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  • g80 22/5 pp. 11-13
  • Dovremo tornare al carbone?

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  • Dovremo tornare al carbone?
  • Svegliatevi! 1980
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  • E le automobili?
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Svegliatevi! 1980
g80 22/5 pp. 11-13

Dovremo tornare al carbone?

FINO al 1940 il carbone era stato la principale fonte commerciale di energia. Da allora la quantità di carbone estratto è cambiata di poco, ma il consumo di petrolio e di gas naturale è aumentato così in fretta che ora solo il 30 per cento dell’energia mondiale è fornito dal carbone. Questo è avvenuto non perché ci fossero problemi a trovare carbone, ma soprattutto perché il petrolio costava meno. Se il petrolio diventerà troppo costoso e alla fine si esaurirà, non potremo tornare al carbone?

Di carbone ce n’è in abbondanza. Nei depositi accertati ce n’è abbastanza per sopperire a tutto il fabbisogno di energia per almeno 150 anni. Si dovrebbero aprire molte nuove miniere, e si dovrebbero proporzionatamente incrementare i mezzi di trasporto per ferrovia e navi a vapore, ma il carbone c’è.

Per generare elettricità e per le fabbriche, il carbone è un appropriato sostituto del petrolio. Ma per il riscaldamento domestico ha degli ovvi svantaggi.

Riscaldamento domestico

Molti dei nostri lettori più vecchi rammenteranno il tempo quando d’inverno bisognava fare tutti i giorni il lavoro di alimentare la caldaia col carbone preso da un nero e polveroso bidone, e poi versare la cenere ancor più polverosa in altri bidoni da portare allo scarico. E ci volevano un po’ di abilità e di pazienza per accendere i carboni quando il fuoco s’era spento. Se si paragonano questi lavori poco piacevoli alla comodità di regolare solo il termostato che aziona il dispositivo a gas o ad iniezione e lo accende dalla spia, sono pochi quelli che vorrebbero tornare all’“èra del carbone”.

Ricordate pure come nei paesi o nelle città dove tutti usavano il riscaldamento a carbone, il manto di neve appena caduta si anneriva subito per la fuliggine proveniente da centinaia di camini. Una generazione abituata alla pulizia e alla comodità dei combustibili derivati dal petrolio sarà riluttante a rimettersi in casa il bidone del carbone.

E le automobili?

Il carbone è fuori questione come carburante per l’automobile. Un motore a combustione interna funziona solo con combustibili liquidi o gassosi. Il carbone differisce dal petrolio più che altro per il contenuto di idrogeno, ma si può idrogenare per convertirlo in combustibile liquido o gassoso. Questo procedimento fu utilizzato su vasta scala durante la seconda guerra mondiale per sopperire al fabbisogno di benzina della Germania, ed è utilizzato anche oggi nella Repubblica Sudafricana. Tuttavia, occorrerà un notevole concorso da parte dell’industria petrolifera e di quella chimica, probabilmente con sovvenzioni governative, per produrre combustibili sintetici nella misura necessaria per sostituire il petrolio. Nel prossimo futuro, tali combustibili saranno disponibili solo in piccole quantità e a prezzi altissimi.

Una possibilità più immediata è quella di far andare le automobili con batterie di accumulatori elettrici. L’automobile elettrica è già abbastanza comune in alcune città, e può provvedere al trasporto locale di singoli individui o famiglie. Per caricare le batterie basta collegarle a una presa di corrente nel garage. Tuttavia, la velocità, la portata e le prestazioni di tali auto sono molto inferiori alle esigenze dell’automobilista medio d’oggi.

Vetture o treni elettrici più grandi sono adatti al trasporto collettivo. Filobus i cui motori elettrici erano alimentati da una linea aerea erano comunemente impiegati per i viaggi urbani e interurbani prima dell’avvento di automobili e autobus. Veloci treni elettrici sono ancora comuni in Europa e in Giappone, nonché nelle metropolitane delle grandi città. Tutti questi funzionano con l’energia generata nelle centrali con il carbone, ma implica il passaggio dall’automezzo individuale al trasporto collettivo.

I problemi dell’inquinamento sussistono

Passando dal petrolio al carbone, l’inquinamento atmosferico cambia, ma non viene eliminato. Uno dei principali fattori che contribuiscono allo smog, gli idrocarburi parzialmente bruciati dei gas di scarico delle automobili, cesserà d’essere un problema, ma gli ossidi d’azoto e di zolfo liberati dal carbone potrebbero essere altrettanto o ancor più nocivi. Si dovrà ottenere una combustione più efficiente per evitare che si riformi l’atmosfera satura di fumo delle città industriali di 50 anni fa.

Un altro tipo di inquinamento, cioè l’accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera, è inevitabile e irreversibile finché si brucia un qualsiasi tipo di combustibile fossile. Dall’inizio della rivoluzione industriale, abbiamo sottratto tanto carbone alla terra, immettendolo nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica, che la sua concentrazione globale è aumentata del 5 per cento. Alcuni scienziati credono che alla concentrazione normale il clima è in delicato equilibrio, ma se lo si sconvolge troppo l’intera terra potrebbe riscaldarsi a tal punto che la calotta artica e quella antartica si scioglierebbero. C’è anche la preoccupazione che la terra divenga troppo calda per consentire la vita.

Sebbene altre fonti energetiche possano alfine sopperire alle principali esigenze umane, è evidente che nessuna di esse si potrà sfruttare abbastanza in fretta per colmare il vuoto lasciato dal rapido esaurimento delle riserve di petrolio. La sola fonte energetica che si potrà sfruttare abbastanza presto per colmare il vuoto è il carbone.

Ma si potrà veramente risolvere il problema dell’energia col carbone? La Bibbia mostra che Dio si propone di trasformare la terra in un paradiso. La dipendenza da una fonte energetica che inquina l’ambiente non è compatibile con questo suo proposito. Inoltre, le Scritture dicono che Dio fece la terra perché fosse abitata per sempre, da persone timorate di Dio che vivessero in eterno. (Isa. 45:18; Sal. 96:10-13; Giov. 17:3) Quindi deve avere provveduto riserve di energia adatta che durino oltre gli anni ottanta, sì, oltre i prossimi 150 anni.

Quali fonti energetiche corrispondono a tale descrizione? Come si possono utilizzare? Nei prossimi numeri di Svegliatevi! sarà data la risposta a queste domande e verrà considerato ciò che stanno facendo gli uomini per far fronte al problema immediato.

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