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  • g74 22/12 pp. 12-17
  • La porta della Cina comincia ad aprirsi

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  • La porta della Cina comincia ad aprirsi
  • Svegliatevi! 1974
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  • Perché è rimasta chiusa così a lungo?
  • Che cosa dicono i visitatori
  • Estesi sforzi nel campo dell’istruzione
  • Cambiamenti sociali
  • A che prezzo?
  • Libertà di adorare Dio
  • La “guerra dell’oppio”: Una lezione per il nostro giorno
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Svegliatevi! 1974
g74 22/12 pp. 12-17

La porta della Cina comincia ad aprirsi

LA CINA non è più un ‘drago addormentato’ nell’isolamento. In anni recenti è improvvisamente venuta alla ribalta del mondo. Chiamata ora Repubblica Popolare Cinese, emerge come una potenziale “superpotenza” mondiale.

Entro i suoi confini la Cina ha da 750 a 800 milioni di persone, la più popolosa nazione della terra. Con una popolazione così grande, una superficie così estesa con vaste risorse naturali, possedendo perfino armi e missili nucleari, l’influenza della Cina negli affari del mondo continua a crescere.

Per due decenni dopo il 1949, l’anno in cui le forze comuniste occuparono il continente, la Cina rimase notevolmente “chiusa” ai visitatori stranieri. Ma negli scorsi pochi anni, questa situazione è mutata. La Cina ha aperto le porte ai visitatori provenienti da altre nazioni. I loro commenti han fatto luce sullo sviluppo del paese negli scorsi venticinque anni.

Perché è rimasta chiusa così a lungo?

Perché nello scorso quarto di secolo la Cina è stata una società relativamente “chiusa”? Siamo aiutati a capirlo dando uno sguardo al passato.

Per secoli la Cina rimase nel quasi totale isolamento. Ma poi, nel primo decennio del 1800, le nazioni europee cominciarono a chiedere concessioni commerciali e territoriali. Nel 1839 l’Inghilterra combatté contro le forze cinesi in quella che viene chiamata la “guerra dell’oppio”. Gli Inglesi chiesero, e ottennero, il diritto di vendere oppio ai Cinesi.

I successivi cento anni furono anni di umiliazione per i Cinesi. Le potenze straniere distribuirono diritti territoriali nonché privilegi economici e politici. Come dice l’Encyclopædia Britannica del 1974:

“Nel secolo che precedette il 1950 . . . essa non riuscì a opporsi mentre le potenze straniere si impossessavano a poco a poco del suo territorio e delle sue risorse e mentre il suo popolo umiliato lottava puramente per sussistere.

“Benché fosse chiamato un ‘paese indipendente’, il suo stato e le sue condizioni somigliavano a quelli di una colonia straniera”.

Poiché le potenze straniere predominanti erano essenzialmente nazioni della cristianità, c’era del risentimento contro la “cultura” che avevano portata con sé. Questo spiega in parte perché le religioni della cristianità fecero così poca presa tra i Cinesi.

Per un Occidentale allevato in relativa agiatezza, un viaggio in Cina nei “giorni passati” poteva essere una spiacevole esperienza. Il visitatore sensibile era ripetutamente disgustato dalla povertà, dalla fame e dalla mancanza di igiene. Si trovava continuamente davanti a mendicanti, prostitute, senzatetto e orfani.

Quando nel 1949 la rivoluzione comunista riuscì nel suo intento, ne seguì un’impetuosa ondata di reazioni. L’ordinamento politico, religioso, economico e sociale portato dall’Occidente fu in gran parte distrutto. E non volendo ulteriori interferenze da parte delle potenze straniere, i nuovi governanti della Cina tennero la loro nazione essenzialmente “chiusa” agli estranei, fino a tempi recenti.

