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  • g73 22/1 pp. 16-20
  • Perché c’è oggi una crisi di energia?

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  • Perché c’è oggi una crisi di energia?
  • Svegliatevi! 1973
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  • Uso di combustibili fossili
  • La crisi
  • Rapido esaurimento
  • “Cominciano a esaurirsi”
  • Dipendenza dal petrolio estero
  • Abbondanza di carbone utilizzabile?
  • Un dilemma
  • Perché servono nuove fonti energetiche?
    Svegliatevi! 2005
  • Si aggrava la crisi del petrolio
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  • Dovremo tornare al carbone?
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  • Energia: Perché è essenziale per la vita?
    Svegliatevi! 2005
Altro
Svegliatevi! 1973
g73 22/1 pp. 16-20

Perché c’è oggi una crisi di energia?

OGNI energia ha una sorgente. Il cavallo, per esempio, trae energia dalle sostanze chimiche della vegetazione che mangia. La vegetazione è la sorgente dell’energia muscolare, sia animale che umana.

Fino all’attuale secolo l’uomo ricorreva per lo più all’energia muscolare per compiere il suo lavoro, servendosi sia dei propri muscoli che di quelli degli animali. Inoltre, gli uomini bruciavano la vegetazione, la legna, liberandone l’energia da usare. Ancora nel recente 1870 l’energia ottenuta dalla legna provvedeva alla maggioranza dei bisogni di energia dell’uomo, per azionare i primi motori a vapore, battelli fluviali e locomotive ferroviarie.

Uso di combustibili fossili

Mentre l’industria cresceva, comunque, l’uomo aveva bisogno di maggiore energia per far funzionare le macchine di nuova invenzione. Si usarono combustibili fossili posti nei giacimenti della terra epoche or sono. Fu estratto il carbone e fu usato in volume crescente. Nel 1910 era la sorgente di energia per i tre quarti dei bisogni dell’uomo.

Verso il 1859 l’uomo cominciò a usare, in grandi proporzioni, un altro combustibile fossile, perforando quell’anno con successo un pozzo petrolifero. Un principale uso del petrolio è oggi quello di provvedere energia alle automobili e ad altre forme di trasporto. I soli Stati Uniti usano ora, in media, circa 2.440 milioni di litri di petrolio al giorno!

Più recentemente, in particolare dalla seconda guerra mondiale, sono stati portati alla luce gas naturali estratti dal sottosuolo. Si è costruita negli Stati Uniti una rete di circa 1.287.200 chilometri di gasdotti sotterranei, quattro volte la lunghezza degli oleodotti petroliferi della nazione. Il gas con cui una donna di casa cucina può aver percorso, senza mai fermarsi dal campo di estrazione, molte centinaia di chilometri.

Oggi più del 95 per cento dell’energia occorrente agli Stati Uniti è fornita mediante questi combustibili fossili. Nel 1970, il petrolio provvedeva circa il 43 per cento, il gas naturale circa il 33 per cento e il carbone circa il 20 per cento dell’energia totale necessaria al paese. Il resto dell’energia era fornito principalmente da centrali idroelettriche. Questa dipendenza dai combustibili fossili è alla radice della crisi di energia.

La crisi

Il Times di New York del 19 marzo 1972 spiegò: “La stretta è sentita perché le nostre risorse di energia — carbone, olio e gas naturale — cominciano a scarseggiare e la richiesta di queste risorse aumenta nel resto del mondo con più rapidità che negli Stati Uniti”.

Che accadrebbe se all’improvviso queste fonti di energia si esaurissero? L’attuale modo di vivere industrializzato dell’uomo cesserebbe! Automobili, autobus, treni e aeroplani si fermerebbero. La maggioranza di lampade, televisori, frigoriferi e altri apparecchi elettrici smetterebbero di funzionare. Questa è la base della crisi.

Ma cominciano i combustibili fossili davvero a “esaurirsi”? Alcuni li hanno considerati praticamente illimitati, almeno sicuri per migliaia d’anni. Che cosa è accaduto?

