Centro Mondiale del Commercio: Modello per il futuro?
INDIPENDENTEMENTE dalle altre caratteristiche che possono avere, le torri gemelle del Centro Mondiale del Commercio (World Trade Center) sono per certo colossali. Ogni torre ha 110 piani, e si eleva per 412 metri al di sopra del piano stradale, quasi mezzo chilometro in aria! Sono assolutamente i più alti dei famosi grattacieli di New York.
Ma non è solo la loro straordinaria altezza a far rimpicciolire i circostanti grattacieli. È anche la loro smisurata mole. Ciascun edificio è un quadrato di sessantaquattro metri per lato, oltre 4.000 metri quadrati di superficie. E poiché gli edifici hanno una linea perpendicolare e ininterrotta, ciascuno degli oltre 200 piani ha oltre 4.000 metri quadrati di spazio! Su ogni piano c’è una superficie sufficiente per oltre nove campi di pallacanestro per professionisti!
Il Centro Mondiale del Commercio, comunque, include molto più che le torri gemelle. Sorge su un appezzamento di terreno di sei ettari e mezzo sito nella parte meridionale dell’isola di Manhattan e dà sul fiume Hudson. Il complesso, che costa 496 miliardi di lire, include già l’edificio della dogana degli U.S.A., di otto piani, e il Northeast Plaza Building di nove piani. Si devono ancora costruire il Southeast Plaza Building e un albergo. Infine tutt’e sei gli edifici saranno situati attorno alla grande piazza di due ettari.
Alla sua inaugurazione ufficiale avvenuta il 4 aprile 1973, il Centro Mondiale del Commercio ospitava 304 ditte con 7.000 dipendenti. Ora vi lavora più del doppio di tale numero di persone. Attualmente meno della metà dello spazio dei piani è occupato; molti piani non sono ancora arredati. Se ne prevede il completamento per qualche data del 1975. Infine lavoreranno al Centro 50.000 persone, e si prevede che lo visiteranno quotidianamente 80.000 persone per affari e come turisti.
Ma perché costruire un complesso così gigantesco? È pratico? Sono essi, come si afferma, “gli edifici del prossimo XXI secolo”?
Scopo e motivi
Il complesso fu costruito come sede centrale delle ditte che rappresentano ogni essenziale servizio e attività del commercio mondiale. Pertanto, esportatori, importatori, spedizionieri, agenti della dogana, banche internazionali e numerose altre società interessate al commercio mondiale possono ora avere la loro sede sotto lo stesso tetto. Come osservò Jack Zwick, capo dell’Istituto per il Commercio Mondiale: “Tutto questo ha lo scopo di facilitare gli scambi e permettere alle persone di progettare meglio le strategie commerciali”.
Ma perché edifici così enormi? Harry B. Helmsley, direttore della compagnia che amministra l’Empire State Building, ne identificò senz’altro la ragione dicendo: “È importante distinguersi avendo l’edificio più alto”.
Nell’ottobre del 1970 la torre nord del Centro Mondiale eclissò l’Empire State, divenendo l’edificio più alto del mondo. Ma tale distinzione fu di breve durata. Poiché solo nella primavera del 1973 l’edificio della Sears, Roebuck & C. di Chicago raggiunse i 442 metri, superando di trenta metri l’altezza delle torri gemelle.
Comunque, la competizione non è finita. Come osservò Helmsley: “Sono all’esame i progetti per alzare l’Empire State”. In modo interessante, l’anno scorso certuni che lavoravano al Centro Mondiale del Commercio facevano congetture sull’apparente lentezza con cui veniva ultimata la torre sud. Alcuni si chiedevano se non se ne poteva aumentare l’altezza per farle riacquistare la distinzione d’essere l’edificio più alto del mondo.
Nuova generazione di grattacieli
L’attuale competizione per avere il grattacielo più alto fa venire in mente quanto avvenne poco più di quarant’anni fa. Nel 1931, mentre la depressione economica si aggravava, l’Empire State Building raggiunse i 381 metri, superando il Chrysler Building di 320 metri. Subito dopo la costruzione di grattacieli veramente alti cessò, e la città di New York rimase con diciassette edifici alti più di 180 metri.
Oltre venticinque anni dopo, nel 1960, New York aveva ancora solo diciassette edifici alti più di 180 metri. Poi si cominciò di nuovo a costruire. Nel 1970, solo a New York si stavano erigendo nove edifici di oltre 180 metri! Ora la città ha almeno quaranta grattacieli in tale categoria! Chicago ne ha dieci; Los Angeles, quattro, e parecchie altre città ne hanno due o tre.
Ovviamente, pochi di questi nuovi grattacieli cercavano di battere un primato. Solo cinque di essi sono alti più di 300 metri. Perché, dunque, sono stati costruiti tanti alti edifici? Il presidente di una società immobiliare spiegò: “Il massimo vantaggio di un grattacielo nelle città densamente popolate è di natura economica”. Nel centro di Atlanta, ad esempio, il terreno costa 1.000.000 di lire per metro quadro, e come osservò un agente per la compravendita di terreni: “70 piani rendono di più”.
