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  • Frankfurt Flughafen — Aeroporto del futuro?

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  • Frankfurt Flughafen — Aeroporto del futuro?
  • Svegliatevi! 1973
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  • Difficoltà del servizio bagaglio
  • Comunicazioni, forti e chiare
  • La tecnologia e il fattore umano
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Svegliatevi! 1973
g73 8/7 pp. 23-25

Frankfurt Flughafen — Aeroporto del futuro?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Germania Occidentale

PER quasi otto anni è stato “il più grande cantiere d’Europa”. Enormi quantità di terra sono state portate via e sono state fatte immense gettate di cemento. Progressivamente vi sorse il nuovo aeroporto Rhein-Main di Francoforte.

Chiamato il cuore d’Europa, con circa 5.000 voli settimanali per le più remote parti della terra, l’aeroporto Rhein-Main o Flughafen di Francoforte è uno dei più grandi aeroporti del mondo. In Europa è al terzo posto, dopo l’aeroporto Heathrow di Londra e Orly di Parigi. Nel 1971 oltre 10 milioni di passeggeri comportarono un immenso sforzo per le attrezzature antiquate allora in uso. Non fu dunque senza considerevole sollievo che nel marzo del 1972 fu aperta la nuova aerostazione, accolta da molti come il prototipo dell’efficiente, moderno modello di aeroporto.

Vantaggi e svantaggi

L’aerostazione nuova di zecca renderà probabilmente molto più piacevole la sorte del viaggiatore sotto molti aspetti. Invece di consistere di molti edifici sparsi, il nuovo Flughafen di Francoforte è tutto sotto un unico tetto. L’aerostazione centrale a quattro piani e dotata di aria condizionata è lunga più di mezzo chilometro. Essa è così grande che camminando non è strano essere superato da un dipendente dell’aeroporto in bicicletta. In certi punti “marciapiedi mobili” permettono ai passeggeri di coprire le distanze con più rapidità.

Questo enorme edificio ospita le 220 aviolinee che fanno servizio a Francoforte. Dal centro dell’aerostazione si dipartono quattro prolungamenti simili alle dita di una mano. Intorno a questi prolungamenti ci sono le aree di sosta degli aeromobili così che i passeggeri possono salire o scendere dall’aereo del tutto al coperto.

Oltre ai servizi tecnici sussidiari necessari per far muovere senza pericolo gli aerei in aria e a terra, l’aeroporto offre molte caratteristiche di una città di moderata grandezza. Ci sono costruzioni adibite a uffici, l’ufficio postale, reparti di polizia e di pompieri, banche, bagni pubblici, barbieri e parrucchieri, sale di conferenze, cappelle, un ospedale ben attrezzato con reparto di radiologia e sala operatoria, supermercato, ristoranti e negozi d’ogni genere.

L’accesso all’aeroporto per le persone sprovviste d’auto è stato facilitato in modo significativo dal nuovo servizio di treni direttissimi che impiegano nove minuti dal centro della città all’aeroporto. Si può salire sul treno nell’aerostazione a parecchi piani sotto la strada. Comunque, arrivare ai treni può essere un’ardua impresa se gli ascensori non funzionano, ciò che sinora pare accada anche troppo spesso.

Per quelli che arrivano all’aeroporto in auto, c’è un garage sotterraneo a tre piani largamente automatizzato e collegato all’aerostazione. Dovrebbe contenere 6.000 auto. Benché sia facilmente accessibile, gli automobilisti si lamentano perché risentono dei gas nocivi, malgrado il costoso apparato di ventilazione.

Inoltre, vaste zone di questi locali di parcheggio sono isolate e non sorvegliate, e di conseguenza alcuni forzano gli sportelli delle auto e vi entrano, e vi sono commessi altri reati. Per di più, gli ascensori che trasportano gli automobilisti sono spesso guasti, e le scale sussidiarie sono spesso buie perché le luci sono state rotte da vandali. Quindi, benché gli ingorghi del traffico e dei parcheggi che caratterizzano gli aeroporti siano stati ridotti, ci sono altri svantaggi.

Difficoltà del servizio bagaglio

Le lunghe file per il controllo sono tenute considerevolmente al minimo con l’impiego di oltre 240 banchi di controllo. Sono tutti a soli pochi metri dall’ingresso dell’aerostazione per facilitare il carico del bagaglio, ma purtroppo non l’eliminano. Ci vogliono ancora i facchini. Sono anche provveduti dall’aeroporto carrelli per trasportare da sé il bagaglio, ma a mezzogiorno essi sono sparsi qua e là in tutto il vasto aeroporto e ce ne sono troppo pochi a disposizione dei passeggeri in partenza.

