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  • g76 22/3 pp. 12-16
  • Come rendere soddisfacente la vita quando si va in pensione

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  • Come rendere soddisfacente la vita quando si va in pensione
  • Svegliatevi! 1976
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  • Progetti finanziari
  • Stabilite dove andrete ad abitare
  • Mantenetevi in buona salute pur essendo in pensione
  • Mantenetevi giovani di spirito
  • L’amore di Dio e l’amore del prossimo
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Altro
Svegliatevi! 1976
g76 22/3 pp. 12-16

Come rendere soddisfacente la vita quando si va in pensione

ANDARE in pensione! Solo il pensiero affascina molte persone che lavorano sodo. Lo considerano con soddisfazione un tempo di libertà dalla fatica e dalle responsabilità; un tempo per fare quello che vogliono; un tempo per svagarsi e “spassarsela”. E per non pochi è stato proprio così, come hanno mostrato estesi sondaggi fatti da due grandi università.

Per moltissime altre persone, invece, la vita è stata tutt’altro che felice dopo che sono andate in pensione. Secondo i ricercatori, “gli ‘anni d’oro’ a cui dà risalto la pubblicità americana il più delle volte sono anni di apatia, depressione e disperazione”. Un altro resoconto dice come alcuni, una volta andati in pensione, soffrono spesso di mal di testa, depressione, disturbi di stomaco, e sono portati a dormire troppo, a divenire irritabili, a perdere l’interesse e a fare un eccessivo consumo di bevande alcoliche.

Un direttore dell’Associazione americana dei pensionati dice che “tanti [pensionati] sono amareggiati. Essi pensano: ‘La ditta non mi voleva e mi ha licenziato’”. Più o meno d’accordo con loro è il dott. F. H. Cookinham, che a novantuno anni è il medico più anziano della California che ancora esercita, e che dopo cinquantotto anni di esercizio della professione fa ancora visite a domicilio: “Molti uomini che vanno in pensione a 65 anni sono nelle migliori condizioni. Mandarli in pensione equivale a commettere un delitto contro il 50 per cento di essi”. Una coppia di ricercatori, che fece un giro del mondo per studiare la sorte di coloro che vanno in pensione nei paesi europei (compresa la Russia), in Cina, in Giappone e anche negli Stati Uniti, giunse alla conclusione che “il problema del vecchio isolato esiste in effetti nella maggioranza delle nazioni progredite del mondo, qualunque sia il loro sistema di governo”.

Quando un uomo arriva a sessantacinque anni può attendersi di vivere, in media, altri tredici anni; una donna può sperar di vivere altri diciassette anni. Naturalmente, per il 25 per cento dei pensionati (statunitensi) i quali continuano a lavorare, andare in pensione non costituisce un problema immediato, ma per gli altri potrebbe esserlo. Quando si va in pensione ha luogo un grande cambiamento nella propria vita e perciò si dovrebbero fare progetti e preparativi per quel tempo, così come si è fatto per il matrimonio e la carriera. Un’autorità in questo campo dice: “Ti [ci] dovresti preparare sul piano emotivo, finanziario e perfino fisico . . . Se prima di andare in pensione si facessero adeguati preparativi, un mucchio di questi problemi sparirebbe”. Un noto istituto finanziario, la Royal Bank del Canada, raccomanda di cominciare a quarant’anni a imparare qualcosa su quando andrete in pensione. La nuova Encyclopædia of Occupational Health and Safety, pubblicata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dichiara che dovreste cominciare a fare progetti almeno cinque anni prima. E una pubblicazione australiana sul lavoro suggerisce che, per avere una vecchiaia felice, bisogna cominciare da adolescenti a seguire una dieta equilibrata.

Progetti finanziari

Facendo progetti per quando andrete in pensione dovete tener conto di vari fattori. Tanto per cominciare, c’è la faccenda delle entrate. Oggi la maggioranza di quelli che abitano nei paesi sviluppati può aspettarsi di ricevere qualche forma di “previdenza sociale”. Può darsi che basti per vivere anche se equivale solo a metà di quello che guadagnavate. Potete aspettarvi di ricevere la pensione? Sarà utile. Chi fa progetti anticipati potrebbe mettere risparmi in banca, fare investimenti in un’assicurazione e in titoli o in immobili. Tutti questi mezzi sono in armonia con il comando biblico di badare alla formica, che d’estate fa le provviste per l’inverno. — Prov. 6:6-8.

