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  • g73 8/6 pp. 17-21
  • Cooperate con le difese del vostro corpo

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  • Cooperate con le difese del vostro corpo
  • Svegliatevi! 1973
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  • Difese immunologiche
  • Cooperiamo con le difese immunologiche
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  • Difese ormonali
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Svegliatevi! 1973
g73 8/6 pp. 17-21

Cooperate con le difese del vostro corpo

L’AUTOMOBILE correva a 185 chilometri all’ora quando tamponò un’altra auto che procedeva a 90 chilometri all’ora. Una vittima dell’incidente, non contenta del risarcimento ottenuto, citò il fabbricante dell’auto guidata a tale velocità. Accusò il fabbricante d’essere responsabile perché aveva fatto un’auto che poteva andare a tale velocità. La Corte Circoscrizionale d’Appello degli U.S.A. che considerò la causa emanò un diverso parere. Essa sostenne che il fabbricante ha “il dovere di evitare difetti nascosti e pericoli latenti o celati. Non è obbligato a prevedere l’assai negligente ed errato impiego del suo prodotto e a proteggere da ciò”.

Si potrebbe dire che alcuni esperti nel campo della medicina considerino il corpo umano come la vittima di quell’incidente considerò l’auto da cui fu ferita. Ma non tutti. Alcuni comprendono la sapienza che si rispecchia nel suo disegno. Pertanto lo scienziato W. B. Cannon scrisse un libro intitolato “La sapienza del corpo”. Che il disegno rifletta sapienza non significa, però, che gli abusi non rechino danno, ed è qui che molti mostrano di non avere buon giudizio. Come si espresse in proposito il dott. Linus Pauling: “Ci insultiamo di continuo facendo cose per cui i nostri corpi non furono mai fatti”. E qual è il risultato? L’acceleramento del processo di invecchiamento, malattia e morte.

Non c’è dubbio che se esaminiamo il corpo riscontriamo che il Creatore prese meravigliosi provvedimenti per il suo benessere. L’uomo non è un robot ma, piuttosto, ha la capacità e la libertà di scegliere fra una condotta saggia e una condotta stolta e subirne le conseguenze. La salute del nostro corpo è in larga misura soggetta alla legge divina: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Se cooperiamo con le difese del nostro corpo possiamo ridurre le probabilità di salute cagionevole e malattie. — Gal. 6:7.

Tra le difese mediante cui il corpo si mantiene in buone condizioni vi sono i suoi sistemi di difesa immunologica (inclusi i globuli bianchi del sangue e gli anticorpi), l’interferone, gli ormoni e perfino la pelle. Tutti questi si potrebbero paragonare a soldati, poliziotti e pompieri che servono a proteggere una famiglia, una città o una nazione da incombenti pericoli. La ragione e il buon senso, naturalmente, indicherebbero ai cittadini di cooperare con queste difese per avere protezione e sicurezza. E così anche la persona deve fare la sua parte, deve cooperare con le difese del suo corpo se vuole stare bene.

Difese immunologiche

L’“immunità” è stata definita una “parola di tutti i giorni, comunemente applicata all’elaborata serie di reazioni mediante cui il corpo si difende dall’invasione di microrganismi”. A queste reazioni partecipa un certo numero di diverse specie di cellule o globuli bianchi del sangue che servono a difendere la purezza del torrente sanguigno. Essi si moltiplicano notevolmente quando agenti estranei, nocivi o virulenti invadono o attaccano il corpo. Pertanto la diagnosi dell’appendicite può a volte essere confermata da ciò che si chiama “quadro sanguigno”.

Che cosa spinge queste cellule bianche ad agire, che cosa permette loro di riconoscere questi svariati invasori estranei, pure chiamati antigeni? Ebbene, le gammaglobuline, una delle proteine del sangue, producono gli anticorpi, che si fissano agli antigeni, classificandoli così come invasori e facendo in modo che i globuli bianchi li attacchino e li distruggano mediante l’azione enzimatica. Una volta si pensava che un antigene facesse produrre alle cellule plasmatiche un anticorpo specialmente adatto per esso. Ma ora si comprende che le cellule plasmatiche hanno potenzialmente migliaia di diverse specie di anticorpi, per cui quando i batteri attaccano il corpo si uniscono con uno qualsiasi di un certo numero di anticorpi che corrispondono loro piuttosto strettamente.

Il processo è stato illustrato in questo modo: L’antigene, invece che essere come un uomo che andava dal sarto per farsi fare un abito su misura (come si pensava una volta), è come l’uomo che va in un grande negozio di confezioni con migliaia di abiti di vari modelli e taglie e ne sceglie uno fra quelli che gli stanno abbastanza bene, benché non alla perfezione.

Che cosa accade quindi? Il corpo emette un segnale e le cellule plasmatiche cominciano a produrre migliaia di quel particolare anticorpo. Che gli anticorpi non debbano corrispondere perfettamente si può vedere dal fatto che l’inoculazione del vaiolo bovino (che è molto simile ma non identico al virus del vaiolo) può rendere immuni dal vaiolo.