Circa il 12 per cento dei 175 miliardi e mezzo di lire spese nell’aeroporto (o 21 miliardi di lire) servirono a installare oltre 32 chilometri di trasportatori a cinghia elettronici fatti per trasportare un totale di 13.000 valigie all’ora. Si deve mettere ogni valigia su una piattaforma standardizzata al banco dove si consegnano. Ciascuna piattaforma è fornita di una striscia che porta il numero in codice di destinazione. Questo numero deve essere “letto” elettronicamente dalle 650 unità di lettura situate in tutta la rete.

Teoricamente, quindi, le piattaforme che trasportano i bagagli si muovono automaticamente nella rete, girando e rigirando, attraversando e riattraversando finché arrivano ai punti finali di raccolta o di consegna. Il giorno dell’inaugurazione dell’aeroporto una personalità del governo presente ebbe l’onore di premere il pulsante che doveva mettere in funzione la rete per il trasporto dei bagagli e mettere in viaggio la prima valigia sul percorso guidato dal calcolatore. La spietata cronaca di questo avvenimento fu trasmessa dalla televisione nazionale. Giunse il momento. Fu premuto il pulsante. Ma, con grande costernazione e imbarazzo di tutti, la valigia non andò da nessuna parte. La rete non aveva funzionato!

Nella data in cui si scriveva questo articolo, sei mesi dopo, il problema doveva ancora essere risolto. La difficoltà sarà senz’altro finalmente trovata e la rete comincerà a funzionare. Nel frattempo, ogni bagaglio è trasportato a mano; un investimento da 21 miliardi di lire è inutilizzato; e i passeggeri aspettano ancora con impazienza il loro bagaglio!

Comunicazioni, forti e chiare

Nella progettazione dell’aeroporto fu prestata considerevole attenzione a come fare comunicazioni chiare, semplici e accurate di istruzioni e informazioni. Anzitutto, si usa un singolare sistema di segnalazione con immagini che è comprensibile (e talvolta divertente) per quasi tutti indipendentemente dalla lingua o dal fatto di saper leggere. Ad esempio, per indicare la nursery c’è un’insegna con un poppatoio, e le uscite di sicurezza sono contrassegnate da insegne di un uomo che fugge da un incendio. Il sistema di segnalazione si basa su una serie di segni ideata per le Olimpiadi del 1972 tenute a Monaco, in Germania.

Le informazioni sugli arrivi e sulle partenze dei voli sono riportate su 216 ottimi quadri di informazioni automatizzati e facili a leggersi sparsi in tutta l’aerostazione. Nelle sale di partenza si possono annunciare simultaneamente 120 voli. Un impianto centrale per l’elaborazione dei dati tiene in funzione i quadri. Questi mezzi visivi sono appropriatamente integrati da un sistema di 6.000 altoparlanti specialmente progettati e situati in posizioni strategiche, che si possono facilmente udire e capire.

Naturalmente, il migliore sistema audiovisivo del mondo non è di nessun conforto per i passeggeri se annuncia ritardi nei voli. Alcuni ritardi sono comprensibili: tempo, manutenzione, perquisizioni per impedire i dirottamenti, ecc. Ma recentemente le operazioni di volo furono soggette a un “rallentamento” degli addetti al traffico aereo causato da una disputa sindacale fra questi e il governo tedesco. Le aviolinee e indirettamente i viaggiatori ne furono le vittime.

La tecnologia e il fattore umano

Si deve riconoscere che il Flughafen Rhein-Main è veramente nuovo e, come tutte le costruzioni e gli impianti nuovi, ha bisogno di un periodo di rodaggio. Ma pare che questo moderno aeroporto, che ha molti aspetti lodevoli, stia avendo più di quelle che potrebbero essere normali difficoltà iniziali. E, invece di sparire, pare che i problemi aumentino.

Dall’esperienza avuta finora in relazione all’aeroporto, risulta che, malgrado le ambiziose speranze e i progetti e la semplice vastità dell’impresa, la tecnologia non dà e non darà mai la soluzione di tutti i problemi. Essa ha le sue limitazioni e i suoi fallimenti, proprio come ce l’hanno le 25.000 persone che saranno necessarie per lavorare nel nuovo aeroporto.

Ma che il Flughafen Rhien-Main di Francoforte sia un successo o un fallimento, o un po’ di tutt’e due, lasciamo deciderlo personalmente al viaggiatore la prossima volta che passerà di qui.

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