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  • Che ne è stato dei viaggi lunari?
  • Svegliatevi! 1975
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Svegliatevi! 1975
g75 8/2 pp. 13-16

Che ne è stato dei viaggi lunari?

IL 20 luglio 1969, milioni di persone in tutto il mondo rimasero ‘incollate’ agli apparecchi televisivi. Guardavano un’impresa stupefacente, il primo uomo che mettesse piede sulla luna.

Allorché l’astronauta americano scese sulla superficie lunare, parlò di un “gigantesco salto per il genere umano”. Fu eccitata l’immaginazione di persone d’ogni luogo. Alcuni lo considerarono un balzo nello spazio. Si parlò di voli con equipaggio umano su altri pianeti, perfino “sulle stelle”.

Ma tre anni dopo, nel 1972, i sei allunaggi compiuti dagli Americani si conclusero; non ce ne sono stati più da allora. E al presente non ce ne sono altri in programma. Eccetto per un volo congiunto fra Stati Uniti e Unione Sovietica in orbita intorno alla terra previsto per il 1975, gli astronauti americani non hanno in programma di tornare nello spazio finché non sarà terminata una “stazione di collegamento nello spazio”, e secondo i progetti questo dovrebbe avvenire verso il 1980. Mentre una volta gli allunaggi infiammavano l’immaginazione, questo non avviene più. La maggioranza non si entusiasma più quando si parla di colonie lunari, o di scoperte scientifiche di vasta portata derivate dai viaggi lunari, o di riportare sulla terra altre “rocce lunari”. In realtà, per uno stragrande numero di persone l’interesse per le imprese lunari si è spento.

Che cosa è accaduto? Perché non c’è in programma di mandare altri Americani sulla luna? Perché l’interesse del pubblico si è tanto affievolito?

Il perché della delusione

È vero che i viaggi sulla luna diedero specifici risultati. Solo arrivarci fu una delle più grandi imprese della storia umana. Si ottennero anche ulteriori informazioni sulla luna e su altre parti del sistema solare. E si appresero alcune cose di cui si poteva fare un’applicazione industriale.

Tuttavia molti ritengono che i miliardi di dollari necessari per mandare alcuni uomini sulla luna siano una somma troppo grande in proporzione ai pochi risultati che si ottengono. Pensano che ulteriore conoscenza del sistema solare, o la conoscenza utile all’industria, si possa ottenere molto più a buon mercato mediante sonde spaziali senza equipaggio umano. Molti altri pensano che il denaro, l’intelligenza e gli sforzi potrebbero essere impiegati molto più profittevolmente per altri progetti scientifici o industriali qui sulla terra.

Le missioni lunari Apollo soltanto costarono più di 12.800 miliardi di lire. Altre imprese “spaziali” costarono altri miliardi di lire. Ma con tanta povertà, fame, penuria e altri problemi che affliggono il genere umano, è comprensibile che molti siano delusi dalle enormi spese di denaro sostenute per ciò che considerano così poco profittevole ai fini pratici. La maggioranza sarebbe più felice se il governo non spendesse il denaro e invece effettuasse un rimborso delle tasse!

Si ammette estesamente che vi è delusione. Durante un volo dello “Skylab III”, che alla fine del 1973 orbitò intorno alla terra per ottantaquattro giorni con tre uomini a bordo, il Times di New York osservò:

“Dopo 16 anni di voli spaziali, il fatto che uomini girino intorno alla terra una volta ogni 93 minuti per settimane di seguito non fa quasi notizia. . . .

“E solo quattro anni e mezzo dopo che Neil A. Armstrong fece ‘un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco salto per il genere umano’ pochi si lamentano perché gli uomini non vanno più sulla luna.

Il Times parlò dell’“indifferenza verso ogni nuovo lancio di un veicolo spaziale”. E il giornalista Russell Baker commentò:

“Anche a chi osservava quegli incessanti conti alla rovescia a Cape Kennedy è sembrato senza scopo.