Il corpo ha bisogno di tempo per produrre tutti questi anticorpi e così a volte il corpo soccombe agli invasori e si ammala. Comunque, se gliene è dato il tempo necessario, in genere il corpo vince e come risultato dell’aumento degli anticorpi, il corpo sarà probabilmente piuttosto immune da futuri attacchi. Per cui c’è il detto: “Non c’è nessuna immunità come l’immunità della convalescenza”. Ad esempio, chi da bambino ha avuto la varicella è quindi immune da quella malattia. Per mezzo di inoculazioni, comunque, gli uomini sono stati spesso in grado di provvedere al corpo l’immunità artificiale, come da note malattie quali difterite, pertosse, morbillo e altre.

Il torrente sanguigno di alcuni pare sia privo di gammaglobulina e, di conseguenza, non produce anticorpi, per cui essi sono soggetti a ogni forma di infezione batterica. Sono rare eccezioni, comunque. Essenzialmente, i corpi umani hanno realmente questo efficacissimo meccanismo di difesa. Perché dunque alcuni si ammalano quando sono esposti a nocivi batteri mentre altri no? Perché dipende da più di un fattore. Tanto per cominciare, c’è la faccenda dei geni. È noto che si eredita la predisposizione a certi mali, per cui che uno si ammali o no può dipendere soprattutto dalla predisposizione o dalla resistenza ereditata. Ovviamente, se entrambi i genitori erano diabetici, la persona sarebbe più soggetta a essere colpita dalle malattie infettive che affliggono i diabetici. Una tale persona dovrebbe perciò stare molto più attenta di un’altra i cui genitori godevano di un’ottima salute.

Un fattore che ha relazione con ciò e aiuta a spiegare perché alcuni sono vittime di infezioni e altri no è il fatto che le infezioni e le malattie non sono esclusivamente questione di virulenza, cioè della forza dei batteri, come si pensava una volta. L’infezione è anche questione di ecologia, cioè della condizione dell’ospite, del corpo. Pertanto gli esperimenti fatti sui topi hanno mostrato che se soffrono la fame o sono supernutriti con certi cibi prendono molto rapidamente certe infezioni. Ma quando i topi sono di nuovo debitamente alimentati, in soli pochi giorni la loro resistenza diventa normale. Accade la stessa cosa agli uomini: molto dipende dalle generali capacità di resistenza del corpo.

Cooperiamo con le difese immunologiche

Come potete cooperare, come potete rafforzare il sistema di difesa immunologica del vostro corpo? Usando buon senso. Non accontentatevi semplicemente di non ammalarvi. Pensate come mantenervi in buona salute con un’adeguata alimentazione, che significa non solo accertarvi di prendere sufficienti proteine, grassi e carboidrati (zuccheri e amidi), ma anche di prendere le vitamine e i minerali necessari. Un panino imbottito e una bibita non sono un pasto equilibrato. I cibi poco raffinati, come grano intero, riso non brillato, melasse e frutta e verdura in abbondanza vi saranno di grande aiuto a questo riguardo. C’è poi il fatto di riposare e dormire quanto basta, fare regolare esercizio se avete un’occupazione sedentaria ed evitare gli eccessi di qualsiasi specie, queste sono le cose che vi aiuteranno a rafforzare il sistema di difesa immunologica del corpo.

Essendo frugali a tavola aiuterete particolarmente le vostre difese immunologiche. Pertanto gli esperimenti con i topi hanno mostrato che se ricevevano solo un terzo della normale quantità di cibo, che però era nutriente ed equilibrato, vivevano molto più a lungo. Si dice che questo sia dovuto ai cambiamenti che tale alimentazione produce nel sistema immunologico dei topi. Benché si ottenessero questi risultati coi topi, l’immunologo dott. R. L. Walford della Scuola di Medicina dell’Università di California a Los Angeles, disse che questo indicava che gli uomini erano saggi a mangiare meno, e che affinché tale alimentazione fosse veramente efficace doveva essere iniziata presto, subito dopo lo svezzamento del bambino. — Times di New York, 4 agosto 1971.

Interferone

Un altro meccanismo di difesa del corpo è l’interferone, sostanza scoperta piuttosto di recente, e al presente oggetto di intensi studi. Essa è prodotta dalle cellule del corpo per difendersi dalle infezioni virali e differisce sotto vari aspetti dagli anticorpi. Diventa subito efficace, mentre gli anticorpi impiegano tempo a moltiplicarsi. Pertanto è detto che “l’interferone è presente al posto giusto, al tempo giusto e in concentrazione abbastanza elevata da avere un importante ruolo nella guarigione dalle infezioni virali”.

In secondo luogo, l’interferone non è specifico, mentre l’anticorpo lo è, agendo solo contro un certo antigene o uno molto simile ad esso. Il virus invasore induce le cellule a produrre l’interferone che agisce non solo contro quel particolare virus ma contro una vasta gamma di virus. In terzo luogo, l’interferone non agisce sul virus invasore nel modo in cui l’anticorpo agisce sull’antigene, ma agisce sulle cellule stesse del corpo, permettendo loro di neutralizzare gli effetti del virus.

