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  • g75 8/6 pp. 12-15
  • L’Olanda libera dalla prigione i Testimoni

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  • L’Olanda libera dalla prigione i Testimoni
  • Svegliatevi! 1975
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  • Come si giunse a questa decisione
  • Le autorità cominciano ad ascoltare
  • Un parlamentare fa domande
  • Ora interviene il Ministero della Difesa
  • La Corte Suprema tedesca decide in merito ai ministri in servizio continuo
    Svegliatevi! 1971
  • Una corte europea corregge un’ingiustizia
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  • Domande che sono rivolte intorno ai testimoni di Geova
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    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
Altro
Svegliatevi! 1975
g75 8/6 pp. 12-15

L’Olanda libera dalla prigione i Testimoni

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Olanda

NEL lontano 1936 Johan Akkerman fu il primo Testimone a sentire chiudere dietro di sé le porte dell’istituto penale di Veenhuizen. Come testimone di Geova aveva coscienziosamente rifiutato di prestare servizio militare. Trentotto anni dopo, il 19 luglio 1974, fu rilasciato da quella stessa prigione l’ultimo testimone di Geova.

Questa era una ‘notizia sensazionale’ per la stampa. Titoli come “I TESTIMONI DI GEOVA VANNO A CASA” occupavano le prime pagine di importanti giornali del paese.

Per molti funzionari questo segnò la fine di un problema che li tormentava da molto tempo, quello di mettere in prigione giovani per bene e ordinati accanto a incalliti criminali solo perché rifiutavano di andare contro la loro coscienza cristiana. Per i testimoni di Geova fu un’altra vittoria nella lotta per la libertà di adorare Dio nel modo comandato dalla Bibbia.

Come si giunse a questa decisione

Che cosa portò a questa sensazionale notizia? Per capirlo, ci si deve rendere conto che quando un Olandese compie i diciotto anni deve sottoporsi a un esame medico. Se è fisicamente e mentalmente idoneo, quando compie i vent’anni è soggetto alla chiamata per l’addestramento militare. Se per motivi di coscienza è contrario all’uso delle armi può fare domanda di servizio sedentario.

Ma i testimoni di Geova in Olanda hanno rifiutato non solo il servizio militare ma anche qualsiasi lavoro sedentario offerto in sostituzione. La ragione scritturale del loro atteggiamento sarà considerata più avanti in questo articolo.

Prima della seconda guerra mondiale il problema dell’obiezione di coscienza relativo ai testimoni di Geova era piccolo. Ma durante la guerra il problema crebbe, e in seguito continuò. Giacché la legge olandese prevedeva l’esenzione dal servizio militare per chi occupava la carica di regolare ministro di religione e per chi si preparava a tale carica, si ritenne opportuno fare ricorso in tribunale per cercar di ottenere il riconoscimento di questo diritto.

Tale esenzione era concessa ai ministri di quelle organizzazioni il cui nome appariva su una lista speciale. Comunque, il nome dei testimoni di Geova non era incluso in questa lista. Ma la legge prevedeva pure che il ministro della difesa poteva concedere l’esenzione ai ministri di una religione il cui nome non era nell’elenco se egli lo voleva. I testimoni di Geova, perciò, cercarono di indurre il ministro a concedere in alcuni casi l’esenzione.

Per circa dieci anni, a cominciare dal 1949, decine di cause furono discusse dinanzi al Consiglio di Stato, il cui compito era quello di consigliare il governo sull’opportunità di concedere l’esenzione. Ma col tempo si comprese che l’esenzione dipendeva dalla personale compiacenza del ministro e non dal far valere un diritto legale. Questi sforzi furono dunque abbandonati.

Questo decennio di sforzi, comunque, non fu del tutto senza alcuni buoni risultati. Di tanto in tanto comparivano nella stampa commenti favorevoli. Per esempio, un pubblico ministero dichiarò: “Ho mandato l’accusato alla casa di detenzione, ma comprendo che non ha nulla a che vedere con i criminali”. — Het Vrije Volk, 11 novembre 1955.

In questo periodo fu principalmente il Ministero della Giustizia a fare i passi per alleviare le condizioni della prigionia. Dal 1950 in poi, fu permesso a un sorvegliante dei testimoni di Geova della sede filiale di Amsterdam di visitare una volta al mese i detenuti. Poi nel 1956 fu accordato il permesso di visitare i detenuti senza la presenza di una guardia. E la durata delle visite fu prolungata.