Nel fare progetti e preparativi per quando andrete in pensione dovete anche abituarvi all’idea di vivere più modestamente. Preparatevi a spendere di meno per il vitto, il vestiario, l’alloggio e gli svaghi. Fate un inventario e determinate quali sono per voi le cose più importanti e quelle meno importanti. Anche in tal caso vale il vecchio detto: “Non si tratta mai di questo E di quello, ma di questo O di quello”. Se riscontrate di aver bisogno di ulteriori entrate, esaminate le possibilità che ci sono. Ve ne sono molte, in base alle vostre capacità, alla vostra ingegnosità e al luogo dove abitate. Forse potete avviare una piccola impresa, come coltivare odori o funghi, oppure potete fare lavori di pulizia, come hanno fatto altri.

Avete un passatempo che una volta andati in pensione potreste trasformare in un’attività redditizia? Per esempio, c’era un macchinista che fabbricava violini per passatempo, venendo da una famiglia di fabbricanti di violini. Ora che è in pensione fabbrica violini a tempo pieno con sua completa soddisfazione. Una donna in pensione fa bambole di pezza e le vende; una coppia di anziani pensionati fa modellini in legno di diligenze d’altri tempi e li vende. Se siete contadini e abitate in America, potreste prendere in considerazione i lavori suggeriti dal “Pollice verde”, come hanno fatto altri contadini in pensione. Per tre giorni la settimana piantano erba e alberi, puliscono laghi e stagni e fabbricano tavole da picnic e caminetti, guadagnando circa 25.000 lire la settimana.

Avete davvero molte possibilità di risolvere il problema delle entrate quando andate in pensione se solo fate progetti e preparativi realistici.

Stabilite dove andrete ad abitare

Dovete anche stabilire dove abiterete, una volta andati in pensione. Negli Stati Uniti molti pensionati si trasferiscono in qualche stato dove il clima è favorevole, come Florida, California o Arizona. Così non solo evitano i rigori dell’inverno, che reca tanti disagi a tutte le persone anziane, ma con tutta probabilità risparmiano anche nella spesa del riscaldamento e del vestiario.

Negli Stati Uniti alcuni che vanno in pensione si trasferiscono in certi paesi dell’America Latina. In tal modo non solo possono vivere in un mite clima tropicale, ma hanno un vantaggio dal lato economico per il fatto che in tali paesi dove i dollari sono tanto ricercati gli stranieri che percepiscono una pensione sono esentati dal pagamento delle tasse. Quei testimoni di Geova che hanno approfittato di tale situazione hanno l’ulteriore opportunità di recare la ‘buona notizia del regno di Dio’ in questi paesi dove il bisogno è forse più grande che nella nazione d’origine.

Per risparmiare sia il lavoro che le spese può anche essere consigliabile trasferirsi in una casa o in un appartamento più piccolo. Ma c’è da considerare che i quartieri abitati esclusivamente da gente in pensione hanno certi aspetti sfavorevoli. Questo è almeno ciò che hanno riscontrato in Europa certi studiosi di problemi sociali. È pure bene considerare i relativi vantaggi e svantaggi di abitare in città, nei sobborghi o in campagna. Altri fattori da tenere in considerazione sono quelli dei trasporti e della vicinanza agli amici e ai parenti, al proprio luogo di adorazione e ai centri di acquisti.

Mantenetevi in buona salute pur essendo in pensione

Quando siete in pensione, la vostra salute è di primaria importanza. Chi vuole morire? La salute vi fa desiderar di vivere e vi permette di vivere il più a lungo possibile. Le vostre due principali preoccupazioni per quanto riguarda la salute fisica sono l’alimentazione e l’esercizio, l’attività. Man mano che invecchiate dovete mangiare di meno, specie perché con tutta probabilità conducete una vita meno attiva. Ma se avete tempo a disposizione e non avete interessi, mangerete di più invece che di meno e così vi affretterete verso una morte prematura.