I perfezionamenti nella tecnologia delle costruzioni sono un altro importante fattore che ha contribuito alla costruzione dei grattacieli. Sistemi di ascensori più efficienti fanno risparmiare spazio interno. L’impiego di cementi leggeri e i metodi di prefabbricazione hanno avuto il loro peso. Telai d’acciaio più rigidi consentono maggiore rigidità e resistenza. Le torri gemelle del Centro del Commercio, ad esempio, hanno un’oscillazione massima nei venti forti di ventotto centimetri, in paragone con i trentotto centimetri dei grattacieli più vecchi.
A motivo di tali perfezionamenti, si dice che è possibile erigere grattacieli di 200 piani o più. “L’anno prossimo potremmo cominciare a erigere una costruzione di 1.600 metri”, dice L. E. Robertson, socio dell’impresa di costruzioni di New York che ha eretto il Centro Mondiale del Commercio.
Pertanto, la domanda non è se l’uomo può erigere giganteschi complessi di edifici secondo il modello del Centro Mondiale del Commercio. Ma, piuttosto, il Centro Mondiale del Commercio è un buon modello da imitare?
Comunque, prima di considerare questa domanda, vedete quale rimarchevole impresa è il Centro Mondiale del Commercio.
Costruzione rivoluzionaria
Nel 1962, al principio della nuova èra di grattacieli, le legislature di New York e del New Jersey stabilirono che si costruisse il Centro Mondiale del Commercio. Quando nel 1964 furono resi noti i disegni, il progetto fu considerato rivoluzionario, sia per la mole che per i concetti di costruzione. “È un tentativo sperimentale”, disse Mario Salvadori, capo della divisione di tecnologia presso la Scuola di Architettura della Columbia University.
È vero che alcune tecniche di costruzione erano già state applicate in certi edifici precedenti. Ma l’applicazione di tante nuove tecniche in un solo progetto è considerata una straordinaria impresa tecnologica. I preparativi per la costruzione furono in se stessi un lavoro che richiese tecniche fuori del comune.
Costruito nella “vasca da bagno”
Il suolo era di un tipo che rendeva la costruzione particolarmente difficile. Nel 1700 il suolo su cui sorgono ora le torri gemelle era in effetti sotto il fiume Hudson! Nel 1890, comunque, in seguito allo scarico dei rifiuti, la zona era divenuta parte dell’isola di Manhattan. Così, quando si fece lo scavo sul posto si dovettero rimuovere i “rifiuti” di diverse generazioni, oltre alla melma del fiume Hudson, insieme a ostruzioni sotterranee come vecchi moli e parti di navi.
Sotto questi detriti, a una profondità di ventun metri e più, c’è il letto di roccia in cui si dovevano ancorare i grattacieli. Così, durante lo scavo, c’era il problema d’impedire lo spostamento delle strade e degli edifici vicini a causa del terreno cedevole. Inoltre, bisognava trovare il modo d’impedire l’infiltrazione di acqua sotterranea mentre procedevano gli scavi. Il problema fu risolto con la “vasca da bagno”.
Il lavoro di costruzione della “vasca da bagno” cominciò anche prima che fossero demoliti i 164 edifici dalla sezione di quattordici isolati che sarebbe stata occupata dal Centro Mondiale del Commercio. Questa “vasca da bagno” era un’enorme parete di cemento che arrivava al letto di roccia ed era ancorata in esso. La parete si estendeva intorno alla maggior parte del luogo di costruzione, sommerso un tempo sotto il fiume Hudson.
Per costruire questo muro nel sottosuolo, le scavatrici scavarono, sezione per sezione, una fossa larga quasi un metro, fossa che arrivava fino al letto di roccia e continuava in esso. Mentre si rimuoveva da una sezione il materiale scavato, veniva calato nella fossa un miscuglio di bentonite, della consistenza di un passato di piselli. Questo miscuglio impediva l’infiltrazione dell’acqua del suolo e manteneva le pareti della fossa così che non fu necessario puntellarle. Quindi, furono calate nel miscuglio di bentonite gabbie d’acciaio rinforzato alte quanto sette piani. Quindi fu calato del cemento nel fondo della fossa per mezzo di una conduttura, facendone uscire il miscuglio di bentonite.
Infine, il risultato fu una parete di cemento nel sottosuolo larga quasi un metro che si estendeva per circa 950 metri intorno al luogo dove si doveva fare lo scavo. Ora si procedette allo scavo entro questa enorme “vasca da bagno”. Era, in effetti, una diga con quattro lati. Impediva l’infiltrazione dell’acqua man mano che lo scavo procedeva, anziché avere l’acqua dentro come avviene con una normale vasca da bagno. Questa “vasca da bagno” era di enorme grandezza. Dal suo interno furono scavati più di 910.000 metri cubi di materiale, che vennero gettati nel fiume Hudson, creando altri nove ettari e mezzo di terreno!
