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  • g72 22/12 pp. 21-24
  • Che cosa si può fare per le malattie delle gengive?

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  • Che cosa si può fare per le malattie delle gengive?
  • Svegliatevi! 1972
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Svegliatevi! 1972
g72 22/12 pp. 21-24

Che cosa si può fare per le malattie delle gengive?

LE MALATTIE delle gengive affliggono un gran numero di persone. Secondo lo Studio Nazionale della Sanità negli Stati Uniti, si dice che il 70 per cento degli uomini e il 63 per cento delle donne fra i diciotto e i ventiquattro anni soffrano di disturbi alle gengive. Circa cinque milioni di Americani viventi avevano perso tutti i denti per malattie delle gengive quando hanno compiuto trentacinque anni. Infatti, gli adulti perdono più denti a causa di malattie delle gengive che per la carie.

Le malattie delle gengive cominciano con l’infiammazione delle gengive. I dentisti la chiamano gengivite. Le gengive sono quel tessuto rosa che si trova sotto i denti e fra di essi. L’infiammazione si manifesta quando le gengive sanguinano nel pulirsi i denti con lo spazzolino o anche nel mangiare cibo che si deve masticare più energicamente come una mela cruda. Ci può anche essere solo un arrossamento al margine del tessuto gengivale più vicino al dente. In genere non fa male e le gengive cominciano a perdere la loro normale saldezza e rigidità. La malattia può cominciare presto; infatti, secondo uno studio l’85 per cento dei ragazzi fra gli undici e i diciotto anni soffre di gengivite.

Gli studiosi dei denti dicono che le cause per cui le gengive sanguinano sono molte. Ma in genere la causa fondamentale è la mancanza di buone abitudini di igiene orale. Spesso si accumula cibo negli interstizi fra i denti. Benché la carenza di vitamina C possa far sanguinare le gengive, la più comune causa è l’inadeguata pulizia dei denti e delle gengive.

Se la gengivite o le gengive sanguinolente e infiammate non si curano, la malattia progredisce lentamente fino al successivo stadio. Si tratta della malattia del periodonto o più comunemente chiamata piorrea. Se non si ferma il progresso della piorrea, può esser necessario estrarre i denti.

Che cosa si può fare per questi disturbi delle gengive?

Come combattere le placche dentarie

Le malattie delle gengive cominciano spesso con la formazione delle placche. Si tratta di una sostanza biancastra difficilmente visibile che si forma sui denti e che vi si attacca tenacemente. Queste placche dentarie piene di batteri si formano ogni volta che fate cattivo uso dello spazzolino nella pulizia dei denti. Le placche si formano più rapidamente fra i residui di cibi carboidrati. Ma se vi pulite bene i denti con lo spazzolino eliminate questi depositi molli e appiccicosi.

Se vi pulite bene i denti con uno spazzolino moderatamente soffice potete rimuovere le placche e ridurre la loro formazione a un bassissimo livello. Per la maggioranza delle persone va meglio uno spazzolino moderatamente soffice, giacché gli esperti dei denti riscontrano che gli spazzolini duri possono far ritirare le gengive. Gli spazzolini duri e di media durezza possono causare una grave erosione dei denti specialmente lungo il margine delle gengive. Gli spazzolini duri esercitano l’azione di una sega. Inoltre gli spazzolini duri non cedono abbastanza per pulire bene gli interstizi dentali, dove si formano rapidamente le placche.

Giacché le placche dentarie pare siano in stretta relazione con le malattie delle gengive, controllandone la formazione si impediranno gravi malattie delle gengive. Si sono scoperte alcune cose che vi aiuteranno a ridurre la formazione di placche:

(1) Limitate il consumo di zucchero; si è scoperto che così si riduce notevolmente la formazione di placche dentarie.

(2) Pulitevi regolarmente i denti con lo spazzolino, specialmente subito dopo i pasti.

(3) L’uso del filo per pulire i denti è un altro pratico metodo per controllare la formazione delle placche.

Come combattere la formazione del tartaro

Quando le placche rimangono sulla superficie dei denti, si induriscono dando luogo a una sostanza più dura chiamata comunemente “tartaro”. Il suo colore varia dal giallo chiaro al marrone scuro. Si forma sui denti lungo il margine delle gengive e ha bordi molto aguzzi, che tagliano le gengive quando si mastica il cibo. Si potrebbe paragonare il tartaro al deposito o alle incrostazioni che si formano in una teiera dopo un periodo di uso. Si forma a strati. Benché il tartaro si mischi con altri residui nella bocca, esso, come le incrostazioni di una teiera, è fatto essenzialmente di calcio.

Il tartaro si forma più abbondantemente in due zone generali: Sulla parte esterna dei molari superiori e su quella interna degli incisivi inferiori. Perché? Perché queste due zone della bocca sono vicino all’apertura delle ghiandole salivali e la saliva vi deposita più prontamente il calcio.

L’accumulo di tartaro causa spesso gravi malattie delle gengive. Questo perché il tartaro, mentre si forma e si indurisce, stacca le gengive dai denti. Ciò causa la formazione di tasche in cui si accumula altro tartaro. Microrganismi e particelle di cibo si accumulano nelle tasche, dando luogo a ulteriore infiammazione, un circolo vizioso. Man mano che il tartaro stacca le gengive dai denti, diventa più scuro (per i pigmenti del sangue).