Rapido esaurimento

Le richieste d’energia sono aumentate più rapidamente di quanto si attendesse. I combustibili fossili si sono consumati a un ritmo fantastico. Ogni giorno, in media, il mondo estrae dalla terra circa 7.560 milioni di litri di petrolio! Nel 1970 la cifra mondiale salì al 9,5 per cento più di quella dell’anno precedente. Se tale ritmo continuasse, l’uso del petrolio più che raddoppierebbe in dieci anni. Il consumo di petrolio nell’Europa Occidentale è più che triplicato effettivamente negli ultimi dieci anni. Riguardo alla sorprendente richiesta di combustibili fossili, Science Digest dell’ottobre del 1971 disse:

“Il rapido esaurirsi del deposito mondiale di questi essenziali materiali grezzi diviene sinistramente drammatico quando si comprende che nel 1968, metà del petrolio usato dall’uomo in tutta la storia l’aveva prodotto nei precedenti 12 anni. In realtà, la maggior parte del consumo mondiale dei combustibili fossili ha avuto luogo negli ultimi venticinque anni”.

Tale incidenza del consumo ha un effetto da valanga, che acquista incredibile velocità. Per esempio, il consumo di energia elettrica si è più che raddoppiato ogni dieci anni negli Stati Uniti. Ciò significa, come osserva Scientific American del settembre 1971: “Nei prossimi dieci anni gli U.S.A. genereranno tanta elettricità quanta ne han generata dal principio dell’èra elettrica”. Le conseguenze di una doppia incidenza del consumo ogni dieci anni sono sconcertanti.

Benché nessuno conosca quanto carbone, petrolio e gas sia nella terra, per fare un’illustrazione supponiamo che il 5 per cento della provvista totale sia stato finora consumato. Ciò significa che al ritmo di un doppio consumo ogni dieci anni, tutti i combustibili fossili della terra si esauriranno in circa quarant’anni!

“Cominciano a esaurirsi”

Il ritmo a cui i combustibili fossili della terra si consumano è per molti spaventevole. Alcuni esperti dicono che si esauriranno ‘solo fra poco più di una generazione’. In una relazione del 1969 al presidente degli Stati Uniti, l’Accademia Nazionale delle Scienze predisse: “Ci vorranno solo altri 50 anni circa per portare a totale esaurimento il grosso dell’iniziale provvista mondiale dei liquidi petroliferi e dei gas naturali recuperabili”.

Comunque, questa predizione di tre anni fa può ben essere altamente ottimistica. Già la provvista di gas naturale si va esaurendo. In una relazione al personale dello scorso febbraio, la Commissione Federale per l’Energia notò che la scarsità a cominciare dal 1971 “ha segnato una svolta storica, la fine della crescita dell’industria del gas naturale non ostacolata da questioni di fornitura”. La relazione concludeva: “Il peso di alleviare la deficienza ricadrà su altri combustibili”.

Tuttavia, anche il petrolio scarseggia negli Stati Uniti. Già si importa più di un quarto del petrolio del paese, circa 620 milioni di litri al giorno, in media. Ma secondo una recente relazione del Dipartimento dell’Interno, queste importazioni dovranno più che essere raddoppiate nel 1980.

Dipendenza dal petrolio estero

Nonostante che siano state fatte scoperte di petrolio in Alaska, la maggior quantità delle rimanenti risorse conosciute di petrolio della terra è in altri paesi, in particolar modo nel Medio Oriente. L’assistente del Segretario dell’Interno degli Stati Uniti, Hollis M. Dole, dice pertanto: “Questo paese dovrà andare dov’è il petrolio — in Africa e in Medio Oriente — per soddisfare il suo deficit di combustibile”.

Tuttavia una crescente dipendenza dal petrolio del Medio Oriente non fa che accentuare la crisi d’energia, come indicò il Times di New York del 7 dicembre 1971:

“La Commissione per il Servizio Pubblico di Stato ha asserito che ‘le attuali realtà politiche’, compreso ‘il continuo covare del conflitto arabo-israeliano’, han reso gli enti elettrici dello stato sempre più vulnerabili all’interruzione della loro fornitura dei residui di combustibili petroliferi. Quasi tutto tale petrolio è importato”.