Che cosa dicono i visitatori

Le impressioni avute ora dai visitatori della Cina si somigliano in modo eccezionale. Una conclusione tipica è quella di David Rockefeller, presidente del consiglio della Chase Manhattan Bank di New York:

“Il generale progresso economico e sociale è . . . ammirevole. Solo 25 anni fa, si dice che in Cina fame e abietta povertà fossero la regola più che l’eccezione. Oggi, pare che quasi tutti abbiano vitto, vestiario e alloggio adeguati, anche se spartani.

“Vie e case sono pulite alla perfezione, e l’assistenza medica è notevolmente migliorata. Crimine, vizio della droga, prostituzione e malattie veneree sono stati praticamente eliminati. Le porte sono comunemente lasciate aperte. Si fanno rapidi passi avanti in agricoltura, rimboschimento, industria e istruzione”.

In modo simile, Mike Mansfield, leader della maggioranza del Senato, dichiarò:

“È una Cina diversa da quella che conobbi e visitai anni fa. Non vi sono mendicanti per la strada; la gente appare sana; pare che lavorino tutti. C’è di che sfamarsi e vestirsi a sufficienza ed è nato un senso di appartenenza alla comunità che ha preso il posto del vecchio concetto della famiglia soltanto. . . .

“Sono riusciti ad attenersi a un sano bilancio. Non hanno debiti con l’estero; non hanno debiti interni. Hanno solo un po’ di tasse. . . .

“Non c’erano segni di delinquenza minorile. Le strade erano sicure e non c’era molto inquinamento. Hanno evitato l’inquinamento dei fiumi con il saggio impiego che fanno dei rifiuti umani cioè come fertilizzanti”.

Dopo una lunga visita in Cina, lo scrittore Wassily Leontief riferì nella rivista Atlantic: “Il contrasto con il mare di miseria e assoluta povertà . . . che c’è nel resto del cosiddetto mondo sottosviluppato è così netto da essere quasi incredibile”.

Pare pertanto non vi sia dubbio che in Cina v’è stato enorme progresso materiale. Sembra che, in larga misura, si sia posto rimedio a molte delle più gravi e deprimenti cattive condizioni dei tempi antichi.

Estesi sforzi nel campo dell’istruzione

Gran parte di ciò che si fa oggi in Cina ha come perno l’esteso sforzo compiuto in ogni campo dell’istruzione. Saturday Review dichiara: “Nella Repubblica Popolare Cinese pare che quasi tutti abbiano a che fare con qualche forma di istruzione o di rieducazione”.

La Cina afferma d’avere a scuola circa 150 milioni di studenti. Viene anche impartita molta addizionale istruzione agli adulti che già lavorano. Spesso anche pensionati sono “rieducati”. E tutta questa istruzione dà risalto alla conoscenza pratica anziché a quella teorica.

Per esempio, i bambini cinesi imparano a fare cose come togliere il sughero dai tappi delle bottiglie per facilitarne la riutilizzazione. Si insegna loro a pulire le strade, fare commissioni per gli anziani, o fabbricare piccoli pezzi effettivamente impiegati nella produzione di beni.

I metodi d’insegnamento danno risalto al comportamento collettivo anziché al progresso individuale. Quando il visitatore di una scuola osservò che i cubi per il gioco delle costruzioni erano troppo grandi e troppo pesanti per essere facilmente maneggiati da un fanciullo, gli insegnanti cinesi esclamarono: “Esatto! Questo promuove la cooperazione reciproca”. Si insegna così al singolo a sommergersi nella massa.

Dopo avere osservato il sistema educativo cinese, Saturday Review disse:

“I giovani sono convinti d’avere una parte nella creazione del futuro della Cina e del mondo e pare siano spinti dal concetto del servizio anziché dai guadagni personali. Nessuno è considerato privo di valore; anche i sordomuti e gli zoppi possono apportare un significativo contributo alla società.

“I valori insegnati ai fanciulli sono l’orgoglio nella nuova Cina capeggiata dal presidente Mao, l’altruismo, la modestia, la prontezza a imparare da altri, la perseveranza di fronte alle difficoltà . . .

“Sono decisi a evitare la formazione di una élite superistruita senza alcuna funzione da svolgere nella società”.

