Il possente Leviatan
“NON tacerò le sue membra”, dice un’antica descrizione del Leviatan, “la sua forza e la sua bella struttura. . . . Chi aprì i battenti della sua bocca? Intorno ai suoi denti è il terrore! . . . La spada che lo raggiunge non si fissa, né lancia né freccia né dardo”. — Giob. 41:4-18, versione di Salvatore Garofalo.
Quale animale ha una dentatura così spaventosa e una pelle così dura che antiche spade, lance, dardi e giavellotti erano quasi impotenti a penetrarla? Si tratta di un rettile, uno dei più grossi che esistano. Poiché l’antica descrizione del Leviatan fu messa per iscritto nel Medio Oriente, si intende senz’altro il coccodrillo del Nilo. Questo coccodrillo può variare in lunghezza da quattro a cinque metri circa.
La vera forza del coccodrillo risiede nel muso triangolare. Che vista si presenta all’occhio quando la mascella inferiore si abbassa, scoprendo forse una dentatura completa formata di sessantasei denti aguzzi! Quando serra le mascelle, esercita una pressione enorme. Nel suo libro Nature Parade, F. W. Lane scrive: “Negli esperimenti condotti in Francia un coccodrillo di 120 libbre [54 chilogrammi] esercitò con le mascelle una pressione di 1.540 libbre [698 chilogrammi]”. — Pagg. 83, 84.
La corazza del coccodrillo è di durezza davvero sorprendente. Il naturalista R. L. Ditmars osserva: “Contro giavellotti e frecce la pelle è davvero invulnerabile”. (Reptiles of the World, 22a ristampa, pag. 16) Benché non a prova di proiettile, le placche, se colpite obliquamente, faranno spesso rimbalzare la pallottola. (Library of Natural History, Vol. V, pag. 2381) Com’è fatta la corazza del coccodrillo?
Dure scaglie cornee incastrate in placche ossee coprono la parte superiore del dorso e la coda. Le scaglie cornee sono disposte in file. La maggior parte di esse ha una cresta o cordone.
Sul ventre ha scaglie cornee lisce. Di solito queste non sono incastrate in placche ossee. Specialmente verso la gola, però, può avere alcune piccole lamine ossee.
Lateralmente il corpo del coccodrillo è coperto di piccole scaglie bitorzolute. A motivo di queste scaglie il coccodrillo può distendere o espandere i fianchi, ciò che è essenziale nella respirazione e, nel caso della femmina, indispensabile per consentire l’ingrossamento dovuto alla gestazione.
A motivo della pelle pregiata dei coccodrilli, uomini in cerca di facili profitti ne hanno fatto una spietata strage. Per gli articoli di pelle, si usano solo le parti inferiori. Se sul ventre del coccodrillo vi sono piccole lamine ossee, il valore commerciale della pelle sarà ridotto.
Opportunamente dotato per la sua esistenza
Il coccodrillo è meravigliosamente dotato per la duplice esistenza che conduce, sulla terra e nell’acqua. Il corpo a forma di sottomarino e la possente coda a forma di pagaia gli permettono d’essere veloce nel nuoto. Situati nella parte più alta della testa del coccodrillo, gli occhi, le aperture degli orecchi e le aperture esterne delle narici possono restare al di sopra dell’acqua mentre il resto della testa è sommerso. Per tale ragione il coccodrillo può vedere e respirare anche se ha quasi tutto il corpo sott’acqua.
Quando il coccodrillo è interamente sommerso, le aperture esterne delle narici si chiudono per mezzo di muscoli o valvole speciali. Similmente, gli orecchi del rettile vengono chiusi da un lembo di tessuto squamoso. La palpebra interna trasparente (membrana nittitante) protegge dall’acqua la superficie del bulbo oculare del coccodrillo e contemporaneamente consente al rettile un certo grado di visione.