Col procedere degli scavi, la ferrovia sotterranea che passava per il luogo degli scavi in due anelli circolari di ghisa rimase allo scoperto. Questi anelli circolari dovettero essere sollevati e tenuti sospesi mentre procedevano gli scavi attorno ad essi e al di sotto. Così il servizio ferroviario continuò come di consueto, trasportando oltre 80.000 passeggeri al giorno attraverso la “vasca da bagno” anche mentre erano in corso gli scavi!
Infine i binari furono rimessi in loco sotto il Centro del Commercio, e le vecchie gallerie furono eliminate. Nel luglio del 1971 fu aperta la nuova stazione ferroviaria del Centro Mondiale del Commercio. In questo seminterrato di sei piani è pure situata un’autorimessa per quasi 2.000 auto, con marciapiedi per gli autocarri, magazzini e spazio per negozi e ristoranti internazionali.
Altre caratteristiche della costruzione
Col tempo furono gettate nel letto di roccia le fondamenta degli edifici. E da quella base si levarono rapidamente le torri gemelle. Nel momento culminante della costruzione vi lavoravano fino a 3.500 uomini, e molti vi lavorano ancora! Le prime strutture d’acciaio della torre nord furono poste nell’agosto del 1968, e sei mesi dopo cominciarono i lavori della torre sud.
Enormi gru misero in loco grandi pannelli d’acciaio prefabbricati di ventidue tonnellate. Essi formarono le pareti esterne delle torri. Solo per il rivestimento delle pareti ci vollero 205.000 metri quadri di alluminio, equivalente a quello necessario per il rivestimento di 9.000 case. Ci vollero anche 56.000 metri quadrati di vetro per le 43.600 finestre che vanno dal pavimento al soffitto. Per tenerle pulite ci sono dei dispositivi automatici.
A differenza dei grattacieli convenzionali, che hanno all’interno le colonne su cui grava il peso dell’edificio, le pareti esterne delle torri reggono la maggior parte del peso. Le sole colonne interne sono al centro, dove si trovano gli ascensori. Così i piani hanno un massimo di spazio aperto e senza colonne.
Un’altra incomparabile caratteristica edile sono i 102 ascensori di ogni edificio. Nei grattacieli convenzionali, i pozzi degli ascensori servono tutti i piani. In questo modo gran parte dello spazio dei piani va sprecato. Il Centro Mondiale del Commercio divise l’edificio di ciascuna torre in tre zone, e introdusse un sistema di ascensori espressi e locali collegati da punti di trasferimento, detti “skylobbies”. Di conseguenza, fu notevolmente ridotto lo spazio necessario per i pozzi degli ascensori.
Il Centro Mondiale del Commercio è davvero una meraviglia della tecnologia. Ma è realmente un modello pratico per il futuro?
È realmente desiderabile?
Considerate ciò che disse F. L. Codella, vicepresidente di uno studio di architettura: “Costruire un nuovo complesso di alti edifici in una città è come inserire nella presa di corrente in casa vostra un grosso apparecchio. Influisce su tutto ciò che gli sta intorno”.
Il Centro Mondiale del Commercio è davvero paragonabile a un grosso apparecchio. Si prevede che presto consumi più energia di una città di oltre 100.000 abitanti! Solo l’apparato per il condizionamento dell’aria è, secondo l’opinione generale, il più grande del mondo, e basterebbe per una città di oltre 15.000 case. Dal momento che le fonti energetiche sono così limitate e l’inquinamento dell’aria è un grave problema, si può giustamente chiedere: È pratico aggravare la situazione con un complesso di edifici così enormi?
Si calcola inoltre che il Centro del Commercio riverserà tra breve nel fiume Hudson otto milioni e mezzo di litri di rifiuti grezzi, equivalenti a quelli prodotti da una città grande quanto Albany, capitale dello stato di New York! E si prevede che dipendenti e visitatori produrranno giornalmente 50 tonnellate di rifiuti. C’è poi il problema di trasportare ogni giorno 130.000 persone dentro e fuori dell’area cittadina già congestionata.
La sicurezza è un’altra considerazione da fare. Il recente considerevole numero d’incendi nei grattacieli addita una notevole debolezza. Come osservò Arthur F. Sampson, membro della commissione per gli edifici pubblici dell’Amministrazione dei Servizi Generali: “È estremamente difficile salvaguardare gli edifici di molti piani dagli incendi e, dicono alcuni, quasi impossibile”. Infatti, predicono alcuni esperti, un incendio realmente catastrofico in un grattacielo è quasi inevitabile.
Tuttavia, nello stesso tempo, il Centro Mondiale del Commercio è senz’altro una rimarchevole impresa della tecnologia, come lo sono state le imprese spaziali dell’uomo. Ma contestandone la praticità, il famoso critico di urbanistica Lewis Mumford afferma: “I grattacieli sono sempre stati costruiti per ragioni di propaganda e pubblicità. Non sono validi o efficienti sul piano economico”.
Che sia realmente così oppure no, tutto considerato, le torri gemelle del Centro del Commercio sembrano difficilmente un modello desiderabile da imitare nella progettazione di futuri edifici.