Dal 1958 in poi, si ebbe il permesso di introdurre nella prigione letteratura biblica per lo studio privato. Col tempo, i Testimoni in prigione furono trasferiti in una caserma adiacente all’istituto penale di Veenhuizen e fu loro accordata una comparativa libertà di movimenti. Infine, ebbero il permesso di andare a casa loro nei giorni di fine settimana e anche di assistere ai congressi dei testimoni di Geova. Ma i Testimoni continuavano a essere mandati in prigione, fatto che turbava la coscienza di molti nella nazione.

Le autorità cominciano ad ascoltare

Il 26 marzo 1971, tre rappresentanti dei testimoni di Geova si riunirono con una rappresentanza dei Ministeri della Difesa e della Giustizia. La conversazione durò due ore e mezzo.

Uno dei primi punti della conversazione menzionati dalla rappresentanza fu questo: “Che non desideriate in alcun modo partecipare al servizio militare è chiaro e non ha bisogno di ulteriore spiegazione. Ma qual è realmente la vostra obiezione al servizio civile, sostitutivo?”

I Testimoni spiegarono che non è che essi siano contrari al servizio civile come tale, ma, piuttosto, è una questione di stretta neutralità. Perciò, qualsiasi lavoro che sia una semplice sostituzione del servizio militare non sarebbe accettevole ai testimoni di Geova.

Altre domande limitarono ancora di più la controversia: “Quando qualcuno fa obiezione al servizio militare”, dichiararono i rappresentanti del governo, “passa dalla giurisdizione militare alla giurisdizione civile e da quel momento non ha nulla a che fare con i militari. Perché, dunque, si fa ancora obiezione all’accettazione di tale servizio civile?”

Il cristiano è contrario ad accettare volontariamente tale lavoro a motivo di ciò che dice la legge di Dio al riguardo: “Foste comprati a prezzo; smettete di divenire schiavi degli uomini”. (1 Cor. 7:23) La servitù civile in sostituzione del servizio militare sarebbe altrettanto biasimevole per il cristiano. In effetti, egli diverrebbe con ciò parte del mondo invece di mantenersene separato come comandò Gesù. — Giov. 15:19; 17:14-16.

Ora la conversazione assunse un nuovo tono. “Quale suggerimento vorreste dare per risolvere i casi relativi ai testimoni di Geova?” chiese il comitato. La risposta: L’esenzione per i predicatori del Vangelo in servizio continuo nonché per quelli a orario ridotto, come stabilisce la legge. Fu indicato che in Olanda gli appartenenti a certi ordini religiosi sono esentati, tuttavia non fanno altro che vivere in un istituto e produrre birra.

Il comitato espresse la sua preoccupazione per questo suggerimento dei Testimoni. Temeva che avrebbe aperto le porte a ogni sorta di persone il cui solo scopo era di evitare il servizio militare. Ma i testimoni assicurarono al comitato che era quasi impossibile ai simulatori superare il processo di selezione che avviene nelle congregazioni locali dei Testimoni.

Un parlamentare fa domande

Meno di quattro mesi dopo un testimone di Geova fu condannato a ventuno mesi di prigione per il problema militare. Il suo avvocato, il sig. Spermon, dibatté la causa in base al motivo che il suo cliente era un ministro del Vangelo. Quindi fece una dichiarazione pubblica in cui disse fra l’altro: “Gli studenti di teologia cattolici e protestanti ottengono l’esenzione dal servizio militare nonché dal servizio civile sostitutivo solo per il fatto che frequentano una scuola teologica riconosciuta. Poiché i testimoni di Geova in Olanda non hanno un’università di teologia e, inoltre, la loro religione non è riconosciuta legalmente come denominazione religiosa, essi non possono valersi di ciò che la legge prevede riguardo all’obiezione di coscienza”.

A ciò il sig. Spermon aggiunse: ‘Questo criterio non mi piace gran che. Sa troppo di ingerenza delle autorità nelle questioni interne delle società ecclesiastiche. Secondo la Legge sulle Società Religiose del 1853, il regolamento della società ecclesiastica è tabù per lo stato perché lo si lascia alla società religiosa stessa’. — De Tijd, giovedì 22 luglio 1971.

Queste dichiarazioni diedero luogo ad altri provvedimenti. Un parlamentare, il sig. D. A. Th. van Ooijen, scrisse ai ministri della difesa e della giustizia, chiedendo: “Sono gli statisti disposti a esprimere la loro opinione sulla seguente dichiarazione del sig. W. Spermon al Tribunale Militare Supremo. . .?” Egli espose quindi la sostanza della succitata dichiarazione di Spermon.