“Andare sulla luna, per esempio. Sappiamo tutti che gli scienziati furono entusiasti delle rocce, della polvere e di chissà che cosa è stato riportato dalla luna, ma non diciamo menzogne circa le nostre reazioni non scientifiche.

“Seduta lì davanti al televisore a guardare il viaggio, la maggioranza di noi probabilmente ha provato lo sgradevole impulso di pensare: ‘E allora?’

“Ecco alcuni che erano andati fin sulla luna e al loro arrivo non avevano altro da fare che una passeggiata di ventiquattro chilometri. Potevano farla nello Wyoming, più a buon mercato, e in un paesaggio paragonabile.

“È stato meraviglioso, a in realtà non ha aperto alcun orizzonte alla maggioranza di noi, ed è stata senz’altro difficile capire come avrebbe migliorato la sorte dell’uomo”.

È pure divenuto più ovvio che siccome occorre uno sforzo così enorme solo per far staccare alcuni uomini dalla terra, i viaggi spaziali non avranno alcun significato per la gente comune durante la loro vita. Non ci saranno biglietti economici per andare sulla luna né in alcun altro luogo fuori della terra. Infatti, al giorno d’oggi non ci sono neppure biglietti economici per viaggiare sulla terra!

Anche i risultati degli allunaggi sono stati deludenti. Per esempio, gli scienziati speravano che gli oltre 350 chilogrammi di rocce lunari riportate dai sei allunaggi fossero utili per determinare l’origine della luna. Ma il Times di New York riferisce:

“Per anni prima del primo allunaggio, gli scienziati sostennero con grande fervore i meriti di varie teorie [sull’origine della luna], ma la battaglia è giunta a un punto morto. . . .

“Tutti si attendevano che gli allunaggi appianassero rapidamente la disputa: Pareva ovvio che non appena avessimo scoperto di che cos’era fatta la luna, saremmo stati in grado di dire da dove veniva. . . .

“Queste speranze non si sono realizzate. L’analisi delle rocce lunari ha mostrato che la chimica era diversa, indicando che la luna non è venuta dalla terra. Ma non ha suggerito alcuna alternativa.

“L’origine della luna resta un mistero come lo era prima delle missioni Apollo”.

Un’altra delusione per gli scienziati è che la luna si è dimostrata priva di qualsiasi forma di vita. Non c’è nessuna indicazione che vi sia esistita la vita. Questo ha infranto le speranze di alcuni scienziati che la luna servisse a sostenere le loro favorite teorie evoluzionistiche sull’origine della vita.

Indesiderabili

Un’altra ragione per cui molti hanno perso l’interesse è che ora si rendono conto che i voli spaziali sono abbastanza scomodi da essere un peso per chi li intraprende. Non è qualche cosa per cui si vorrebbe rinunciare alle comodità della casa. Non solo è pericoloso a causa di possibili incidenti e dei danni causati dai raggi cosmici e dai meteoriti, ma l’isolamento, le pressioni sul corpo umano, sulla mente e sulle emozioni sono considerati indesiderabili dalla maggioranza.

Per esempio, c’è lo sforzo a cui sono sottoposti il corpo e la mente a causa della prolungata imponderabilità dovuta alla mancanza di gravità quando si è fuori della terra. Questo ha causato indesiderabili cambiamenti nel sistema cardiovascolare degli astronauti, nei loro muscoli, nei liquidi e nelle funzioni dell’organismo. Ha esaurito il calcio nelle loro ossa.

Un’altra indesiderabile conseguenza cominciò a notarsi nel 1964 dopo che due astronauti americani ebbero fatto un volo di quattro giorni intorno alla terra. I medici che li visitarono al loro ritorno scoprirono che in orbita avevano perso sangue. Gli esperimenti condotti nel volo successivo confermarono che c’era stata perdita di sangue. Nel volo di otto giorni sulla Gemini 5 i due astronauti persero l’8 per cento dei globuli rossi del sangue, circa un quarto di litro di sangue. In un successivo volo di quattordici giorni altri due astronauti persero quasi mezzo litro di sangue!

