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  • Dacci oggi il nostro pane quotidiano
  • Svegliatevi! 1973
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Svegliatevi! 1973
g73 8/8 pp. 21-23

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Libano

IN NESSUN luogo l’espressione “pane quotidiano” è più appropriata che nel Medio Oriente dove ebbe origine. Anche oggi il pane è l’alimento di massima importanza nella famiglia. Non importa quanti piatti un pasto possa avere, se non è compreso il pane, l’abitante del Medio Oriente non sentirà di aver mangiato dovutamente.

Qui, la quantità di alimento che la persona consuma si misura dalla quantità di pane che mangia, non dal numero di porzioni di qualsiasi piatto. Quindi l’espressione: “Ho mangiato veramente! Due pani!” è comune. Se ospiti inattesi arrivano proprio al tempo del pasto, per la donna di casa libanese non si presenta alcun problema qualora abbia abbondanza di pane nella casa. Il resto del pasto si può far bastare per soddisfare le richieste.

Necessariamente, dunque, quando accade qualche cosa che riduce la provvista di pane, ne può risultare il panico. Uno sciopero dei panettieri può causare il panico nonostante che il mercato sia pieno di ogni specie di cibo.

Varietà di pane libanese

Si può chiedere perché il pane è così importante per l’abitante del Medio Oriente. La risposta è evidente quando si apprende che ci sono molte specie di pane che si consumano e si usano come “cucchiai” e “forchette” commestibili. Considerate alcune specie di pane che si mangiano nel Libano.

Di gran lunga il più popolare è il “khubz arabi”, o pane arabo. La massa lievitata, fatta con fior di farina o con farina integrale, differisce un po’ dalla massa per il pane degli occidentali. È fatta con acqua, al posto del latte, ed è solo leggermente salata. Comunque, la somiglianza finisce qui.

La massa mischiata è divisa in palle all’incirca della grandezza di un pugno che si lasciano ricrescere. Dopo che sono ricresciute fino alla giusta misura, i pani sono schiacciati a mano o passati per una macchina che assomiglia a una macchina per strizzare i panni. Come risultato, i pani sono ora sottili e piatti e all’incirca della grandezza di un grande piatto da tavola. Ancora si fanno ricrescere leggermente. Ora il pane è pronto per la cottura.

Mentre i pani si cuociono si sollevano così che assomigliano a scodelle rovesciate. In un paio di muniti sono cotti da una parte e pronti per essere girati. Quando si raffreddano si schiacciano di nuovo, ma ora i pani sono come tasche, cucite tutto intorno, croccanti di fuori e morbidi di dentro.

Sei di questi pani vuoti pesano circa un chilo. Le famiglie grandi consumano da cinque a sei chili di pane al giorno, quindi la donna di casa ha un bel mucchio di pane da portare a casa dal fornaio!

Una gustosa varietà di pane arabo è il “kaak”, che si vende ovunque si radunano i bambini. Questo è un pane di grandezza minore, e solo una metà è vuota. L’altra metà ha la forma di un manico, che somiglia alquanto a una grossa frittella rotonda a penzoloni. È abbondantemente coperto di semi di sesamo e abbrustolito in modo da esser croccante.

Ogni pomeriggio all’uscita dalle scuole, o vicino a qualsiasi giardino, i venditori che portano sulla testa grandi vassoi di “kaak” si odono gridare il nome della loro merce. Se fermate un venditore, vi farà scegliere il pane che volete. Quindi, praticando un foro nella parte vuota, cospargerà l’interno con una mistura di erbe di timo, sommacco e sale. Una gustosa merenda pomeridiana!

Un pane popolare per la colazione qui nel Libano è il “kaak” secco che viene in forma di ciambella o di grissino. È insipido al palato perché non contiene sale, ma è abbastanza gustoso quando si intinge nella bevanda preferita.

Un altro tipo di pane che è quasi così popolare come il pane arabo è il “khubz marqook” o “khubz as-saj”, una varietà sottile come la carta. La basilare pasta e il peso del pane sono approssimativamente gli stessi, ma il pane è lavorato in forme sottili di sessanta centimetri di diametro passandolo da una mano all’altra come quando si prepara la pasta per la pizza. Questo pane è assai croccante e quasi privo di umidità, quindi si conserva a lungo. Poiché le donne del villaggio cuociono il pane solo una volta la settimana per le loro numerose famiglie, questo è per loro molto pratico. Il pane di questo tipo che dura per una settimana è così buono come quello cotto di fresco.

Un altro tipo di pane ancora, popolare nella maggioranza dei villaggi di montagna, è il “khubz at-tannoor”. Di nuovo, la pasta si prepara nella maniera normale, ma i pani sono di un’altra consistenza a causa del modo in cui si cuociono. Si usa un forno di pietra a forma convessa.

Dopo che il pane è stato schiacciato e rivoltato, si pone su una sponda coperta e si fa scendere nel forno preriscaldato sbattendolo su un lato curvo, dove rimane attaccato finché si cuoce. Quindi quando è cotto si toglie via. Questi pani sono più spessi del “khubz marqook” e rimangono morbidi per parecchi giorni.

Da non trascurare sono le varietà di pane armeno. Queste non sono molto diverse dal pane di tipo francese. I pani sono cosparsi di semi di sesamo prima della cottura, il che dà loro un sapore di nocciola.

Posate commestibili

Molti piatti libanesi sono simili a stufato, e si mangiano col riso. Invece della forchetta, ciascuno ha il suo pane arabo, o il “khubz marqook” sottile come la carta, se preferisce. Per ciascun boccone di cibo si rompe un pezzo di pane di circa tredici centimetri quadrati, si piega a forma di cucchiaio e si usa per portare il cibo alla bocca e mangiarlo insieme al cibo. Anche le salse meno dense si possono raccogliere in questa maniera senza farle gocciolare; la superficie secca del pane impedisce tale disastro.

La maggioranza dei ristoranti orientali fanno a meno delle posate, ma servono tutto il pane che si desidera. Per i pranzi come lo shish kebab (agnello cotto allo spiedo) o il pollo ai carboni, si possono usare utili pezzi di pane per prendere la carne. Un pasto serale preferito è il “maza”, un piatto di cibi da mangiare con le mani, insalate, carni, affettato, nocciole e, naturalmente, pane arabo.

Un panino imbottito arabo è pure diverso da un panino imbottito fatto di pane affettato. Si può usare un intero pane arabo o mezzo pane. Il pane è spaccato a metà facendone due cerchi completi. Vi si mette il companatico favorito e quindi il pane si arrotola, cominciando da un orlo, finché non diventa un lungo cilindro con tutto il companatico di dentro. I ragazzi possono mangiarne parecchi al giorno, oltre ai loro pasti regolari.

Qui nel Libano dove mangiamo pane ogni giorno, non importa qualsiasi altra cosa che possiamo consumare, noi possiamo facilmente capire che quando Gesù insegnò ai suoi seguaci di pregare per il loro “pane quotidiano”, intese ‘cibo quotidiano’. Possiamo essere contenti e grati di questo provvedimento di Dio. — Matt. 6:9-11, Versione di Fulvio Nardoni.

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