Lo Herald di Miami riferisce: “Il petrolio del Medio Oriente è così importante che gli Stati Uniti sono disposti a correre il rischio di un confronto nucleare per proteggerlo”. Sì, oggi le nazioni rischierebbero la guerra per ottenere il petrolio che è necessario per far funzionare l’industria, alimentare le auto, far funzionare i televisori e far accendere le lampade.

Ma perché non si può far affidamento sul carbone anziché sul petrolio come principale sorgente di energia? Si riferisce che gli Stati Uniti hanno ancora grandi quantità di carbone.

Abbondanza di carbone utilizzabile?

Il problema è che la maggior parte del carbone è troppo pieno di zolfo per soddisfare le attuali norme circa l’ambiente. Le leggi in un crescente numero di città non permettono di bruciare il carbone che ha un contenuto sulfureo superiore all’1 per cento. Perciò negli impianti di generazione dell’energia sempre più comunità sostituiscono al carbone combustibili meno inquinanti, petrolio e gas naturale. Contrariamente a quanto sembra che pensano alcuni, l’uomo semplicemente non sa come eliminare gli inquinanti sulfurei dal carbone o dal petrolio. Il presidente Nixon nel suo messaggio sull’energia del 4 giugno 1971 spiegò:

“Una maggiore strettoia nel nostro programma di energia pulita è il fatto che ora non possiamo bruciare carbone o petrolio senza riversarne nell’aria il contenuto sulfureo. Abbiamo bisogno di una nuova tecnologia che consenta di eliminare lo zolfo prima di emetterlo nell’aria”.

È vero che c’è carbone disponibile con un piccolo contenuto di zolfo. Ma dev’essere molto probabilmente vicino alla superficie terrestre, ed è così ottenibile solo con metodi di estrazione a cielo aperto. E l’estrazione a cielo aperto rovina tanto il terreno che sono state proposte leggi per dichiararla illegale.

Il carbone che è in profondi strati della terra, d’altra parte, è difficile e costoso da ottenere, ed è probabile che abbia un alto contenuto sulfureo. Perciò T. F. Bradshaw, presidente della Compagnia di Richfield, osservò: “Infatti il carbone, almeno a breve scadenza, è probabile che sia in piccole quantità nonostante queste grandi riserve”.

Un dilemma

All’uomo si presenta un vero dilemma. La società industrializzata d’oggi per operare ha bisogno di grandi quantità di energia. Tuttavia le forniture di combustibile si vanno esaurendo, in particolar modo quelle che causano meno inquinamento. Se si usano i combustibili disponibili, le persone sono lentamente avvelenate dall’inquinamento. Ma se non si usano, l’industrializzata società moderna muore lentamente per mancanza di energia.

Pare che gli uomini facciano pericolose scelte per mantenere il loro attuale, industrializzato, modo di vivere mediante consumo di energia. Così, pur riconoscendo la gravità della scarsezza di combustibili fossili, S. David Freeman, ex consulente sull’energia del presidente Nixon, osservò:

“L’esaurirsi delle risorse di energie non è in sé tale da costituire il grosso del problema. . . . Le quantità di monossido di carbonio, le piccole particelle di materia e altri inquinanti potenziali progettati nei prossimi due decenni sono così grandi da far pensare alla possibilità di cambiamenti fondamentali nel nostro ambiente”.

È ovvio che un cambiamento è necessario, e deve avvenire presto. Gli attuali mezzi per generare energia devono essere sostituiti. Questo è generalmente riconosciuto. Infatti, la scelta della sostituzione pare sia stata già fatta: è l’energia nucleare. Gli Stati Uniti vi si sono praticamente impegnati.

Ma è l’energia nucleare sicura? È una scelta saggia? Come è generata l’elettricità dall’energia nucleare? Lasciamo che queste domande siano considerate in un prossimo numero.

[Immagine a pagina 17]

LE NOSTRE PRINCIPALI RISORSE DI ENERGIA SONO SCOMPARSE!

NON FUNZIONA PIÙ NIENTE!

Potrebbe l’attuale crisi condurre a ciò?

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