Le aperture interne delle narici situate all’estremità del lungo condotto nasale del coccodrillo si schiudono non nel palato, ma nella gola. Cosa impedisce che l’apparato respiratorio del coccodrillo sia inondato quando apre la bocca sott’acqua? Uno speciale sistema di valvole. Dal palato sporge un lembo di tessuto proprio di fronte alle aperture interne delle narici, e sulla lingua c’è una piega corrispondente. Quando il coccodrillo è sommerso, la piega inferiore è premuta bene contro il lembo superiore, impedendo così all’acqua di entrare in gola. Per tale motivo il coccodrillo può respirare con la bocca aperta sott’acqua tenendo le narici al di sopra dell’acqua.
Svolge una funzione essenziale fra gli organismi viventi
Gli studi scientifici compiuti sulle abitudini alimentari dei coccodrilli hanno permesso di scoprire che, malgrado siano predatori, non sono particolarmente dannosi. Creature relativamente pigre, i coccodrilli adulti sprecano comparativamente poca energia. Il cibo di cui hanno bisogno è molto meno di quello che si potrebbe immaginare. Un ricercatore, Hugh Cott, ha dichiarato: “Ricordando che i coccodrilli si nutrono essenzialmente di pesce solo durante parte del loro ciclo vitale e che infine consumano anche molti altri cibi, siamo portati alla sorprendente conclusione che complessivamente il consumo quotidiano di pesce di un coccodrillo è inferiore per volume a quello di un cormorano (che consuma almeno un chilo di pesce al giorno)”.
Spesso i coccodrilli si nutrono di pesci che predano altri pesci e di quei pesci meno pregiati per l’uomo. Quando i coccodrilli scompaiono da una certa zona, varie specie di pesci si riproducono in modo incontrollato, minacciando l’esistenza di altre varietà. Nutrendosi di grossi insetti acquatici, ninfe di libellule e granchi che mangiano i pesci appena nati, i giovani coccodrilli consentono a un maggior numero di pesci di raggiungere la maturità.
Gli studi condotti sull’alligatore americano, stretto parente del coccodrillo, indicano che questi poderosi rettili contribuiscono in notevole misura alla preservazione della vita vegetale e animale.
Per esempio, nella regione dell’Everglades, nella parte meridionale della Florida, gli alligatori tengono sotto controllo le aguglie maculate, dal corpo ossificato. Se la popolazione delle aguglie non fosse tenuta sotto controllo, questi pesci divorerebbero pesci pregiati come le spigole e i pagelli, oltre ad altre varietà.
L’alligatore favorisce la preservazione degli organismi viventi scavando buche in zone dove il livello freatico varia notevolmente. Nell’Everglades, queste buche costituiscono le riserve d’acqua più profonde. Nei periodi di siccità sono le ultime a seccarsi e così danno asilo a vari pesci, anfibi e rettili. Una volta finita la siccità, la vita animale preservata in queste buche può cominciare a moltiplicarsi. Queste buche provvedono anche cibo e acqua a uccelli e mammiferi.
Le sostanze nutritive provenienti dagli escrementi dell’alligatore e dai resti dei suoi pasti arricchiscono il suolo e favoriscono la crescita di una vegetazione lussureggiante. Sulle rive formate col materiale proveniente dalle buche scavate dagli alligatori possono crescere piante differenti da quelle della zona immediatamente circostante.
Anche i movimenti dell’alligatore nel suo habitat hanno un effetto benefico sul paesaggio. Essendo un grosso rettile, l’alligatore scava canali in mezzo alle piante, ritardando così i processi che trasformano uno stagno in palude.
Il possente “Leviatan” fa davvero impressione. La sua corazza protettiva e la forza delle sue mascelle incutono timore. Questo rettile è meravigliosamente dotato per la sua esistenza e contribuisce in notevole misura a mantenere l’equilibrio attuale fra gli organismi viventi. Pur non essendo forse specialmente attraente per molte persone, il possente Leviatan dovrebbe far capire che non è saggio sottovalutare nessuna creatura. Specialmente ora che le spietate stragi operate dall’uomo hanno sterminato questo rettile in molte zone, se ne comincia a riconoscere l’importanza.