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  • Luna
  • Ausiliario per capire la Bibbia
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  • ADORAZIONE DELLA LUNA
  • NELL’ERA VOLGARE
  • Luna
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • La luna: Che cosa si è scoperto?
    Svegliatevi! 1973
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Che ne è stato dei viaggi lunari?
    Svegliatevi! 1975
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 765-766

Luna

[ebr. yarèahh; gr. selène].

La luna, “il luminare minore per dominare la notte”, è stata provveduta da Dio per segnare i “tempi fissati”. (Gen. 1:16; Sal. 104:19; Ger. 31:35; I Cor. 15:41) Il termine ebraico per “luna” ha stretta attinenza col termine yèrahh, che significa “mese lunare”. Dato che il mese lunare iniziava sempre all’apparire della luna nuova (ebr. hhòdhesh), il termine “novilunio” o “luna nuova” finì per significare anche “mese”. (Gen. 7:11; Eso. 12:2; Isa. 66:23) Anche il termine greco men ha il significato fondamentale di periodo lunare. — Luca 1:24; Gal. 4:10; vedi anche Colossesi 2:16, dove ricorre il termine neomenìa, composto da men preceduto dal prefisso neo, “nuovo”.

Il termine levanàh, che significa “bianco”, ricorre tre volte nel testo ebraico per descrivere poeticamente il bianco bagliore della luna piena che è particolarmente evidente nei paesi biblici. (Cant. 6:10; Isa. 24:23; 30:26) Il termine kèseh o kèseʼ, che significa “pienezza”, ricorre pure,due volte ed è tradotto “luna piena” o “plenilunio”. — Sal. 81:3 (o 4); Prov. 7:20, NM, PIB.

Poiché la lunazione, cioè il periodo che intercorre fra un novilunio e l’altro, è pari a 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,78 secondi, gli antichi mesi lunari erano di ventinove o trenta giorni. Questo in origine poteva essere determinato osservando semplicemente la comparsa della luna nuova; ma all’epoca di Davide era evidentemente calcolato in anticipo. (I Sam. 20:5, 18, 24-29) Comunque, scritti talmudici posteriori all’esilio affermano che durante l’anno per sette mesi il sinedrio si radunava di prima mattina il trentesimo giorno di ciascun mese per stabilire l’inizio della luna nuova. Sentinelle venivano appostate sulle alture intorno a Gerusalemme e, appena scorgevano la luna nuova, avvertivano immediatamente la corte ebraica. Raccolte sufficienti testimonianze la corte pronunciava la parola “mequddàsh” (consacrato), segnando ufficialmente l’inizio di un nuovo mese, e il mese precedente era così dichiarato di ventinove giorni. Se nuvole o nebbia riducevano la visibilità, il mese precedente era dichiarato di trenta giorni, e il nuovo mese iniziava l’indomani della riunione della corte. Si dice inoltre che un altro annuncio veniva fatto mediante un fuoco di segnalazione acceso sul Monte degli Ulivi, e poi in altri punti elevati in tutto il paese. Questo metodo fu evidentemente sostituito in seguito dall’invio di messaggeri che portavano la notizia.

Nel IV secolo E.V. fu adottato un calendario perpetuo secondo il quale i mesi ebraici avevano un numero stabilito di giorni, tranne i mesi di heshvan e chislev, che avevano sempre 29 o 30 giorni secondo certi calcoli. — Vedi FESTA DELLA LUNA NUOVA.

ADORAZIONE DELLA LUNA

Benché seguissero la luna per determinare l’inizio dei mesi e dei periodi festivi, gli israeliti dovevano astenersi dall’adorazione della luna praticata nelle nazioni circostanti. Il dio-luna Sin era il patrono di Ur, capitale dei sumeri, da dove Abraamo e la sua famiglia partirono per la Terra Promessa. Gli abitanti di Ur erano politeisti, tuttavia il dio-luna Sin, divinità maschile, era il dio supremo a cui erano primariamente dedicati tempio e altari. Abraamo e i suoi da Ur raggiunsero Haran, che era un altro importante centro dell’adorazione della luna. Il padre di Abraamo, Tera, che morì a Haran, forse praticava tale adorazione idolatrica. (Gen. 11:31, 32) Ad ogni modo, tali circostanze avvalorano l’esortazione data da Giosuè a Israele prima dell’entrata nella Terra Promessa, riportata in Giosuè 24:2, 14: “Geova l’Iddio d’Israele ha detto questo: ‘I vostri antenati, Tera padre di Abraamo e padre di Nahor, dimorarono molto tempo fa dall’altra parte del fiume [Eufrate] e servirono altri dèi’. E ora temete Geova e servitelo senza difetto e in verità, e rimuovete gli dèi che i vostri antenati servirono dall’altra parte del Fiume e in Egitto, e servite Geova”.

NELL’ERA VOLGARE

Ai giorni di Cristo Gesù e degli apostoli, gli ebrei non praticavano l’adorazione della luna. Naturalmente osservavano i noviluni secondo il patto della Legge. Nel novilunio di ciascun mese alcuni ebrei ortodossi osservano tuttora un secondario giorno di espiazione per i peccati commessi durante il mese appena terminato.

Il 14 nisan, quando la luna era quasi piena, era la data in cui si celebrava la Pasqua e in cui Gesù istituì la cena commemorativa o Pasto Serale del Signore in ricordo della sua morte. — Matt. 26:2, 20, 26-30; I Cor. 11:20-26.

Quando entrò in vigore il nuovo patto, che sostituiva il patto della Legge, alcuni ebrei cristiani, e anche altri, erano inclini a celebrare noviluni e sabati, com’è indicato dai severi consigli di Paolo in Colossesi 2:16, 17 e Galati 4:9-11.

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