Ma se vivete da soli, può darsi abbiate il problema opposto. È stato detto che per mangiare con gusto un uomo deve avere qualcuno che cucini per lui, e una donna deve avere qualcuno per cui cucinare. Se vivete da soli forse non mangiate abbastanza cibo nutriente. Accertatevi che la vostra alimentazione contenga una sufficiente quantità di proteine, nonché di vitamine e minerali. Forse dalla frutta e dalla verdura otterrete abbastanza vitamine e minerali, ma può darsi che sia profittevole integrarle.

Importante quanto la corretta alimentazione, se non di più, è l’adeguato esercizio. Pertanto il presidente del Comitato per la senilità dell’Ordine dei Medici Americani dichiarò una volta: “L’ozio può uccidere. . . . Quando andate in pensione, smettete di lavorare e ve ne andate a casa. Ed è lì che comincia il problema”. Quelli che si mantengono attivi dopo i sessantacinque anni vivono più a lungo e questa è la conclusione a cui è pervenuto il dott. R. M. Hamblin, un ricercatore che ha fatto uno studio del soggetto per conto dell’Ente dei Veterani statunitensi. Il defunto dott. J. F. Montague, eminente autorità nel campo dei disturbi intestinali e gastrici, espresse sentimenti analoghi. Rimase attivo fino alla morte, avvenuta quando aveva superato di parecchio la settantina. Egli sosteneva che un uomo sano e robusto non dovrebbe “mai andare in pensione”. Invece, disse, “un uomo può limitare le sue attività a quelle che gli sono meno faticose e più gradite, ma non penso che un uomo dovrebbe mai andare in pensione”. A questo riguardo si è osservato che nel giardino d’Eden Dio non disse nulla ad Adamo circa l’andare in pensione. Doveva continuare a lavorare “finché tornerai alla terra”. — Gen. 2:15; 3:17-19.

Per stare bene una volta andati in pensione dovete svolgere qualche attività fisica. Potete fare qualche tipo di esercizio, come nuotare o camminare o colpire una pallina in una pista di golf. L’ideale, naturalmente, sarebbe di fare un po’ di esercizio mentre svolgete un’attività utile o significativa. Il dott. Walter C. Alvarez, noto medico e scrittore, dice che tale attività potrebbe essere anche più efficace per evitare gli attacchi cardiaci che non badare all’alimentazione. Egli dice: “Forse fare a piedi un chilometro al giorno sarebbe più utile [a un uomo] che stare a dieta. . . . La cosa peggiore per chi ha passato la mezza età è di non fare abbastanza esercizio. Forse il nostro nemico non è tanto la ghiottoneria quanto la pigrizia”.

Mantenetevi giovani di spirito

Il benessere fisico, tuttavia, è solo una faccia della moneta. L’altra faccia è il benessere mentale ed emotivo, il mantenersi giovani di spirito. Per questo occorre avere interessi; occorre essere curiosi, voler imparare ed essere occupati, il voler fare qualcosa. Queste qualità possono continuare nella vecchiaia, come fu mostrato da un articolo pubblicato nel Times di New York del 23 gennaio 1974, intitolato: “Vecchiaia: Si tratta di spirito, non di età”. Narrava di cinque donne nuovayorchesi, tutte ultrasettantacinquenni, che conducono una vita intensa, ricca e piena. Una viaggia e intrattiene circoli femminili, università e gruppi nelle chiese narrando racconti; un’altra intrattiene ospiti sei o sette sere la settimana e studia lo spagnolo; un’altra lavora volontariamente insieme a dei ragazzi due giorni la settimana e non le importa di fare a piedi cinque chilometri per questo; e così via. Come ha detto una di loro: “Sono troppo assorta nelle cose che faccio per avere il tempo d’essere vecchia”.

Sì, coloro che si interessano di migliorare la sorte di quelli che vanno in pensione ribadiscono la necessità di mantenere vivo l’interesse e la curiosità per le cose. Essi riferiscono che molti di quelli che vanno in pensione e che si lamentano di annoiarsi sono solo troppo pigri per fare qualcosa che renda la vita interessante per loro e utile per altri. Pertanto alcuni che si lamentarono di annoiarsi erano troppo pigri per frequentare il circolo dei pensionati anche se potevano andarci a piedi. E quando furono loro offerti lavori soddisfacenti da fare e non troppo faticosi, asserirono d’essere troppo occupati, ma troppo occupati a fare che cosa? Nient’altro che starsene in ozio!

