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  • g75 22/11 pp. 14-17
  • Insegnate ai fanciulli a essere altruisti

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  • Insegnate ai fanciulli a essere altruisti
  • Svegliatevi! 1975
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  • Esempio dei genitori
  • Modo di impartire l’educazione
  • Altruisti verso i vecchi e verso i giovani
  • È utile servire gli altri
  • Sono generosi i vostri figli?
    Svegliatevi! 1978
  • Come considerate i vostri figli
    Svegliatevi! 1980
  • Il ruolo dei genitori
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Altro
Svegliatevi! 1975
g75 22/11 pp. 14-17

Insegnate ai fanciulli a essere altruisti

“PER favore, Goffredo, mi aiuti a riparare il giocattolo di tua sorella?” chiese una madre al figlioletto. Invitate anche voi i vostri figli a fare cose per il benessere di altri familiari?

Si ammette che non è facile allontanare i fanciulli da una condotta egoistica. Il fatto è che nasciamo egoisti. Il bambino piccolo vuole quello che vuole quando lo vuole. E non tollera indugi, come si vede dagli urli sfrenati con cui richiama l’attenzione.

Tuttavia, se un figlio è amorevolmente curato e guidato dai genitori comincia ad accorgersi degli altri. Gradualmente le sue tendenze egoistiche diminuiscono. Inutile dire che i genitori devono dedicargli molto tempo e sforzi. Ma col tempo, quelli che insistono nei loro sforzi ne vedono i risultati.

Esempio dei genitori

Che piaccia o no ai genitori, i figli li imiteranno. Pertanto è importante dare un buon esempio di altruismo. Un padre osservò: “Nostro figlio di dieci anni ci ha visto fare doni ad altri da quando era piccolo. Ora quando facciamo doni a quelli che sono nel bisogno, egli chiede se può parteciparvi. Lo abbiamo visto fare piccole cose per gli altri senza essere spronato, il che ci indica che non lo fa solo per compiacere noi”.

La moglie aggiunse: “Se il marito è generoso con la moglie, il figlio lo nota e farà favori alla madre come fa il padre. So che questo è accaduto con nostro figlio”.

La madre fece pure alcune interessanti osservazioni sull’effetto che ha sui figli il modo in cui i genitori considerano i beni materiali. “Nostro figlio”, spiegò, “non ci sente mai fare discussioni di denaro né ci ode dire: ‘Non possiamo permetterci questo o quello’. Non che siamo ricchi; al contrario. Ma non ce ne preoccupiamo e questo lo fa sentire sicuro. Abbiamo notato che nelle case dove i genitori fanno continue discussioni di denaro, i figli tendono a essere più egoisti, e, a loro volta, litigano fra loro per cose insignificanti”.

Spesso si osserva che il bambino egoista è quello che riceve non troppa, ma di solito troppo poca attenzione dai genitori. Quando il figlio sa di poter contare sull’aiuto dei genitori in caso di bisogno, in genere è soccorrevole. Amato dai genitori, il figlio diventa amorevole. Sì, il modo in cui un fanciullo è trattato da piccolo determinerà in larga misura il modo in cui egli tratterà gli altri in futuro.

Modo di impartire l’educazione

Non si potrà mai esagerare l’importanza di impartire l’educazione in tenera età. Pertanto, se fin dai suoi primi anni di vita si insegna a un fanciullo a pensare agli altri, di solito gli sarà naturale dare ad altri e aiutarli.

Recentemente fu vista una madre che metteva in pratica questo principio. Fu udita dire al figlioletto: “Ora che hai trovato quelle due monete da cinquanta lire, vuoi metterne una nel tuo porcellino e l’altra nel porcellino di tua sorella?”

“Sì, mamma”, fu la felice risposta.

Così fu piantato il seme che, appropriatamente innaffiato, può essere la base di un comportamento amorevole in futuro.

Altri genitori rivelarono che includevano i figli nelle conversazioni sui problemi familiari. Il padre prende la decisione finale, ma i figli sono liberi di esprimere i loro desideri, dei quali si tiene conto. Il padre di una tredicenne osservò che facendo partecipare i figli alle attività e alle decisioni familiari si coltiva in loro uno spirito amorevole e altruistico. Per citare un esempio, disse: “Recentemente ho accompagnato mia figlia a comprarsi le scarpe. Ne ha visto un paio che le piaceva ma, sentitone il prezzo, ha detto: ‘Oh, papà, non me ne occorre un paio così costoso. Quel paio a buon mercato andrà benissimo’. È strano se penso che sia straordinaria?”

Un altro padre spiegò pure che lui e sua moglie cercavano di aiutare i figli a prendere sagge decisioni. “Mentre stanno ancora con noi”, osservò, “possiamo scoprire se la loro mentalità è errata e aiutarli”. Illustrando la cosa, descrisse una recente conversazione a tavola.

“Si cominciò a parlare di auto”, rammentò il padre, “e il nostro figlio maggiore, che in questi giorni va pazzo per le auto, disse che se avesse avuto il denaro si sarebbe comprato una piccola auto sportiva, citandone la marca. Ricordo che dissi: ‘Avere un’auto, Alberto, va bene, ma una piccola auto sportiva non ha molto spazio per moglie e figli, non ti pare?”

“Egli rispose: ‘Che vuoi dire, papà, con “moglie e figli”? Non sono neppure sposato’.

