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  • Come salvare i denti
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  • Come riconoscere i sintomi
  • Formazione della placca dentaria: un fattore importante
  • Prevenzione
  • Perché alcuni sono più soggetti
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g82 8/6 pp. 21-24

Come salvare i denti

SAPEVATE che, anche se non avete denti cariati, potete perderli ugualmente? “Sono stato costretto a estrarre denti perfettamente sani”, ha detto un dentista con 35 anni di esperienza. ‘Ma perché?’ chiederete.

Le malattie del periodontoa (o della gengiva) sono la principale causa di perdita dei denti negli adulti. Secondo un periodico specializzato (The Journal of Preventive Dentistry), sono tra “le più comuni affezioni che gli uomini conoscano. Colpiscono circa nove su dieci adulti al di sopra dei cinquant’anni e circa il 75% delle persone di età variabile fra i 35 e i 50 anni”. Anche i bambini possono manifestare sintomi precoci di queste affezioni. Se non vengono curate distruggono l’apparato di sostegno del dente. Se volete dunque salvare i denti preoccupatevi non solo delle carie ma anche delle malattie delle gengive.

Molti però non si rendono conto di avere le gengive malate. Nei primi stadi di solito non si avverte dolore. Come si fa a sapere se le proprie gengive sono state colpite?

Come riconoscere i sintomi

La forma più comune di malattia delle gengive è un’infiammazione delle gengive (chiamata gengivite). L’insolito arrossamento del tessuto gengivale è già indice di infiammazione, ma lo è soprattutto una gengiva facilmente sanguinante.

La “piorrea” (o periodontite) è una forma più acuta di malattia delle gengive e interessa sia l’osso mandibolare che le gengive. Si riconosce solitamente dal pus che fuoriesce dalla tasca intorno ai denti quando si esercita pressione sulle gengive. Tuttavia, la fuoriuscita di pus è il risultato finale del processo cronico della malattia, non la malattia stessa. In genere si hanno la bocca e l’alito cattivo, e le gengive appaiono molto lisce e molli. Un altro sintomo è la retrazione gengivale. L’eccessiva mobilità dentale indica che la malattia ha colpito le strutture più profonde. In alcuni punti i denti si spostano, per cui si formano spazi fra loro o perdono l’allineamento.

“Quali sono le cause delle malattie del periodonto?” chiederete.

Formazione della placca dentaria: un fattore importante

La placca dentaria è una pellicola appiccicosa, costituita da batteri e da residui alimentari parzialmente digeriti, che si forma di continuo sui denti. Può essere molto nociva.

Quando si mangia, la placca utilizza lo zucchero contenuto negli alimenti per produrre acidi. Questi acidi e altre sostanze irritanti possono infiammare le gengive e renderle sensibili e facilmente sanguinanti. Se rimane sui denti, la placca può causare problemi anche più gravi.

I depositi dei sali di calcio contenuti nella saliva fanno indurire e inspessire la placca che aderisce fermamente ai denti. A questo punto viene chiamato tartaro. Man mano che si accumula, avendo una superficie ruvida, il tartaro fa lentamente staccare le gengive dai denti. Si formano così delle sacche attorno ai denti che si riempiono di batteri, residui alimentari e pus. Alla fine può essere interessato anche l’osso alveolare, che in certi casi pare venga riassorbito e i denti cominciano a tentennare. Facciamo un paragone: muovendo avanti e indietro un palo infisso nel suolo esso diventa sempre più mobile. Allo stesso modo, se non si fa qualcosa per arrestare la malattia, la perdita del dente colpito è imminente.

Si può fare qualcosa per prevenire le malattie del periodonto?

Prevenzione

Il modo migliore per prevenire le malattie delle gengive è quello di tenere al minimo la formazione della placca dentaria.

“Riducete il consumo di zucchero per limitare la formazione della placca e l’irritazione che essa provoca. Evitate spuntini a base di dolci che aderiscono ai denti”, raccomanda l’Associazione degli Odontoiatri Americani.

Inoltre eliminate la placca pulendovi bene i denti almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo ogni pasto. Pulitevi ogni giorno gli interstizi fra i denti con l’apposito filo (dental floss). Dato che la placca si forma quotidianamente, è importante eliminarla prima che si indurisca e si trasformi in tartaro.

È anche utile sottoporsi a regolari controlli. Il dentista può stabilire se ci sono cambiamenti nel tessuto gengivale e nell’osso alveolare. È in grado di dirvi se state pulendo bene i denti e forse spiegarvi come usare meglio lo spazzolino.

Facendo del vostro meglio per impedire la formazione della placca dentaria potrete prevenire le malattie delle gengive. Ma esistono alcuni altri fattori che spiegano perché certuni vi sono più soggetti di altri.

Perché alcuni sono più soggetti

Certe malattie, come l’anemia e il diabete, influiscono sulla gengiva e sulle ossa della bocca rendendo così alcuni più soggetti alle malattie del periodonto. Si crede che anche uno squilibrio ormonale contribuisca a queste affezioni.