Il fatto è che non potete dedicare tutto il tempo agli svaghi più di quanto non possiate dedicare tutto il tempo a mangiare o riposare o dormire. Questi sono soltanto mezzi per conseguire un fine. Per tale ragione un professore di medicina in pensione obietta all’espressione stessa “andare in pensione”, che vuol dire ritirarsi e mettersi a riposo e che suggerisce di non fare nulla. Al suo posto userebbe l’espressione “anni della scelta”, in quanto allora si è liberi di scegliere quello che si vorrebbe fare, oltre che quando farlo e quanto farne.

L’amore di Dio e l’amore del prossimo

Quelli la cui professione è di aiutare le persone che sono andate in pensione ad essere più felici e contente dicono che i più infelici sono quelli che conducono una vita estremamente egoistica, egocentrica, e i cui principali interessi sono materialistici. Ora — non potendo più perseguire le loro avide mete — devono imparare a pensare agli altri se vogliono essere felici e contenti. È stato detto che le parole più importanti per chi va in pensione sono “Tienti occupato”. Ma deve tenersi occupato in qualche cosa di meritorio, poiché il Creatore ci ha dato un senso morale, la coscienza, la capacità di ragionare e di prendere giuste decisioni. Il medico che a novantuno anni fa ancora visite a domicilio lo illustra. Egli non ha certo bisogno di denaro, ma il cuore e la mente lo spingono a continuare a servire altri. Confermando questo fatto, il dott. Hamblin dichiarò che coloro che vanno in pensione vivono finché si sentono necessari.

Lo stesso argomento è sostenuto da Henry Legler, che un tempo si occupava di relazioni pubbliche e ora è in pensione. Nel suo libro How to Make the Rest of Your Life the Best of Your Life, egli dice: “Colui che, una volta andato in pensione, apre la mente e il cuore a qualche forma di servizio religioso o comunitario può trovare soddisfazioni assai più durevoli dei trionfi di una carriera commerciale”. Fra parentesi, egli parla per esperienza.

E il fatto che ‘l’uomo non vive solo di pane’, ma ha pure bisogni spirituali, è stato notato dal grande Insegnante, Gesù. (Luca 4:4) Pertanto ci è detto che “la Conferenza sulla senilità indetta dalla Casa Bianca ha suggerito che le chiese — che potrebbero fare di più per gli anziani di qualsiasi altra organizzazione — non fanno abbastanza . . . Le chiese, menzionava la relazione, curano meglio i bisogni sociali degli anziani che non i loro bisogni spirituali. Offrono conferenze, film, viaggi in autobus e serate mondane, ma fanno troppo poco per ‘alimentare la vita spirituale dei nostri cittadini anziani’”. — Press di Cleveland del 5 gennaio 1974.

Ma c’è un gruppo religioso che non fa questo sbaglio, cioè i cristiani testimoni di Geova. Essi danno risalto all’aspetto spirituale della vita: studio personale della Bibbia, frequenza alle adunanze cristiane, servizio di Dio e dell’uomo. Lungi dall’annoiarsi, i Testimoni che sono in pensione sono persone felici, attive e produttive. Alla sede centrale della Società Torre di Guardia vi sono circa quaranta membri che hanno superato i sessantacinque anni e tredici di essi hanno passato gli ottanta. Essi continuano a lavorare per alcune ore al giorno e ne sono felici, poiché i loro bisogni spirituali sono debitamente soddisfatti. In modo simile, circa il 5 per cento dei 20.000 ministri pionieri in servizio continuo negli Stati Uniti hanno più di sessantacinque anni. Una, morta nel 1973, si era mantenuta attiva fino a novantanove anni!

Sì, potete fare del “resto della vostra vita la parte migliore della vostra vita”. Ma per questo dovete fare preparativi e progetti, prendendo in considerazione fattori pratici come entrate, luogo di residenza e benessere fisico. Soprattutto, dovete servire Dio e il prossimo in modo altruistico.

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