Quindi il parlamentare pose altre domande pertinenti: “È vero che negli Stati Uniti, in Svezia e in Germania i testimoni di Geova sono esentati dal servizio militare e sostitutivo se possono fornire le prove che dedicano una sufficiente quantità di tempo all’opera di predicazione?” “Sono gli statisti disposti ad accelerare le cose così che la Legge sulle Società Ecclesiastiche che lascia alla società ecclesiastica di determinare chi dev’essere riconosciuto come suo ministro di servizio religioso pubblico, si applichi pure in tal senso ai testimoni di Geova?”

Ora interviene il Ministero della Difesa

Il 25 ottobre 1973 i tre rappresentanti dei testimoni di Geova erano seduti al tavolo con il comitato rappresentante il Ministero della Difesa. Il comitato si prese il tempo per essere esaurientemente informato sulla struttura organizzativa dei testimoni di Geova e sulla procedura che seguono nella nomina dei loro “ministri in servizio continuo”.

Nel corso di questo convegno fu del tutto evidente che all’interno il Ministero della Difesa aveva già preso i provvedimenti per riconoscere i “ministri in servizio continuo” come tali. Poi, inaspettatamente, uno dei membri del comitato presentò la possibilità di esentare anche quelli che si preparavano a divenire “ministri in servizio continuo”. Giacché in apparenza era solo un suggerimento, i rappresentanti dei testimoni di Geova considerarono la proposta con una certa cautela. Comunque, il comitato trattò il soggetto, insistendo anche su di esso.

Il risultato di questo incontro fu che la sede centrale dei testimoni di Geova in Olanda fu autorizzata a comunicare alle congregazioni questa informazione. In tal modo tutti coloro che si preparavano per il “ministero in servizio continuo” sarebbero stati a conoscenza di questi nuovi sviluppi. Da ora in poi, tutti quelli che erano in questa categoria avrebbero ricevuto un rinvio a tempo indefinito del servizio militare e sostitutivo, fino all’emanazione della legge finale a questo riguardo.

Potete immaginare quanto fu gradita questa buona notizia dopo tanti anni di sforzi! E si pensò che la cosa sarebbe finita così. Ma si doveva scrivere ancora un altro capitolo nella storia della lotta per la libertà di adorazione in Olanda. L’11 giugno 1974 gli stessi rappresentanti dei testimoni di Geova si riunirono con lo stesso comitato del Ministero della Difesa. Questa fu la più breve seduta finora, ma con conseguenze di lunga portata.

In questa occasione i rappresentanti del Ministero della Difesa annunciarono che in futuro tutti i battezzati testimoni di Geova, dietro raccomandazione del corpo degli anziani delle loro rispettive congregazioni, sarebbero stati esentati dal servizio militare fino alla definitiva emanazione della legge. Fu quindi elaborata in maniera soddisfacente la procedura per la soluzione di questi casi. La richiesta di esenzione, firmata dal corpo degli anziani della congregazione, sarebbe stata in ciascun caso inoltrata per mezzo della sede filiale dei testimoni di Geova. Ivi le firme degli anziani sarebbero state autenticate prima di spedire la richiesta al governo. In questo modo la sua credibilità per il Ministero della Difesa sarebbe stata confermata in ciascun caso.

Il Ministero della Giustizia, in armonia con questa decisione del Ministero della Difesa, agì in fretta mettendo in libertà tutti i Testimoni allora in prigione. Dodici giorni dopo che era stato messo in libertà l’ultimo Testimone, il 31 luglio 1974, in ogni parte del paese le persone ebbero la sorpresa di leggere nei loro quotidiani titoli come “I TESTIMONI DI GEOVA VANNO A CASA”.

Il servizio di un giornale terminava con queste osservazioni: “Il Ministero della Difesa si occupa della legislazione mediante cui tutti i testimoni di Geova che sono battezzati saranno esentati dal servizio militare. In attesa che sia elaborata questa legge dagli Stati Generali è stato sospeso ogni processo a carico dei testimoni di Geova obiettori. Il Ministero della Giustizia ha ritenuto che date le circostanze non era giusto tenere ancora in prigione quei loro associati che erano già stati processati”.

Così un quarto di secolo di lotta per la libertà di adorare Dio secondo i dettami della propria coscienza è finito con la scarcerazione di ventotto Testimoni. E proprio in tempo, pochi giorni prima delle assemblee di distretto “Proposito Divino” dei testimoni di Geova tenute la scorsa estate in Olanda.

Speriamo e preghiamo che come singoli individui gli uomini responsabili di questa saggia decisione, in armonia con l’esortazione biblica, ‘bacino il figlio [Gesù Cristo]’, riconoscendolo come Re della terra, e abbiano così la prospettiva di ricevere le meravigliose benedizioni che il dominio del suo glorioso Regno, ora così vicino, elargirà a tutta l’ubbidiente umanità. — Sal. 2:12.

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