Questo stesso fenomeno è stato osservato nelle più recenti missioni Skylab, i tre voli di gruppi di astronauti in un ‘laboratorio spaziale’ in orbita attorno alla terra. L’equipaggio del primo volo riportò una perdita di globuli rossi del 15 per cento; il secondo registrò una diminuzione del 12 per cento. Il primo equipaggio perse circa il 10 per cento del plasma sanguigno; il secondo equipaggio, il 13 per cento. Anche il terzo equipaggio perse sangue.

Commentando questo fatto, il Journal and Constitution di Atlanta dice: “Indipendentemente dalle ragioni di tutto ciò, la perdita di globuli rossi e di plasma sanguigno e di liquido cellulare del corpo è per i medici un serio mistero dello spazio. Potrebbe essere un’esagerazione dire che il futuro dei voli spaziali con equipaggio umano dipende dalla sua soluzione, ma la verità non è molto lontana da ciò”. E uno degli astronauti interessati disse a motivo di questo fatto: “Non sono disposto ad andare domani su Marte per quello che sappiamo ora”.

Non solo ci fu perdita di sangue, ma al ritorno gli astronauti impiegarono settimane per riprodurre il sangue perduto in volo. In un caso il corpo di un astronauta impiegò quattro settimane prima di cominciare a fare nuovi globuli rossi.

Fra i numerosi altri problemi che rendono i voli spaziali poco allettanti per la maggioranza vi è il seguente, come indica U.S. News & World Report:

“Uno dei più sconcertanti problemi dell’equipaggio [dello Skylab III] fu causato da un insieme di bolle d’aria nell’acqua da bere, imponderabilità e cibo spaziale.

“Interrogati sul problema igienico più difficile che si era presentato loro, l’astronauta Pogue spiegò: ‘Dobbiamo eliminare tanta aria. Non ci passerò sopra alla leggera perché credo che eliminare aria circa 500 volte al giorno non sia una cosa simpatica. . . . La sola consolazione è che tutti ne eliminano altrettanta”.

I voli più lunghi, come quelli di cui si parla talora riguardo a Marte, che potrebbero richiedere due anni, pongono problemi assai più seri. Per questo motivo Saturday Review/World dice: “Mentre può trovarsi benissimo su Marte, l’astronauta farà bene a badare dove mette i piedi quando torna nella [gravità] terrestre, avvertono i medici della NASA. Rischia di rompersi le ossa il cui calcio si è esaurito anche con una piccola caduta se dopo l’atterraggio cerca di usare troppo presto i muscoli il cui fosforo e azoto si sono esauriti”.

Più realistici

Per queste e molte altre ragioni, c’è stata di recente una più realistica valutazione dei voli con equipaggio umano sulla luna, o in qualsiasi altra parte dello spazio. Ora si comprende meglio che il “progresso” dell’uomo nello spazio è assai limitato. Anche il viaggio sulla luna è da molti scienziati considerato solo il ‘salto di una pulce’ e non un viaggio nello spazio extraterrestre.

Ora si comprende pure meglio che parlare di mandare un uomo “sulle stelle” è assurdo in questo tempo. La stella più vicina fuori del nostro sistema solare è così lontana che non si potrebbe raggiungere viaggiando per tutta una vita. Anche se si potesse, una stella è un sole, una palla calda di gas fiammeggiante che consumerebbe qualsiasi astronave.

Certo se i viaggi con equipaggio umano sulla luna e più in là si fossero dimostrati molto utili, i governi vi si precipiterebbero per sfruttarne i vantaggi. Ma questo non avviene. L’entusiasmo per tali imprese è innegabilmente diminuito. Per cui mentre i viaggi lunari hanno suscitato momentanea eccitazione, la cruda realtà di ciò che essi comportano e dei pochissimi vantaggi pratici che derivano dal costo ha raffreddato l’interesse sia del cittadino medio che del suo governo.

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