Cambiamenti sociali

Il totale controllo governativo su ogni forma di istruzione, fra l’altro, ha prodotto vasti cambiamenti nella struttura sociale. Uno degli obiettivi è descritto da John S. Service, ex funzionario del Dipartimento di Stato americano, che precedentemente era vissuto ventotto anni in Cina. Egli disse:

“Si è consapevoli dell’attitudine prevalente. Chiamatela, se preferite, uno spirito, uno stato d’animo o disposizione. Forse la sola parola che meglio la descrive è egualitario”.

La parola “egualitario” vuol dire basilarmente “sostenere l’uguaglianza di tutti gli uomini e le donne”. Il sig. Service nota che questo ha già avuto l’effetto di eliminare quasi totalmente le gravissime distinzioni di classe dei tempi passati. Egli aggiunge pure: “Sono finiti i giorni in cui le donne occupavano nella società una posizione secondaria e sfavorevole”.

Si afferma che questo “egualitarismo” esiste perfino nell’Esercito di Liberazione Popolare. Si riferisce che insegne e titoli dei gradi sono stati aboliti, e le uniformi sono uguali per tutti. Lo scrittore Tillman Durdin dice: “Per combattere le attitudini di superiorità, i comandanti fanno temporaneamente servizio come soldati semplici. Persone d’ogni grado mangiano lo stesso cibo. Tuttavia la disciplina è rigorosa, fatta osservare tanto con la pressione del gruppo quanto con gli ordini”.

Questo tentativo di appianare le differenze esistite in precedenza a motivo di classe o condizione economica si riscontrano anche nell’assistenza medica. Si sta facendo un enorme sforzo per promuovere l’assistenza sanitaria per tutti, qualunque sia la propria posizione nella società. Dopo un viaggio di 5.600 chilometri, nel corso del quale furono esaminate le attrezzature mediche cinesi, un gruppo di sedici americani addetti alla sanità concluse:

“Alla fine della visita, era chiaro che la nuova società cinese ha realizzato un sistema di assistenza sanitaria insuperato in qualsiasi nazione non industriale, superiore a quello degli U.S.A. per il modo in cui viene prestata l’assistenza medica primaria e in grado di divenire il migliore nel mondo.

“In contrasto con la situazione negli U.S.A., in Cina l’assistenza sanitaria è un diritto umano, accessibile ai 750 milioni di Cinesi, sia che essi vivano nelle zone rurali o nelle città”.

Poiché il reddito dei medici è fissato dallo stato e strettamente controllato, al presente i medici non hanno nessuna possibilità di arricchire con i frutti del loro lavoro. Perciò, il denaro non è un motivo molto importante. Riguardo al motivo dei medici cinesi, degna di nota è questa osservazione fatta dal dott. Victor W. Sidel di New York:

“La cosa più difficile da far capire qui [negli Stati Uniti] è il senso di altruismo che si riscontra lì [in Cina]. Negli U.S.A. si è considerati anticonformisti se si fa qualcosa per gli altri senza ricevere nulla in cambio. I vostri motivi sono sospetti.

“Oggi, in Cina, pare che questo altruismo sia il principale obiettivo del popolo. Si insegna a tutti di aiutarsi a vicenda. Questo, penso, è l’essenza della medicina”.

Si afferma che le spese mediche sostenute dal paziente sono estremamente basse. E nonostante ciò sono di solito pagate dalla fabbrica, dalla comune o da qualsiasi altra organizzazione per cui il paziente lavora.

In merito alle malattie sociali, i visitatori occidentali rilevano più volte che l’incidenza delle malattie veneree, del vizio della droga o dell’alcolismo è minima. Perché? Il dott. Halfdan Mahler, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attribuisce a “un clima di ciò che si potrebbe forse chiamare ‘puritanesimo’”. Si afferma che i rapporti sessuali preconiugali ed extraconiugali sono rari.