Inoltre, benché l’interferone sia una particella proteica, non è trattato dal sistema immunologico del corpo come una sostanza estranea. A motivo di ciò, si può introdurre l’interferone di un altro corpo o anche di un’altra specie senza causare la formazione di anticorpi. Comunque, la produzione di interferone dal sangue per l’impiego è un processo così costoso da essere proibitivo. Per questa ragione i ricercatori medici hanno fatto esperimenti con sostanze che stimolerebbero la produzione di interferone nelle cellule del corpo. Hanno ottenuto una tale sostanza che hanno chiamata “poly I:C”.

Facendo esperimenti con questa sostanza sui topi hanno riscontrato che è molto efficace. Pertanto tre ore dopo avere dato il poly I:C a diciassette topi e un placeboa a trentadue altri, fu inoculata a tutti una dose letale di virus della polmonite dei topi. Al termine di quattordici giorni tutt’e diciassette i topi a cui era stato dato il poly I:C erano ancora vivi, ma solo uno dei trentadue che avevano ricevuto il placebo era in vita. Per quanto riguarda l’uso del poly I:C nell’uomo, è ancora allo stadio sperimentale.

Come potete cooperare con il ‘sistema’ dell’interferone? Giacché l’interferone combatte le infezioni virali e le più comuni di esse sono quelle che colpiscono il naso e la gola d’inverno, si può considerare che qualsiasi cosa combatta il comune raffreddore coopera con il proprio sistema di difesa dell’interferone. Si può far questo in vari modi. L’abbondante consumo di agrumi, specialmente pompelmi, limoni e cedri, prima di prendere il raffreddore, ne possono proteggere. Anche evitando cibi ricchi e troppo lavorati, specialmente dolci, sostanziosi budini, ecc., molti altri sono stati aiutati a non prendere il comune raffreddore. E assai di recente è stata fatta molta pubblicità all’impiego della vitamina C per combattere il comune raffreddore.

Difese ormonali

Giustamente gli ormoni sono stati definiti “un altro aspetto delle difese naturali del corpo”. Ci vengono in aiuto quando siamo minacciati di violenza, aiutandoci a combattere o a fuggire. In caso di ira o lotta il corpo produce noradrenalina, e in caso di timore o fuga o depressione (definita quest’ultima, “ira rivolta contro di sé”) il corpo produce adrenalina.

Di fronte alla scelta fra la lotta e la fuga, vari ormoni fanno respirare più profondamente i polmoni e il cuore batte più rapidamente, la pressione sanguigna sale, il sangue si sposta dagli organi interni ai punti dov’è più necessario, ai muscoli, al cuore e al cervello.

Come potete dunque cooperare con il sistema di difesa ormonale del vostro corpo? Primariamente in due modi. Tutto quello che fate per mantenervi in buona salute (mangiare cibo nutriente, riposare e dormire quanto basta, ecc.) vi darà una migliore riserva da cui gli ormoni potranno attingere in caso di pericolo. E, specificamente, più imparate a dominare le vostre emozioni minori saranno lo sforzo e la tensione a cui sottoporrete i vostri organi vitali. Verace è il proverbio biblico: “Il cuore calmo è la vita dell’organismo carnale”. — Prov. 14:30.

La pelle è una difesa

Una difesa del corpo da non trascurare è la pelle. Essa protegge effettivamente il corpo dall’invasione di sostanze od organismi nocivi. È molto adatta a questo scopo, avendo uno strato esterno morto eppure antisettico mantenuto umido ed elastico mediante la traspirazione e le secrezioni oleose. Che cosa potete fare per cooperare con questo sistema difensivo del vostro corpo?

Nel caso di un taglio o di altra ferita, di principale importanza è che la puliate bene. Per avere la pelle in buone condizioni pure necessaria è l’adeguata alimentazione. Pertanto ci è detto che i gravi disturbi della pelle “si manifestano presto e in modo notevole” in molti casi di “insufficienza nutritiva”. E mentre la doccia o il bagno quotidiano può avere i suoi meriti estetici, può danneggiare se si fa un esagerato uso di un sapone ruvido. Secondo uno dei principali esperti americani di allergia, “il paziente può fare il bagno quotidiano senza usare sapone e pulire adeguatamente il proprio corpo strofinandosi con delicatezza la pelle con un asciugamano asciutto dopo il bagno”.

Buon senso e modestia suggeriscono di attribuire all’onnisapiente Creatore il merito dei sistemi difensivi del nostro corpo e ringraziarlo. Giacché la buona salute è una condizione molto desiderabile, la sapienza da parte nostra ci dice di cooperare con questi meccanismi di difesa.

[Nota in calce]

a ‘Preparato inerte somministrato per soddisfare il paziente o per fare esperimenti’.

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