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  • Che cosa accade sulle autostrade?

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Svegliatevi! 1972
g72 22/11 pp. 3-5

Che cosa accade sulle autostrade?

COL sopraggiungere delle vacanze estive, la gente della Germania settentrionale imbocca le autostrade e si dirige ai centri ricreativi del sud. Il 31 luglio 1971 questo provocò il peggior ingorgo stradale nella storia della Germania. La fila delle macchine dirette a Monaco si stendeva per oltre centosessanta chilometri! E solo quel giorno cinquanta persone rimasero uccise e 180 gravemente ferite sulle autostrade tedesche.

Nel 1970 oltre 19.000 persone morirono e mezzo milione rimase ferito sulle strade della Germania. La mortalità annua dovuta a incidenti stradali si avvicina a 20.000 in Giappone, con un altro milione di feriti! Nel 1970 oltre 15.000 persone perirono in Francia in incidenti automobilistici. E lo stesso anno, 55.200 persone morirono e oltre cinque milioni rimasero ferite negli Stati Uniti, e di queste 170.000 rimasero paralizzate permanentemente.

Così ogni anno ben più di 100.000 persone restano uccise e più di sei milioni e mezzo ferite sulle strade, in soli quattro paesi!

Queste cifre sono sorprendenti, quasi inconcepibilmente troppo elevate. Esse significano che, in questi quattro paesi, ogni cinque minuti qualcuno resta ucciso in un incidente stradale e ogni cinque secondi circa qualcuno resta ferito. Se si stendessero i morti l’uno dietro l’altro, si avrebbe una fila lunga 185 chilometri! E i feriti si stenderebbero per più di 11.000 chilometri, oltre un quarto della circonferenza terrestre!

La strage delle strade spesso supera di gran lunga quella dei campi di battaglia. Durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti ebbero 291.557 morti in battaglia. Ma dal 1965 al 1970 circa 320.000 Americani morirono in incidenti del traffico, quasi 30.000 morti in più sulle strade che durante la peggiore guerra della storia umana! Ogni anno muoiono più Americani sulle strade principali del paese di quelli uccisi in battaglia in dieci anni di combattimenti nel Vietnam.

Il traffico stradale mette in pericolo la vita anche in un altro modo, producendo straordinarie quantità di sostanze che inquinano l’aria. Ogni anno le auto vomitano circa 25 milioni di tonnellate di invisibile ossido di carbonio nell’aria in sole dieci aree urbane degli Stati Uniti. Questo fa ammalare le persone e le uccide lentamente. Il dott. H. Richard Weinerman, professore di medicina e salute pubblica, ha definito l’automobile il “Nemico N. 1 della salute pubblica” negli Stati Uniti.

Alcune persone sono anche più esplicite nel denunciare la minaccia dell’automobile all’uomo. “Una volta scrissi che l’invenzione dell’automobile era uno dei più grandi disastri che si fossero abbattuti sull’umanità”, ha detto recentemente l’economo inglese Ezra J. Mishan, ma ha aggiunto: “Da allora ho avuto il tempo di riflettere su questa affermazione e devo rivedere il mio giudizio per dire che l’automobile è il più grande disastro che si sia abbattuto sull’umanità”.

Tuttavia l’automobile è ancora considerata da molti il non plus ultra in fatto di trasporti. In effetti, il modo di vivere e le comunità sono stati a tal punto edificati intorno ad essa che in alcuni luoghi non ci sono altri adeguati mezzi di trasporto. L’uomo si è dunque messo in una situazione da cui gli è quasi impossibile fuggire. Benché l’atmosfera e la salute dell’uomo siano quasi rovinate dall’inquinamento, la comodità dell’automobile come mezzo di trasporto ha la precedenza.

In effetti, l’impegno per i viaggi in auto aumenta ogni anno. Nel 1940 gli Stati Uniti spesero meno di 1.053 miliardi di lire nella costruzione di strade, ma alla fine degli anni sessanta si spendevano ogni anno 6.435 miliardi di lire circa. E che dire del futuro?

I membri delle commissioni per le strade statali di grande comunicazione vogliono che la spesa annua sia quasi raddoppiata. Nel 1970 proposero un programma quindicennale per la costruzione di strade che sarebbe costato 187.000 miliardi di lire. Questo programma avrebbe provveduto 85.000 chilometri di nuove strade principali, migliorato le strade esistenti e sostituito migliaia di ponti. E quasi 17.000 miliardi della somma proposta sarebbero stati impiegati per completare i 68.000 chilometri della Rete Stradale fra gli Stati.

Questa rete stradale collegherà infine la maggioranza delle principali città e permetterà il rapido viaggio da una costa all’altra e da un confine all’altro senza un semaforo. Quando fu iniziato nel 1956, venne definito il più grande progetto di lavori pubblici della storia. Il costo calcolato era di circa 15.800 miliardi di lire e il 1971 era l’anno fissato per il termine dei lavori. Comunque, il progetto è stato ora ultimato solo per il 75 per cento e si è calcolato che costerà infine intorno a 41.000 miliardi di lire.

È quasi incredibile il ritmo a cui procede la costruzione di strade. La Germania stabilì il modello delle moderne autostrade quando, nel 1929, cominciò la costruzione delle sue autostrade. Allo scoppio della seconda guerra mondiale aveva ultimato una rete di queste autostrade lunga 2.030 chilometri. Ora, solo negli Stati Uniti, il suolo ricoperto ogni anno di asfalto è maggiore dell’intero stato del Rhode Island! Ma è prudente questo? Ha l’uomo seriamente considerato come ciò influisce sui processi terrestri di purificazione dell’aria per mezzo della vegetazione?

Benché non sia evidente, si è avuto un certo successo nel rendere più sicuri i viaggi stradali. Negli Stati Uniti il numero dei morti sarebbe ora tre volte maggiore se la percentuale dei morti per chilometro percorso fosse la stessa che nel 1934. Il numero di vittime del traffico è effettivamente sceso di oltre mille in un anno recente, da 56.400 nel 1969 a 55.200 nel 1970. Perché?

Ne sono stati evidentemente responsabili vari fattori. Uno la costruzione di auto più sicure, con albero dello sterzo che si affloscia in uno scontro, vetro del parabrezza che si sbriciola invece di rompersi, e cinture, richieste in tutte le nuove auto dal 1968. Inoltre, i miglioramenti nella costruzione di strade, inclusi tratti con solchi per svegliare i guidatori sonnolenti. Questo progresso è lodevole. Ma è realmente l’intera soluzione?

No; sono necessari cambiamenti di lunga portata nell’intera attitudine dell’uomo verso la vita e il suo simile. Potete migliorare la vostra sorte e quella delle persone che vi circondano mostrando viva considerazione per altri quando siete al volante di un’auto. Ma, per quanto riguarda la rovina della terra e la strage di vite umane a causa di ciò che avviene sulle strade, realmente ci vorrà il nuovo ordine di Dio per porvi rimedio.

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