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  • g74 22/11 pp. 13-16
  • Macchiata la reputazione della manodopera organizzata

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  • Macchiata la reputazione della manodopera organizzata
  • Svegliatevi! 1974
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  • Minatori Uniti
  • Associazione Vigili del Fuoco in Uniforme di New York
  • Altre infrazioni dei funzionari
  • Violenza da parte degli edili
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Altro
Svegliatevi! 1974
g74 22/11 pp. 13-16

Macchiata la reputazione della manodopera organizzata

UN TEMPO le simpatie del pubblico erano, in generale, verso gli sforzi e gli obiettivi della manodopera organizzata. Il lavoratore era sfruttato essendo costretto a lavorare per lunghe ore, in cattive condizioni di lavoro e con un misero salario. Per migliorare la loro sorte, i lavoratori si organizzarono. Come risultato, i salari crebbero notevolmente, le condizioni di lavoro migliorarono e le ore di lavoro diminuirono a quaranta, o anche trentacinque, la settimana.

Questi guadagni, comunque, non sono stati realizzati senza certe perdite. I sindacati non sono stati immuni dalle pratiche disoneste diffuse in altri settori della società. Un caso pertinente riguarda i lavoratori delle miniere di carbone.

Minatori Uniti

Un tempo gli esponenti del sindacato dei lavoratori delle miniere di carbone avevano la reputazione d’essere interessati all’uomo che lavorava nelle miniere. Ma non molto tempo fa un ricercatore riferì: “Corruzione e assassinio hanno macchiato la reputazione dei Minatori Uniti d’America di cui un tempo erano fieri”. Che cos’è accaduto?

Fra la grande massa dei membri serpeggiava il malcontento a causa della corruzione nelle alte sfere ed essi cominciarono a fare una campagna per cambiare i loro capi. Ma furono sconfitti in un’elezione chiaramente disonesta, e il loro stesso candidato, insieme a sua moglie e a sua figlia, fu assassinato.

Prima di quegli orribili omicidi il governo federale aveva fatto orecchie da mercante quando i minatori si lamentavano, ma ora intervenne e ordinò un’altra elezione. Questa elezione tenuta sotto rigorosa sorveglianza fece cadere la precedente corrotta amministrazione. Come risultato di investigazioni e confessioni non meno di cinque persone furono condannate e messe in prigione, mentre altri funzionari sono ancora in attesa di processo.

Associazione Vigili del Fuoco in Uniforme di New York

La reputazione della manodopera organizzata è stata ulteriormente macchiata da una situazione in cui sono rimasti coinvolti i capi dell’Associazione Vigili del Fuoco in Uniforme di New York. In che modo?

I rappresentanti del sindacato ordinarono uno sciopero per il 6 novembre 1973, in violazione della legge e malgrado un’ingiunzione del tribunale. Asserirono che la stragrande maggioranza dei vigili del fuoco aveva votato per lo sciopero. Ma quali erano i fatti? La maggioranza degli uomini aveva votato contro di esso. Tra i molti pompieri che furono amareggiati da tutto ciò ve ne fu uno che aveva scritto un libro di grande successo su ciò che significa fare il pompiere. I suoi sentimenti furono riferiti dal Times di New York:

“Pensavamo che la maggioranza degli uomini in uniforme volesse lo sciopero, a causa dell’annuncio del ‘voto schiacciante’ favorevole ad esso. In base a questa supposizione, il pompiere fu costretto a scegliere fra il suo impegno verso il sindacato e il suo lavoro. Votai contro lo sciopero, ma quando si tenne, vi partecipai. . . . Ma ciò che ha più deluso me e la maggioranza degli uomini con i quali lavoro è che, se le cifre reali di quelli che avevano votato a favore dello sciopero [i funzionari distrussero immediatamente le schede] fossero state pubblicate, non saremmo mai scesi in piazza. Gli uomini sono realmente sconvolti”.

I tre sindacalisti che avevano complottato per falsificare la votazione del sindacato furono tratti in arresto. Con una denuncia emessa da un gran giurì, i tre uomini furono accusati di avere “temerariamente messo in pericolo vite e beni, tentato di usare coercizione con i funzionari cittadini durante le trattative, ostacolato l’amministrazione governativa e complottato per commettere ciascuno di questi reati”.

Altre infrazioni dei funzionari

Solo nel 1972, il Dipartimento del Lavoro negli U.S.A. registrò settantatré condanne per appropriazione indebita dalle casse dei sindacati, dai fondi per l’assistenza sociale e per le pensioni da parte di sindacalisti, e questo nonostante il fatto che il numero delle persone impegnate nelle investigazioni fosse assai limitato.

Non è dunque sorprendente che vi siano avvocati i quali dedicano tutto il loro tempo ai processi intentati dagli iscritti dei sindacati contro i loro rappresentanti. Un dipendente riscosse 212.000.000 di lire dal Sindacato dei Lavoratori delle Comunicazioni. Il tribunale sostenne l’asserzione di quest’uomo d’essere stato licenziato dietro richiesta dei capi del suo sindacato perché aveva chiesto di vedere chi pagava il biglietto della moglie del presidente di un sindacato locale quando ella lo accompagnava in un viaggio d’affari.