Un altro notevole cambiamento notato dai visitatori fu l’impiego relativamente piccolo di poliziotti. E quelli che videro erano disarmati, a quanto dissero, non avendo nemmeno un bastone. Salvo gli uomini e le donne che dirigevano il traffico, non si facevano notare. L’alta criminalità che c’è in altre nazioni non sembra sia ora un problema in Cina. Robert P. Martin, corrispondente di U.S. News & World Report, disse: “Per quanto ho potuto vedere questa è una società altamente morale e di legge e ordine”.

Per quanto riguarda i salari e i prezzi, i salari sono bassissimi in paragone con i livelli occidentali. Ma anche i prezzi sono bassissimi, e rigidamente controllati, per cui non sembra che l’inflazione sia un problema come altrove. La persona media non ha apparentemente nessuna difficoltà a procurarsi le cose necessarie della vita. E che dire delle tasse? C. L. Sulzberger, redattore del Times di New York, dichiara:

“[La Cina] non si finanzia con le imposte [sul reddito]. . . . I lavoratori non pagano nessuna imposta sul reddito. I loro salari sono fissati dallo stato e le fabbriche versano al Governo tutti i profitti”.

I profitti che evidentemente vanno al governo gli permettono di fornire praticamente gratis l’assistenza sanitaria, l’istruzione e altri servizi sociali. Consentono pure alle donne di andare in pensione a cinquantacinque anni e agli uomini a sessant’anni. Quelli che svolgono un’occupazione “pericolosa” vanno in pensione prima. E si dice che la pensione percepita dall’individuo sia circa il 70 per cento del suo reddito più elevato.

Pertanto, ‘dalla culla alla tomba’, c’è ora in Cina una certa sicurezza materiale precedentemente sconosciuta alla maggioranza della gente comune. Questa è l’opinione generale dei visitatori stranieri.

A che prezzo?

Comunque, a che prezzo si è conseguito tutto ciò? Che cosa ha comportato nella vita delle masse di Cinesi?

Poiché oggi la Cina è totalmente irreggimentata, è ovvio che i Cinesi hanno dovuto pagare a caro prezzo con la perdita di certe libertà. È vero che prima il concetto di “libertà” non aveva molto significato per la maggioranza dei Cinesi più poveri, giacché in un certo senso erano ugualmente “schiavi” in senso economico.

Tuttavia, per quanto sia grande il progresso fatto dai poveri nell’attuale sistema, essi sanno di non poter mai avere la libertà relativa desiderata dalla maggioranza. Per esempio, oggi in Cina non si è liberi di scegliere le proprie letture, il genere di istruzione da farsi, il genere di religione o espressione politica che si preferisce.

Il singolo individuo è tenuto interamente sotto controllo. Vi sono rappresentanti del governo a ogni livello della società. Vi sono perfino guardiani di “vicolo” o “isolato” che seguono quanto avviene in ogni quartiere. Qualsiasi pensiero o azione sfavorevole sul piano politico, economico o religioso è subito repressa. I dissenzienti sono spesso mandati in ‘centri di rieducazione’ dove si richiede che dedichino molto tempo all’autocritica e allo studio delle opere di Mao Tse-Tung e dell’ideologia comunista.

I lavoratori delle fabbriche e delle comuni hanno riunioni obbligatorie per ricevere “istruzione” in materia politica e d’altro genere. Spesso queste adunanze durano ore. Né i lavoratori sono liberi di cambiare lavoro se lo desiderano. La vita è controllata a tal punto che si possono fare pochissime cose senza il permesso delle autorità.

Inoltre, mentre c’è stata una sorprendente trasformazione nella produzione alimentare, com’è avvenuto questo? La terra che i contadini possedevano è stata loro tolta e data alla comune, che significa in realtà lo stato. La comune è un’organizzazione agricola di braccianti composta di parecchie migliaia di famiglie. Ma in esse non vi è alcun grado di proprietà privata della terra, eccetto i piccolissimi appezzamenti che possono essere dati ai contadini per coltivarvi alcuni ortaggi, nel loro tempo libero. Anche questi sono sottoposti a una rigida regolamentazione da parte delle autorità della comune.