“‘Lo so figliolo, ma un giorno lo sarai e dovrai tenerne conto, non ti pare? Sai che è bene fare progetti per il futuro, ma devi considerare come i tuoi progetti saranno d’aiuto o d’ostacolo ad altri, non credi?’

“‘Sì, credo tu abbia ragione. Una macchina sportiva non è molto spaziosa, ma sarebbe bello averla’.

“‘E poi, figliolo, quella che vuoi tu è un’auto piuttosto costosa. Potresti andare in giro in quell’auto di lusso e spassartela, mentre la tua famiglia ha fame. Sono sicuro che non vorresti far questo’.

“‘No di certo, papà. Non farei una cosa del genere’.

“‘So che non lo vorresti. Ma, vedi, proprio in questo quartiere hai visto molti uomini comportarsi così, ottenere quello che volevano sacrificando i bisogni della famiglia’.

“Rifletté per un minuto e poi disse: ‘Credo tu abbia ragione, papà. Va bene, comprerò un’auto in cui ci sia spazio per la famiglia, quando la comprerò, naturalmente. Ma c’è tempo, non ti pare?’

“‘Sì, figliolo, ma quello che pensi ora modellerà i tuoi futuri progetti. Quindi è bene pensare sin da ora nella giusta direzione’”.

È così che guidate i vostri figli affinché pensino ad altri? Lo fate in modo naturale e amorevole in un ambiente disteso? Avete maggiore probabilità di successo che se lo fate con una severa paternale. E se avete empatia, i figli apprezzeranno che teniate conto dei loro sentimenti e saranno più inclini ad accettare i consigli.

Altruisti verso i vecchi e verso i giovani

Ai figli si possono insegnare a fare molte cose per i nonni e per altri che sono avanti con gli anni. Possono leggere per quelli che hanno la vista debole e includerli nei giochi e nelle attività familiari. Il semplice fatto che si sono indeboliti fisicamente non vuol dire che si siano indeboliti mentalmente.

Anche fuori di casa, in pubblico, si possono incoraggiare i fanciulli a notare e aiutare gli anziani. Si possono incoraggiare a cedere loro il posto sull’autobus e in treno. Mostreranno rispetto non interrompendoli quando parlano e non monopolizzando la conversazione. Sì, invece di tollerare solo gli anziani, come si usa fare oggi in certe parti del mondo, si può insegnare ai figli a trarre profitto dalla sapienza e dall’esperienza che spesso essi hanno.

Si dovrebbero anche incoraggiare i fanciulli a mostrare amorevole attenzione ai fratelli e alle sorelle minori. Altrimenti, si irriteranno perché l’ultimo arrivato porta via tempo alla madre. Una madre, che aveva un figlio di sedici anni, osservò:

“Da quando rimasi incinta di mia figlia la chiamammo per nome ed ella divenne molto reale per mio figlio. Quando nacque, egli fu ansioso di aiutarmi ad averne cura. Anni dopo mi disse com’era stato felice quando era nata”.

I genitori che preparano abilmente i figli all’arrivo di un bambino riscontrano d’avere pochi motivi di preoccupazione, come illustra il caso di una bambina di sette anni. Chiestole se le piaceva la sorellina, rispose: “Oh, le voglio bene. Mi piace aiutare la mamma ad aver cura di lei. Ma non mi piace quando piange. Credo si stia viziando”. Quando le chiesero che cosa intendeva fare, disse: “Appena potrà capire, faremo una chiacchierata”.

Spesso i fratelli e le sorelle crescono gelosi l’uno dell’altro, o diventano permalosi. Ma evitando di fare preferenze e spiegando il perché delle loro azioni, i genitori possono far molto per risolvere questo problema. Una madre con tre figli osservò:

“Man mano che crescevano, i nostri due figli minori mostrarono un certo risentimento quando il maggiore riceveva qualche capo di vestiario o dono in più. Ma spiegammo che alla sua età ne aveva più bisogno di loro. Gli assicurammo che quando fosse venuto il loro momento anch’essi avrebbero ricevuto lo stesso trattamento. Ora che nostra figlia ha quell’età, lo riconosce”.

È utile servire gli altri

Uno dei più grandi doni che potete fare ai vostri figli è di destare in loro il desiderio di servire altri, di dedicare tempo a quelli che sono nel bisogno, mostrando loro comprensione e attenzione. Considerate i commenti di un dodicenne che imparò questa lezione:

“Recentemente un ragazzo del nostro isolato ha perso il padre, e questo mi ha fatto molto dispiacere. Volevo fare qualcosa per aiutarlo e così ne ho parlato a papà, ed egli ha detto che potevamo farlo partecipare ad alcune attività della nostra famiglia. L’ho invitato a casa nostra, ma pare che ora non voglia stare con nessuno. Ma continuerò a invitarlo”.

I vostri figli hanno tanto interesse? Mostrano considerazione per gli altri? Sì, se ve li incoraggiate.

I figli che sono incoraggiati a essere altruisti hanno davvero molti vantaggi. Provano un senso di benessere e sicurezza. Sono più calmi ed equilibrati. Sono meglio preparati ai loro futuri compiti di mariti, di mogli e, infine, di genitori. E apprezzano la veracità delle parole del Signore Gesù Cristo: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35.

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