Gli esponenti dei sindacati macchiano pure la reputazione della manodopera organizzata quando “mungono” i loro sindacati servendosi della loro influenza per avere da due a sei impieghi nel sindacato, percependo un elevato stipendio per ciascun impiego. Così, mentre il capo della AFL-CIO ha un solo impiego e percepisce meno di 46.000.000 di lire all’anno, dirigenti di grado inferiore spesso percepiscono di più. Nel 1972 uno riscosse 77.000.000 di lire; un altro, 107.000.000 di lire; un altro ancora, 115.000.000 di lire più le spese; un altro poté riscuotere (insieme a sua moglie) 102.000.000 di lire oltre a un conto spese annuo di 31.000.000 di lire. Secondo The Wall Street Journal, vi sono letteralmente centinaia di dirigenti dei sindacati che riescono ad avere nel sindacato due o più impieghi e che percepiscono talvolta complessivamente fino a 62.000.000 di lire.

Fra gli altri abusi di cui sono spesso vittime gli iscritti ai sindacati vi è il fatto che sono costretti a pagare in contanti “permessi di lavoro”, “imposte di lavoro”, “tasse speciali”, e “contribuzioni volontarie”, per trovare lavoro, specialmente nell’edilizia. In alcune filiali dei sindacati nessuno può cambiare lavoro senza il permesso del presidente locale. Spesso gli iscritti ai sindacati si sentono impotenti di fronte a tali pratiche.

Violenza da parte degli edili

Si deve comunque riconoscere che gli esponenti dei sindacati non sono stati gli unici a macchiare la reputazione della manodopera organizzata. A volte la massa dei lavoratori si è resa altrettanto colpevole. Quando si commettono atti di vandalismo contro edifici costruiti da lavoratori non iscritti ai sindacati, i capi dei sindacati non fanno tutto da soli.

Pertanto, il Times di New York del 9 novembre 1973, nell’articolo intitolato “Vandalismo degli edili contro una costruzione dei non iscritti ai sindacati”, disse: “Ieri mattina, per più di un’ora, circa 300 edili hanno lanciato pietre e compiuto atti di vandalismo contro un edificio che veniva ripulito sull’angolo nordoccidentale dell’11a Strada e Broadway”. Un fotografo indipendente, che abitava lì vicino, dichiarò: “Saranno state le 7,15 quando fui svegliato da questo enorme fracasso e dal rumore di vetri in frantumi. Chiusero l’11a Strada e andarono come maniaci verso quell’edificio”. Un altro vicino, un insegnante universitario, definì la scena “un’immensa gara aperta a tutti. Raccoglievano mattoni e correvano su a rompere i vetri e poi correvano giù come se l’edificio li mordesse”. Un altro testimone dichiarò: “Non so dire la paura che provai. Erano come bestie selvagge incredibilmente infuriate”. Si calcola che i danni si aggirassero tra i 15.500.000 e i 31.000.000 di lire. Nessuno fu tratto in arresto.

Per quanto questo incidente fosse vergognoso, non fu l’unico. A Filadelfia, in quarantacinque minuti una folla di 1.000 iscritti ai sindacati causò danni per oltre 186.000.000 di lire a una costruzione di non iscritti ai sindacati. A Memphis, nel Tennessee, un edificio quasi ultimato del valore di 992.000.000 di lire fu fatto saltare con la dinamite, causando una perdita di oltre trecento milioni di lire. Infatti, nel 1972 si verificarono 172 simili episodi in ventisei stati, provocando danni per molti miliardi di lire. Lavoratori e anche poliziotti sono stati gravemente percossi, riportando alcuni lesioni permanenti, e non pochi sono stati uccisi in questa guerra contro le costruzioni di non iscritti ai sindacati.

Riguardo agli atti di violenza commessi a Kalkaska, nel Michigan, che sono costati più di 310.000.000 di lire, il Free Press di Detroit disse: “Indipendentemente dai meriti degli argomenti contro le costruzioni di non iscritti ai sindacati, la violenza degli iscritti ai sindacati è inescusabile. Non solo i sindacati perdono l’appoggio del pubblico, ma l’appoggio degli stessi lavoratori. Sarà un compito difficile . . . riavere la stima del pubblico”.

Perché tutta questa violenza? Una ragione è che la manodopera dei lavoratori non iscritti ai sindacati sostituisce sempre più quella degli iscritti ai sindacati a causa del sempre crescente costo della manodopera organizzata. Come riferì Engineering News Record del 24 febbraio 1972, un capomeccanico iscritto a un sindacato che non aveva mai usato un arnese guadagnò in un anno 58.000.000 di lire. Citò anche molti esempi di una pratica seguìta da alcuni sindacati che consiste nel costringere i datori di lavoro ad assumere per un dato lavoro più uomini di quanti non ne occorrano.

Altri fattori contribuiscono pure a tutta questa violenza. Potenti e ricchi sindacati fanno generose contribuzioni per le campagne degli uomini politici. Inoltre, offrono suffragi. Così gli uomini politici, grandi e piccoli, preferiscono far finta di non vedere quando i sindacati compiono delittuosi atti di violenza.

Il problema non si limita ovviamente ai sindacati. L’intero sistema di cose mondiale è permeato di avidità e corruzione. Quanto accade fu predetto molto tempo fa dalla Bibbia. (2 Tim. 3:1-5) La Bibbia addita pure il rimedio, non un espediente che sostituisce un gruppo di capi con altri che sono similmente imperfetti e assetati di potere. Invece, fa rivolgere la nostra attenzione al regno di Dio e spiega che presto assumerà l’amministrazione di tutti gli affari della terra. Solo allora regnerà la giustizia. — Dan. 2:44; 2 Piet. 3:13.

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