Un altro fattore a cui badare è l’adeguata nutrizione, dato che influisce su tutto l’organismo, incluse le gengive e le ossa che sostengono i denti. Se nel regime alimentare mancano vitamine e minerali essenziali si può essere più soggetti a tale affezione.

Vi sono anche fattori locali che possono produrre irritazione delle gengive e favorire la formazione di tasche attorno ai denti. Alcuni di questi fattori sono: otturazioni imperfette sulle zone di contatto con i denti adiacenti; otturazioni in cui il materiale di riempimento si estende sotto il tessuto gengivale causando irritazione; perdita di un dente, e denti che non sono ben allineati quando si chiude la bocca.

Anche un’alimentazione a base di cibi troppo molli può favorire l’insorgere di malattie delle gengive, perché un fattore essenziale per resistere alla malattia è una vigorosa circolazione sanguigna nei tessuti. Lo spazzolino da denti può ovviare alla mancanza di stimolo dovuta a un’alimentazione basata su cibi che non richiedono vigorosa masticazione, ma solo se lo si usa in modo energico.

Si è scritto molto sulla relazione che il fumo e l’uso di noce di betel hanno con le malattie delle gengive. Generalmente parlando, c’è una maggiore incidenza di queste malattie fra coloro che usano tali prodotti, specie quando a ciò si aggiunge una cattiva igiene orale.

Forse siete tra i milioni di persone che già soffrono a causa di malattie delle gengive. Forse allora vi chiedete . . .

Che cosa si può fare?

‘Non c’è altro da fare che lavarsi meglio i denti’, pensano molti. Ma se si è già affetti da questo male, si dovrebbe ricorrere a un buon dentista. Perché?

Ogni caso di malattia del periodonto che non è progredita troppo richiede una buona pulizia dei denti. Il dentista provvederà a eliminare i depositi di placca e di tartaro da tutta la superficie dei denti sia sopra che sotto le gengive. Il tartaro è troppo duro per poterlo eliminare solo lavando i denti con lo spazzolino.

Per di più, se quando si chiude la bocca i denti non sono bene a contatto fra loro, il dentista può dover fare delle correzioni. Si impedirà così che i denti comincino a muoversi e che si formino delle tasche. Anche la sostituzione dei denti mancanti servirà a impedire che gli altri si spostino.

È pure indispensabile sostituire le otturazioni mal fatte. Perché? Per ristabilire il corretto contatto fra i denti e anche per impedire l’accumulo di residui alimentari. Agevolerà anche la pulizia dei denti.

Sono state messe a punto tecniche chirurgiche per curare e anche arrestare casi piuttosto avanzati di malattie delle gengive. Anni fa la cura era rivolta all’eliminazione dei fondamentali sintomi di piorrea, la fuoriuscita di pus. Ora però gli specialisti in questo campo si preoccupano di consolidare i denti, fare riattaccare il tessuto gengivale ai denti e far rigenerare in parte l’osso andato distrutto. Solo in pochissimi casi però si riesce a rigenerare l’osso.

Ma si ricordi che nei casi più progrediti della malattia le cure non sempre hanno successo. A volte un’alternativa necessaria è quella di togliere i denti colpiti e fare una protesi.

Fate la vostra parte

“Se non cooperate, potete risparmiarvi i soldi del dentista”, ha detto un odontoiatra. Sì, perché una qualsiasi cura abbia successo, dovete fare la vostra parte.

Dovete imparare a pulirvi bene i denti, non semplicemente lavarli con lo spazzolino. La placca può essere eliminata dalle superfici dei denti con una pulizia a fondo, ottenuta con l’uso energico dello spazzolino, del dental floss e dello stimolatore gengivale. Naturalmente per mettere in pratica questi suggerimenti ci vuole una buona autodisciplina.

Che dire dunque di voi? I vostri denti e il loro apparato di sostegno sono in buone condizioni? In tal caso, abbiatene cura!

Le malattie del periodonto hanno raggiunto proporzioni epidemiche in ogni parte della terra. Nondimeno sono migliorate notevolmente anche le tecniche odontoiatriche per prevenire sotto certi aspetti queste affezioni. Altrettanto dicasi dei metodi di cura e di controllo, una volta che se ne è colpiti. Non è detto che sia inevitabile perdere i denti nella vecchiaia. In molti casi le malattie del periodonto possono essere arrestate e si possono mantenere le gengive in buone condizioni mediante cure specialistiche, scrupolosa pulizia e buone abitudini alimentari.

Ricordate, voi siete la persona che più è responsabile della cura dei denti. Abbiatene dunque cura se volete salvarli!

[Nota in calce]

a “Periodonto” significa “attorno al dente”. Le malattie del periodonto sono processi infiammatori che colpiscono i tessuti attorno ai denti.

[Immagine a pagina 22]

Vari stadi della malattia

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