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  • g74 8/6 pp. 9-11
  • Quanto potreste resistere in acque profonde?

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  • Quanto potreste resistere in acque profonde?
  • Svegliatevi! 1974
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  • Il principio su cui si basa la tecnica
  • Come imparare la tecnica
  • Il nuoto può farvi bene?
    Svegliatevi! 1972
  • Come s’impara a nuotare
    Svegliatevi! 1972
  • “A prova di annegamento”
    Svegliatevi! 1978
  • Acqua zampillante per impartire vita eterna
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2008
Altro
Svegliatevi! 1974
g74 8/6 pp. 9-11

Quanto potreste resistere in acque profonde?

IL CONSIGLIO Nazionale di Sicurezza degli U.S.A. calcola che una buona metà degli Americani annegherebbero se fossero spinti giù uno alla volta nella parte più profonda di una comune piscina.

Uno studio condotto da Bramwell Gabrielsen all’Università della Georgia ha rivelato che il 71 per cento delle vittime di annegamento non sapevano nuotare; il 22 per cento erano nuotatori discreti. Solo l’1 per cento erano classificati come ottimi nuotatori.

Benché questi studi e queste valutazioni indichino che avete probabilità molto migliori di sopravvivere se sapete nuotare, tuttavia molti maestri di nuoto dubitano che un nuotatore che pratica il nuoto solo per passatempo sarà in grado di sopravvivere in acqua dovendo resistere per un lungo tratto in acque burrascose, con abiti pesanti o trovandosi in altre difficili circostanze. Un’interessante tecnica per sopravvivere fu ideata dal principale insegnante di nuoto all’Istituto di Tecnologia della Georgia, Fred R. Lanoue. Il prof. Lanoue definì la sua tecnica “a prova di annegamento”.

Il principio su cui si basa la tecnica

Tale tecnica si basa sull’idea che vi troverete meglio in una rilassata posizione eretta appena sotto la superficie dell’acqua, venendo su solo quando dovete inspirare. Bisogna capire il fatto fondamentale che un corpo umano medio, anche vestito, tende a galleggiare o quasi.

Raffiguratevi questo: Sapete che un remo di legno galleggia. Ora se attaccate alla estremità della pala un peso sufficiente per annullare quasi del tutto la capacità del remo di galleggiare, che accade? La pala allora affonderà, tirando sott’acqua il remo. Ma l’estremità a cui non è attaccato il peso ritornerà subito in superficie. Il remo non affonda; galleggia ancora, ma quasi tutto sott’acqua.

Ora raffiguratevi al posto del remo. Il vostro corpo si muoverà pressappoco come il remo finché nei vostri polmoni non c’è acqua. Se nei vostri polmoni c’è aria, essi sono un naturale salvagente. Partendo da questo fatto fisico, il prof. Lanoue ragionò che un buon modo per resistere a lungo in acqua è quello di fare in modo di venire alla superficie solo quando basta per respirare, e poi uscire dall’acqua solo abbastanza per inspirare.

Pertanto il principio di questa tecnica è in sostanza questione di rilassarsi sott’acqua in posizione più o meno eretta. Applicato il principio, anche un bambino di cinque anni può resistere per ore in acque profonde. Alcuni sono rimasti per dodici ore nelle acque burrascose dell’oceano, e hanno “camminato” nell’acqua percorrendo più di trenta chilometri!

Comunque, questo metodo per sopravvivere dev’essere praticato se volete in effetti salvarvi la vita in caso di emergenza. In considerazione del fatto che ogni anno solo negli Stati Uniti e nel Canada annegano circa 7.000 persone, non sarebbe saggio se voi e la vostra famiglia sapeste come resistere in acque profonde?

Come imparare la tecnica

Per imparare questa tecnica, la prima cosa è di soffocare l’impulso di tenere la testa sopra l’acqua. L’idea è di chinare in avanti la testa nell’acqua è di tenere il corpo verticale, non nella regolare posizione orizzontale di nuoto. Fate pendere mollemente le braccia dalle spalle. Restate sospesi in acqua come un cencio.

Non vi preoccupate; la maggioranza delle persone non affonderà. Il vostro corpo galleggerà nell’acqua e solo la parte posteriore del capo sarà fuori dell’acqua. Restando sospesi lì, coi piedi giù, lasciate che l’acqua faccia il lavoro di reggervi, e voi risparmiate le vostre energie.

Comunque, giacché in questa posizione avete il naso e la bocca sott’acqua, cosa potete fare quando dopo una quindicina di secondi avete bisogno d’aria?

Tirate su le braccia in modo naturale e sciolto, incrociandole davanti alla testa. E in modo altrettanto sciolto sollevate una gamba verso il torace e stendetela in avanti mentre nello stesso tempo stendete l’altra gamba all’indietro. Ora sollevate la testa, espirando col naso. Per tenere la testa fuori dell’acqua abbastanza a lungo per poter anche inspirare, avvicinate i piedi con una sforbiciata, e con movimento sciolto aprite in fuori le braccia incrociate. Fate in modo che il movimento delle braccia e delle gambe sia tale da permettere di prendervi una buona boccata d’aria, ma senza farvi tirare le spalle fuori dell’acqua.

Appena avete inspirato aria, chinate di nuovo la testa nell’acqua, con la faccia in giù, e portate le braccia ai fianchi. Restate col corpo completamente rilassato. Comunque, non restate in quella posizione in acqua finché sentite che i polmoni vi scoppiano perché avete bisogno d’aria, ma tornate su a respirare prima di sentirne urgente bisogno.

Riposando e venendo su alternativamente a respirare aria nel modo descritto, riscontrerete di poter rimanere in acqua per un bel po’ di tempo senza affaticarvi. Il vantaggio è che non sprecate le vostre energie con continui movimenti del corpo. Invece, per la maggior parte del tempo, in effetti, riposate.

Inoltre, con una leggera modifica del movimento dei piedi e della mani riscontrerete di potervi muovere in avanti nell’acqua di circa mezzo metro ogni volta che venite a respirare aria. Così, a lungo andare, potrete percorrere un bel tratto senza stancarvi. Naturalmente, per valervi con efficacia di questo metodo, dovete dedicare tempo a esercitarvi.

Sapendo come resistere a lungo in acque profonde, è improbabile che anneghiate. Ma nella maggioranza dei casi, se si prendono precauzioni, non c’è nessun bisogno di mettersi in una situazione da rischiar di annegare.

Prendete dunque precauzioni. Riflettete su questo fatto significativo: L’annegamento è al secondo posto fra le più comuni cause di morte accidentale negli Stati Uniti. Certo questa è una buona ragione per sapere come resistere in acque profonde.

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