BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g77 8/1 pp. 5-8
  • Il mondo si “può” cambiare?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Il mondo si “può” cambiare?
  • Svegliatevi! 1977
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Esiste un futuro?
  • Tenete bene in mente il “termine del sistema di cose”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Qual è il futuro dei giovani d’oggi?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Il radunamento che influisce su tutto il genere umano
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Riguardo alla “fine”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2009
Altro
Svegliatevi! 1977
g77 8/1 pp. 5-8

Il mondo si può cambiare?

MOLTI hanno pensato che si potesse creare un mondo migliore. E in passato i giovani hanno tentato impazientemente di far questo. Durante gli anni sessanta, ad esempio, i giovani fecero spesso notizia con i loro tentativi di riformare il sistema. Migliaia d’essi protestarono contro quella che consideravano una società razzista, illegale e crudele. Ma, più recentemente, questi sforzi di cambiare il sistema sono praticamente cessati.

Un paio d’anni fa, quando si fece luce sulle pratiche corrotte di alcuni degli uomini più potenti del mondo, dai giovani non si levò quasi nessun grido di indignazione. Era sorprendente dati gli sforzi compiuti dai giovani solo alcuni anni prima per riformare il sistema! Perché?

Nel loro libro The Conspiracy of the Young, gli insegnanti Paul Lauter e Florence Howe commentano ciò che in tempi recenti ha fatto cambiare l’atteggiamento dei giovani: “[Anni fa] c’era la fondamentale convinzione, chiamatela forse ottimismo borghese, che le istituzioni si potessero rinnovare . . . Ma la guerra [del Vietnam] ha cambiato tutto”.

Gli energici sforzi compiuti dai giovani negli anni sessanta per riformare il sistema li portarono a faccia a faccia con la cruda realtà. Si resero conto di qualcosa di cui non si erano resi conto prima, qualcosa che molti più avanti con gli anni preferiscono ignorare. E si tratta di questo: il mondo è basilarmente, fondamentalmente corrotto, e lo è sempre stato. Un giovane attivista degli anni sessanta additò questa consapevolezza, scrivendo recentemente in Times Magazine di New York: “Avevamo concluso, correttamente, che vivevamo in un sistema marcio, corrotto, moralmente fallito e brutalmente sfruttatore; solo non avevamo capito che il mondo era sempre andato così”.

A quale conclusione sono dunque pervenuti molti giovani? A questa: che non possono fare nulla per eliminare la corruzione esistente; il mondo è completamente marcio, e questo include la politica, il commercio e le religioni. Non si può trasformare in un mondo migliore. Ecco cosa scrisse un altro giovane attivista degli anni sessanta riguardo agli sforzi compiuti per migliorare il mondo: “Queste esperienze mi fecero capire che il sistema non si poteva riformare. Smisi di tentar di cambiarlo. ‘Mangia, bevi e divertiti’: questa è la filosofia che adottai”. E, a giudicare da quello che si vede, altri milioni di giovani hanno assunto questo stesso atteggiamento.

“Questo è il guaio di molti giovani d’oggi”, deploreranno certuni che sono più avanti con gli anni. “Sono così negativi e pessimisti”. Ma con tutta probabilità i giovani risponderanno: “Non siamo negativi; siamo realistici”. E, in effetti, un crescente numero di persone che hanno considerato i fatti sarebbero d’accordo. Per esempio, nel riassunto del Secondo Rapporto al Club di Roma, intitolato “L’umanità alla svolta decisiva”, a cui si è fatta vasta pubblicità, si giunse a questa conclusione: “Siamo avviati verso il disastro. . . . Le previsioni sembrano sfavorevoli all’uomo”.

E i professori Dennis Pirages e Paul R. Ehrlich prevedono la catastrofe mondiale e nella conclusione del loro libro Ark II spiegano: “Ciò che accade e ciò che è accaduto negli Stati Uniti e in tutto il mondo sono i sintomi di un sovrastante esteso crollo del mondo industriale. Siamo tutti coinvolti in un’immane tragedia; ogni persona, ogni famiglia e ogni nazione lotta per stare a galla mentre l’intero sistema è sull’orlo della rovina”.

La maggioranza di coloro che sono più vecchi, comunque, pur ammettendo che il mondo è in un pessimo stato, sosterrà che questo è il solo mondo che abbiamo. Perciò, dicono, invece di darci per vinti e contribuire alla sua rovina, dovremmo fare tutto il possibile per salvarlo, per riformarlo. Ma i giovani d’oggi considerano di solito tali sforzi di riforma una perdita di tempo, come tentare di vuotare il mare con un secchio.