Pertanto i cambiamenti attuati sotto il dominio comunista non sono stati volontari. Sono stati imposti al popolo, che li volesse o no. La volontà individuale non è stata dunque considerata importante.

Libertà di adorare Dio

La libertà di adorare Dio secondo la propria coscienza è riconosciuta nella maggioranza dei paesi come un diritto fondamentale. Ma oggi, in Cina, anche tale libertà è gravemente limitata. In realtà, la maggioranza delle religioni è stata in pratica tolta di mezzo.

In effetti, si può capire l’ostilità di molti Cinesi contro le religioni della cristianità o il buddismo o il confucianesimo. Hanno tutte avuto una parte nelle ingerenze politiche e nelle oppressioni subìte in passato dalla Cina. Il clero di tali religioni ha certo una grave colpa per la loro ipocrisia e le ingerenze politiche che hanno causato il risentimento del popolo cinese.

Ma anche Dio stesso è ostile a tali religioni e alla loro ipocrisia! E certo egli non è responsabile dei loro peccati, giacché hanno agito contrariamente alle sue leggi e ai suoi princìpi chiaramente espressi nella sua Parola, la Sacra Bibbia. Egli ne chiederà loro conto. — Matt. 7:21-23; Riv. 17:16, 17.

Tuttavia c’è un’adorazione verace, che opera per il bene del popolo. Persone di ogni nazionalità hanno bisogno di tale vera adorazione. Essa fa presa sui cuori, producendo veri cambiamenti così che si possa condurre una vita migliore, pacifica. Mostra come si può essere buoni lavoratori sottomessi all’autorità, non per forza ma volontariamente. Insegna loro a non immischiarsi nella politica, a non andare contro gli interessi altrui, ma a essere onesti, retti.

Inoltre, la vera adorazione fa rivolgere l’attenzione alla meravigliosa speranza di un mondo migliore, in cui non solo povertà e fame, ma anche infermità, dolore e morte saranno eliminati. Questo significherà vita eterna per gli uomini. Nessun governo umano può promettere tali cose. Ma Dio ha garantito tale Nuovo Ordine proprio qui sulla terra sotto l’amministrazione del suo celeste regno, che non sarà dilaniato da periodiche rivalità politiche. — Riv. 21:4; Matt. 6:10.

È a questo regno di Dio che i testimoni di Geova fanno volgere l’attenzione del popolo. Il loro messaggio si basa su questa luminosa speranza ed è assai diverso dagli insegnamenti delle religioni che in passato hanno causato molta afflizione ai Cinesi. Le attività dei testimoni di Geova sono ben conosciute e rispettate in molti altri paesi dove, gratuitamente, sono lieti di assistere quelli che vogliono acquistare conoscenza di Dio e dei suoi meravigliosi propositi per il genere umano.

Tuttavia in Cina non è stato permesso ai cristiani testimoni di Geova di adorare liberamente. Infatti, sono stati duramente perseguitati. Molti di essi sono stati imprigionati per anni. Sono state loro vietate la Bibbia e altre espressioni della loro adorazione, come quella di riunirsi insieme ad altri per lo studio della Bibbia.

Presto Dio stabilirà il suo nuovo ordine di giustizia. Lo stabilirà distruggendo l’intero malvagio sistema di cose che ora domina la terra, un sistema che ha causato a persone d’ogni luogo molta afflizione. Gli uomini sinceri d’ogni luogo hanno bisogno di questa luminosa speranza. Anche i Cinesi hanno bisogno di conoscerla.

Mentre la Cina ha recentemente aperto le porte ad altre nazioni sul piano sociale, economico e anche politico, spalancherà abbastanza le porte da permettere alla vera adorazione di entrare? Aprirà le porte per consentire ai Cinesi di condividere la meravigliosa speranza della vita eterna nel giusto nuovo ordine di Dio? Preghiamo perché questo avvenga, ma tutto il mondo deve aspettare per vederlo.

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