Ciò che accade successivamente viene spiegato da una pubblicazione dell’Istituto Nazionale delle Ricerche sui Denti: “Col peggiorare della malattia, l’infiammazione si estende, le tasche diventano più profonde e vi si forma pus. Le gengive infette si ulcerano e sanguinano e le lesioni dei tessuti aumentano. Negli ultimi stadi, l’osso che regge i denti viene attaccato e distrutto. Se la persona non si cura, i denti si allentano e infine cadono”. — Research Explores Pyorrhea and Other Gum Diseases.

Che cosa si può fare per impedire che si formi il tartaro? Lavatevi regolarmente i denti con lo spazzolino per rimuovere i depositi molli di placche dentarie prima che si induriscano e si trasformino in tartaro. Riducete al minimo il consumo di cibi teneri e appiccicosi, poiché favoriscono la formazione del tartaro. I cibi croccanti aiutano a mantenere puliti i denti e le gengive.

Comunque, nonostante la buona cura dei denti si può sempre formare un po’ di tartaro, almeno ad alcuni. È importante che sia tolto da un esperto. I dentisti usano uno strumento tagliente per raschiar via il duro tartaro.

Gli odontoiatri riferiscono che chi segue un alto grado di igiene orale ha una minima formazione di tartaro in paragone con quelli che non usano altrettanto regolarmente e a fondo lo spazzolino per pulire i denti. Benché alcuni debbano farsi togliere il tartaro almeno una volta all’anno, coloro che praticano una buona igiene orale normalmente non ne hanno bisogno tanto spesso. I dentisti, comunque, desiderano che i loro pazienti si facciano vedere da loro almeno una volta all’anno e molti raccomandano un’annuale rimozione del tartaro e pulizia.

Molti, comunque, vanno dal dentista solo per farseli pulire. Ma gli odontoiatri dicono che è molto più saggio spendere denaro per farsi togliere il tartaro che non per una semplice pulizia. Il tartaro dev’essere tolto dal dentista o dall’assistente addestrato di un dentista. Ci vuole più tempo e costa di più che una semplice pulizia, ma può essere importante per prevenire gravi malattie delle gengive.

La piorrea è senza rimedio?

Che dire se uno ha già la piorrea? Che cosa si può fare? È necessario l’immediato trattamento. Altrimenti non solo alla fine perderete i denti ma si propagano anche in tutto il corpo nocivi batteri. La piorrea può essere in alcuni casi fonte di reumatismo, artrite, disturbi cardiaci e altri mali.

Nei suoi primi stadi la piorrea è curabile se trattata debitamente. Di solito richiede le cure del dentista e talvolta è necessaria anche l’eliminazione chirurgica delle tasche purulente.

Anni fa si pensava che chi aveva la piorrea o malattie delle gengive dovesse farsi togliere immediatamente tutti i denti e poi farsi fare la dentiera. Ora, si dà sempre più importanza alla cura dei disturbi delle gengive nel tentativo di controllare il decorso della malattia e conservare più a lungo i denti.

Un dentista con molti anni di esperienza spiega che nella maggioranza dei casi l’osso distrutto dalla piorrea non può essere riformato, per cui c’è l’idea “di arrestare la malattia e impedire così ulteriore distruzione. È stato ottenuto sorprendente successo, anche in quelli che sembravano casi quasi disperati. . . . Sia l’esperienza della moderna pratica che il peso dell’evidenza sperimentale mi ha portato a credere che, se si comincia abbastanza presto una cura preventiva, sia da parte del dentista che del suo paziente, ora quasi nessuno deve perdere i denti a causa della cosiddetta piorrea”.

Chi ha la piorrea deve anche esser certo di nutrirsi bene. I nutrizionisti ritengono importante l’adeguato consumo di calcio, fosforo, complesso della vitamina B e vitamina C. Per esempio, la nutrizionista Catharyn Elwood afferma che “la piorrea è simile allo scorbuto [causato da insufficienza di vitamina C]. Le gengive sanguinano con facilità, diventano tenere e spugnose, i tessuti ossei cedono”. Essa riferisce che “il dott. Martin C. E. Hanke dell’Università di Chicago curò la piorrea in un orfanotrofio di parecchie centinaia di bambini somministrando loro ogni giorno 450 grammi di succo d’arancia, a cui era stato aggiunto il succo di un limone. La vitamina C è molto concentrata in questi succhi di frutta”. Ella afferma pure che “prendendo da 300 a 1000 milligrammi di vitamina C al giorno in cibi naturali, o prendendo compresse di vitamina C”, si può contribuire a fermare il processo distruttivo.

Si riconosce che la piorrea è più comune e più grave con l’avanzare dell’età, per cui ogni anno che passa avete maggiore probabilità d’esserne colpiti. Se avete già una forma di malattia delle gengive, c’è probabilità che peggiori e non che migliori col passare del tempo, per lo meno se non è curata.

Come per altri disturbi delle gengive, la migliore misura preventiva contro la piorrea è la corretta igiene orale. Particolarmente importante è pulirsi i denti con l’uso dello spazzolino o del filo prima di andare a letto. Dopo un pasto durante il giorno, se non c’è la comodità di lavarsi i denti, si possono mangiare certi cibi che hanno un naturale effetto pulitore. Sono i cibi duri, fibrosi come quelli da fare in insalata e la frutta fresca.

Come per la maggioranza dei problemi, i disturbi delle gengive hanno piccoli inizi, ma possono causare grossi problemi. Ci sono persone che hanno per natura denti e gengive buoni e sani anche con poca o nessuna cura da parte loro. Ma la stragrande maggioranza ha bisogno di praticare una buona igiene orale per evitare e tenere sotto controllo le malattie delle gengive.

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