Tali vedute dei giovani sono corrette? La situazione è proprio disperata? Ha senso adottare la filosofia: ‘Mangiamo, beviamo e divertiamoci, poiché domani morremo’?

Esiste un futuro?

Poiché le condizioni del mondo apparivano disperate, molti giovani cominciarono a vivere solo per la soddisfazione dei sensi. Ma ben presto molti si accorsero che questo non recava loro vera gioia o felicità. Al contrario, spesso si procuravano angosce. Ne è un’indicazione il vertiginoso aumento dei suicidi fra i giovani. Negli Stati Uniti, ad esempio, dal 1955 al 1975 la percentuale salì niente meno che del 250 per cento fra i giovani dai quindici ai venticinque anni.

“Qual è dunque il rimedio? Dove volete arrivare?” chiederà il giovane lettore. “Volete forse dirci che se siamo bravi e seguiamo la ‘regola aurea’ risolveremo i nostri problemi e saremo felici? State cercando di dirci che così il mondo diverrà migliore, e che tutte le gravi calamità predette saranno in tal modo evitate?”

No, tutt’altro. Infatti, anche se voi conducete quella che si può chiamare una vita ‘virtuosa’, probabilmente questo avrà sul mondo ben poco effetto, se pure ne avrà. Gesù Cristo visse in modo esemplare sulla terra, ma questo non riformò il mondo. Né i primi discepoli di Gesù riuscirono a riformare il mondo. Ma dopo tutto essi non si aspettavano di riformarlo e non ci provarono neppure. Vi sorprende?

Se esaminiamo ciò che Gesù e i discepoli insegnarono riguardo a questo mondo, non siamo sorpresi. Gesù comprese che il sistema del mondo è corrotto e che è irriformabile. Quindi additò la sola soluzione realistica, spiegando che questo sistema dev’essere distrutto. Paragonò la distruzione a quella del giorno di Noè, dicendo:

“Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. — Matt. 24:37-39.

I discepoli di Gesù si interessavano vivamente dei suoi insegnamenti su questo soggetto. Infatti, gli avevano appena posto la domanda: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3) Accettarono l’insegnamento di Gesù sulla fine del sistema di cose e in seguito uno di essi scrisse: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Giov. 2:17.

Forse vi chiedete: È possibile che la fine del mondo, di cui parlarono Cristo e i suoi discepoli, sia vicina? È interessante esaminare la risposta che Gesù diede ai discepoli quando gli chiesero il “segno” del termine del sistema di cose. La sua risposta è scritta nella Bibbia, principalmente in Matteo capitolo 24, Marco capitolo 13 e Luca capitolo 21.

Il “segno” dato da Gesù è composto di molti aspetti. Tutti questi vari avvenimenti, disse, sarebbero accaduti immediatamente prima della distruzione del mondo. E la cosa sorprendente è che gli avvenimenti da lui predetti avvengono ora in tutto il mondo! Secondo la profezia di Gesù, questo significa che la distruzione del sistema è prossima!

“Se le cose stanno così”, direte, “perché non cercare di ottenere dalla vita tutto quello che può offrire prima che sia stroncata? Quale futuro c’è?”

Il fatto è che la fine di questo sistema mondiale aprirà la via al più luminoso avvenire, che supera qualsiasi cosa possiamo immaginare, e questo perché la fine di questo sistema corrotto non significherà la fine di tutta la vita sulla terra. Rammentate che la promessa biblica citata sopra dice: “Chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. E la vita che vivremo allora sulla terra sarà della migliore qualità. Possiamo esserne sicuri perché la Bibbia dice del nostro Creatore: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”. — Sal. 145:16.

“Ma questo è troppo bello per essere vero”, dirà qualcuno. Tuttavia, abbiamo valide ragioni per essere ottimisti circa le prospettive di un avvenire duraturo e felice in un mondo migliore. Considerate perché.

[Riquadro a pagina 6]

TIMORE DEL FUTURO

Temendo l’incombente rovina, molti fanno i passi per mettersi al sicuro. La rivista “Time” del 4 agosto 1975 riferì in merito a uno di questi progetti: “Curiosamente, l’attesa di Armaghedon è una delle morbose preoccupazioni del nostro tempo. . . . Un gruppo di speculatori della California ha fondato ciò che chiamano Scott Meadows Club: circa 300 ettari di incolta e fertile Sierra della Contea di Siskiyou, nella California settentrionale, riservati tutti come rifugio segreto per quando la nostra civiltà sarà stata distrutta”.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi