni. Se le loro richieste non vengono soddisfatte come vogliono, dopo che i visitatori se ne sono andati torneranno a profanare la tomba. Tali monellerie fanno venire in mente l’usanza della vigilia di Ognissanti nei paesi occidentali.
Vantaggio per i genitori?
La gente crede che questi riti rechino vantaggio agli antenati defunti. Per esempio, si offre cibo presso la tomba nella credenza che il morto ne godrà. La carta dorata e argentata viene bruciata nella speranza che divenga oro e argento da usare in un altro mondo. E gli inchini presso la tomba sono fatti con l’idea che gli antenati vedano che sono ricordati e onorati dalla loro progenie. A Formosa, se qualcuno in famiglia si sposa, ha un figlio, o si iscrive anche all’università, la famiglia visita le tombe degli antenati per tre anni di seguito per ringraziare gli spiriti degli antenati di questa benedizione.
È certo una cosa eccellente voler mostrare rispetto ai propri genitori. La gratitudine è una virtù. Ma possono riti simili recare vantaggio ai genitori defunti? Possono gli antenati morti mangiare realmente il cibo offerto od osservare i rispettosi inchini fatti davanti alla loro tomba? Possono in alcun modo benedire i vivi?
La verità circa i morti
Questo fa sorgere la domanda se i morti siano realmente vivi in qualche altro luogo. Uno può aver visto mettere nella tomba il cadavere di un genitore amato. Ma c’è qualche parte spirituale di quel genitore che sopravviva e vada a vivere in “un altro mondo”? Come si può sapere?
Nessuna creatura umana è stata in un cosiddetto “altro mondo” e ne è tornata per raccontarlo. Né gli scienziati e i chirurghi han potuto trovare nell’uomo l’indicazione che una parte conscia e vivente sopravviva alla morte del corpo. È vero che per migliaia d’anni è stato comunemente insegnato che l’uomo abbia un’anima immortale. Ma questa credenza, su cui si basa l’adorazione degli antenati morti, è verace? L’evidenza la sostiene?
I sacri scritti ebrei che formano la maggior parte della Sacra Bibbia risalgono a molto tempo prima dei giorni di Confucio, di Budda e di altri simili maestri famosi. E questi scritti mostrano chiaramente che l’uomo è completamente inconscio dopo la morte, e in un punto dicono: “I viventi sono consci che morranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. (Eccl. 9:5) E mostrando che non c’è nessuna parte spirituale, un’anima, che sopravviva alla morte del corpo, l’Onnipotente Dio stesso disse, com’è scritto nella Bibbia: “Tutte le anime, appartengono a me. . . . L’anima che pecca, essa stessa morrà”. — Ezec. 18:4.
Giacché i morti sono inconsci e non sopravvivono viventi in nessun luogo, non possono prendere il cibo offerto loro, né possono in alcun modo aiutare la loro progenie. La Bibbia dice correttamente: “Non ci sarà più né attività, né pensiero, né conoscenza, né sapienza giù nello Sceol, dove stai per andare”. Almeno temporaneamente, i cari morti non sono vivi in nessun luogo. — Eccl. 9:10, La Sacra Bibbia di F. Nardoni.
Quando e come onorare i genitori
Giacché i genitori sono inconsci alla morte, non è molto meglio mostrare loro amore quando sono vivi anziché offrire loro cibo che non possono mangiare e omaggio che non possono ricevere dopo che sono morti? In realtà, il tempo di onorare i genitori è quando sono vivi e possono apprezzarlo! Ma come?
Nessuno può negare che i figli devono moltissimo ai genitori, dato che i genitori fanno tanto per allevare la loro prole e averne cura. La Bibbia mostra come i figli dovrebbero giustamente onorare i genitori. Essa dice: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto”. — Efes. 6:1.
Non è una benedizione per i genitori l’avere figli rispettosi e ubbidienti che veramente li amano? Non è questo il modo giusto in cui i figli devono onorare i genitori? Anche quando i figli crescono e hanno una famiglia propria, è appropriato che mostrino rispetto e amore ai loro genitori, mantenendosi in contatto con loro e avendo cura di loro, se necessario, nella loro vecchiaia. — 1 Tim. 5:4.
Onoriamo il nostro Padre celeste
Se i giovani devono trattare con rispetto i genitori umani, che dire del nostro Padre celeste? Egli non ci trasmise semplicemente la vita, come hanno fatto i nostri genitori terreni, ma è la fonte stessa della vita! E continua a sostenere la nostra vita provvedendo le cose di cui abbiamo bisogno, inclusi il sole e la pioggia, l’aria da respirare e il cibo da mangiare. Non dovremmo mostrargli anche più amore e rispetto?
Se uno non onora i suoi propri genitori è considerato ingrato. Ma riconosciamo che c’è un celeste Datore di vita, e desideriamo conoscerlo e adorarlo? Se uno non conosce nemmeno il nome dei suoi genitori, la cosa è considerata strana, non è vero? Eppure quanti conoscono oggi il nome del nostro celeste Padre, che creò l’uomo? Conoscete il suo nome? Nella Bibbia Dio ci dice che il suo nome è Geova. — Sal. 83:18.
Il nostro celeste Padre Geova può fare molto di più per noi di quanto non possa fare qualsiasi genitore terrestre, e lo ha fatto. Oltre 1.900 anni fa Geova mandò il suo diletto Figlio Gesù Cristo sulla terra a dare la sua perfetta vita umana come riscatto per liberare il genere umano dalla condanna del peccato e della morte. Nel prossimo futuro, il proposito di Geova è di stabilire un giusto nuovo sistema di cose. Allora le creature umane non soffriranno più e non moriranno più per gli effetti del peccato ereditato, e perfino i cari morti saranno destati dalle tombe per vivere di nuovo! (2 Piet. 3:13; Giov. 5:28, 29) Non ci spinge questo provvedimento di Geova a volerlo onorare? Per far questo dobbiamo prima imparare ciò che dice di sé e dei suoi propositi, nella sua Parola la Bibbia.